--------------------------------------------------------------------- Space -- The final frontier. These are the voyages of the starship Enterprise. It's continuing mission - to explore strange new worlds... to seek out new life and new civilizations... to boldly go where no one has gone before. Sailor Trek: The Next Generation Un Borg da ricordare... Capitolo 5 - Missione di salvataggio Storia originale di Bill Harris Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani --------------------------------------------------------------------- "Capitano, le posso parlare un attimo? chiese Riker. Guardando gli altri, aggiunse "In privato." Picard annui', pensando che fosse una buona idea discutere col suo primo ufficiale. "Ci volete scusare?" Accontentando la sua richiesta, gli altri tornarono sul ponte. Mentre il capo della sicurezza stava uscendo, disse "Signor Worf, scorti le Sailor Senshi al ponte ologrammi due, e inizi a lavorare con loro e il signor Data. Vi raggiungero' fra breve." Riker rimase in silenzio, ma la sua faccia aveva un'espressione del tipo "Lo vedremo". "Si, signore." Picard stava per iniziare col suo primo ufficiale, quando si accorse che Q era ancora presente. "Anche tu, Q. *FUORI!*" "Beh, so quando non sono gradito" l'entita' grugni' e svani'. "Sara' un bel giorno, quello" osservo' Picard. Dopo che la porta si chiuse dietro di loro, Mars chiese "Che c'e' che non va?" "E'... insolito che sia il capitano a guidare una spedizione." rispose Troi, esitando. "Di solito e' il primo ufficiale che lo fa mentre il capitano rimane sulla nave." Jupiter si acciglio' ed osservo' "Gee... Non era cosi' col capitano Kirk." Q scelse quel momento per riapparire, spaventando i due gatti. "I tempi cambiano" disse. "E non sempre in meglio." "Zitto Q!" dissero diverse voci all'unisono. "Con tutto il rispetto, signore." Riker inizio' con voce ferma "e' impazzito?" Picard lo guardo' con un'espressione divertita. "Non pensa di stare esagerando, Will?" "No, signore." rispose "Come primo ufficiale, e' mio dovere guidare le missioni per mantenere il capitano fuori da pericoli non necessari. E sul mio manuale... Beh, sui manuali di tutti... guidare una missione di salvataggio su una nave Borg non e' per nulla sicuro." Fece un passo verso Picard. "Signore, perche' ha l'intenzione di guidare questo away team?" Picard sospiro' e si sedette. "Ho le mie ragioni, Will. Primo, io conosco la strada su una nave Borg. Io conosco i Borg." "Vero" rispose Riker. "Ma anche io sono stato su una nave Borg, e ho avuto anche io un'esperienza nell'affrontarli." "Penso che possiamo concordare che la mia esperienza fu... di natura piu' intima" gli rispose Picard. Riker fece una smorfia. Non poteva controbattere quella frase. Il periodo di Picard come Locutus, gli aveva dato una visione del mondo Borg che nessun altro avrebbe potuto avere. "Non posso discutere di questo. Ma credo che stia prendendo un rischio inaccettabile." "E' un rischio, Numero Uno, ma lo devo affrontare." Picard fece una pausa, cercando di trovare le parole giuste. "Probabilmente... no, e inevitabile che incontreremo ancora i Borg. E quando accadra', dovro' essere capace di confrontarmi con loro faccia a faccia. E non e' qualcosa che si possa fare da un ponte di comando." Riker guardo' pensieroso considerando le ragioni del suo capitano. "Signore, questi che incontreremo non sono i soliti Borg. Potrebbero reagire diversamente rispetto a quello che si aspetta..." "Sia quel che sia, io andro', comandante." Picard interruppe il suo primo ufficiale, con un tono di voce leggermente piu' alto di quanto volesse. Poi con voce piu' calma, aggiunse. "E' qualcosa che devo fare, Will." Mamoru e le Senshi si guardarono attorno dopo essere entrati nel ponte ologrammi due. Era una stanza vuota, tutta nera ad eccezione di una griglia giallo oro che adornava muri, pavimento e soffitto. "Questo e' un ponte ologrammi?" chiese Venus. "Non mi sembra un gran che." "E' perche' non abbiamo ancora attivato il programma." rispose Data. Le aveva incontrate all'entrata, attendendo pazientemente il loro arrivo. "Computer: accedere ai diari di bordo e ricreare l'interno di una nave Borg." Istantaneamente la stanza svani' e si trovarono all'interno di una nave Borg. I cinque nuovi arrivati si meravigliarono al realismo della simulazione. "Wow!" commento' Jupiter. "Voi avete la tecnologia per far questo?" "Il ponte ologrammi puo' in teoria creare ogni ambiente necessario." rispose Worf. "Sono usati sia per ricreazione che per simulazioni di allenamento." "Questa non potra' essere una simulazione precisa, visto che Rubeus avra' sicuramente modificato la sua nave Borg." disse Data. "In ogni caso, potra' darci l'opportunita' di lavorare assieme." "Il capitano voleva che iniziassimo immediatamente." disse Worf informando l'androide. "Si unira' a noi piu' tardi." "Bene." "Non mi sembra troppo sorpreso che il capitano Picard verra' con noi." commento' Mars. "Dato che sono un androide, non sono capace di esprimere o di provare emozioni come la sorpresa." Tuxedo kamen si acciglio'. "Androide?" "E' una forma di vita sintetica. E' stato creato, non e' nato." rispose Mercury. Venus guardo' Data. "Vuoi dire che e' un robot?" "Androide, non robot." corresse Data. "Computer: caricare programma di allenamento, combattimento contro Borg, simulazione alfa, e attivare il programma." I due ufficiali presero le loro armi e si prepararono. Simultaneamente, diversi ologrammi dei Borg si mossero dalle loro posizioni e si diressero verso di loro. Prima che qualcuno potesse sparare, Mars grido' "BURNING... MANDALA!" Diversi cerchi di fuoco colpirono un Borg che si avvicinava, mentre una rosa ne colpi' un altro. Entrambi iniziarono a svanire e a riapparire, e il computer intervenne "Errore nel programma." "Interessante." commento' Data, mettendo via il suo phaser. "Computer: fermare programma." Gli altri Borg in vista si fermarono. Worf guardava i Borg che stavano ancora tremolando. "Che e' successo?" "Non prendetevela con me." disse Mars difendendosi. "Ho fatto cio' che avrei fatto sulla nave Borg." "Non me la sono presa con te." "Computer: arco." Data esamino' le letture dei controlli del ponte ologrammi. "Il computer non e' stato in grado di interpretare gli effetti dell'attacco di Sailor Mars, ne' quello di Tuxedo Kamen. Presumo che sia necessario esaminare le varie modalita' di attacco di ciascuna delle Senshi e che il computer le possa analizzare una ad una." "Allora cominciamo." disse Jupiter. "Stiamo perdendo tempo." Picard entro' in infermeria e, dopo un momento per cercarla, ando' verso il dottor Crusher. Stava dirigendosi verso il ponte ologrammi quando Beverly lo chiamo' e gli chiese di fare una deviazione da lei. Sperava che Riker non l'avesse convinta a richiedere il suo aiuto per dissuaderlo dal condurre la missione. Non voleva combattere di nuovo per questo. "Mi volevi vedere, Beverly?" Si alzo' dalla sua paziente, con la faccia evidentemente preoccupata. "Si', Jean-Luc. E' per l'ensign Harris." Picard guardo' il bioletto e rimase sbalordito. Si ricordo' quando l'aveva accolta a bordo la settimana precedente, quando si era presentata per il suo primo turno di servizio in plancia. Era una donna attraente, non era passato un anno da quando si era diplomata all'Accademia. Ora, la sua pelle aveva preso la tonalita' del gesso e la sua espressione era senza vita, e guardava il soffitto. Ma, peggio di tutto, la parte destra della sua faccia si era trasformata in un impianto Borg di qualche tipo. Sapeva gia' che l'ensign Kristin Harris non esisteva piu'. Rimaneva solo un drone Borg. "Come...?" Beverly scosse la testa. "Non ne sono completamente sicura, ma io credo che il Borg le abbia iniettato una serie di nanosonde. Una volta all'interno, hanno iniziato a replicarsi e le hanno alterato la biochimica... fino ad arrivare al suo DNA. Hanno anche formato una serie di impianti che servono per collegarla al collettivo Borg." "Cio' potrebbe spiegare la sua attuale inattivita'. Dato che Q ci ha rimossi dal normale spazio tempo, non c'e' la possibilita' che si colleghi al collettivo." Picard si fermo' un attimo. "La puoi curare? Le puoi rimuovere gli impianti come... come hai fatto con me?" Crusher esito' prima di rispondere. "Non al momento, no. La tua assimilazione consistette in una semplice serie di impianti che sono stata in grado di rimuovere facilmente. Ma per lei, dovrei rimuovere milioni, forse miliardi di quelle nanosonde. E dal modo con cui si sono legate alla sua struttura cellulare, neanche il biofiltro del teletrasporto le puo' separare." I due rimasero silenziosi per un po'. "Capitano, credo che la sua assimilazione fosse unica, per qualche ragione. Questo sembrerebbe essere il loro metodo standard di assimilazione. Chiunque passi questo processo, potrebbe essere perso... per sempre." Picard alzo' lo sguardo e la guardo' per un momento. Quindi si giro' e usci' velocemente dall'infermeria, lasciando il dottore con la sua paziente. I suoi pensieri erano ancora a cosa aveva visto in infermeria. Picard entro' nel ponte ologrammi senza guardarsi attorno e si fermo' subito. Si stava aspettando di entrare nel mezzo di una simulazione dell'interno di una nave Borg, ma vide la familiare griglia del ponte ologrammi. Dall'altra parte della stanza, poteva vedere diversi oggetti di test per il teletrasporto. O almeno, di solito quello era il loro utilizzo. Alcuni erano carbonizzati, fusi o anneriti in qualche modo, e uno di essi era coperto di ghiaccio. Mentre osservava, Data lo vide mentre stava piazzando un altro oggetto di test nel centro della stanza. Anticipando la sua domanda, spiego' "Stiamo analizzando i poteri di attacco di ogni senshi. Dato che i loro poteri non aderiscono alle leggi della fisica che noi conosciamo, il computer non era in grado di interagire correttamente con la simulazione olografica." "Vedo" disse Picard, osservando i risultati. "Tra quanto potremo iniziare l'addestramento?" "Abbiamo quasi finito" rispose Mercury da dietro di lui. Si volto' e vide la senshi che stava all'arco, con al suo fianco Tuxedo Kamen. Worf stava da parte, con un'espressione di impazienza disegnata sul volto. Mercury stava ai controlli dell'arco e aveva anche il suo computer in mano. Evidentemente stava aiutando Data nelle analisi dei loro poteri. "Manca solo l'analisi dei poteri di Tuxedo Kamen." disse Data, tornando verso di loro. "Procedete." disse Picard, pensando brevemente a come una rosa poteva causare problemi al computer. La sua domanda ebbe risposta quando la rosa colpi' l'oggetto di test e si conficco' profondamente in esso. Picard ando' verso l'oggetto e lo esamino' con un senso di stupore. L'oggetto di test era composto per la maggior parte di duranio, e nonostante cio' la rosa vi era penetrata facilmente. "Molto impressionante" disse, cercando di mantenere un tono di voce distaccato. "Sebbene consiglierei di stare attendo a scagliare quelle rose attraverso lo scafo, se fossi in lei." Crusher entro' nella sala tattica, e trovo' Riker seduto alla fine del tavolo. Seduti sul tavolo, c'erano i due gatti, che stavano tenendo una fitta discussione con lui. Crusher mentalmente scosse la testa, e si avvicino' al trio. Il concetto di avere a che fare con gatti parlanti non era qualcosa a cui si era abituata. "Mi volevi vedere, Will?" "Si'" rispose Riker, facendole cenno di sedersi. Quando si sedette "Stiamo pianificando una strategia per il nostro prossimo incontro con Rubeus." Il dottore assunse subito uno sguardo scettico che sembrava dire 'Stai discutendo di strategia con due gatti?', al quale Riker rispose "So che stai pensando, Beverly. Ma visto che loro non conoscono i Borg..." "... noi conosciamo bene Rubeus" concluse Artemis. "Questo e' sicuramente vero." ammise Beverly. Riker le porse il padd su cui stava lavorando. "La base di quello a cui siamo arrivati e' li'." Crusher studio' il contenuto del padd per un momento e si acciglio'. "Will, questo e' molto simile alla strategia che hai usato contro i Borg a Wolf 359." Riker annui'. "Abbiamo fatto delle modifiche, come l'uso del disco deflettore, ma hai ragione. Il nucleo della strategia e' sempre lo stesso." Beverly sembro' sconcertata. "Ma i Borg non saranno pronti a questo?" "Deve ricordare che e' qualcosa piu' dei Borg che dobbiamo affrontare." le ricordo' Luna. "Rubeus controlla quella nave, ora. E' lui che vogliamo imbrogliare." Artemis continuo'. "La sua arroganza e' la sua debolezza. Se pensera' che stiamo usando una strategia che ha gia' funzionato prima..." "... non si preoccupera' di cercare altro." annui' e depose il padd. "Bene, ma cosa vuoi da me?" "Voglio che tu comandi la sezione a disco." le rispose Riker. "Will, io sono un dottore... non un ufficiale di comando." obietto' immediatamente. "Sei un ufficiale anziano, Beverly, e hai la qualifica per prendere posto sul ponte. Worf e Data accompagneranno il capitano, e ho bisogno di Geordi in sala macchine. E non voglio dare in mano tutto questo ad un giovane ufficiale. Detto semplicemente, tocca a te." Diverse ore dopo, un Geordi LaForge molto stanco usci' dal turbolift della plancia. Si fermo' un attimo nel vedere Q... che stava seduto a mezz'aria. Si riprese in fretta e ando' a fare rapporto a Riker. "Ci siamo. Ho regolato lo scudo deflettore principale per emettere una scarica di energia ad alto potenziale. Tutti i banchi phaser sono stati regolati per variare la loro frequenza automaticamente e ho rimodulato le variazioni di frequenza degli scudi di entrambe le sezioni. Tutti gli altri sistemi della nave sono stati riparati e sono operativi. Siamo pronti quando vogliamo." "Beh, e' quasi ora. Tutta questa attesa sta diventando noiosa." Riker si sforzo' di ignorare Q. "Ben fatto Geordi. Riker a Picard." "Qui Picard. Che c'e', Numero Uno?" "E' tutto a posto. Siamo pronti quando vuole.' "Molto bene." Un forte rumore lo interruppe. Riker senti' qualcuno urlare "Guarda dove ha mirato a quella cosa!" e senti' il capitano sospirare. "State tutti bene, signore?" "Solo un... lieve bisticcio fra Worf e Sailor Mars" rispose il capitano, con la voce stanca. "L'ennesimo che abbiamo avuto nelle ultime ore." Senza saperlo, ripete' le parole del suo capo ingegnere. "Qui e' quasi tutto a posto. Saremo pronti quando vorremo. Considerando dove ci troviamo, possiamo permetterci di tenere solo il signor Data di guardia. Questo permettera' a tutti di avere l'opportunita' di trovare un po' di riposo prima di proseguire." Il campanello della porta scosse Mamoru dal suo sogno ad occhi aperti. "Si'?" La porta si apri' e Troi entro'. "Qualcosa che possa fare per lei, consigliere?" "Veramente, sono venuta a vedere se c'era qualcosa che potessi fare io per te." gli rispose. "Posso sentire la tua frustrazione dall'altra parte della nave. Ne vuoi parlare?" Torno' con lo sguardo al nulla grigio all'esterno della nave. "Non c'e' niente di cui parlare. Sto bene." Troi considero' brevemente la situazione. Di solito se ne sarebbe andata via, lasciandolo decidere da solo se e quando avesse voluto il suo aiuto. Ma la situazione corrente non lo permetteva. Molto presto avrebbe accompagnato il capitano in una missione pericolosa. Non c'era altra scelta se non forzare la mano. "Certo che stai bene" disse, mettendo un tono patronale nella voce. "Stai emanando piu' rabbia di quanta ne ha emanata Worf per un anno intero perche' andava tutto bene." Una esagerazione, sicuramente, ma forse avrebbe avuto effetto. Si giro' verso di lei. "Che dovrei dire? Si', sono arrabbiato! Arrabbiato con me stesso, perche' non sono stato in grado di proteggere Usagi, perche' non sono riuscito a fermare Rubeus mentre la rapiva! E' questo che vuole sentire?" "In parte" ammise. "Ma c'e' molto di piu', vero?" La guardo' per un attimo, poi annui'. "Si'" rispose, con una voce piu' calma. "Di solito riesco a percepirla, sentire come sta. Ma da quando Q ci ha messi qui, non sento nulla!" "Dato che Q ci ha tolti dallo spazio normale, e' ovvio." "Lo so... Ma non riesco ad abituarmici." "Ma ci devi provare" disse Deanna. "Tra poche ore, il capitano e le senshi dovranno contare su di te quando andrete su quella nave. Lo devi a loro, e a Usagi, il fatto di essere pronto. Quindi smettila di martoriarti e recupera un po' di sonno." "E' un ordine, consigliere?" chiese mostrando un leggero sorriso. "Si'" rispose, ritornando il sorriso. "Se necessario posso chiedere al dottor Crusher di darti un sedativo." "Non serve" disse andando verso la camera. Deanna si volto' e ando' verso la porta. Non un lavoro da manuale, ma non era proprio un caso da manuale. Si fermo' nel corridoio, per sentire lo stato emozionale delle altre ospiti dell'Enterprise. Senti' solo le normali emozioni legate al sonno, anche se per due di esse sembravano abbastanza... erotiche. Se aveva letto bene, entrambe pensavano, in un modo o nell'altro... Sorrise, ridendo internamente. Se fossero rimaste a bordo per un po' di tempo, Will avrebbe avuto tempi duri. Beh, non c'era la necessita' di parlargliene. Almeno, non ora. Stava per tornare al suo alloggio, quando trasali', sentendo una serie di pensieri non proprio da signora che fecero eco nella sua mente. E cio' era strano, visto che poteva percepire solo emozioni, essendo mezza Betazoide. Ci voleva un telepatico completo, come sua madre, per comunicare con lei in quella maniera. Premette il campanello e la porta si apri' in risposta, lasciandola entrare. Vestita nel tipico abito di una principessa Shintoista, Rei si alzo' da dove si era inginocchiata nel centro della stanza. Deanna poteva vedere un grosso fuoco che ardeva li', ma dalla mancanza di calore, poteva dedurre che fosse un ologramma. "Non dovresti essere a letto?" le chiese la senshi. "Beh, stavo andando nel mio alloggio quando ho sentito... dei forti pensieri." Fece un paio di passi all'interno della stanza. "Posso capire la tua frustrazione, ma non penso che il capitano apprezzerebbe se tu facessi *quella cosa* al suo computer." "E' solo che non riesco a leggere nulla da *questo*!" esclamo', facendo scomparire l'ologramma. "E quel dannato computer non mi permette di averne uno vero qui dentro." Guardo' a dove c'era il fuoco olografico. "Aspetta un minuto... Hai *sentito* i miei pensieri??? Pensavo che tu fossi solo empatica." "Con altri non telepatici, si'" ammise Troi. "Ma sembra che tu abbia un alto potere psichico rispetto agli altri umani." Si fermo' ed invio' *Riesci a sentirmi?* Rei sussulto'. "Si', l'ho sentito." *Prova tu*" *Vuoi dire cosi'?* Deanna annui'. "Wow!" Erano passate quasi otto ore quando Riker entro' sul ponte da battaglia con il personale pronto al proprio posto. Gli sembrava strano essere li' senza avere Worf e Data al suo fianco, ma era sicuro che i loro rimpiazzi avrebbero potuto sostituirli degnamente. Infatti, il capo O'Brien aveva preso servizio come ufficiale tattico prima, sulla Rutledge, durante i conflitti Cardassiani. "Siamo pronti, capo?" "Si' signore" rispose O'Brien. "Bene." Riker ando' verso la poltrona centrale e si accorse che era gia' occupata da un gatto bianco. "Senza offesa, Artemis... Ma credo che quello sia il mio posto." "Mi scusi" rispose il gatto. "Era il solo posto per stare fuori dai piedi... o almeno, lo era." Salto' giu' dalla poltrona e sali' sulla ringhiera del ponte. Riker si sedette nella poltrona di comando quando Q apparve. "Oh, bene. Finalmente incomincia lo spettacolo." Riker penso' che fosse meglio ignorare i soliti commenti sarcastici dell'entita'. Non poteva sopportarlo, ma la presenza di Q era un male necessario perche' si potesse avere una qualche possibilita' di successo. "Q, puoi proteggere la sezione a disco e la sezione a curvatura allo stesso tempo?" "Naturalmente." rispose col suo solito tono di voce. "E' facile come..." e schiocco' le dita. Crusher guardo' dalla sedia di comando l'apparizione di Q sul ponte. Sorrise e si inchino' melodrammaticamente. "Al suo servizio, madame capitano." Luna, seduta nella sedia del primo ufficiale, scosse la testa. Riker annui'. "Bene. Quando vuoi, Q.' "Ogni tuo desiderio e' un ordine" rispose Q. Pensando di cogliere l'opportunita' per prendere in giro Riker un poco, aggiuse "Numero Due." Quando Riker lo guardo', schiocco' le dita. Lentamente il visore cambio' e mostro' il normale spazio stellato. "Siamo nel sistema terrestre" disse Ro. "Cinquantamila chilometri dall'orbita lunare." "Allarme rosso." ordino' Riker. Quando le sirene dell'allarme iniziarono a suonare, aggiunse. "Riker a Crusher. Prepararsi." "Siamo pronti" rispose il dottore dall'interfono. "Rilevo una sorgente takionica." disse O'Brien. Di fronte a loro lo spazio sembro' ondeggiare, e la nave Borg di Rubeus apparve. "Giusto in orario." disse Riker. Q lo guardo' con uno sguardo incerto. "I livelli di energia dei Borg sono bassi. Il loro campo EM e' abbastanza basso da poter permettere il teletrasporto." disse O'Brien. "Non l'avevo detto prima?" disse Q con arroganza. "Riker a Picard. I nostri ospiti sono arrivati. Pronti per il teletrasporto." "Siamo pronti al suo segnale. Picard chiudo." Il capitano guardo' il gruppo di ufficiali della flotta e delle Sailor Senshi. Worf e Data stavano attendendo pazientemente il segnale per il teletrasporto, mentre le loro alleate erano praticamente come sui carboni ardenti, chi piu' chi meno. Solo Mercury sembrava tranquilla, ma solo perche' era distratta con il suo computer. "Perche' non ci teletrasportiamo ora?" chiese Tuxedo Kamen. "Fa tutto parte del piano." gli ricordo' Picard. "Le due parti dell'Enterprise forniranno un diversivo, dando l'impressione che cercheremo di mandare una navetta attraverso il campo EM. Rubeus non puo' sapere che e' troppo basso per essere efficiente, percio' potremo non incontrare resistenza per un po'." Sembro' che questo li tranquillizzasse per un attimo. "Non ti preoccupare, Mamoru. Andremo lassu' presto." gli disse Venus, dandogli dei colpetti sulla spalla. "Come si suole dire: servono anche quelli che stanno in piedi ai piatti." "Servono anche quelli che sono in piedi e attendono." la corresse Data. "E' lo stesso!" gli rispose con un grugnito Venus. Rubeus guardo' il monitor incredulo. "Impossibile! Dovevano essere distrutti! Come sono sopravvissuti? E come sono arrivati qui?" "Riker a Crusher. Iniziare sequenza automatica di separazione." Beverly premette un controllo sulla console di comando. "Iniziata sequenza automatica di separazione." Ci fu un leggero suono metallico quando la sezione a disco si divise dalla sezione a curvatura. Accellero' a pieno impulso e si inclino' diagonalmente quando fu libera dall'altra meta' dell'Enterprise. "Aprire il fuoco." "La sezione a disco e' a cinquecento metri." Riker annui' notando che la sezione a disco aveva iniziato a far fuoco con i banchi phaser. Tutto bene. "Attivare i motori a curvatura. Portiamoci dall'altra parte del cubo Borg, ensign." I motori a curvatura si attivarono e portarono la sezione a curvatura piu' veloce della luce per qualche secondo. Non come la manovra Picard che l'avrebbe portata naso a... faccia col cubo. Usci' dalla curvatura piu' o meno alla stessa distanza di partenza, ma dalla parte opposta del vascello nemico. "Apra il fuoco, capo." ordino' Riker. "Con tutte le armi." Ro posiziono' la nave in maniera da permettere a O'Brien di utilizzare tutti i banchi phaser possibili. In rapida sequenza, il capo rilascio' una salva da cinque dei banchi phaser della sezione a curvatura, e lancio' anche una sequenza di siluri fotonici. "Nessun danno evidente al vascello Borg." disse O'Brien. Riker annui'. Era cio' che si aspettava confrontandosi coi Borg. "Timoniere, manovra evasiva omega." Rubeus guardo' la battaglia sui monitor e si diverti' mentre l'Enterprise continuava a far fuoco. "Usate pure tutti i vostri phaser e i siluri! Non potere danneggiare questa nave! Ma io posso!." Mentalmente ordino' al sistema difensivo di concentrarsi sulla sezione a curvatura. La sezione a curvatura venne scossa. "Ci hanno presi con un raggio traente!" urlo' O'Brien mentre cambio' la mira dei phaser verso la sorgente del raggio. "Stanno assorbendo gli scudi." "Plancia a sala macchine..." "Ci sto lavorando!" rispose Laforge velocemente. "Sto tentando di rimodulare la frequenza di risonanza degli scudi." Luna guardo' le letture del pannello. "La sezione a curvatura e' nei guai. Penso che dovremo accelerare il piano alla fase due." "Concordo." rispose Beverly. "Signor Steiner, lanciare le bombe di antimateria." "Si signore." l'ensign Steiner attivo' un controllo sul tattico che rilascio' diversi contenitori magnetici di antimateria attaccati a vari punti della sezione a disco. Colpirono tutti la nave Borg con bagliori similari a fuochi d'artificio. 'E ora, il prossimo passo' penso' Crusher. "Lanciare la navetta. Timoniere, manovra evasiva delta quattro." Rubeus vide la propria attenzione dirigersi verso la sezione a disco. "Ah, quindi volete mandare qui una squadra, sperando di salvare Sailor Moon, hmmm? Pazzi!" Decidendo di prevenire quella strategia, Rubeus diresse il sistema di armi verso la sezione a disco, e intensifico' le scansioni sulla navetta. Un forte lampo annuncio' la distruzione del raggio traente. "Abbiamo distrutto il raggio traente. Rubeus sembra volersi concentrare sulla sezione a disco." "Bene, sta procedendo secondo i piani finora" commento' Artemis. "Si aspetta che la navetta abbia la squadra di salvataggio a bordo." "Non deludiamolo, almeno finche' la squadra non e' andata." Prese un profondo respiro prima di dire "Riker a Picard. E' ora, capitano. Buona fortuna." "Hey! Le racconteremo tutto quando saremo tornate ed avremo schiacciato quel verme!" rispose la voce di Jupiter, seguita da diverse urla entusiastiche. Riker non pote' trattenersi dal sorridere. "Condivido i loro sentimenti, Numero Uno. Picard, chiudo!" "Spero che si sia un poi." Riker disse fra se'. "Capo, abbassi gli scudi e li teletrasporti." *Buona fortuna Rei. Spero che la riporterete indietro.* *Grazie Deanna* arrivo' la risposta. E poi piu' intensamente *Ce la faremo!* L'away team si materializzo' nella nave Borg. Picard, Data e Worf con i loro phaser pronti. Le senshi si fermarono un attimo per abituarsi all'ambiente, poi Mercury inizio' le sue scansioni usando il visore, mentre Data stava utilizzando il suo tricorder. Venus rabbrividi' internamente. Era esattamente come la simulazione che avevano fatto il giorno prima. "Gee... Quei ponti ologrammi sono eccezionali!" "Hanno la loro utilita'" rispose Picard. "Ma non sono precisi, a volte." Indico' un nodo di distribuzione vicino che aveva un grosso cristallo incastrato dentro di esso. Gli altri nodi erano stati modificati allo stesso modo. "Interessante." disse Data. "Sembrerebbe che l'intero sistema energetico dei Borg sia stato modificato. Ma non capisco il perche'." "Penso di saperlo" gli rispose Mercury. "E' per renderlo compatibile con la tecnologia usata dalla nave originale di Rubeus." "E quindi per poter integrare completamente la sua nave nel cubo." disse Picard. Si guardo' attorno. "Anche se tutto cio' e' interessante, e' meglio che ci muoviamo. Data, Mercury... avete trovato qualcosa?" "Le letture del tricorder sono limitate. Non riesco a fissare la posizione di Sailor Moon." "Neanche io" aggiunse Mercury. Tuxedo Kamen stava guardandosi attorno, come se stesse ascoltando una voce lontana. "E' di la', molto debole." disse, con la voce poco piu' alta di un bisbiglio. Li guido' attraverso un corridoio. "Da questa parte! Presto!" Lo seguirono nella nave Borg. "Come fa a saperlo?" chiese Picard a Sailor Mars. "Non lo ha fatto sul ponte ologrammi." "Usagi non era sul ponte ologrammi." gli rispose. "E' sempre stato in grado di intervenire quandunque fosse in pericolo. C'e' una specie di legame psichico fra loro due." "Bene, bene." disse Rubeus. "Abbiamo ospiti." Li osservo' farsi largo nella nave, senza ostacoli per ora. Gli altri monitor mostravano le due sezioni dell'Enterprise che continuavano a sparare, ma ad un ritmo piu' serrato. La sezione a curvatura aveva anch'essa rilasciato la sua salva di antimateria. Lascio' che i sistemi automatici si prendessero cura di loro, preferendo concentrarsi sui nuovi arrivati. "Percio' hanno fatto tutta questa strada per prendere Sailor Moon. Sarebbe un peccato deluderli. Ma preparero' un'accoglienza degna di loro." L'attraversamento della nave sembrava non disturbare i Borg. Dovunque si girassero, altri Borg si muovevano, eseguendo lavori di manutenzione o seplicemente erano a ricaricarsi nelle loro postazioni. Ma finora non avevano fatto nulla per ostacolare il cammino dell'away team. Picard sapeva che non sarebbe durato a lungo. Tuxedo Kamen si fermo' e si guardo' attorno. "E' vicina. Molto vicina." "Non riesco ancora ad identificarla." disse Data. "Neanche io" aggiunse Mercury. "Un momento! Rilevo un grosso numero di Borg che si avvicinano. Da tutte le parti!" Nel momento in cui termino' la frase, diversi Borg apparvero, avanzando verso l'away team. "Sembra che la corsa gratis sia finita!" commento' Jupiter, richiamando il suo potere. "SPARKLING WIDE PRESSURE!" Il suo colpo prese in pieno due Borg che caddero in una cascata di scintille. Picard premette il comunicatore. "Picard ad Enterprise. Incontriamo resistenza." Quando non ci fu risposta, lo ripremette. "Enterprise, rispondete!" "I Borg hanno iniziato a disturbare le comunicazioni con l'away team." disse Steiner. "E ho anche perso le coordinate per il teletrasporto. Le comunicazioni con la sezione a curvatura per ora non subiscono interferenze." Beverly annui'. "Stato della navetta?" "E' quasi in posizione" rispose Luna. Troi ebbe uno strano sguardo, ascoltando una voce che solo lei poteva sentire. "I Borg stanno cercando di fermarli, ma li stanno combattendo." disse. "SHABON SPRAY!" Una densa nebbia discese nei corridoi, nascondendo il gruppo alla vista dei Borg. Simultaneamente, Mars grido' "FIRE SOUL!" e un'ondata di fuoco libero' una strada, che venne subito utilizzata. Continuarono a muoversi senza essere fermati per un po'. Poi due Borg cercarono di bloccarli. Questa volta fu Venus a prendere l'iniziativa. "CRESCENT BEAM SHOWER!" Il vasto raggio di luce multiplo colpi' i Borg, rendendolo inoperativi. Si mossero ulteriormente, solo per venir bloccati da altri Borg. Gli ufficiali della flotta spararono all'unisono, liberando temporaneamente la strada. "Ho localizzato la fonte dell'energia del cristallo d'argento!" esclamo' Mercury. "Si', e' qui dentro!" Incurante del pericolo, Tuxedo Kamen corse in una stanza adiacente, ma si fermo' quando vide cose c'era all'interno. "No..." sussurro', terrorizzato. Le senshi si fermarono allo stesso modo, impietrite dalla visione di fronte a loro. Solo Mars ebbe la forza di sussurrare "Usagi... Che ti hanno fatto?" Sul ponte, Troi si irrigidi' quando senti' i pensieri di Rei e disse a bassa voce "Oh no!" "Che succede?" chiese Luna. "Usagi. L'hanno..." Gli ufficiali della flotta erano in piedi dietro alle senshi, in silenzio. Worf e Data avevano gia' visto quella scena. Picard ci era gia' passato. Questo era cio' che avevano paura di trovare, ma speravano di no. Sailor Moon era in piedi davanti a loro, con impianti cibernetici Borg, piu' di quanti ne aveva avuti Picard piu' di un anno prima. Usagi era stata assimilata. Rubeus entro' nella stanza, e si fermo' di fianco a Sailor Moon. "Benvenuti, vi stavo aspettando. Permettetemi di presentarvi... Sailor Borg!" ---- TO BE CONTINUED
Un Borg da ricordare... - 4 |
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