Luna guardo' l'orologio e si sedette. Qualsiasi minuto era buono
per...
"AAAAGGHH!! Arrivero' in ritardo!!!" Muovendosi con una velocita'
impressionante, Usagi si vesti' per andare a scuola. "Perche' nessuno
mi ha svegliato prima?!?"
"Ci ho provato, e anche tua mamma" le rispose Luna, "Due volte.
Ogni volta hai detto che ti stavi alzando."
"E tu mi hai creduto?"
"Non proprio." mugugno' la gatta.
Pur avendo sentito la risposta della gatta, Usagi decise di
ignorarla. Invece corse giu' per le scale. "Ci vediamo, mamma! Ciao!"
Si senti' la porta chiudersi e Luna guardo' la corsa di Usagi verso la
scuola.
Si sedette sul davanzale. "Beh, e' quasi un miglioramento, direi.
Solo pochi mesi fa avrei dovuro provarci altre due volte per farla
alzare. Ma..." La voce svani' quando guardo' alla luna piena che si
vedeva ancora nel cielo del mattino. Una luce vicino al satellite
catturo' la sua attenzione. 'Cos'e' quello?!?' penso', con gli occhi
che cercavano di adattarsi alla luce. Qualsiasi cosa fosse, doveva
essere ben luminosa per potersi vedere alla luce del giorno.
Il fenomeno sconosciuto svani' in pochi secondi. Se non avesse
alzato lo sguardo al cielo, probabilmente l'avrebbe perso. Fece un
appunto mentale di chiedere ad Ami di controllare piu' tardi.
Non rimaneva alcuna traccia del fenomeno misterioso. Attorno alla
gatta, tutto sembrava scorrere normalmente come prima
dell'apparizione. Ma qualcosa la turbava.
'Ho un brutto presentimento.'
La nave emerse dal centro del fenomeno, e si allontano' da esso.
Appena la nave emerse, la luce del campo di energia diminui' tanto
velocemente quanto era apparso. Solo quella nave provava che
quell'evento era successo. La sezione principale era un grosso disco,
connesso tramite un pilone a uno scafo secondario. La sezione bassa
era connessa a due motori, che erano allineati all'altezza della parte
a disco.
Un osservatore esterno avrebbe potuto leggere facilmente il numero
di serie e il nome stampati sullo scafo.
NCC-1701. USS Enterprise.
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Space... The final frontier
These are the voyages of the starship Enterprise
It's five year mission:
to explore strange, new worlds...
to seek out new life and new civilizations...
to boldly go where no man has gone befone.
Sailor Trek - The Dilithium Dilemma
Capitolo 1 - L'arrivo
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani
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"Diario del capitano. Data stellare 5046.7. Dopo aver lasciato
il comandante romulano all'avamposto 20, l'Enterprise si e' messa in
rotta verso il quartier generale della flotta per consegnare il
dispositivo di occultamento romulano. Mentre eravamo in viaggio, la
nave ha incontraro uno strano fenomeno spaziale, che ci ha spedito ad
una distanza sconosciuta dalla rotta precedente. Lo stato della nave e
dell'equipaggio al momento e' sconosciuto."
Kirk si guardo' attorno sul ponte. Spock si era gia' rialzato ed era
tornato alla sua postazione, mentre il resto del personale sul ponte
si stava sollevando da terra per tornare alle proprie postazioni.
Visto che era rimasto seduto alla poltrona di comando, Kirk era stato
in grado di evitare di venir sbattuto da qualche parte.
Sembrava che non ci fossero ferite serie li' intorno. Kirk sperava
che lo stesso potesse essere detto per il resto dell'equipaggio. E per
la nave stessa. Attivo' l'interfono. "Kirk a sala macchine"
Dopo un attimo di silenzio, arrivo' la risposta "Sala macchine. Qui
Scott."
"Scott, puo' darmi un rapporto danni?"
"Abbiamo un danno al motore warp e a diversi sistemi secondari. I
sistemi ad impulso sembrano essere a posto, ma non li spingerei troppo
finche' non verranno completamente testati."
Era meglio di quanto si aspettasse. "Danni strutturali?"
"Solo lievi danni. Siamo stati fortunati" Kirk senti' il capo
ingeniere consultarsi con qualcuno, quindi torno' a parlare "Dovremmo
avere i motori warp attivi in circa dodici ore."
"Bene Scott. Mi tenga informato. Kirk chiudo." Attivo' un altro
interruttore sul pannello del bracciolo.
"Infermeria. Qui McCoy."
"Come vanno le cose li' Bones?"
"Avevo un presentimento che fossi tu, Jim. Ferite di poco conto.
Piu' che altro escoriazioni e botte. Un paio di ossa rotte e una o due
commozioni cerebrali. Niente di troppo serio." Ora che il suo
rappporto era completo. la voce del dottore prese un tono diverso "Che
diavolo e' successo li' sopra Jim? Hai lasciato guidare la nave a
Spock di nuovo?"
Con la coda dell'occhio, Kirk vide Spock guardare verso l'alto per
un attimo, ma decise di lasciar perdere la battuta del dottore.
"Stiamo ancora cercando di capire che e' successo, Bones. Kirk
chiudo". Si rivolse quindi al primo ufficiale "Bene, signor Spock, che
diavolo e' appena successo?"
"Al momento sconosciuto, capitano." rispose il Vulcan. Torno' alle
letture del suo scanner "Sto analizzando le registrazioni dei sensori
per accertare cosa e' successo."
Un brusio venne dal resto del ponte quando lo schermo venne
riattivato. Una visione molto familiare era apparsa. "Terra. Com'e'
possibile?"
"Confermo. Siamo nel sistema solare, capitano." disse Chekov. "Solo
cinquantamila chilometri dalla Luna." Si rivolse verso Kirk "Qualsiasi
cosa ci abbia colpito, signore, ci ha portato a molti anni luce di
distanza dalla nostra posizione originale."
"Vero, signor Chekov" rispose Kirk. La nave prima era nei pressi
della zona neutrale romulana. Il salto verso la Terra era di diverse
centinaia di anni luce. "Signor Sulu, se il timone e' operativo, ci
porti in orbita standard attorno alla Terra."
"Si signore." rispose il timoniere. Manovro' i comandi del timone,
ma scosse la testa alle letture "La nave risponde al timone, ma e' un
po' imprecisa."
"Tenente Uhura, chiami il comando"
Uhura si acciglio' quando cerco' di attivare i suoi controlli
"Capitano, ho cercato di chiamare il comando, ma non c'e' alcuna
risposta su nessuna frequenza. Infatti, oltre alle sorgenti naturali,
non ricevo nessun segnale subspaziale."
"Una malfunzione?"
"No, signore. Tutti i sistemi di comunicazione sono funzionanti."
Cerco' di modificare alcuni controlli. "Signore, rilevo vecchi
segnali... radio e televisivi, classificabili come segnali della fine
del ventesimo o inizio del ventunesimo secolo."
"Ventesimo secolo?" Kirk raggiunse la stazione scientifica
"Conferma, signor Spock?"
Spock fece degli ulteriori controlli "Affermativo, capitano. Sono
riuscito a intercettare il segnale temporale dell'US Naval Observatory.
Viene fornito come anno il 1992."
"Di nuovo in ballo" commento' Sulu dal timone.
Chekov si avvicino' e cerco' di tenere la voce bassa per far
sentire solo a Sulu. "Proprio quello che ci serviva, un altro viaggio
nel nostro passato." Sulu guardo' verso la stazione scientifica e vide
che il capitano li stava osservando. Apparentemente, Chekov aveva
parlato a voce troppo alta.
Spock continuo' come se i due non avessero parlato, dando ulteriori
dati ricavati dalle letture dei sensori. "Il grado di inquinamento
dell'atmosfera e' consistente con l'ultima meta' del ventesimo
secolo. Le letture astrometriche concordano." Mise ulteriormente a
fuoco i sensori prima di continuare. "Interessante. Dalla data
indicata dai segnali temporali, dovremmo vedere alcune indicazioni
delle guerre Eugenetiche. Pero' non riesco a rilevare nulla che indichi
che queste siano in corso." Alzo' un sopracciglio. "Affascinante."
"Qualche teoria, Spock?"
"Basandomi sui dati, ipotizzerei che il fenomeno che abbiamo
incontrato non solo ci ha fatto fare un salto nel tempo e nello
spazio, ma anche in un'altra realta'. Una realta' dove le guerre
Eugenetiche non sono mai accadute."
"Una forma alternativa della Terra del ventesimo secolo." disse
Kirk. Dopo un momento di attesa, si rivolse al timoniere e disse
"Sulu, alzi gli scudi."
"Scudi alzati, capitano" fu la risposta.
"Bene. Almeno non dovremo preoccuparci di essere visti da qualche
schermo radar." disse Kirk.
Luna si incontro' con Makoto, Ami e Usagi durante la pausa pranzo.
"Che c'e', Luna?" chiese Makoto. Ami alzo' lo sguardo dal libro che
stava leggendo, mentre Usagi la saluto' ingoiando un boccone di cibo.
"Mi sorprendo che tu abbia ancora qualcosa da mangiare." disse la
gatta a Usagi. "Di solito hai gia' mangiato tutto prima delle dieci."
Usagi ingoio' velocemente e urlo' a Luna "HEY!"
"Lo ha fatto" disse Makoro. "Sto dividendo il mio pranzo con lei."
"Avrei dovuto immaginarlo." disse Luna, ignorando le proteste di
Usagi. "Ho visto qualcosa nel cielo stamattina, e penso che la
Negaverse possa averci a che fare." La gatta descrisse brevemente il
lampo di luce che aveva visto, e la brutta sensazione che aveva
addosso da quel momento. "Ami, puoi fare un controllo?"
Ami annui' e comincio' a lavorare col suo computer. "Mah! Per me
sei solo paranoica, Luna." esclamo' Usagi.
"Non lo sono!" disse Luna, difendendosi, per poi guardare attorno,
col timore di aver attratto l'attenzione di qualcuno.
"Non lo e'," disse Ami. Intenta a controllare sul computer,
continuo' "Sto rilevando una qualche sorgente di energia in orbita.
Una specie di emissione gamma. E' come se fosse una specie di nave.
Non posso dirvi se e' connessa con la Negaverse comunque. E'
schermata, ed e' difficile avere un aggancio. Forse potrei scoprire
qualcosa se usassi un raggio di scansione maggiore."
"Molto bene" replico' Luna "Fai quello che puoi. Ci lavoreremo su
piu' tardi nel pomeriggio." quindi rivolse uno sguardo a Usagi "Sarei
io la paranoica, eh?"
Beryl guardo' nella sua sfera di cristallo, incredula. Aveva notato
la nave stellare dal momento in cui era apparsa, ma non aveva idea da
dove potesse arrivare. Tutto cio' che sapeva era che sentiva
un'immensa energia emanare da essa. Energia che poteva usare. Energia
che voleva. Guardando all'interno, scopri' che l'energia proveniva da
una camera nella parte inferiore della nave. L'energia che sentiva
arrivava da li' vicino... La visuale si sposto' per mostrare un
dispositivo che conteneva cinque cristalli raffinati.
'Quei cristalli!' penso'. 'L'energia che percepisco, arriva da quei
cristalli. Possiedono un incredibile potere di amplificazione
dell'energia. Sufficiente per risvegliare la Negaforce! Li devo
avere!' Ordino' a voce alta "Kunzite! Endymion! Venite qui subito!"
L'ultimo dei suoi generali, Kunzite, apparve assieme a Endymion. Si
guardarono per un attimo. "Ci ha chiamato, mia regina?" chiese
Kunzite.
"Si', Kunzite. Una nave stellare e' apparsa in orbita. Usa cinque
cristalli come parte della sua fonte di energia." Alcune immagini
della sala macchine della nave apparvero nell'aria di fronte a lei.
"Voglio che voi due li prendiate per me."
Endymion si acciglio' "Non ho bisogno del suo aiuto. Posso farcela
da solo!"
"Stavo per dire lo stesso." sbuffo Kunzite.
"Basta, voi due." ordino' Beryl "E' ora che voi due impariate a
lavorare assieme. Ora andate e portatemi quei cristalli!
Immediatamente!"
I due rivali si inchinarono verso la regina e svanirono.
"Signor Spock, ha fatto dei progressi nel determinare come
siamo arrivati qui?"
Il Vulcan annui'. "Si', capitano. Ho accertato che la nave e'
passata attraverso un flusso quantico nel continuum
spazio-temporale."
Kirk si irrigidi' "Siamo passati attraverso queste fluttuazioni
prima. Perche' questa avrebbe dovuto essere differente?"
"La mia analisi indica che questo non e' come un qualsiasi
flusso quantico che abbiamo osservato prima." Tocco' un bottone e
un diagramma apparve su uno degli schermi. Kirk diece un'occhiata
ai grafici degli aspetti spazio-temporali del flusso, assieme alle
equazioni che le descrivevano matematicamente, ma non riusciva a
dare un senso a tutto cio'. "Questo flusso sembra essere una via,
un ponte se vogliamo, fra questo universo ed il nostro. Quando
incontrammo il flusso mentre eravamo a curvatura, il campo warp
attorno alla nave ha energizzato il flusso e ci ha spinto in
questa realta'."
"Suppongo che la questione operativa sia: possiamo tornare alla
nostra realta'? "
"In teoria, si'. Se procedessimo su una rotta inversa attraverso
il flusso, ed attivassimo i motori al momento giusto, dovremmo
tornare al nostro universo. Ci mettero' un po' di tempo per
effettuare i calcoli precisi."
"Beh, dovrebbe avere un po' di tempo per i suoi calcoli, signor
Spock. I motori warp non saranno riattivati per almeno altre sei
ore."
"Capitano, visto che posso fare questi calcoli a mente, potrei
suggerire di utilizzare le risorse del nostro computer per
condurre un'analisi dettagliata di questa Terra? E' una
opportunita' unica per osservare un universo alternativo."
Prima che Kirk potesse rispondere, Uhura chiamo' "Capitano!
Allarme intrusione! Sala macchine!"
"Inviare la sicurezza alla sala macchine. Spock, venga con me."
ordino'. Il capitano e il primo ufficiale si mossero velocemente
verso il turbolift. "Signor Sulu, a lei la plancia."
Mamoru rimosse l'ultimo cristallo dal suo alloggiamento. Tutto
attorno giacevano i corpi senza conoscenza del personale della
sala macchine. "E' tutto, Kunzite. Andiamo!"
"Non ancora, principe Endymion. Prima dobbiamo essere sicuri
che questa nave non interferira' nei nostri piani."
Mamoru guardo' Kunzite. Stava manipolando i controlli di una
stazione li' vicino. "Che stai facendo?"
"Sto cercando di disabilitare i loro campi di contenimento."
replico' freddamente.
Mamoru scosse la testa. "Non e' necessario! Abbiamo cio' per
cui siamo venuti!"
Prima che Kunzite potesse rispondere, la porta si apri' e due
guardie della sicurezza entrarono. Senza neanche pensare per
considerare la situazione, puntarono i loro phaser e spararono.
Mamoru riusci' ad evitare i colpi, ma Kunzite fu colpito da un
colpo stordente prima di poter alzare una barriera. Barcollando
leggermente per l'impatto, urlo' di rimando "Pagherai per questo,
umano!" e scaglio' una sfera di energia alla guarda malcapitata.
La guardia ricevette la sfera in pieno petto e cadde a terra.
Nuovamente la porta si apri' e altre guardie entrarono in sala
macchine.
"E' tempo di andare, Kunzite!" urlo' Mamoru, e si
teletrasporto' via, tornando alla dimensione della Negaverse.
Kunzite si acciglio'. Sapeva che poteva tener testa questi umani
facilmente, nonostante il numero, ma se avesse ritardato, Mamoru
avrebbe potuto prendersi tutto il merito del successo. Kirk entro'
nella sala macchine appena in tempo per vedere Kunzite svanire.
McCoy stava gia' controllando la guardia a terra col suo
tricorder, ma presto scosse la testa. "E' morto, Jim." Il dottore
sposto' la sua attenzione a Scotty e gli somministro' un'iniezione
dall'hypospray. Lo scozzese rinvenne e inizio' a stiracchiarsi.
"Sembra che gli altri siano solo senza conoscenza. Niente di
troppo serio." Il dottore si mosse per andare a controllare le
condizioni degli altri feriti.
"Facile per lei, dottore." disse Scotty, sedendosi lentamente,
tenendosi la testa con ambo le mani "Lei non e' quello che ha un
forte mal di testa!"
"Che e' successo, Scotty?" chiese Kirk.
"Quei due sono saltati fuori all'improvviso, materializzandosi
nell'aria, signore. Ho avuto solo il tempo per suonare l'allarme
prima di venir colpito." Una smorfia di dolore seguita da un
grugnito termino' la frase.
"Capitano. Credo di aver scoperto il motivo della loro
intrusione." disse Spock indicando il contenitore dei cristalli
vuoto.
"Ach! No!" urlo' Scotty. Si alzo', come se non avesse nulla
alla vista del danno causato ai suoi preziosi motori. "Hanno preso
i cristalli di dilitio!"
"Tutti? Anche quello di scorta, Scotty?" chiese Kirk.
Scotty scosse la testa. "Si. Ho paura di si', capitano. Hanno
preso tutti i cristalli, riserva compresa. E senza quei
cristalli, i nostri motori warp non sono altro che due pezzi di
ferraglia. Abbiamo solo la potenza ad impulso."
"Capitano, senza i nostri motori warp..." inizio' Spock
"... non possiamo passare attraverso il flusso quantico."
termino' la frase Kirk. "In parole povere, siamo bloccati in
questa realta'."
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TO BE CONTINUED