--------------------------------------------------------------------- Space... The final frontier These are the voyages of the starship Enterprise It's five year mission: to explore strange, new worlds... to seek out new life and new civilizations... to boldly go where no man has gone befone. Sailor Trek - The Dilithium Dilemma Epilogo - Addio, Enterprise! Storia originale di Bill Harris Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani --------------------------------------------------------------------- "Diario del capitano. Data stellare 5049.3. Con le riparazioni completate e i cristalli di dilitio nuovamente al loro posto, l'Enterprise e' pronta per ritornare nel nostro universo. Ma prima dobbiamo riportare le Sailor Senshi a casa." Le senshi erano attorno a Mercury, con espressioni ansiose. "Non mi sembra buono" commento' Venus. Sailor Moon scosse la testa. "Ho fiducia in Mercury. Ce la fara', aspettate e vedrete." "Non questa volta" disse McCoy. "Ho paura che ci siamo." Mercury cerco' di fermare i bisbigli che provenivano da dietro di lei e si concentro' sulla prossima mossa. Alla fine decise di muovere la propria regina. "A lei" disse al suo avversario. Spock annui' e contemplo' la nuova posizione dei pezzi sulla scacchiera. Dopo pochi secondi, prese l'alfiere e lo mosse. Mercury fece spallucce quando vide dove stava posizionandolo. "Scacco. Matto in cinque." "No! Non puo' essere!" urlo' Sailor Moon. "Ho paura di si'!" disse Mercury. Mise la mano sul suo re e lo fece cadere sulla scacchiera, abbandonando la partita. "Bella partita." "Anche la sua" rispose il Vulcan. "Gioca bene per la sua eta' e relativa inesperienza." la ragazza annui' accettando le congratulazioni. "Ero sicuro che Mercury avrebbe vinto." disse Artemis. "Anche io" aggiunse un Chekov depresso. "Perche' e' cosi' giu'?" chiese Mars. Sorrise. "Ho appena perso una scommessa con Sulu." Il timoniere intervenne. "Quando imparerai che non si puo' scommettere contro l'attuale campione di scacchi dell'Enterprise, Pavel?" "Beh, qualcuno dovra' pur batterlo prima o poi." "Nel frattempo, mi devi venti crediti." "E *tu* me ne devi trenta" disse la voce di Uhura. Chekov ora sorrise al cambio di espressione di Sulu, ma finche' Uhura si rivolse a lui stesso "Ed anche te!" "Se Sulu aveva scommesso su Spock, come ha fatto a vincere Uhura?" chiese Luna. "Ha scommesso sulla durata della partita." rispose Sulu. "E non e' mai successo che Spock ci mettesse piu' di settanta mosse per battere un avversario umano." "Specialmente negli scacchi bidimensionali." aggiuse Chekov. La porta della sala giochi si apri', e Kirk entro'. Vedendo che la partita era finita "Mi sono perso anche la rivincita?" "No!" disse Jupiter "Hanno appena finito la prima." Kirk sembro' perplesso "Appena finito?" "Avresti dovuto vederlo, Jim. Ha dato a Spock la partita della vita. Piu' di ottanta mosse." "Ottantatre" preciso' Spock. L'espressione di Kirk era sufficiente per far iniziare a ridacchiare Sailor Moon. "Ottanta... tre? La mia partita piu' lunga con lei e' stata cinquanta mosse!" "Quarantasette, per essere preciso." Kirk fu salvato da un ulteriore imbarazzo dal fischio dell'interfono. "Qui Kirk." "Abbiamo riconfigurato i motori a curvatura sulla frequenza indicata dal signor Spock, capitano." rispose Scotty. "E la nave e' in orbita alta attorno alla terra. Siamo pronti a rimandare le nostre ospiti a casa." "Grazie, Scotty. Kirk, chiudo." Il capo Kyle guardo' all'entrata quando si aprirono le porte della sala teletrasporto, per far entrare il capitano Kirk e Sailor Moon. Furono seguiti da Spock, Luna, Artemis e le altre senshi. "Prima che ve ne andiate" disse Kirk "voglio solo ringraziarvi nuovamente per il vostro aiuto durante la nostra permanenza nel vostro universo. Avete senza dubbio salvato questa nave diverse volte, assieme alla vita del mio equipaggio." "E le nostre possibilita' di recuperare i cristalli di dilitio sarebbero state infinitesimali senza il vostro supporto." aggiunse Spock. Sailor Moon rise. "Hey! Nessun problema. Con me in giro, non c'erano dubbi sul risultato." Mars sembrava voler fare un commento sarcastico, ma rimase in silenzio. "Gia'! Siamo bravissime a salvare il mondo tutti i giorni!" disse Venus. "Comunque ci avete gia' ripagate." disse Jupiter. "Se non era per il dottor McCoy, non penso che io e Venus saremmo sopravvissute." La bionda annui'. "Considerando che e' stato a causa del nostro cristallo di dilitio che siete state ferite, era il minimo che potessimo fare." rispose il capitano. "Ma riferiro' al buon dottore." Luna salto' sulla pedana del teletrasporto. "Andiamo, ragazze! E' ora di tornare da dove veniamo!" "Gia'! A quest'ora i vostri genitori saranno preoccupati!" aggiunse Artemis. "Non esseri cosi' preoccupato, Artemis!" disse Venus. "Abbiamo gia' una copertura." "Eh?" "Uhura si e' inserita nella rete di telefonia cellulare di Tokyo e ci ha fatto fare qualche telefonata ai nostri." spiego' Mercury "Abbiamo detto che passavamo la nottata da Mako." "Oh." Jupiter si fermo' un attimo prima di salire sulla pedana. "Sapete, e' un male che non possiate stare qui attorno a darci una mano a finire la Negaverse. Col vostro aiuto, non ci metteremmo molto!" "Vero" disse Kirk "E se non dovessimo tornare nel nostro universo, sarei tentato di restare. Ma c'e' bisogno di noi altrove." "Non vi preoccupate! Nessun problema!" disse Sailor Moon "Finche' saro' attorno, Beryl e i suoi seguaci non hanno alcuna possibilita'!" "Almeno finche' non farai la stupida di nuovo" rispose Mars, incapace di trattenersi stavolta. "Il che sara' ogni cinque minuti!" "E piantala, Mars!" le rispose Sailor Moon. "Thbbbb." "Thbbbb a te!" le replico' Sailor Moon. "Basta, voi due!" ammoni' Luna. "Non abbiamo tempo per questo!" Le due senshi borbottarono e presero posto, guardandosi di traverso. "Pensa che ci rivedremo, capitano?" chiese Sailor Mercury. "Improbabile" rispose Spock. "E' molto difficile, ma chissa'" disse Kirk. "L'universo e' strano per questo. Arrivederci, Sailor Senshi. E buona fortuna!" Spock alzo' la sua mano nel saluto Vulcan. "Lunga vita e prosperita', Sailor Senshi." Mars e Jupiter cercarono di emularlo, ma fallirono. Le altre fecero solo un gesto con la mano per salutare. "Energia!" disse Kirk al capo Kyle. Annuendo, l'operatore attivo' il raggio. Le senshi e i due gatti scomparvero in colonne di luce arancio-giallo. La notte tranquilla del parco Juban venne disturbata da un lieve rumore causato dalla materializzazione delle senshi. Una volta che il processo fu completo, si guardarono attorno e notarono con sollievo che erano tornate al loro ambiente familiare. "E' bello tornare a casa." commento' Venus. "Si', ma devi ammettere che e' stato interessante!" rimarco' Jupiter. Artemis annui'. "Gia'! E' stata una delle battaglie piu' dure che avete affrontato." "Beh, e' finita adesso." rimarco' Luna. "Ed e' anche ora di tornare a casa." Le ragazze annuirono e dopo pochi momenti cinque Sailor Senshi vennero sostituite da cinque teenager. "Hey, Mako!" disse Usagi giocosamente "Scommetto che Spock non somigliava al tuo vecchio ragazzo!" "No" concordo' l'amica, "Ma il capotano Kirk di sicuro. E ora che ci penso, anche Chekov!" Rimase imbarazzata ai mugugni delle compagne. "Beh, penso di non poterla biasimare." commento' Venus "Ha un bel fisico!" "Chi? Kirk o Chekov?" "Indovina!" "Non so. Io ho trovato piu' attraente Spock." disse Ami. Uno sguardo strano apparve sul viso di Usagi, che giocando continuo' con Ami. "Ah, cosi' e' il tuo nuovo ragazzo, Ami?" Divenne completamente rossa. "Non essere stupida! Non e' neanche umano!" "Beh, meta' umano" disse Luna, sopprimendo uno sbadiglio. Rei guardo' il cielo, come se stesse cercando di vedere la nave in orbita. "Pensi che ce la faranno a tornare a casa?" "Oh, ne sono sicura" rispose Ami. "Il signor Spock mi ha spiegato il processo. E' incredibilmente intelligente." Usagi voleva dar fastidio ad Ami di nuovo, ma rivolse la sua attenzione altrove. "Che stai facendo Rei?" le chiese, indicando cio' che stava facendo con la mano. "Non sai fare il saluto Vulcan?" "Vorrei vedere te!" le rispose. "Hah!" Usagi le rispose, e mise la mano nella perfetta imitazione di cio' che Spock aveva fatto prima. "Ora chi e' la stupida?" Inutile a dirsi, le tiro' fuori la lingua. Kirk sedette nella portrona di comando. "Signor Chekov, tracci una rotta per tornare attraverso il flusso quantico." "Rotta calcolata ed impostata, signore." replico' l'ensign russo. "Motori a curvatura configurati per attivarsi quando entreremo in contatto con il flusso." aggiunse Scotty. "Bene" disse kirk, guardando McCoy e Spock, "Posso dire che questo sia stato uno degli incontri piu'... interessanti che abbiamo avuto." "Puoi ben dirlo, Jim!" replico' McCoy. "Ragazzine con superpoteri, alieni invasori da un'altra dimensione che vogliono conquistare la Terra... Preferisco i Romulani o i Klingon!" Kirk annui'. "Comunque, Bones, posso dire che il destino di questa Terra e' in buone mani." "Aggiungici anche delle zampe!" aggiunse McCoy. "Concordo." disse Spock. "Luna e' molto intelligente e logica, come Sailor Mercury. L'ho trovato molto strano in un umano." "Oh, davvero, Spock?" chiese McCoy. C'era uno sguardo di sfida nei suoi occhi. "Sei sicuro che non le stavi guardando le gambe?" Alla console di navigazione, Sulu e Chekov si scambiarono delle risate. McCoy ci stava provando ancora. Spock ruoto' gli occhi e assunse una espressione Vulcan di impazienza. "Veramente, dottore, la sua preoccupazione per gli attributi fisici e' alquanto irritante. Lo sa bene che i Vulcan non sono capaci di capire l'attrazione fisica." "Si', per un cieco!" rispose McCoy. Stava sorridendo al Vulcan ora, divertendosi. "Eri attratto dal suo computer." Si mosse verso il capitano e disse "Lo sai, Jim. Mi spiace davvero per Spock. Aveva finalmente trovato la femmina perfetta per lui, ma era una minorenne!" Spock alzo' un sopracciglio. "Abbastanza illogico, dottore. Comunque ho notato che lei ammirava occasionalmente le... disponibilita' di Jupiter." Kirk sorrise internamente. Spock aveva segnato un punto a suo favore. "Dottor McCoy!" esclamo' Scotty quasi inorridito. "E' abbastanza giovane da essere sua figlia!" McCoy divenne rosso e alzo' un dito accusatorio verso il primo ufficiale. "Ora, aspetti solo un dannato minuto..." "Bones..." inizio' Kirk. "Stavo solo facendo una osservazione, dottore." "Signori..." Kirk cerco' di intervenire con la voce piu' alta. "... insinuare che io mi sarei comportato in quel modo verso una mia paziente..." "Non era piu' una sua paziente in quel momento, dottore." "Non e' quello il punto!" "Basta!" urlo' Kirk, mettendo a tacere i due. Con voce piu' calma osservo' "State iniziando a comportarvi come Sailor Moon e Sailor Mars!" Sebbene nessuno dei due replico', McCoy sembrava alquanto indignato, mentre Spock sollevo' entrambi i sopraccigli. Ignorando gli sguardi che arrivavano dai due ufficiali, Kirk si rivolse al timoniere. "Signor Sulu... ci riporti a casa." "Si signore." rispose Sulu ed attivo' i controlli del timone, muovendo la nave fuori dall'orbita. Alcuni momenti dopo, si senti' il rumore dei motori a curvatura che si stavano attivando. L'Enterprise era sulla strada di casa. FINE
The dilithium dilemma - 6 |