Da qualche parte nel Quadrante Alfa...
Il pianeta era appena abitabile e quasi senza vita. Ma questo era
comprensibile, visto che le sue caratteristiche erano appena al limite
per essere considerato di classe M. L'unico segno che una civilta'
aveva abitato la superficie era una piccola stazione di lavorazione
del dilitio, un impianto automatico che era stato usato per raffinare
il dilitio grezzo in cristalli utilizzabili nei motori a curvatura. Ma
anche questo era ormai fermo e senza vita, abbandonato da molto
tempo, quando le sue funzioni vennero sostituite da metodi piu'
efficienti, piu' moderni.
Non lontano dalla raffineria c'era una distesa rocciosa. Non c'era
niente che la potesse distinguere dalle altre che circondavano
l'impianto, a parte il fatto che una volta era stato un campo di
battaglia. Non una battaglia fra eserciti, ma una lotta mortale fra
due uomini.
Due uomini che una volta erano stati amici.
Una distorsione apparve nell'aria sopra di esso, qualcosa che
sembrava essere un buco nell'universo. O forse un tunnel ferso un
altro.
Fra le rocce, una sfera di energia si formo', quasi attratta dalla
distorsione. Non curandosi dove portasse o cosa fosse, il globo di
energia si sollevo' verso di essa e ci entro'. Dopo pochi secondi, un
bagliore piu' piccolo si formo' e, come il primo, si alzo' ed entro'
nel tunnel spaziale. La distorsione sorvolo' la superficie
placidamente per alcuni minuti, poi ci fu un lampo di luce e svani',
come se non fosse mai esistita. Rimaneva solo il leggero sibilo del
vento.
Delta Vega era nuovamente un pianeta pacifico.
Nel Quadrante Delta...
"Diario del capitano. Data stellare 51404.7. Mentre eravamo diretti
ad investigare una possibile anomalia spaziale in un sistema stellare
vicino, i nostri sensori hanno rilevato un piccolo e sembra derelitto
vascello Borg. Ci siamo fermati per controllarlo, visto che qualsiasi
cosa che puo' causare dei danni cosi' estesi ad una nave Borg, anche
un piccolo vascello da ricognizione, e' qualcosa che dobbiamo
conoscere."
Il capitano Kathrin Janeway guardava l'immagine della nave Borg
semidistrutta sul visore con una domanda nella sua testa. Era la
stessa domanda che pensava da quando si erano avvicinati.
Cosa poteva danneggiare cosi' una nave Borg senza lasciare traccia?
I candidati conosciuti erano pochi. Infatti, poteva solo pensare ad
una sola risposta, la Specie 8472. Tutte le altre razze che avevano
incontrato finora nel Quadrante Delta non avevano la potenza di fuoco
necessaria per danneggiare anche un piccolo cubo come questo, almeno
senza usare una grossa armata. E anche in quel caso, si sarebbe
aspettata che la resistenza dei Borg avesse lasciato dei residui di
chi fosse il responsabile.
Si volto' verso Seven of Nine. Visto che era stata parte del
collettivo Borg, aveva una conoscenza unica dei motivi e dei metodi
Borg. "Che ci fa una nave Borg in questo sistema?"
"Esaminare il sistema e i suoi abitanti." rispose in breve. "Se le
loro caratteristiche tecnologiche e biologiche erano nei parametri,
sarebbero stati scelti come candidati per l'assimilazione."
Janeway si acciglio' a quel pensiero. L'ultima volta che voleva ora
era un altro confronto con i Borg. Dietro di lei, il sibilo del
turbolift la informo' che l'away team era ritornato sul ponte.
Alzandosi, vide Chakotay uscire, seguito da Tuvok e dall'ensign Kim.
"Rapporto."
"C'e' ben poco. E' un gran casino la' dentro." rispose Chakotay,
scendendo verso il centro del ponte. "Una buona parte della nave e'
esposta allo spazio, e virtualmente ogni sottositema e' stato
danneggiato. Ma la buona notizia e' che non abbiamo trovato traccia
che la Specie 8472 sia stata la responsabile dell'attacco."
Janeway fece un sospiro di sollievo. Gli alieni extradimensionali
erano gia' difficili da affrontare con l'aiuto del collettivo Borg.
"Almeno e' qualcosa. Qualche segno di sporavvissuti?"
"Nessuno." disse Tuvok. "In tutto, abbiamo scoperto un totale di
dodici droni, tutti morti."
"Abbiamo trovato il corpo di una specie sconosciuta." aggiunse
Chakotay. "Potrebbe essere il membro della razza che ha attaccato
questa nave."
"Teletrasportatelo in infermeria. Voglio che il Dottore gli faccia
un'autopsia." ordino' Janeway.
"Gia' fatto."
Janeway annui'. "Qualche segno dell'arma che e' stata usata?"
"Questa e' la cosa strana." ammise Chakotay. "Non abbiamo rilevato
residui di nessuna arma."
"Nessuna?" chiese il capitano, ovviamente stupita. Si volto' verso
Harry e Tuvok per una conferma.
"Niente che possiamo identificare, almeno." disse Harry. "L'unica
cosa che l'alieno aveva era un grosso bastone."
"Un'analisi della nave e dei droni, indica che sono stati
danneggiati da un'arma ad energia cinetica di qualche tipo." aggiunse
Tuvok. "Comunque, non c'erano indicazioni riguardo all'utilizzo di
armi esplosive."
Janeway si volto' e riguardo' la nave Borg distrutta. "Che razza
potrebbe danneggiare una nave Borg in questo modo senza armi
convenzionali?"
"Forse hanno usato dei grossi martelli" disse Paris scherzando.
Janeway sorrise, ma ignoro' l'interferenza del pilota. "Potrebbe
avere a che fare con l'anomalia spaziale che abbiamo rilevato nel
sistema?"
"E' possibile." ammise Chakotay. "Ma al momento, non lo possiamo
sapere."
"Siamo riusciti a scaricare il contenuto di un nodo di
distribuzione Borg." aggiunse Harry. "I dati erano leggermente
incompleti, ma potremmo riuscire a ricavare qualcosa."
"Mi faccia sapere quando trova qualcosa." disse Janeway. "Seven,
dagli una mano." La Borg annui' e segui' Harry alla stazione delle
operazioni dove iniziarono il lavoro. Appena lo fecero, il capitano si
volto' verso il suo primo ufficiale. "Beh? Che ne pensa?" chiese
sottovoce.
"L'approccio piu' sicuro sarebbe non fermarsi in questo sistema"
disse. "Almeno finche' non riescono a recuperare dei dati."
"Potrebbe andare" condordo'. "Ma e' l'approccio migliore? Da quanto
sappiamo, quell'anomalia potrebbe essere una scorciatoia per il
Quadrante Alfa. Non penso che dovremmo scartare questa possibilita'.
In piu' c'e' anche la possibilita' che potremmo incontrare chi ha
fatto questo." indico' la nave distrutta sullo schermo. "nel futuro
prossimo. Personalmente, preferirei controllare cos'e' ora." Si fermo'
e riguardo' il delitto pensierosa. "Inoltre, Chakotay, i Borg sanno
che qualcosa ha attaccato questa nave e ne manderanno un'altra. Vorrei
essermene gia' andata quando accadra'." Ritornando a sedersi nella
poltrona di comando, "Tom, tracci una rotta per quell'anomalia,
curvatura due."
"Rotta e velocita' impostate." rispose il timoniere.
"Capitano, sono d'accordo che dovremmo controllare questa cosa."
disse Chakotay sedendosi al proprio posto. "Ma raccomanderei di
mantenere un assetto difensivo finche' non sappiamo cosa c'e'
laggiu'."
"Sono d'accordo. Tuvok, allarme giallo." Attorno al ponte le luci
lampeggiarono portando la nave ad uno stato di all'erta maggiore.
"Signor Paris... Engage!"
Sulla Terra...
L'improvviso beep spavento' Ami, assorta nello studio. Mise un
segno sul libro e apri' il suo computer. Uno sguardo veloce
all'orologio indicava che era quasi ora di andare ad incontrare le
altre per la loro sessione di studio giornaliera. Anche se alla fine
lei faceva loro da tutor piu' che studiare. Ma non le importava.
Ma prima doveva controllare cosa stava indicando tanto
insistentemente il computer. Molto probabilmente stava rilevando
l'arrivo di un'altra daimon. Ce n'erano state piu' che a sufficienza
ultimamente... e non erano ancora riuscite a capire il loro piano dalla
loro prima apparizione.
Un rapido esame dei dati, le fece dimenticare quel problema, ma le
causo' uno stupore quando lesse i risultati. Premette i controlli,
raffinando i risultati, e la sua espressione si fece piu' scura.
Come potevano esserci segni di attivita' *proprio la'* ?
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Sailor Trek: Voyager
Dove nessuna Sailor Senshi e' mai giunta prima...
Capitolo 1 - Una nave stellare a terra
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani
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"Dov'e'?!?"
Rei chiuse il suo libro furiosamente, si alzo' e inizio' a
passeggiare per la stanza, impazientemente. Sedute al tavolo, Makoto e
Minako si scambiarono uno sguardo, ma decisero saggiamente di non dire
nulla alla sacerdotessa. Ormai, sapevano bene che era meglio evitare
di parlarle quando era di quell'umore.
L'umore tipico di "Sono-stanca-di-aspettare,-Usagi-e'-in-ritardo."
Comunque, qualcun altro decise di parlare. "Sono sicura che sara'
qui presto, Rei." disse la voce di Luna da sotto il tavolo, dove era
stesa con Artemis. "Ormai dovresti essere abituata ai ritardi di
Usagi... specie per queste sessioni di studio."
"Non stavo parlando di Usagi!" rispose Rei.
Questa frase causo' diversi sguardi confusi, sia sopra che sotto il
tavolo. "Um... Allora, di chi stai parlando, Rei?" chiese Makoto.
"Ami, naturalmente."
Ci fu un altro momento di silenzio mentre le due ragazze e i due
gatti cercavano di trovare una risposta. "Forse le e' successo
qualcosa?" disse Minako alla fine.
"Gia', magari stava leggendo un libro e ha perso il senso del
tempo." aggiunse Makoto.
"Non ditene altre, voi due!" disse Rei, scuotendo la testa. "Ami
non e' mai in ritardo, a meno che non ci sia qualcosa di veramente
brutto."
Uscendo da sotto il tavolo, Luna disse "Non ti preoccupare troppo,
Rei. Se e' successo qualcosa, sono sicura che trovera' il modo di
avvisarci."
La porta scelse quel momento per aprirsi, e Usagi corse all'interno
senza respiro. Rei si volto' per guardarla, con le braccia conserte.
"Bene, ecco Miss Puntualita'."
Per la fortuna dei presenti, Usagi non raccolse il sarcasmo che si
trovava nella frase di Rei. "Salve!" disse, cercando ancora di
riprendere fiato. "Scusate... Sono in ritardo... ma..." la voce le
svani' quando si accorse che il numero dei presenti era sbagliato.
"Hey, dov'e' Ami?"
"E' quello che vorremmo sapere" rispose Makoto.
MInako annui'. "Non ti e' capitato di vederla mentre venivi qui?"
Usagi scosse la testa. "No. Pensavo che fosse qui gia' da tempo."
"Non mi piace." borbotto' Rei. "Quando Ami e' in ritardo piu' di
Usagi, c'e' qualcosa che va davvero male."
"Gia', e'.." Usagi si fermo', poi guardo' Rei. "Hey!"
Il destino intervenne di nuovo, quando sentirono la porta aprirsi
di nuovo. "Era ora che arrivassi." disse Rei, voltandosi. "Che..." ma
si fermo' quando vide chi c'era alla porta.
"Mamoru? Che ci fai qui?" chiese una Usagi confusa.
"Ami mi ha chiamato" spiego'. "Tutto quello che mi ha detto e'
stato di venire qui il piu' presto possibile. Pensavo fosse
un'emergenza di qualche tipo, percio' mi sono precipitato." Guardo' le
ragazze. "Qual'e' il problema?"
"Bella domanda" disse Rei. "Vorremmo saperlo."
"Ami non e' ancora arrivata, Mamoru." spiego' Luna. "Se c'e' un
problema di qualche tipo, non ce l'ha detto."
Minako guardo' fuori dalla finestra. "Non la vedo... Un momento.
Eccola!" Le altre le si avvicinarono e video Ami che stava
salendo lentamente gli ultimi gradini della scala del tempio.
"Andiamo. Vediamo che succede!" disse Makoto, prima di correre
fuori dalla porta, con le altre che la seguirono. Prima che Ami
potesse salutare, una salva di domande la investi', ognuna che voleva
sapere che succedeva.
Un fischio acuto le fece tacere. "Su, datele la possibilita' di
rispondere." disse Mamoru, aggiungendo "Che succede, Ami?"
"Scusa se non ti ho detto nulla quando ti ho chiamato, Mamoru, ma
volevo ricontrollare le scansioni ed essere sicura che non ci fossero
errori." Esito' brevemente e guardo' lo schermo del computer prima di
continuare. "Prima di chiamare Mamoru, il mio computer ha rilevato
segni di attivita' extra dimensionali."
"Non e' insolito." disse Minako. "Almeno per noi."
"Vero" disse Ami. "La maggior parte delle minacce che abbiamo
affrontato nel passato sono arrivare da altre dimensioni, o periodi di
tempo. Ma quello che mi ha preoccupato e' dove ho rilevato questo
segnale."
"E dove si trova?" chiese Mamoru.
Ami fece un respiro profondo. "Al Polo Nord. Dove c'era il portale
della Negaverse."
Il silenzio avvolse il gruppo quando Ami disse la notizia. "Sei
sicura?" chiese Usagi. "Voglio dire, e' un bel po' lontano da qui."
"Si, ne sono sicura, Usagi." rispose. "Il programma e' attivo da
quando il signor Spock e io collegammo il mio computer a quello
dell'Enterprise per cercare le anomalie dimensionali. Il programma era
stato messo in background dopo, ma stafa ancora girando, visto che me
lo ero domenticato." Si acciglio' "La distanza mi permette di dire che
c'e' solo attivita' extradimensionale. Non posso essere piu'
specifica."
"Vuol dire che se vogliamo sapere che succede, dobbiamo andarci?"
disse Rei. Ami rispose annuendo.
"Allora non c'e' altra scelta. Dovete andare a controllare." disse
Luna. "Trasformatevi!"
"MOON COSMIC POWER... MAKE UP!"
"VENUS STAR POWER... MAKE UP!"
"MERCURY STAR POWER... MAKE UP!"
"MARS STAR POWER... MAKE UP!"
"JUPITER STAR POWER... MAKE UP!"
Diversi lampi di luci multicolore illuminarono il cortile del
tempio quando attivarono le proprie trasformazioni, mentre Mamoru si
trasformo' in silenzio. Momenti dopo, le cinque Sailor Senshi e Tuxedo
Kamen avevano preso li posto delle cinque ragazze e di Mamoru. "Va
bene. Pronte per il teletrasporto." disse Artemis.
Si misero in posizione per il teletrasporto. "Stai attenta, Usagi."
le disse Luna.
"Hey! Ti ho mai delusa?"
La gatta sbuffo'. "Vuoi una lista?" chiese.
"HEY!" protesto' Sailor Moon.
"Dai, andiamo!" disse Mars, sembrando alquanto impaziente.
Annuirono e iniziarono a concentrarsi, richiamando il potere per il
teletrasporto. Quando raggiunse il massimo, gridarono "SAILOR...
TELEPORT!" e il gruppo svani' in un lampo di luce.
"Sono andate. Ancora." disse Luna. Rivolse uno sguardo preoccupato
verso nord. "Spero che avranno piu' fortuna dell'altra volta."
"Guardala in questo modo. Potrebbe andare peggio?" chiese Artemis,
che poi urlo' "OW!" quando Luna lo colpi' con la zampa.
"E' naturale che potrebbe essere peggio, stupido!" ammoni' il
gatto. Un'espressione preoccupata si formo' sulla sua faccia. "Questa
volta non potrebbero piu' tornare."
Non sapendo cosa dire, Artemis si sedette e si struscio' contro
Luna per rassicurarla. "Non ti preoccupare, Luna. Torneranno. Come
sempre."
Sailor Moon tremo', guardando attorno la distesa ghiacciata. "Gia',
proprio come me lo ricordavo. Freddo e neve!"
"E che ti aspettavi, testolina buffa?" esclamo' duramente Mars.
"Palme?"
Nei primi giorni, questo avrebbe causato un urlo da Sailor Moon
per il rimprovero che le aveva fatto Mars. Ma ora, si volto' a
guardarla e brofonchio' avvisandola "Mars..."
Stupita allo stesso modo, Mars decise di non continuare la
discussione. Invece, alzo' una mano. "Scusa, sono un po' tesa." disse.
Si guardo' attorno ed aggiunse "Questo posto mi fa tornare in mente
brutti ricordi."
"Per tutte noi, direi." concordo' Venus. "Eccetto forse per Tuxedo
Kamen."
"No" rispose Mamoru. "Ho anche io la mia parte di cattivi ricordi
di quel tempo."
Il silenzio calo' sul gruppo mentre esaminavano la zona, ricordando
l'ultima volta che vi si trovarono. Durante la battaglia finale con
Beryl. Ricordando come tutte avevano combattuto, nonostante le
possibilita'... e come ciascuna di loro mori' e venne risuscitata dal
potere del cristallo d'argento.
Tutte eccetto Mercury. Stava analizzando le letture dal visore e
dal computer. Alla fine, Sailor Moon le parlo' "Qualcosa, Mercury?"
"Ho paura di no." rispose Mercury, accigliandosi. "C'e' una specie
di campo a bassa energia che sta interferendo con le scansioni. Da
quello che posso dire e' un campo di Nega-energia."
"Nega-energia?!?" esclamo' Sailor Moon. Attorno a lei, le altre
sembravano scioccate allo stesso modo.
"Non mi preoccuperei troppo." le rassicuro' Mercury. "Come ho detto
e' un campo a bassa intensita'." Consulto' il computer ancora per un
momento. "Penso sia un effetto residuo della battaglia fra Sailor Moon
e la combinazione di Beryl e Metallia.
"Pensavo che fosse gia' sparito ormai." disse una Venus confusa.
"Non necessariamente." puntualizzo' Mercury. "Sia Beryl che Sailor
Moon hanno usato una massiccia quantita' di energia... sia fisica che
magica. Quando potenze del genere vengono usate, possono passare anni
o decenni prima che gli effetti svaniscano completamente."
"Forse e' il campo di energia che hai rilevato." suggeri'
speranzosa Mars.
Mercury stava gia' scuotendo la testa. "Non credo, Mars. C'erano
segni chiari di scambi interdimensionali nelle vicinanza. Qualcosa e'
passato da un altro universo nel nostro. Il solo problema e' che non
riesco a localizzarlo."
"Forse dovremmo dividerci e controllare la zona." suggeri' Tuxedo
Kamen.
"Non mi piace l'idea, ma non ne ho di migliori." disse Jupiter.
L'espressione sulle facce di Mars, Venus e Mercury dicevano che erano
d'accordo.
"Uh, ragazze!" disse Sailor Moon, incerta.
All'unisono, si voltarono e la guardarono. Sailor Moon era sopra una
piccola roccia di ghiaccio, guardando qualcosa distante. "Cosa c'e',
Sailor Moon?" chiese Mars.
La leader delle Sailor Senshi punto' a qualcosa lontano. "Qualcuno
mi sa dire cos'e' quello?"
Le altre scalarono la roccia velocemente e rimasero sorprese.
"Whoa!" disse Jupiter, poi ripete' le parole di Sailor Moon. "Cos'e'
quello?"
Non era necessario dire che si trattava di una nave spaziale di
qualche tipo. Era ovvio. Ma era una grossa nave, lunga piu' di cento
metri. La parte superiore era un ovale allungato, attaccato ad una
sezione inferiore. E verso la poppa c'erano due grosse gondole, che si
trovavano alla stessa altezza della parte inferiore. Dei piloni di
atterraggio si estendevano dal basso, e la mancanza di detriti sul
ghiaccio stava ad indicare che era atterrata, non che era caduta.
"Ci sono delle scritte, ma non le distinguo." osservo' Venus,
guardando la nave.
"Neanche io" aggiunse Tuxedo Kamen.
"Un attimo." disse Mercury, attivando il visore. Dopo un momento,
lesse "NCC-74656. USS Voyager. Federazione Unita dei Pianeti."
Le altre ingoiarono. "F..Federazione?" disse Mars, quasi
strozzandosi. Mercury annui'.
"E' una nave della Flotta Stellare." disse Tuxedo Kamen.
"Bene" disse Venus, con un leggero sorriso "Ci risiamo!"
Le altre annuirono, con Jupiter che aggiunse "Gia', ma mi chiedo se
ci sia una specie di autostrada fra il loro universo e il nostro.
Prima la nave di Kirk, poi di Picard, e ora questa."
"Q e' stato responsabile della nostra avventura sull'Enterprise D"
puntualizzo' Mercury. Guardo' di nuovo la nave. "E non so come questa
nave sia arrivata qui."
"Probabilmente attraverso quel flusso quantico che dicevano"
suggeri' Mars.
"Non credo" disse Mercury. "Dal disegno, sembra contemporanea al
capitano Picard. Il flusso quantico di cui hanno parlato Spock e Data
porta nel periodo di Kirk." Si fermo' e guardo' il computer. "Comunque
siano arrivati qui, posso dire che succede qualcosa a bordo. Rilevo
delle strane letture dall'interno della nave."
"Che strane letture?" chiese Sailor Moon.
Mercury si acciglio'. "Non ne sono sicura." ammise con riluttanza.
"Le mie scansioni non sono del tutto chiare. C'e' un campo di energia
attorno alla nave... e sembra dello stesso tipo che sta interferendo
con le scansioni della zona." Scosse la testa e sospiro'. "TUtto
quello che posso dire di certo e' che ci sono circa duecento o
duecentocinquanta forme di vita a bordo."
"Aspetta... Non hai detto che il campo di Nega-energia era una
rimanenza della battaglia con Beryl?" chiese Venus.
"Si'" rispose Mercury, sembrando confusa "Ma sembra che mi ero
sbagliata. Qualcosa a bordo della nave potrebbe essere la sorgente."
"Sembra che dovremo andare a bordo e scoprire cosa succede." noto'
Mars.
"Puoi trovare un punto buono per il teletrasporto, Mercury?" chiese
Tuxedo Kamen.
"Penso di si'" ed inizio' a lavorare al computer.
Dopo alcuni minuti, un lampo di luce illumino' l'oscurita' della
stiva di carico due, annunciando l'arrivo delle Sailor Senshi
all'interno della Voyager. "Gee! E' terribilmente buia per una nave
stellare." disse Jupiter dopo un momento per abituarsi. "Si sono
dimenticati di pagare la bolletta della luce o qualcosa del genere?"
"Non usano piu' denaro, non ricordi?" le ricordo' Mars.
"Oh... giusto."
"Almeno e' piu' caldo qui dentro." commento' Sailor Moon che stava
ancora tremando, il che porto' ad un commento sarcastico da Sailor
Mars.
Ignorando la piccola discussione dietro di lei, Mercury scansiono'
le pareti vicine e localizzo' il pannello di accesso al computer, in
fondo alla stiva. "Ho trovato qualcosa." disse alle altre, ed ebbe
l'effetto di far interrompere la discussione, mentre le altre le si
avvicinarono. Ricordandosi il periodo trascorso sull'Enterprise D,
Mercury cerco' di attivare i controlli, ma invece dei soliti beep alla
pressione, il terminale era buio e non rispondeva. "Computer, attivare
il terminale." disse, accigliandosi leggermente.
Il pannello rimase spento.
"Che c'e'?" chiese Venus. "Perche' non funziona?"
"Non lo so" rispose Mercury. "Potrebbe essere che il computer
principale sia spento, o forse l'equipaggio l'ha disabilitato per
qualche motivo. Ma non so perche'."
"Forse..." inizio' Mars, ma la sua ipotesi fu interrotta da un
forte sospiro di sorpresa che si era sentito nella stanza, seguito da
un breve urlo "No!"
Tuxedo Kamen fu il primo ad accorgersi che mancava un membro del
gruppo. "Usagi!"
Sailor Moon stava guardando mentre Mercury cercava di accedere al
computer della nave, ma la mancanza di successo, la fece rapidamente
annoiare. Cercando di trovare qualcosa di interessante nell'oscurita'
della stanza, guardo' attraverso di essa.
Una zona lievemente illuminata dall'altra parte della stanza
catturo' la sua attenzione. Lasciando le altre attorno a Mercury,
ci ando' per dare un'occhiata piu' da vicino. Quando oltrepasso'
diversi contenitori per il carico e si avvicino', le sembrava fin
troppo familiare...
Poteva dire che era un'alcova, disegnata perche' un singolo
individuo potesse starci in piedi. In cima, c'era un dispositivo
verdastro, circolare, con diverse scariche elettriche che lo
attraversavano partendo dal centro.
Si scosse quando capi' cosa fosse. Era un'alcova Borg...
Immediatamente sentendo il suo grido, le altre corsero verso di
lei, con Tuxedo Kamen in testa. Non reagi' quando si avvicinarono, ma
continuo' a guardare avanti, con la faccia pallida e l'espressione
scioccata. "Sailor Moon, cosa succ.." Inizio' Mars, ma un tocco sulla
sua spalla la interruppe.
"Mars, guarda!" disse Venus, puntanto avanti.
Mars guardo' in quella direzione, e vide la alcova Borg. "Oh, no..."
Sailor Moon era persa nei ricordi... Di Rubeus che gongolava su di
lei dopo che i Borg l'avevano catturata, delle nanosonde che le
venivano iniettate e che l'assimilavano nel collettivo, della sua
individualita' che veniva soppressa dal peso della mente unica Borg.
E il ricordo peggiore era come si sentiva impotente quando il
collettivo la uso' per cercare di strangolare Mamoru.
Pensieri simili passarono per la mente di Tuxedo Kamen, da un'altro
punto di vista, naturalmente. Il principale era l'orrore che provo'
quando entro' in quella camera, trovando...
***
"Si', e' qui dentro!" Incurante del pericolo, Tuxedo Kamen corse in
una stanza adiacente, ma si fermo' quando vide cose c'era all'interno.
"No..." sussurro', terrorizzato. Le senshi si fermarono allo stesso
modo, impietrite dalla visione di fronte a loro.
Solo Mars ebbe la forza di sussurrare "Usagi... Che ti hanno
fatto?"
Gli ufficiali della flotta erano in piedi dietro alle senshi, in
silenzio. Worf e Data avevano gia' visto quella scena.
Picard ci era gia' passato.
Questo era cio' che avevano paura di trovare, ma speravano di no.
Sailor Moon era in piedi davanti a loro, con impianti cibernetici
Borg, piu' di quanti ne aveva avuti Picard piu' di un anno prima.
Usagi era stata assimilata.
***
Mamoru si scosse, tornando al presente. "Va tutto bene, Usagi."
sussurro', mettendole una mano sulla spallla per confortarla. "Non
succedera' di nuovo."
Pensieri simili passarono per le menti delle altre Senshi,
ricordando lo choc e l'orrore che provarono vedendo Sailor Moon con
quegli impianti Borg. Fu Jupiter che parlo' alla fine, chiedendo
"Potrebbe essere che questa nave e' stata presa dai Borg?"
"Non penso" disse Mercury. Focalizzo' lo sguardo, scansionando
l'alcova e i dintorni col visore. "Anche se questa alcova e' senza
dubbio di origine Borg, la tecnologia che la circonda e' della Flotta
Stellare. Dubito che sarebbe cosi' se la nave fosse stata assimilata."
Guardo' ancora l'alcova. "Infatti, e' come se il tutto fosse stato
teletrasportato in questa stiva di carico."
"Ha ragione." Tutto gli occhi guardarono Sailor Moon. Era ancora
pallida, ma sembrava essersi ripresa dallo choc iniziale. "Se i Borg
avessero il controllo qui, ci sarebbe piu' di una alcova. E ci
sarebbero diversi... droni." Guardo' attorno, come se riuscisse a
vedere oltre le pareti. "Infatti, sono sicura che non ci sono Borg qui
in giro."
"Come fai ad esserne certa?" chiese Mars, incerta.
"Ero parte del collettivo, ricordi Rei?" Sailor Moon guardo'
l'amica con un sorriso. "Credimi, se ci fosse qualche segno del
collettivo, lo saprei."
"Bene, non troveremo nulla se staremo qui." disse Venus, che non
apprezzava dove stava volgendo la discussione. "Andiamo." Con cautela,
il gruppo usci' dalla stiva di carico e si mosse lentamente lungo il
corridoio. Il disegno sembrava simile a quello dell'Enterprise D, ma
meno lussuoso, ed era troppo buio per una nave stellare.
"Ma che nave e' questa?" disse Jupiter. "Finora tutto e' scuro o
non funziona."
"I sistemi principali devono essere stati danneggiati." disse
Tuxedo Kamen. "Ricordo che l'Enterprise era in questo stato... dopo
essere stata quasi distrutta dalla nave Borg."
"Penso che la Voyager era in battaglia, ed una grossa battaglia."
tiro' ad indovinare Mars. Punto' lungo il corridoio, indicando un
corpo immobile. "Guardate!"
Corsero per il corridoio, con Mercury che raggiunse il membro
dell'equipaggio per prima. Appena si avvicinarono, videro che era una
femmina umana. E nonostante l'uniforme fosse leggermente differente,
il comunicatore era della Flotta Stellare. "Come sta, Mercury?" chiese
Sailor Moon.
"Viva, ma senza conoscenza." rispose Mercury mentre la stava
esaminando. "Non ci sono segni di ferite, ma ci sono dei residui di
una specie di anestetico nel flusso sanguigno."
"Un gas paralizzante?" disse Jupiter. "Com'e' che non ha fatto
effetto su di noi?"
"Non e' nell'atmosfera ora." disse Mercury dopo un momento.
"Dev'essere stato filtrato prima che arrivassimo a bordo."
"E allora che e' successo?" chiese Sailor Moon.
"Gia'! Sono stati i cattivi a mettere fuori combattimento
l'equipaggio o e' stato l'equipaggio ad usarlo per mettere fuori uso i
cattivi?" chiese Venus.
"Potremmo stare qui a chiedercelo senza scoprirlo tutto il giorno."
disse Tuxedo Kamen. Guardo' lungo il corridoio. "Dobbiamo andare in
plancia. Li' potremmo trovare delle risposte."
"Se la struttura e' come quella dell'Enterprise, dovrebbe essere in
cima alla nave" disse Mars.
"Ecco il turbolift." disse Sailor Moon puntando una porta e
muovendosi in quella direzione.
Ma vi sbatte' contro quando questa non si apri' automaticamente.
"Owie!" Fece un passo indietro, guardando l'ascensore, tenendosi il
naso dolorante. "Perche' non si e' aperta?"
"Forse anche quella e' disattivata." disse Mercury con un sospiro.
"Potremmo provare coi controlli manuali" suggeri' Venus, che ando'
a smanettare sul pannello di controllo. "Ho visto Riker fare cosi' una
volta."
Minako, non penso che sia una buona..." inizio' a dire Jupiter, ma
venne interrotta dalle porte del turbolift che si aprivano.
Venus lascio' andare un urletto di trionfo e fece il segno della
vittoria. Stava per entrare, quando i pannelli di controllo, sia
interno che esterno, esplosero in una pioggia di scintille. Tutte
saltarono all'indietro, fuori dal raggio dei fuochi d'artificio e
guardarono impotenti lo spettacolo per pochi secondi, finche' il
turbolift divvenne scuro.
"Addio ascensore." osservo' Mars, guardando Venus.
Venus scosse le spalle. "Se non osi, non distruggi." disse. Poi uno
sguardo confuso le apparve sulla faccia. "Er... aspetta un momento..."
Mercury parlo', salvando Venus dal fatto di provare a correggersi.
"Penso di aver ricavato la mappa della nave." Guardo' il computer
attraverso il visore e digito' velocemente sulla tastiera. "Siamo sul
ponte quattro, e c'e' una via d'accesso attraverso i tubi di
Jeffries."
"Beh, che stiamo aspettando?" disse Jupiter, con impazienza.
"Andiamo!" Detto questo, la Senshi apri il portello di accesso ai tubi
di Jeffries quando sentirono un tonfo che arrivava dal corridoio,
seguito da un urlo di dolore. Dandosi velocemente uno sguardo, corsero
verso la sorgente.
Pochi secondi dopo, Venus, che si era messa in testa, si fermo' di
colpo girando un angolo. Le altre cercarono di fermarsi, ma nonostante
i riflessi rapidi, ci furono diverse collisioni fra di loro. Ma
nessuna chiese a Venus perche' si fosse fermata, dato che la ragione
era chiara. Sdraiato a pancia in giu' alcuni metri davanti a loro,
c'era un altro dell'equipaggio della Voyager, ovviamente ferito e
semisvenuto. Istintivamente Mercury corse verso di lui. Un esame
superficiale le disse che l'uomo era ancora vivo, ma l'estensione
delle sue ferite richiedevano una scansione. Senza pensare, noto' il
colore dorato della sua uniforme, che indicava che faceva parte della
sicurezza, o dell'ingegneria o del reparto operativo. Sembrava
giovane, ipotizzo' un'eta' attorno ai venticinque anni, il che
concordava con il grado di ensign.
Nel frattempo, le altre stavano osservando una figura che si
trovava nel corridoio, evidentemente cio' che aveva attaccato
l'ensign. Era di forma vagamente umana, bipede con due braccia, ma li'
finiva la somiglianza. La sua pelle sembrava essere di colore verde,
ma squamosa, mentre gli occhi, o meglio cio' che sembravano essere
tali, erano enormi in proporzione alla testa.
E sembrava che le avesse viste, visto che rivolse il bastone che
teneva in mano verso di loro, e lascio' partire una sfera di energia
nera verso di loro. Amcora assorta nell'esaminare il membro
dell'equipaggio, Mercury fu presa in pieno. Ci fu un breve lampo di
luce che illumino' il corridoio quando la sfera colpi', e la scaglio'
contro la parete.
"Mercury!" urlo' Sailor Moon. Dal corridoio, l'alieno disse
qualcosa e si spavento', quasi le avesse riconosciute. Si volto' e
inizio' a fare fuoco nel corridoio.
"Oh, no! Non lo farai di nuovo!" urlo' Venus "VENUS... LOVE ME...
CHAIN!" La catena dorata di energia venne rilasciata, legando
l'alieno. Disperato, cerco' di combattere contro il legaccio meglio
che poteva, cercando di spezzare la catena con il suo bastone.
"E adesso cadrai!" urlo' Jupiter, invocando il proprio potere.
"SPARKLING WIDE... PRESSURE!" La sua mira fu esatta e il potente colpo
elettrico colpi' l'alieno, facendolo svenire. "Preso!" grido' Jupiter
trionfante quando l'alieno cadde al suolo.
Mentre Venus e Jupiter se la vedevano con l'alieno, le loro
compagne controllavano Mercury. "Stai bene, Mercury?" chiese Sailor
Moon.
Mercury, nonostante un po' scossa, annui', ma non sembrava niente
di serio. "Si', penso di si'. Staro' bene in un minuto."
"Se quella e' la minaccia piu' grossa che c'e' qui attorno,
dovremmo riuscire a ripulire la nave in poco tempo." osservo' Jupiter,
quando con Venus si riuni' alle altre.
"Siamo riuscite a sorprenderlo. Potrebbe non essere cosi' facile la
prossima volta." disse Mercury, guardando l'alieno attentamente
attraverso il visore ed accigliandosi. Era ancora scossa dal colpo
ricevuto, ma cio' non intaccava le sue analisi tattiche. "Infatti, le
letture di energia che rilevo sono molto problematiche, e stanno ad
indicare una minaccia molto piu' grande."
"Ami, quando parli cosi', mi preoccupi." disse Venus.
"Sono preoccupata" rispose Mercury. E molto. Se non mi sbaglio,
l'energia nera che abbiamo visto usare da questo alieno attraverso il
suo bastone, non e' nativa della sua specie, ma e' il risultato di un
processo di potenziamento attraverso l'uso di Nega-energia. Per essere
precisa, lo stesso tipo di energia usato dalla Negaforce."
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TO BE CONTINUED