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IL PIANO DI GIOCO
L'avversario esegue l'attacco iniziale, il morto scopre le sue carte: è il momento della verità.
La licita ha portato ad un contratto irrealizzabile?
È colpa del vostro partner? Peggio per voi, sceglietevi un compagno più in gamba.
Ora voi dovete cercare di limitare il danno giocando al meglio e sperando anche in un gradito errore degli avversari, il che non guasta.
La licita ha invece portato ad un buon contratto? Sta a voi cercare di mantenerlo.
Prima ancora di giocare qualsiasi carta dal morto, il dichiarante deve riflettere perché, poi, potrebbe essere troppo tardi.
Quante volte una mossa affrettata verrà successivamente rimpianta!
Tenete presente che giocare una mano di bridge è simile alle innumerevoli difficoltà che si incontrano quotidianamente nella vita: se prima di partire di slancio nell'affrontare i problemi vi fermaste a riflettere e a fare un piano, aumentereste notevolmente le probabilità di raggiungere il vostro scopo.
Anche nel bridge il dichiarante alle prese con il suo contratto dovrà fare un piano di gioco che, in base all'esame della situazione attuale, gli possa indicare la via da seguire.
Se vi abituerete a fare il vostro piano di gioco, vi stupirete della rapidità e della facilità con cui riuscirete a migliorare il vostro gioco con il morto.
Mettiamo allora in evidenza le quattro fasi che debbono costituire il processo di una buona pianificazione:
Prima fase: Qual è il mio obiettivo?
Seconda fase: Qual è la mia situazione attuale?
Terza fase: Quali mezzi ho a disposizione?
Quarta fase: Come posso utilizzare questi mezzi per raggiungere il mio obiettivo?
Ma per trasformare questo piano di gioco generico nel piano di gioco specifico relativo ad una mano di bridge, è necessario distinguere fra il piano di gioco di un contratto a senza atout e quello di un contratto ad atout, riesponendo le quattro fasi come riportato nella seguente tabella:
IL PIANO DI GIOCO
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