IL GIOCO DELLA CARTA

Cap. IV - IL GIOCO DEGLI ESPERTI

NEL BRIDGE NON ESISTONO I "TABÙ"




Fra i giochi di carte, il bridge è molto probabilmente quello che meno si presta ad un rigido inquadramento in schemi ricorrenti con una certa frequenza.
Esistono, tuttavia, numerose regole le quali, senza avere i crismi di miracolosi toccasana, si dimostrano valide con accettabile frequenza: sono le cosiddette regole per principianti (onore sopra onore, il secondo di mano non carica mai, battere subito gli atout, fare l'impasse, con nove atout di Asso e Re si batte in testa, l'Asso prende una volta sola).
Altre regole sembrano, invece, riservate agli esperti quantunque, a ben guardare, non siano particolarmente difficili.
Quante volte ai tavoli di bridge si sentono giocatori rimproverare i propri compagni con affermazioni che hanno tutti i crismi di "sacri dogmi".
Discendono da alcune regole derivate dal "Whist" che, attraverso il "Bridge Plafond", sono giunte fino a noi ed hanno assunto l'aspetto di veri e propri tabù che, come tali, vanno pertanto sfatati.
I principali tabù da sfatare sono i seguenti:

- "Il dichiarante deve, per prima cosa, battere gli atout"
- "Con nove atout, senza la Donna, si deve battere in testa"
- "Giocare per primi gli Onori della mano corta per non bloccare il colore"
- "Mai tagliare una carta franca del compagno"
- "Il secondo non supera mai"
- "Il terzo carica sempre"
- "Onore sopra onore"
- "Con otto atout, senza la Donna, si deve fare l'impasse"
- "Mai giocare in taglio e scarto"
- "Mai attaccare in atout col singolo"
- "L'Asso prende una volta sola".
Per quanto riguarda il primo tabù, ne abbiamo già abbondantemente parlato trattando il piano di gioco che il dichiarante deve fare prima di giocare dal morto.
Del secondo abbiamo già parlato illustrando la "Legge della simmetria" e "La teoria Blackwood sulla distribuzione"; ne riparleremo in ogni caso implicitamente trattando dell'ottavo tabù.
Vediamo come possiamo sfatare gli altri.

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