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  • Guida a fiumi e torrenti
    della Provincia di Sondrio.

    Tratto classico d'acqua bianca' in Valtellina
    da Chiuro a Piateda sul
    Fiume Adda


    Qui da noi si dice; "ci facciamo un Boffetto"?

    Da: Chiuro - sbarramento del Baghetto

    A: Piateda - ponte zona centrale elettrica

    Difficoltà: 3+/ 4 (4+)

    Pendenza: 11 m/km

    Lunghezza: 6 km

    Ore: 1.45'

    WW Stelle: * * *

    Paesaggio: * * -

    Periodo migliore: Giugno - Settembre

    Assistenza da riva: buona

    Portata: 35 mcs

    Idrometro: Nessuno

    Temperatura acqua: fresca

    Qualità acqua: media

    (torbida durante il disgelo)

    Imbarcazioni: Kayak e canoe chiuse

    canoe pneumatiche

    gommoni - hidrospeed

  • Sommario

    Questa sezione dell'Adda è una delle più belle e "potenti", con un grosso volume d'acqua bianca. ' stata teatro di spettacolari gare del Campionato Italiano Rafting e competizioni canoistiche.
    Un tratto che il pagaiatore di passaggio non può tralasciare.

    Punti speciali

    Il "contro roccia" che precede di 50 MT il primo ponte che s'incontra
    (in loc. Sazzo), provoca dei ribollimenti, la cosiddetta "acqua matta" che possono rovesciare il canoista
    che si è rilassato pensando dopo la rapida di trovarsi in una placida pozza.
    Dopo il ponte verso la fine della lunga rapida troviamo sul centro destra buco che è meglio evitare.

    Il fiume

    L'Adda (superiore) percorre la Valtellina da est ad ovest, nasce poco prima di Bormio e dopo circa 100 km
    si getta nel lago di Como di cui è il più grosso tributario, seguito dal fiume Mera proveniente dalla Valchiavenna. Poi dal lago (Adda
    inferiore) continua la sua corsa verso il fiume Po' che si getta nel mare adriatico.
    - Il tratto che descriviamo ha la lunghezza di 7 km con circa 1.45' di percorrenza.

    Visualizza la mappa

    Il fiume abbandona il placido corso tra i campi della piana tra Tirano e Chiuro, e un km dopo lo sbarramento ENEL del Baghetto scende sulla morena lasciata dal ritiro dell'antico ghiacciaio Aduano, qui la pendenza aumenta e i grossi massi rompono la corrente creando onde, buchi e gorghi che incutono timore al canoista alle prime armi o al turista sul "raft" ma per i più esperti sono un occasione di gioco e godimento nei grossi volumi d'acqua bianca.

    Rafting

    Il percorso e molto adatto ai gommoni per via della gran portata, un esperienza indimenticabile! Per evitare spiacevoli incidenti l'imbarcazione deve essere guidata da esperti, e i gommoni devono essere costruiti per l'uso specifico! quindi niente gommoni da mare, canotti ecc.. Inoltre per scendere sul fiume è necessario indossare l'abbigliamento e i mezzi di protezione adatti. Se volete provare potete rivolgervi ad una compagnia di navigazione.

    Sul percorso dalla fine degli anni 80 si tiene una prova del campionato italiano Rafting un occasione per capire meglio questo sport, e per i canoisti la sicurezza di trovare l'acqua in quel giorno, talvolta a causa delle numerose dighe a monte, per uso idroelettrico e dello sbarramento sul fiume, nei periodi di magra il tratto può andare a secco durante il fine settimana, perciò prima di muovermi informatevi dai canoisti sul posto.

    -

    Accesso e logistica

    Come raggiungere la provincia di Sondrio.

    Informazioni turistiche

    Ricognizione e appoggio, imbarco sbarco,mappa / tabella

    Siete sicuri di essere in grado di scendere questo tratto?!

    La discesa incomincia!

    Io mi imbarco sempre alla "svizzera" scivolando giù per la scarpata, cosi faccio una bella planata sull'acqua, troverete il solco sulla scarpata che ho scavato con i miei kayak  negli ultimi anni

    Entrati in acqua potete riscaldarvi percorrendo i primi 900 MT di secondo grado.
    Sulla sinistra scendendo noterete gli impianti di desabbiatura del canale che porta le acque alla centrale.
    Giunti alla terza curva udirete il rumoreggiare della rapida del "Ramo" (nel senso arboreo), rapida di 3°, voluminosa tutta da cavalcare, un vero spasso, nella parte finale una serie di onde vi sballotteranno a destra e a sinistra.
    In gommone attenzione alle capocciate sul ramo sporgente!
    Con la giusta portata in fondo c'è un buco, buono per giocare seguito da un tratto di fiume che vi permetterà in caso di bagno di tirare fuori il materiale (se sarete veloci).
    Sulla sinistra sbocca il torrente Armisa che scende dalle prealpi Orobie, in genere è secco, con acqua (se siete i tipi che nella vita dovete provare tutto) è fattibile negli ultimi duecento metri.

    La rapida seguente è molto ampia, vi consigliamo di scenderla sulla destra sturando tutte le morte e le onde che consentono dei facili surf.
    Al termine della rapida s'intravede il controroccia sulla sinistra, non ci sono pericoli ma come già descritto troverete parecchi gorghi soprattutto nella pozza finale, che generalmente rovesciano il principiante.
    Con una canoa da gioco o "rodeo" è possibile sfruttare la situazione per effettuare delle lunghe candele di coda.

    Per circa 50 MT fino al ponte di Sazio il fiume bagna ancora la viva roccia delle prelati Orobie, che crea  tre grosse "morte" nella prima può capitare di veder scendere una cascata prodotta dallo sfogo del canale ora in galleria. Dieci metri circa prima del ponte di fianco all'ultima "morta" con livello medio infilatevi nell'onda profonda che permette, mantenendo il giusto controllo dell'imbarcazione di effettuare lunghe surfate.
    Appena sotto il ponte fermatevi preferibilmente nella gran morta sulla destra, qui si consiglia di scendere per visionare la rapida seguente (rapida di "Sazzo"), camminando sulla riva o salendo sul ponte, poiché la discesa diventa più "tecnica" 4° (4°+) .

  • Foto di Bruno Garbellini in candela sotto il Ponte di Sazzo, Adda superiore.

  • Rapida prima del ponte di Sazzo
    Bruno Garbellini si esibisce in una candela
    Visualizza l'immagine più grande (148 Kb)

    !! Se vi siete resi conto che il fiume è troppo difficile per voi, questo è il momento di uscire sfruttando il sentiero prima del ponte sulla destra.
    Nella rapida s'incontrano alcuni buchi, che se non impostati correttamente possono dare problemi,  evitare (con livelli medio alti) quello verso la fine, sul centro destra, circa 40 MT prima del grande masso isolato che crea una grande zona di morta e segna la fine della rapida.

    Ora il fiume vi concede un attimo di pausa, anche se scorre sempre molto velocemente, spingendovi  verso la rapida della "grattugia", l'ho chiamata cosi perché spesso sì urtano  sassi nascosti,  attenzione quindi a non mettervi troppo di traverso.
    La rapida si scende partendo dal centro del fiume e poi spostandosi verso sinistra, in alternativa tutto sulla destra c'è un "canaletto" separato da alcuni massi, decidete voi, secondo i gusti. 

    Finita la rapida i massi aumentano di grandezza il divertimento continua!
    Sulla sinistra ad un certo punto c'è un rullo ampio "detto il buco del Paolo" che può' "stoppare" il canoista ed il gommone
    !! consigliata la ricognizione !!
    continua sotto

    Con il giusto livello il rullo si divide in due "buchi" adatti al Rodeo, ecco come Paolo il "Leone dello Zambesi" li descrive:

    Due buchi affiancati. Quello di Sx. più violento quello di Dx. è O.K. per imparare. Tutti e due sono buoni per carthwheels e splitwheels (NO surfs, NO 360s), looping assicurato. Dopo i buchi morta di 10 m. (è impossibile non risalire). Inserito in 4 km. di 4° grado con molti altri playspots (surfs, rocksplats, squirt turns, ecc.)

    Nota: Chiedete a Paolo di fare anche il numero  della "balena"

    bucopaco.jpeg (132149 byte)

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    Ci avviciniamo alla rapida chiamata (Ex) saltone, scomparso dopo che le ruspe durante la costruzione degli argini post alluvione 1987 hanno spostato e rotto qualche masso di troppo! La rapida va affrontata dal centro portandosi poi leggermente a sinistra, evitate la parte destra perché ci sono dei massi accatastati male meglio non finirci sopra.
    Al termine c'è è un grosso masso sulla destra e un altro più piccolo sulla sinistra, dove inizia  un argine molto lungo, il fiume per circa 200 MT a poca pendenza ma è comunque rotto ancora da onde e piccoli buchi, qualche anno fa'  qui fu costruito un campo di Slalom molto bello e difficile per una prova del Campionato lombardo, peccato che dopo due giorni i cavi furono tagliati dai soliti vandali mandando in fumo il lavoro di settimane!

    continua sotto

    Rapida della 'Chiesa'
    Il team "
    Indomita Valtellina River" impegnato nel Campionato Italiano 1994.
    http://www.popso.it/not/articoli/img/APRILE95/sport_giochi.01.jpeg
    E' possibile leggere l'articolo che contiene questa foto sul sito della Banca Popolare di Sondrio.
    (Poi per tornare qui premere il tasto 'back'.)
    Il Team Indomita1994

    Ad un certo punto vedrete davanti a voi sull'argine destro il campanile della chiesa di Boffetto, velocemente, vi troverete alla fine della zona di relativa calma, le acque scendono improvvisamente creando alcuni buchi che, non trattengono ma sono molto potenti, prestate attenzione perché un bagno qui può diventare lungo!
    Prima che il fiume incominci a girare verso sinistra c'è un onda molto larga e profonda per surfare.

    Questa rapida è il punto migliore per sistemare fotografi, telecamere, morose e morosi che vi potranno veder passare anche dalle auto come al Drive in
    (nella piazzetta attigua troverete anche bar e telefono)


    Proseguendo proprio sotto la chiesa ci sono due massi molto sporgenti dalle acque distanti circa otto MT uno dall'altro detti "le colonne di Ercole" o "porte dell'inferno" (belli i nomi, me li sono inventati adesso, ma penso che si tramanderanno nei secoli) che formano due grosse morte ribollenti da qui potete vedere dove passare nella rapida secondo me più difficile pendente  ed esplosiva del tratto di fiume, che comunque può essere evitata  in parte seguendo la cosiddetta "via del pollo" evitando cioè  di passare in mezzo ai buchi, che vi daranno del filo da torcere, sicuramente vi divertirete come maiali!.
    Giunti sotto l'antico  ponte ad arco in pietra che unisce la frazione di Boffetto potrete rilassarvi e giocare sfruttando le ampie zone di morta

    Nelle estati 1997 e 1998 la rapida e stata teatro della prova assoluta del Campionato italiano di discesa sprint, trasmessa in diretta dalla RAI TV che, grazie al Club Indomita Valtellina River, ha potuto anche mostrare la discesa, ripresa da dentro un gommone

    Passato il ponte, dopo 200 MT di acque calme scendiamo sulla rapida del "canale", breve ma intensa, sulla destra vedrete un muro vecchio in pietra da dove fuoriesce
    l'acqua del cataletto. Proseguendo potete scegliere se passare a sinistra oppure tra i massi sulla destra in un percorso più tecnico.

    Quando raggiungete il ponte a tre archi in pietra della strada provinciale se avete fretta potete sbarcare (solo canoe) sulla destra. Passato il ponte troviamo l'ultima rapida di 3+, che segna anche la fine della morena e l'inizio della piana dove il fiume scorre tra piantagioni di mele.
    Il fiume che diventa un 2° / 3°-  riceve le acque della centrale idroelettrica e passa sotto il nuovo ponte con parecchi pilastri, che a sulla sua destra il grande parcheggio che vi consentirà un agevole sbarco soprattutto con i gommoni.

    Chi vuole può continuare   verso Sondrio il fiume prosegue per circa 20 km di 2° fino allo sbarramento di Ardenno.


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