<< indietro - mappa - prosegui >>

Spazio museale della Gianavella - pannello 1 - sezione 1


Valdo e i "Poveri"

A Lione un mercante si spoglia delle proprie ricchezze e predica l’Evangelo

L'inizio dello scorso millennio fu scosso da una ricerca di spiritualità, da un desiderio di approfondire e vivere la fede in Dio. In Europa nacquero così molti movimenti di rinnovamento religioso con ideali di perfezione e purezza.

I CATARI si diffusero nella Francia meridionale. Il loro sterminio, voluto dal papa Innocenzo III, produsse una "pulizia etnica" con la distruzione di un popolo e di una cultura di altissimo livello. Il movimento nato dall'esempio di FRANCESCO d'Assisi ebbe miglior fortuna: fu assorbito dalla Chiesa cattolica e ricondotto all'obbedienza.

Diversamente da Francesco un altro mercante, VALDO di Lione, non si accontentò di far professione di povertà, ma udito che "se vuoi essere perfetto va, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi" ritenne necessario far conoscere il Vangelo di Cristo predicandolo a tutti. Molti seguirono il suo esempio, e furono chiamati i POVERI

Ecco come il monaco inglese Walter Map, delegato al terzo Concilio Laterano del 1179, descrive i Poveri di Lione:
«Al Concilio celebrato a Roma sotto Papa Alessandro III abbiamo visto dei Valdesi, uomini semplici e privi di cultura – così chiamati dal loro capo Valdés, che era stato cittadino di Lione.
Costoro chiedevano con viva insistenza che venisse loro confermata l’autorizzazione a predicare, stimandosi degli esperti, mentre erano appena dei saccenti…»

«…costoro non hanno dimora fissa, se ne vanno a due a due a piedi nudi, con una veste di lana; non possiedono nulla; hanno ogni cosa in comune sull’esempio degli apostoli, seguendo nudi il Cristo nudo. Iniziano ora in modo umilissimo, perché non possono prendere piede, ma se li ammettessimo ne saremmo cacciati fuori.»

1