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Spazio museale della Gianavella - pannello 3 - sezione 1


La famiglia

Gianavello è un soprannome, il vero nome è Giosué Gignous. La sua famiglia è originaria di Bobbio Pellice.

Agli inizi del 1600, sotto la spinta demografica, molte famiglie scesero al piano, Luserna, Campiglione, Fenile, dove, nonostante gli editti, rimasero relativamente tranquilli fino al 1655. Un ramo della famiglia Gignous, soprannominata Janavel o Gianavello (dal termine occitano “giavana”, che vuol dire “folta capigliatura”, e con cui si indica il gufo reale) si stabilì al Liorato. Qui Giovanni Gignous acquistò vari terreni e la casa che viene chiamata oggi “Gianavella superiore”. Da sua moglie Caterina ebbe almeno tre figli e una figlia. Giosué nacque nel 1617. Alla morte della madre, i due fratelli maggiori si divisero i beni: Giacomo ebbe la casa paterna, Giosué la Gianavella inferiore. Nello stesso anno (1639) sposò Caterina, figlia di Bartolomeo Durand di Rorà, che gli portò in dote una parte del bosco dei Banditi.
Di Gianavello non ci sono disegni o ritratti contemporanei. Abbiamo però la descrizione che ne fa un testimone oculare, che lo vide il 16 agosto 1663, alla polizia:
« Pietro Vagnone, di Pinerolo, depone che in agosto andò per affari a Perosa; giunto a Dubbione, c’era la festa, e si ballava, e c’era molta gente. Vidi venir Giosué Gianavello con 15 o 16 altri, tutti con gli archibugi a fucile, pistole e coltellacci; e si fermarono passeggiando per le borgate, e vi dormirono.
Gianavello è un uomo di statura media, piuttosto grande che piccola, con capelli ricci, corti, e barba, neri, di sana corporatura. E sentii che tutti lo chiamavano Capitano Gianavello, ed erano tutti molto affettuosi con lui..»
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