Sul letto, malgrado Vancilea cerchi di restare stretta a me per coprirsi, io la allontano respingendola quietamente e restiamo seduti sul bordo del materasso in silenzio finché la ragazza protesta con una voce sottile e ferita, e poi ripete in fretta la stessa richiesta, con un trillo da uccellino e con un velo umido, quasi lacrimoso, negli occhi finalmente aperti.
Un sonno pesante e mi sveglio bruscamente con la sensazione di qualcosa di strano, come se qualche frammento di un sogno non fosse svanito tornando alla realtà. Pochi attimi per capire che lo "strano" è una mano di Vancilea aperta sulla mia pancia: si vede che ho una pancia che ispira sicurezza.
Ha ancora ostinatamente gli occhi chiusi, anche se ha risposto ubbidiente a tutti i miei baci. Non li apre neppure quando le tiro i capelli, ma li apre quando, con un'intuizione improvvisa, le mordo il naso: mica un morsettino, proprio una dentata che la fa saltare. E apre gli occhi protestando: "Stu! Skyalisngui!"
"Mi hai detto
Credo capisca e fa un sorriso umile e rassegnato - come ad implorare: "Adesso basta!" - e prova a sbottonarmi lei, maldestramente, i bottoni della camicia. Me la lascio sfilare e dopo i pantaloni me li tolgo da solo.
E, se Vancilea ha avuto il dubbio di non interessarmi, ora il mio corpo le risponde senza possibilità di smentita.
"Almeno oggi fare passare la serata non sarà un problema!" Le soffio addosso incrociando le mie gambe con le sue e Vancilea, qualsiasi cosa abbia capito, scoppia a ridere di nuovo.
Poi risponde e ribatte con una voracità più fragile, ma non meno dinamica, alla mia voglia di fare l'amore.
Ricordo che questa notte è stata lei ad addormentarsi per prima, dopo che le avevo insegnato quanto siamo bravi in certi giochi noi italiani. Sul momento avevo pensato di svegliarla per continuare subito, ma poi avevo deciso che dopo essere salita al paradiso e anche più in alto aveva diritto a una pausa. E dopo la decisione mi ero addormentato anch'io, senza rendermene conto, quasi immediatamente.
Lasciando stare la dolce, femminile e disponibile compagnia di Vancilea, adesso che sono sveglio non posso non riconoscere che dormire in un letto è una cosa sublime; al diavolo le sdraio: vanno bene solo per il sole e la spiaggia!
Fatico a mettere a fuoco lo sguardo sulla sveglia sul comodino: sono le sette, passate da poco e fa già caldo. Sbadiglio. Guardo la mia ragazza col viso semi nascosto dal cuscino e dai capelli, ma girato fiducioso verso di me.
Fosse sempre così la vita!
Mi brucia la spalla e scopro un segno di unghie che mi ha lasciato in ricordo del primo momento in cui l'ho presa: avrei pagato anche con una ferita che versasse a litri il mio sangue quel momento, e quindi va bene così.
Fischio piano.
Ascolto e per risposta sento solo il ticchettio della sveglia, poi un automobile che passa in strada e di nuovo solo la sveglia.
Vorrei ci fosse qualche suono, un po' di trambusto in strada o nelle scale che svegliasse Vancilea. La voglio ancora. Adesso.
Le accarezzo con la punta delle dita le braccia, poi mi faccio più sotto e le accarezzo anche i fianchi e il ventre. Le scopro il viso da sotto i capelli, ma gli occhi sono sempre chiusi.
Continuo finché non credo più al suo sonno, anche se non so quando ha cominciato ad essere sveglia. Si lascia distendere ed allargare le braccia inerte come una bambola, e io sto al suo gioco. Si lascia fare tutto, senza cancellare il sorriso di piacere che si disegna sulle sue labbra.
Cerco di farmi perdonare posando un bacino dove ho morso, ma lei teme probabilmente un altro colpo di denti e strilla e mi allontana con una manata in faccia.
Va bene: basta!
"E' mattina!" dico e le faccio vedere l'orologio. Prende l'orologio e bacia anche lui. Poi bacia me di nuovo.
"Ancora?" chiedo abbastanza preoccupato. Ma lei scuote la testa e fa segno di no.
Mi metto seduto e prendo fiato prima di alzarmi. E intanto Vancilea salta in piedi prima di me, prendendo la mia vecchia camicia senza indossarla. Penso vada in bagno, invece va in cucina a preparare le colazioni.
"Questa è vita! Signori, questa è vita!"
Salvario
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