Seconda Guerra
Mondiale.
La distruzione
Il 22 gennaio del 1944, avvenne il primo bombardamento su Palestrina, distruggendo diverse zone della città , comprese chiese, conventi ed ospedali militari.
"1° giugno - La notte scorsa è
stata infernale. Si è avuto lancio di lampioncini luminosi su tutta la zona e
poi continuo bombardamento aereo - terrestre. Una bomba è caduta sotto il
piazzale del Convento tra la prima e la seconda Via Crucis, atterrando collo
spostamento dell'aria la prima e distruggendo metà della pergola. Ma se la
notte è stata infernale, molto più cupa è stata la giornata del primo giugno.
Fin dalle prime ore aerei che sorvolavano Palestrina, hanno sganciato in più
punti vari spezzoni e mitragliato, quasi avvisando la popolazione di ciò che
era per accadere. Difatti tutti hanno cercato salvezza in qualche ricovero e
ciò è stato fatale per il disastro, aggravato ancora da un ordine diramato
ieri sera ( dai tedeschi ), in cui si faceva obbligo alla popolazione che era
nelle campagne di rientrare in città. Quest'ordine è stato causato
dall'uccisione di alcuni tedeschi avvenuta a Colle Francolino da parte di bande
di patrioti, che approfittando dello sbandamento tedesco, causa la ritirata
hanno preso le armi. Verso le ore 9 è avvenuta la distruzione quasi totale di
Palestrina. Trentasei fortezze volanti americane sganciavano tonnellate di bombe
di grosso calibro. I migliori edifici rimanevano rasi al suolo. Noi cercavamo
riparo in una grotta, ma lo scuotimento era tale che ci faceva traballare le
fondamenta sotto i piedi. L'impressione avuta, però, nel visitare gli edifici
colpiti ci ha reso più preoccupati. La chiesa della SS. Annunziata col
campanile e case vicine scomparse del tutto. Lo stesso dicasi del Palazzo
Veccia, del Conte Giulio Sbardella, del Principe Barberini al Corso I morti sono
incalcolabili. Le povere monache Farnesiane (n.15) hanno perduto la vita nel
ricovero del Palazzo Veccia insieme ad altre 20 persone. In una grotta situata
nella parte alta di Palestrina rimanevano schiacciate dai massi circa 60
persone. Famiglie intere distrutte; e dobbiamo dire che molte erano le più
affezionate al nostro convento e che fino al giorno avanti vi avevano trovato
asilo sicuro insieme con altre centinaia di persone che ancora fidavano nella
protezione di S. Francesco. Verso le ore 19 si riesce ad estrarre per opera dei
nostri religiosi più volenterosi una monaca, Suor Filomena Baroni, unica
superstite di tutto il Monastero di Santa Maria degli Angeli, delle Farnesiane.
Queste dopo il bombardamento del 22 gennaio ebbero il Monastero molto
danneggiato ed in parte distrutto. Da principio cercarono rifugio a Castel San
Pietro, ma, resosi anche lì pericoloso il luogo, perché i tedeschi vi avevano
impiantato una radio trasmittente, allora ripararono di nuovo a Palestrina e
precisamente a Palazzo Veccia, che trovavasi ( perché ora vi sono solo ruderi e
macerie) all'imbocco della via che da Piazza della Cortina sbocca verso il
nostro Convento" . Il 3 giugno "Continua intenso il cannoneggiamento.
Molte persone rimangono ferite ed anche colpite a morte. Anche Castel S. Pietro
riceve i primi colpi. Si può asserire che non vi è casa di Palestrina che non
sia stata colpita da una cannonata. Il nostro orto ne ha ricevuto oltre
quaranta, che hanno danneggiato molte piante e pergole."
Dalla cronaca di P. Giacomo Buzzi, guardiano del convento di S. Francesco.
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