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Autori: F. Del Prete - M. Vitale - Dicapri
All'anagrafe: Giuseppe Faiella
nato a Capri (NA)
il 29 Luglio 1939
Peppino in Rete Peppino chatta in Turchia Peppino suona in Giappone
Frasi indimenticabili
Una perla di sudore dal tuo viso scende giù, poi mi dici inutilmente "giuro, non lo faccio più"
(Non lo faccio più, 1976)
Centomila in coro quella sera mentre Freddy Mercury cantava e già moriva: si è fermato il coro dei ragazzi in quello stadio, ma sanno che lo show continuerà
(La voce delle stelle, 1993)
Così cominciava la festa e già mi girava la testa (Champagne, 1974)
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Dopo quarant'anni di carriera, svolta world music per Peppino di Capri
Perchè Tom Jones si e io no?
L'unico artista con Nilla Pizzi ad avere vinto il festival di Sanremo per due volte da solo. L'unico, con Milva ad avere partecipato quattordici volte. Quasi un festival su tre. Basterebbe questo a presentare Peppino di Capri.
Quando comincia a cantare, i puristi storcono le labbra di fronte a questo pianista da night che canta come se avesse una mollette da bucato piantata sul naso. E lui invece t'infila una serie di successoni. Porta in Italia Let's twist again, la clona e la fa diventare l'altro tormentone Saint Tropez Twist. Potrebbe continuare così, e oggi sarebbe tra quelli che Maurizio Costanzo rianima periodicamente a Buona Domenica. Invece no. La prima svolta all'inizio degli anni '70.
Peppino reinventa completamente il suo repertorio, sposa una canzone melodica, vince il Festival nel 1973 con Un grande amore e niente più, composizione di stile melodico-situazionista, con un occhio a Mogol-Battisti, la location di Questo piccolo grande amore e la prima e unica vittoria di Franco Califano come autore.
Sono anni di ottimo successo per Peppino di Capri, che vive una seconda giovinezza come interprete melodico, anche se il suo più grande successo, la canzone tormentone, quella che resterà sull'Arca di Noè è Champagne, che ovviamente non viene bruciata al festival, ma regalata alla più appagante Canzonissima.
Passano tre anni, il Festival affronta il suo medioevo. Collegamento solo per la serata finale, boicottaggio delle etichette discografiche, l'edizione del 1975, la Ragazza del Sud. Nel 1976, Peppino ritorna, e vince a sorpresa l'ultimo festival in bianco e nero.
Ancora più inquietante la canzone, ove Peppino di Capri rimorchia una giovanissima e assiste al suo primo e imbarazzato spogliarello. Ma ve lo immaginate Peppino di Capri seduto su uno sgabello al buio davanti a una diciottenne di Secondigliano che si toglie la scialle della mamma e la camicia di velluto? La delicata morbosità del Peppino è fortunatamente in sincronia con gli stilemi del festival 1976 che ci regalano vagoni di amori adolescenziali, adulti, sofferti e sudaticci.
Peppino ci riprova nel 1980, raccontando di quella volta che dette un passaggio in auto a una ragazza in un giorno di sciopero, e ne nacque una storia. Si sforza di parlare da giovane (Tu...cioè, si chiama la canzone), di citare Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi nell'apertura del ritornello, ma niente.
I vent'anni successivi non aggiungono e non tolgono niente alla carriera di Di Capri, che partecipa a ben nove festival di Sanremo tentando diverse strade, dalla canzone napoletana, alla lambada, alla canzone di Toto Cutugno, alla classica composizione chitarra e mandolino. Ogni cinque anni, poi, grandi feste per i trente, trentacinque, quarant'anni di carriera.
L'ultima partecipazione di Peppino di Capri al Festival come solista risale al 1993, con una canzone-necrologio che celebrava i cadaveri eccellenti di Elvis, John Lennon e Freddy Mercury. Peppino di Capri che canta la morte di Freddy Mercury era troppo. Le telecamere indulgono su alcuni signori della platea che si passano discretamente la mano tra i pantaloni in un indebito scongiuro. Peppino viene prima eliminato, poi massacrato al Dopofestival. Per meritarselo se lo merita, ma ci resta malissimo lo stesso.
Torna a Sanremo nel 1995, per una comparsata un po' scherzo, un po' autocelebrazione con Gigi Proietti e Stefano Palatresi. Ma che ne sai se non hai fatto il piano bar?, si chiamava, e evocava atmosfere d'altri tempi (ma Peppino di Capri più che nei piano bar suonava nei night).
Poi gira il mondo, tiene concerti in Giappone, in Brasile, il 31 dicembre 1999 andarlo a vedere all'Hotel de Paris di Montecarlo costava 1.650.000 lire champagne escluso. Ma non è pago, e quando vede Tom Jones che spopola con Sex Bomb ed è più vecchio di lui, medita un'ultima svolta artistica. E così, doppiata la boa dei sessanta, si reinventa cantante moderno, abbandona la tintura alla Paolo Limiti, si presenta con i percussionisti come Zucchero nel 1985 e Eduardo de Crescenzo nel 1991 e canta una canzone ispirata a ritmi etnici e mediterranei.
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Promossi, bocciati e rimandati
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e le note a lato di Fuori Target
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Prossimamente
Prossimamente su festivaldisanremo.com i testi delle canzoni analizzati nei loro significati più intimi. |
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13 partecipazioni, 2 vittorie
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Sanremo 1995 Ma che ne sai se non hai fatto il piano bar (Claudio Mattone) come Trio Melody (con Gigi Proietti e Stefano Palatresi) Finalista
Sanremo 1993 La voce delle stelle (Gagliardi-Cirillo) eliminato in prima serata
Sanremo 1992 Favola blues (Di Capri - Di Francia - Belfa - Berlincioni) (con Petra Montecorvino)14° Classificato
Sanremo 1990 Evviva Maria (Di Capri-Depsa) (abbinato a Kid Creola and the Coconuts)Finalista
Sanremo 1989 Il mio pianoforte (Fiorillo - Di Francia - Faiella) 11° Classificato
Sanremo 1988 Nun chiagnere (Raggi -Balsamo - Depsa - Faiella) 17° Classificato
Sanremo 1987 Il sognatore (Cutugno-Depsa) 5° Classificato
Sanremo 1985 E mo' e mo' (Faiella-Depsa-Fasano) 9° Classificato
Sanremo 1980 Tu cioè... (Depsa-Faiella) Finalista
Sanremo 1976 Non lo faccio più (Depsa-Iodice) 1° Classificato
Sanremo 1973 Un grande amore e niente più (Wright-Faiella-Califano) 1° Classificato
Sanremo 1971 L'ultimo romantico (Pallavicini-Donaggio)
(abbinato a Pino Donaggio) 11° Classificato
Sanremo 1967 Dedicato all'amore (Testa-Pane-Dunnio)
(abbinato a Dionne Warwick) eliminato in prima serata
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