Qualcuno di voi ha capito lo slang di Detroit
Le parole di Eminem
Al Festival di Sanremo, come avrete visto o, più facilmente, avrete letto sui giornali, gli organizzatori hanno pagato non so quante decine di milioni per far cantare tale Eminem, il temutissimo.
Sembrava dovesse arrivare "Attolo, o' flacello de die", accompagnato da orde di barbari. Sembrava che "purtroppo" non si potesse fare a meno di farlo cantare: gli organizzatori si sono (fintamente) opposti, hanno cercato di limitare i danni verificando con anticipo le parole che avrebbe "proclamato", c'è stata una interpellanza parlamentare, il ministro Caifa s'è stracciato le vesti gridando alla bestemmia...
Il governo, come al solito, "si costerna, si indigna e si impegna, poi getta la spugna con gran dignità..."
Sembrava che fosse obbligatorio farlo cantare: come il Polo che ha dovuto "obbligatoriamente" candidare Berlusconi. Mica poteva il Polo delle Libertà candidare a premier la Signora Mariella Scirea (già onorevole di Forza Italia, moglie del compianto Gaetano, calciatore della Juve e della Nazionale). Così Eminem doveva per forza cantare sul palco di Sanremo.
Il Marketing ci ha convinto di questa cosa.
I quotidiani, la televisione, le radio si sono tutte rese partecipi nella creazione dell'evento: creare attesa attorno ad un evento, renderlo un'occasione da non perdere, rendere la ns. partecipazione
all'evento indispensabile per non essere tagliati fuori dal mondo che parla e fa opinione.
Tutti sapevano che Eminem avrebbe cambiato le parole, il testo della "canzone" (???) che aveva consegnato agli organizzatori del Festival. Era scontato. Ma milioni di persone hanno atteso e guardato l'evento, pur non sapendo l'inglese. Poi, sappiamo benissimo che sapere l'inglese non serve per capire Eminem: parla un gergo talmente stretto che non nessuno riesce a capirlo. Lo capisce solo lui. Probabilmente fa dei gran gestacci perchè non riesce a spiegarsi. Deve pisciare? E' costretto a mimare l'atto, perchè nessuno altrimenti capisce dove vuole andare. Allora lo definiscono "volgare".
Alla fine, per la signora Ines, guardare Eminem o il film "L'albero degli zoccoli" (in dialetto bergamasco) è esattamente la stessa cosa. Se gli organizzatori del Festival avessero proiettato sul palco di Sanremo 5 minuti di "Lanterne Rosse" in lingua originale.... l'effetto sarebbe stato il medesimo: comprensione zero. Perlomeno non avremmo visto uno in tuta Map bianca dimenarsi come le shampooiste al Venerdì del Piro Piro, ma una cinesina Toby One che trastulla un cinese baffuto.
Per quei soldi lì, quelli che ha preso Eminem....Alvaro Vitali avrebbe garantito peti in serie per dieci mesi consecutivi, Abatantuono avrebbe ri-cantato "So' diabolico nell'amplesso, sprupurzunato per quanto riguarda le prupurzioni di sesso e se incontro la donna atatta....", I tenores de Bitti avrebbero abusato di una pecora in diretta..., Pippo Baudo avrebbe ballato in K-way con Katia Ricciarelli sulle note di "Singin' in the rain", Albano e Romina si sarebbero rimessi insieme per cantare "Felicità", la cantante Elisa si sarebbe lavata i capelli (va beh...forse ho esagerato...).
Ma il marketing ha voluto Eminem, perchè attorno a lui, poco conosciuto dalla platea di Domenica In - Buona Domenica, si potesse costruire il giusto alone di mistero. Ripeto ancora: tutti sapevano che Eminem avrebbe cambiato le parole, il testo della "canzone" (???) che aveva consegnato agli organizzatori del Festival. E' quasi credibile che le parole le abbiano cambiate gli stessi organizzatori del Festival, per rendere il brano più hard e piccante!
Magari Eminem si era presentato con un testo ligure del tipo:
"Fammi due linguine al pesto..."
che il regista del Festival (Sergio Japino) gli ha chiesto di trasformare in:
"Dammi della lingua o ti pesto".
E il povero (si fa per dire...) Eminem è diventato l'argomento principale dei quotidiani di alta cultura: Carlino-Nazione-Giorno. Oggi "Libero" (il giornale di Vittorio Feltri) pubblica il testo della canzone interpretata da Eminem: per la traduzione Feltri ha dovuto rivolgersi ad un pastore tedesco.
Come mai, noi italiani continuiamo ad essere esterofili ad oltranza? Possibile che non riusciamo a valorizzare i "gioielli" di casa nostra? Avevamo davvero bisogno di Eminem? Non andava bene il Leone di Lernia? Perchè ci facciamo fregare le idee dagli americani? Tutti come cretini a vedere "Il Silenzio degli innocenti" e "Hannibal" quando in casa avevamo il Pacciani.
Reagite, italiani. Protestate. Voi, 46 milioni che non avete guardato Sanremo, stasera siate trasgressivi: guardatelo.
Che San Remo Vi benedica ancora.
Mister Bitter
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