Produzione: C.L.M., S.N. Gaumont. -
Distribuzione: Gaumont.
Sceneggiatura originale e dialoghi: Sacha Guitry.
Regia: Sacha Guitry.
Capo operatore : Paul Cotteret
Scenografia: Jean Douarinou.
Suono: Jean Bertrand. -
Montaggio: Paulette Robert. - Musiche: Jean Françaix.
Direttore di produzione: Gilbert Bokanovski.
Interpreti:
Jean Poiret, Michel Serrault, Magali Noël, Pauline Carton, Clément Duhour, Darry Cowl, Zita Perzel, Lucien Baroux, Pierre Larquey, Marcel Vallée,Pierre-Jean Vaillard, Yvonne Hébert, Lucette Dorignac,Michel Erard, Marguerite Garcya, Michel Maurette, Françoise Jacquier, Jacques Varennes, Maria Meriko, Jean Sylvain.
Durata: 80 mn. Uscita: 8 febbraio 1957 ai cinema Paramount, George-V, Lutétia, Palais Rochechouart, Sélect et Folies - Parigi.
La storia:
Sul punto di suicidarsi nel suo studio, Philippe sorprende Albert, che è penetrato in casa
allo scopo di rubare. Philippe, per nulla preoccupato da questa visita, propone al ladro di
ucciderlo dietro un compenso. Per convincerlo, gli racconta la sua vita...
Estratti dai dialoghi del film.
Qualche riflessione dell'autore:
Mentre scrivevo questo film, succedeva una cosa estremamente curiosa. Quando mi trovavo sotto
l'effetto di un'iniezione di morfina, i miei personaggi mi diventavano non "indifferenti" -
beninteso - poiché erano delle creature immaginate da me, ma mi era perlomeno difficile
prenderli sul serio. I loro crimini e i loro imbrogli, tutte le loro avventure sono raccontate
qui col tono inabituale che impieghiamo tutti quando ci capita di riferire degli avvenimenti
che, per quanto orribili siano, non ci toccano minimamente. Festeggio oggi... Che idea stramba
festeggiare un anniversario simile!
Eppure oggi festeggio l'anniversario della mia prima iniezione di morfina.
21 giugno 1955 - 21 giugno 1956 - un anno!
Un anno durante il quale me ne sono state somministrate 1.429!
Lana Marconi, Et Sacha vous est conté, Ed. Le Livre contemporain.
Critiche di ieri e di oggi:
Anche se Truffaut difese superbamente il film nei Cahiers, si sbaglia quando afferma che
il film non fu diretto da Guitry. Si confonde con le riprese del film successivo
Les Trois font la paire. Invece, non si sbaglia quando evoca
le reazioni negative dei distributori, che ritenevano Assassins et voleurs troppo
raffazzonato per essere mostrato al pubblico, ed il loro stupore totale di fronte al successo
commerciale e critico che il film ha ricevuto. (...)
E' sorprendente che la censura non abbia brontolato, poiché Assassins et voleurs è
un'apologia del furto, dell'omicidio, dell'adulterio e della malonestà.
A differenza del personaggio del "Ladro" di Darien che giustifica i suoi atti dicendo:
«Faccio uno sporco mestiere, ma lo faccio da mascalzone», l'eroe di questo film non
è neppure sfiorato dalla nozione del sordido e del male. Si distrae da artista. Nessun
rimpianto, nessun rimorso o alibi morali. E' un giocatore. Non è altri che il personaggio del
Roman d'un tricheur, se quest'ultimo non fosse mai entrato in
un casinò. Ozioso e sfaccendato, incarna dei personaggi commettendo dei misfatti. Sono i
successi delle sue messe in scena che lo gli procurano piacere e non i beni materiali
che ne trae.
La semplicità della scrittura filmica proviene dalla semplicità dell'organizzazione dei
congegni criminali. Rasentano l'assurdo e la gratuità. Sono dunque imparabili. E' la
vittoria dell'insolenza...
Noël Simsolo. Cahiers du cinéma, 1988.