11 Una nuova pillola profilattica funziona nel 75% dei malati?
  Un farmaco per rallentare la perdita di memoria nei malati dl Alzheimer sembra funzionare nella cura per il mal di testa. Quello grave, che di solito col tempo arriva a non rispondere più ai medicinali contro il dolore. Quello che gli specialisti chiamano emicrania. Una pillola al giorno potrebbe cambiare la vita di chi finora viveva con l'incubo di questi attacchi improvvisi, lancinanti, invalidanti Una pillola, a base di Sumatriptan, capace dì proteggere, a livello di sistema nervoso centrale, un importante neuromediatore: l'acetìlcolina. Lo aveva già annunciato l'anno scorso il farmacologo inglese Patrick Humphrey, inventore del sumatriptan di prima generazione: si parlava di 5 anni. E negli Stati Uniti pochi mesi fa è stato messo a punto uno spray nasale basato sullo stesso medicinale, finora solo inìettabile. Poi le molecole di nuova generazione, quelle in pillola per i malati dl Alzheimer, hanno favorito la spermentazione. In diversi centri americani e anche in Italia si sta lavorando su questa cura, confermando la tesi che l'emicrania è dolore che nasce direttamente dal cervello. A Firenze, il professor Federico Sicuteri, consulente del centro universitario per la cura delle cefalee, ha già raccolto una serie di importanti prove sull'uomo. Abbiamo sperimentato il nuovo farmaco per mesi su 275 pazienti gravi , molti dei quali da tempo divenuti resistenti alla altre terapie - spiega - I risultati che presenteremo al prossimo congresso negli Stati Uniti sono fra buoni e ottimi: nel 25 % dei casi l'emicrania è scomparsa del tutto nel 50% gli attacchi sono diminuiti da 4-6 al mese ad uno solo e molto più leggero ( e che risponde ai normali antidolorifici) nel restante 25 % nessun miglioramento : pensiamo dipenda dal dosaggio, noi per il momento abbiamo provato con 5 milligrammi al giorno , una dose leggera e senza effetti collaterali. L'unico effetto negativo è il costo: una pillola da 5 milligrammi costa sulle 8 mila lire e ne va presa una al giorno per medsi e pmesi e forse per sempre. La nuova molecola , brevettata dai Giapponesi, a differenza di quelle precedenti della stessa famiglia, è in grado di superare la barriera ematoencefalica: arriva cioè facilmente al sistema nervoso centrale , cosa che prima non era possibile.Due i vantaggi : serve un dosaggio 20 volte inferiore, arriva a proteggere l'acetilcolina laddove deve essere preservata ( cioè a livello di cellule del cervello o neuroni). L'emicrania, infatti - spiega Sicuteri - è prpprio originata da meccanismo automatici comandati dal cervello: è come se scattasse la reazione al pericolo, al terrore, senza però essercene motivo, cioè senza la produzione degli antidolorifici naturali che servono ad annullare l'effetto indesiderato della tensione. L'acetilcolina è un servomeccanismo per quasi tutti i neuroni, agisce quando i neuroni cominciano ad essere difettosi. "Se vogliamo migliorare la funzione di quel neurone- dice il professore fiorentino- occorre che l'acetilcolina possa agire. Il fatto che questo neuromediatore abbia un ruolo nell'emicrania è una riprova che questa patologia non è di origine vascolare, come si pensava, ma che dipende dal cervello. Io e la dottoressa Maria Nicolodi siamo sicuri che l'emicrania sia un'alterata espressione dei meccanismi naturali salvavita: è come se scattasse a vuoto lo stesso riflesso automatico che si innesca in caso di pericolo." Il perché accada questo non è ancora chiaro, ma esisterebbe un'ereditarietà ( di recente sono stati scoperti due geni implicati) e sembra che già nei bambini si possano individuare i segnali premonitori di una tendenza all'emicrania in età adulta. Sicuteri ne è sicuro " Sto creando una fondazione per la prevenzione dell'emicrania" Bisogna agire sui bambini predisposti per evitare che da grandi siano dei malati. Come?Basta somministrare degli integratori alimentari, non dei farmaci, precursori dell'acetilcolina". Ma quali sono i segnali premonitori nei bambini? " Innanzitutto l'ereditarietà familiare - spiega Sicuteri - Poi , una certa vivacità intellettuale, il vomito acetonico, i dolori di crescenza ( in Toscana si chiamano doglie crescine) a 6-7 anni. La tendenza al mal d'auto e alle cefalee naturali, quelle da strapazzo, stress, stanchezza."

Corriere della sera del 9 gennaio 2001 pag 18.
  Leggendo più attentamente l'articolo a me sembra che il gionalista sia
incorso in parecche imprecisioni e soprattutto che abbia confuso e
mischiato per chissà per quale ragione il nuovo farmaco usato nella
sperimentazione Sicuteriana, col Sumatriptan , che invece nuovo
farmaco non è affatto e che sotto forma di Spray nasale esiste già
da parecchio in Italia senza il bisogno di scomodare gli USA.
Non mi risulta infatti che il Sumatriptan abbia a che fare con l'
acetilcolina , ma con la serotonina e tanto meno che sia dato ai
malalati del morbo di Alzheimer!!
Con tutta probablità il farmaco cui il gionalista si riferisce è
invece - parlo del principio attivo - il DOPENEZIL , del quale -
guarda caso esistono delle pastiglie da 5 o 10 mg e che - guarda caso-
costa anche parecchio e cioè 9000 lire circa a pastiglia :
attualmente è commercializzato col nome di
ARICEPT Roerig
oppure
MEMAC Bracco
28 compresse 5 mg 253.000 lire
28 compresse 10 mg 506.000 lire
Classe C
Il nuovo farmaco è un inibitore dell'acetilcolinesterasi ed è proprio
adoperato per la terapia sintomatica della malattia di Alzheimer di
grado lieve e moderato.
Ho l'impressione, quindi che anche questo farmaco non sia nato per
curare la cefalea, ma che solo casualmente - se ne sono scoperte le
sue eventuali proprietà antiemicraniche curando i malati di Alzheimer.
Il problema fondamentale è quello di tutti i farmaci profilattici
.....per quanto tempo (parlo di anni , non di mesi ) riuscirà ad
essere efficace?

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