Il fatto di vedere senza occhi è tanto comune, che non si può stabilire se non si veda più spesso senza usare l'occhio che non usandolo.
Il
fenomeno più importante al riguardo è il
sogno, cui si possono affiancare senza difficoltà
l'allucinazione e l'illusione. Ugualmente, si può
aggiungere anche ciò che di solito viene riassunto
nella definizione di visione. E' un errore credere che
l'uomo abbia visioni solo nell'estasi. Al contrario, la
visione, cioè la proiezione nel mondo esterno di
un'immagine nata all'interno, è un'attività
incessantemente esercitata dall'uomo, senza la quale gli
sarebbe impossibile vedere.
Il nostro moderno modo di vivere
ha rimosso questo fatto dalla coscienza. Ma che tale modo di
vedere sia stato pienamente riconosciuto, è provato
dal termine veggente:
Veggente è proprio chi vede
senza servirsi dell'occhio. Non di rado, in effetti, il
pensiero popolare si immagina il veggente cieco.
E' noto che alcune persone devono soltanto chiudere gli
occhi per vedere distintamente certi oggetti, paesaggi,
persone o altro. Il fatto che tutti possiedono questo
talento e se ne servono continuamente, a occhi chiusi o
aperti, è estraneo al nostro pensiero, anche se ci
lasciamo facilmente convincere della realtà di questo
fenomeno.
Se osserviamo con attenzione il processo visivo in diverse persone, troveremo facilmente qualcuno che considererà del tutto naturali i seguenti processi: gli occhi sono aperti; il mondo esterno che entra nell'orizzonte visivo si forma dunque nel fondo sul fondo dell'occhio. Tuttavia, non questo mondo esterno viene visto, bensì, al suo posto, un'immagine, che non è presente nel mondo esterno dell'orizzonte visivo. Questa persona è dunque esposta all'azione di due immagini, operanti l'una dall'interno all'esterno, l'altra dall'esterno all'interno. Non è possibile provare l'esistenza dell'immagine che giunge dall'esterno nell'organo visivo, tuttavia essa viene vista.