L'artista non deve attribuire alle forme naturali dell'apparenza lo stesso significato definitivo che ad esse attribuiscono i realisti, i suoi critici più accaniti.
Egli non si sente tanto intimamente legato a quella realtà, perchè non vede nei prodotti formali della natura l'essenza del processo creativo. Lo interessano di più le facoltà formatrici che i prodotti formali. (...)
Missione dell'artista è di penetrare, nei limiti del possibile, il terreno segreto nel quale si determina lo sviluppo delle leggi ordinarie.
Quale artista non vorrebbe afferrare l'organo centrale di tutto il movimento spazio-temporale (si tratti del cuore o del cervello della creazione), dal quale tutte le funzioni derivano la loro vita?
Nel grembo della natura, nel terreno originale della creazione, dove è nascosta la chiave di tutte le cose?...
Il nostro cuore che batte ci guida verso l'interiorità profonda, verso il terreno originario. Ciò che si incontra nel corso di questo viaggio deve essere considerato con estrema serietà, quando sia perfettamente trasfuso, con appropriati mezzi artistici, in forme visibili: si rende visibile ciò che viene segretamente percepito.
Nato a Müchenbuchsee (Svizzera) nel 1879 e morto a Muralto nel 1940 era figlio di un insegnante di musica. Frequentò l'Accademia di Monaco facendo propri i principi della Jugendstil. Influenzato dalle opere di Leonardo, Rembrandt, Blake, Klimt e Goya iniziò la sua produzione, all'inizio del secolo, con una serie di acqueforti.
La ricerca sulla grafica e sul colore divennero sempre più importanti e di grande rilevanza psicologica. Nel 1911, entrò a far parte del gruppo del Blaue Reiter conoscendo Kandinskj, Macke e Marc. Le successive influenze del cubismo condussero la sua ricerca verso i problemi della luce e del colore:
Questo è il momento più felice della vita: il colore ed io siamo una cosa sola. Sono pittore. Poco incline ad una vita di viaggi, Klee è ricordato come grande lavoratore e ciò gli ha permesso di realizzare una notevole produzione.
L'ingresso al Bauhas di Weimar nel 1921, intensificò il metodo di analisi che aveva sviluppato. Le sue lezioni si tenevano parallelamente a quelle di Kandinskj, al quale Klee era legato da grande amicizia.
Dopo qualche anno, Klee iniziò ad occuparsi con maggiore interesse di didattica e dopo aver lasciato, nel 1931 la Bauhas divenne professore all'Accademia di Berna.
L'esposizione delle idee di Klee trova perfetta espressione nella Confessione creatrice scritta al ritorno dalla guerra che rimane il suo testamento spirituale.