I grandi artisti del nostro secolo quali Kandinskj, Marc e Klee hanno cercato di dare forma visibile alla vita al di là delle cose, e le loro opere sono l'espressione simbolica di un mondo che esiste al di là della coscienza. Così, esse ci indirizzano all'unica realtà, all'unica vita che sembra costituire lo sfondo comune dei due regni delle apparenze fisiche e psichiche.
L'arte è poesia, ed è sempre scritta in versi, e mai in prosa.
Nell'opera d'arte, nell'educazione all'espressione plastica e pittorica, Leonardo da Vinci, seguendo Botticelli, consigliava ai suoi allievi di guardare a lungo un vecchio muro: mirarlo e rimirarlo fino ad arrivare a scoprire un quadro tutto costituito. Tra uomo e natura, tra il soggetto e l'oggetto, si pone il discorso dell'oggetto trovato e della sua ripresentazione,che diviene allora rappresentazione plastica.
D'altra parte, il fenomeno della rappresentazione comporta il problema dell'intersoggettività, della relazione tra mondo interno e mondo esterno. Diversi artisti cercarono di recuperare le apparenze, inserendole nella realtà del fondo comune, dello spirito della materia, trasfigurando le cose - tramite la fantasia, il surrealismo, disegni onirici ecc.
L'artista, nell'ambito del suo lavoro, non è, l'abbiamo detto all'inizio di questa trattazione, tanto libero quanto potrebbe pensare di essere. La sua opera si attua più o meno inconsciamente, ma è sempre soggetta a leggi naturali che, al livello più profondo, corrispondono alle leggi della psiche.
L'invidia, la concupiscenza, la menzogna, e tutti i vizi in genere, costituiscono l'aspetto negativo, oscuro, dell'inconscio, che può manifestarsi in due direzioni: nel senso positivo, esso si presenta come lo spirito della natura, che vivifica creativamente l'uomo, le cose, il mondo intero; nel senso negativo, l'inconscio si manifesta come spirito del male, come tendenza distruttiva.
Il processo di simbolizzazione
Quindi è possibile che uno stesso oggetto rappresenti per un
uomo un segno e per un altro un simbolo.
La storia del simbolismo dimostra che qualsiasi cosa può assumere un significato simbolico: così gli oggetti naturali (pietre, piante, animali, esseri umani, montagne, valli, sole, luna, vento, acqua, fuoco), come le cose artificiali (case, barche,veicoli) e persino le forme astratte (numeri, figure geometriche): l'uomo, con la sua tendenza all'attività simbolizzante, trasforma inconsciamente in simboli le forme o gli oggetti, e li esprime per mezzo del sogno, del mito, della religione e delle arti.
Un simbolo viene spesso definito come qualcosa che sta al posto di qualcos'altro. Questa definizione potrebbe apparire piuttosto deludente; ma diventa più interessante se consideriamo quei simboli in cui espressioni sensoriali come il vedere, l'udire, l'odorare e il toccare stanno al posto di un'esperienza interiore, un sentimento o un pensiero. Un simbolo di questo genere è qualcosa che sta al di fuori di noi stessi e ciò che esso simbolizza è qualcosa che sta dentro di noi. Possiamo stabilire una differenza tra tre tipi di simboli: