Parco Regionale dello Stirone

Parlare del Parco Regionale dello Stirone nel nostro sito non ha ambizioni di sostituire o completare quelli già predisposti dalle Regione e dall'Ente Parco, è solamente una scheda che può servire come spunto per una visita della zona e  testimonianza di nostre attività ed esperienze. Il torrente Stirone nasce nell' Appennino Parmense  e finisce il suo corso nel Taro, facendo da confine in alcune zone tra le province di Parma e Piacenza. La zona che attraversa è ricca di evidenze naturalistiche ed in particolare geologiche paleontologiche ( vedi Riserva del Piacenziano) motivo questo che ha portato alla nascita del Parco Regionale che ne tutela il corso per circa 14 Km. per un estensione di circa 1.800 ettari ,spesso coperti dalla nebbia (vedi foto).  Itinerario:  prendendo come riferimento la A 1, per chi arriva da Sud uscire a Fidenza e seguire le indicazioni per Salsomaggiore fino a Ponte Ghiara poi girare per S.Nicomede ( uno dei punti più interessanti del Parco) e Scipione Ponte ( dove c'è il museo del parco e dove potrete procuravi materiale illustrativo utile alla visita). Per chi arriva da Nord uscire a Fiorenzuola quindi prendere la via Emilia, superare Alseno e dopo 2 Km. a destra prendere la strada per Castelnuovo F. Da qui seguire le indicazioni per Salsomaggiore Terme e arriverete a Scipione Ponte. 


 


La zona di S. Nicomede, detta le Cascatelle in memoria di cascate oggi scomparse a seguito dell'erosione,
è, dal punto di vista geologico, la più interessante. Il panorama è quello di pagine di un libro aperto su un passato di 2 milioni di anni fa, punteggiate da fossili affioranti e da sabbie giallo azzurre testimonianza di fondali pliocenici. 


 

Nella stessa zona nel periodo estivo vengono chiusi parte degli accessi al greto per non disturbare la nidificazione dei Gruccioni, uccello simbolo del Parco.


 


Un altra sosta merita la Pietra nera, un gigantesco  masso di serpentino che affiora dal panorama circostante di dolci colline.
Gli scavi effettuati nel corso dei secoli hanno rischiato di farlo scomparire e oggi la rupe presenta un caratteristico laghetto alla sua base. La  salita alla cima, possibile con un sentiero a sinistra, consente una vista panoramica del Parco ed in particolare del colle di Vigoleno, borgo chiuso dalle mura del castello del XII secolo .



Il borgo di Vigoleno, che vale da solo la visita, offre la possibilità di incontrare un ambiente mediovale immerso nel verde .
Consigliamo il giro delle mura, recentemente sistemate, ed una sosta nella pieve romanica.


 


La vigilanza nel Parco è garantita oltre che dallo scarso personale dell'Ente anche della G.E.V. di Parma e Piacenza. Oltre che alla stretta vigilanza sul patrimonio naturalistico le G.E.V. svolgono, coordinate dall'Ente, compiti di censimento e di sostegno per progetti particolari. Nella foto una delle guardie del nostro raggruppamento impegnata nel controllo dei nidi artificiali destinati alle cincie ( che ne hanno usufruito ben volentieri...).

Per i visitatori del Parco esistono precise norme di comportamento da rispettare: non raccogliere fossili, rispettare la flora, non lasciare cani liberi dal guinzaglio, non circolare o parcheggiare al di fuori delle strade pubbliche-private e aree di parcheggio, non disturabre la fauna (vedi Gruccioni).
 

La flora del Parco è multiforme e di estremo interesse anche se una visita occasionale difficilmente può offrire un panorama ampio.
Le Orchidee, ad esempio, sono presenti con 28 specie censite, tra cui alcune molto rare (es. Himantoglossum adriaticum nella foto).

 


  1