LA VALLE DEI RE
La riva destra del Nilo, dove gli antichi Egizi costruivano palazzi e templi di culto, è la città dei vivi; la riva sinistra , dove seppellivano i morti e costruivano templi funerari, è la città dei morti.
Gli Egizi erano maggiormente interessati alla vita ultraterrena che a quella terrena, perciò essi costruivano tombe e templi funerari in pietra, perché potessero resistere al trascorrere del tempo, mentre costruivano palazzi e templi di culto in mattoni di fango.
Le tombe egiziane hanno cambiato forma ed aspetto a seconda dei periodi:
Nella valle dei re ci sono 62 tombe.
Il primo faraone che scavò qui la sua tomba fu Tutmosi I, padre della regina Hatshepsut.
L'unica tomba ritrovata con tutto il suo corredo funebre è quella di Tut-ank-amon ( XVIII dinastia), che fu ricoperta dai detriti dello scavo della tomba di Ramses II.
Quando il faraone saliva al trono veniva con il suo architetto nella valle dei re, piantavano la tenda e sceglievano il luogo adatto allo scavo.
Due squadre di 25 persone lavoravano a turno: prima si scavava il primo corridoio poi, mentre una squadra scavava il secondo corridoio, l'altra incideva le pareti del primo, fino alla camera mortuaria.
Se il faraone moriva prima del compimento della tomba, veniva seppellito, ma non si terminavano i lavori.
Avvenuta la sepoltura poi si nascondeva l'ingresso della tomba.
Il faraone veniva mummificato: dopo aver estratto il cervello dal naso, lasciando il cuore al suo posto, si metteva a seccare il corpo nel salnitro per 70 giorni, poi lo si avvolgeva in bende di lino e lo si deponeva nel sarcofago.
Tutti i morti venivano mummificati, ma con metodi meno costosi, magari solo ungendo con olio per purificare il cadavere.