Segue da: "Giugno 1997 - La Guadalupa!"
10-giorno: Da oggi abbiamo nuovamente noleggiato l'auto
per altri 3 giorni. Partenza per la Route de la Traverseé
e sosta al parcheggio da dove parte un brevissimo sentiero per raggiungere
le Cascade aux Ecrevisses. Il balzo delle acque compie un
dislivello modesto ma l'aspetto scenografico
del luogo è di una rara bellezza, inoltre, queste cascate
sono le più conosciute e le più facilmente accessibili,
infatti ogni anno si contano circa 400.000 visitatori.
Per noi, è troppo presto per avere la voglia di tuffarsi
in queste acque fresche, così ripartiamo attraversando il
passo delle deux Mamelles per raggiungere il parco botanico
e il piccolo zoo. Qui troviamo i piccoli Ti-racoon (orsetti lavatori,
simbolo del parco) rinchiusi in piccolissime gabbie mentre girano
nervosamente su se' stessi. La delusione e la rabbia
per questa loro pessima sistemazione non ci permette di godere appieno
delle bellissime piante che ci circondano.
Raggiunta la costa, saliamo
al volo sul battello con fondo a vetro (Nautilus) in partenza
dalla spiaggia grigia di
Melendure verso l'isoletta Pigeon. Qui si trova
la riserva sottomarina, dove il capitano Cousteau girò
il suo famoso documentario: "Il mondo del silenzio" che gli valse
la palma d'oro a Cannes. Il giro dura in tutto un oretta comprensivo
di bagno per osservare meglio i fondali e
un immancabile ti-punch.
Per il pranzo
ci fermiamo in un chiosco lungo la strada per poi ripartire verso
Basse Terre dove prenderemo la deviazione per la Soufrière
(1467 m), uno dei vulcani
più attivi delle piccole antille con la Soufrière
di Monserrat.
Dalla capitale (Basse Terre) una strada ripida
porta a St.Claude per poi proseguire sempre più stretta e
ripida sulla montagna per almeno 6km fino a raggiungere La Maison
du Vulcan. Da qui partono numerosi sentieri che permettono anche
di raggiungere la cima.
Lungo i suoi 300 km di sentieri, tutti ben marcati e con differenti
livelli di difficoltà, è possibile trovare piccoli
ruscelli dalle rocce segnate la giallo dello zolfo del vulcano.
Si contano almeno sei crisi eruttive senza arrivo del magma in superficie
dall'inizio della colonizzazione: 1680, 1696, 1797, 1809, 1836 et
1976. Per controllarne l'attività sia superficiale che in
profondità, è stata installata una grande stazione
geofisica che permette di prevedere le grandi crisi eruttive.
Dopo una breve passeggiata rinunciamo a vedere il vulcano perchè
la cima è decisamente coperta dalle
nuvole, cosi' si prosegue per la punta sud dove ci ristoriamo con
un bel bagno nella spiaggia della Grande Anse (a Trois Rivière)
dalla sabbia incredibilmente nera.
Da qui si rientra a Pointe a Pitre seguendo la strada statale principale
lungo la costa occidentale dell'isola di Basse Terre attraversando
distese di bananarie e percorrendo l'Allée Dumanoir
(nei pressi di Capesterre Belle Eau) che per 1,2 km è affiancata
da bellissime palme reali piantate nel 1850.
11-giorno:
Oggi completeremo la visita dell'isola di Basse Terre.
Infatti ci resta da visitare la serie di Cascate di Carbet,
che dicono essere talmente belle da essere state una delle caratteristiche
dell'isola ad avere attirato Cristoforo Colombo di passaggio verso
Hispaniola. L'inizio della gita non e' dei migliori: a Capesterre
Belle Eau veniamo sorpresi da un tipico acquazzone tropicale che
ci costringe alla sosta in attesa che spiova. Fortunatamente passano
solo 10 minuti e il sole torna a splendere...
spalanchiamo i finestrini per fare uscire la terribile umidità
che si è formata nell'abitacolo e ripartiamo fino al bivio
per le cascate.
Il primo obiettivo sarebbe il Grand Etang, uno stagno che
si forma ai piedi dell'ultima cascata dove fare un bel bagno prima
di proseguire per i sentieri verso le altre due cascate piu' a monte.
L'auto però decide che la strada è troppo stretta
e ripida, così all'accendersi di tutte le spie è evidente
che dobbiamo rinunciare. Arrivati ai "jardins de Saint Eloi", uno
dei tanti vivai visitabili gratuitamente,
facciamo tappa per vedere alcuni splendidi fiori e poi inversione
per tornare sulla statale. A St.Marie
ci fermiamo nella splendida spiaggia
di Roseau ottima per lo snorkeling in quanto la barriera corallina
arriva praticamente a riva. Al mattino però c'è ancora
la bassa marea così è veramente difficile avere abbastanza
acqua per galleggiare sulla barriera!!! Proseguendo verso nord facciamo
una seconda sosta per il bagno nella
Anse à Sable che, invece, è caratterizzata da acque
alte e mosse. Dopo esserci asciugati,
si parte per il Parco Floreale Domaine de Vallombreuse dove
si ammira la spettacolare flora
caraibica e dove consumiamo il pranzo nel terrazzo del ristorante
su uno splendido ruscello giusto all'ingresso della
foresta.
"Il Parco Floreale e' stato creato nel 1990, a
200 metri di altitudine in uno scenario naturale tra i più
belli dell'arcipelago. Qui si può ammirare la spettacolare
flora caraibica con oltre 300 specie di fiori e piante in una
superficie di quattro ettari e mezzo" (tratto da... I
viaggi di portfolio)
Il ristorante, per la sua posizione particolarmente pittoresca,
è un po' caro ma basta consumare le ottime insalate per risparmiare
un po'. La visita dell'intero giardino richiede alcune ore e si
conclude con un percorso all'interno di una grande voliera dove
osservare infinite specie di uccelli.
Tornando verso St.Anne facciamo un ultima sosta alla spiaggia di
St.Felix all'inizio
della Pointe Canot. Questo è un piccolissimo parco naturale
con sentieri che si snodano tra piccoli stagni con mangrovie scogliere
su cui si riposano gli uccelli di mare e altri punti di interesse
naturalistico tutti ben segnalati.
12-giorno: a questo punto del soggiorno possiamo finalmente
dirci a prova di sole dei caraibi. Non abbiamo avuto molto tempo
per stare in spiaggia ad abbronzarci ma la nostra pelle si e' comunque
abituata e oggi possiamo "osare" la spiaggia
della Pointe des Chateaux nell'estremità orientale
dell'isola.
A causa del forte vento proveniente dal mare qui non c'è
altra vegetazione che non cespugli spinosi. Nel lembo rivolto a
nord c'è una lunga spiaggia protetta dalle onde violente
e pericolose dell'oceano, grazie alla barriera corallina. Qui è
ottimo lo snorkeling per
i principianti come noi, le acque non sono molto profonde ma ugualmente
è possibile osservare la vita sottomarina. La spiaggia stessa
ha una colorazione che tende al rosa a causa dello sbriciolarsi
del corallo.
Perfino nelle pozzanghere che si formano lungo la riva è
possibile osservare i piccoli avannotti colorati che si riposano
al riparo dalle correnti! Per tutta la mattina restiamo in questa
spiaggia completamente soli ma verso ora di pranzo il sole comincia
veramente a bruciare e battiamo in ritirata.
Torniamo a St.Francois per mangiare nel ristorante lungo
il mare dove eravamo già stati il 4° giorno. Al parcheggio
abbiamo la fortuna di assistere
all'arrivo di una barca che mette in mostra il proprio pescato.
I pezzi migliori sono acquistati dai vari ristoratori della via
nel giro di pochi minuti, e mentre i pescatori proseguono con la
pulizia del pesce rimasto, ci mangiamo antipasto di accras, polipo
e lambis (un mollusco) con i soliti 50 F a testa.
Il pomeriggio lo trascorriamo nella spiaggia Les Raisins Clairs
riposando all'ombra fino a che il sole ci permette di non prendere
una insolazione! Prima di arrivare a casa un ultima sosta al supermercato
8 a huit di St.Anne per acquistare le ultime bottigliette
da mezzo litro di Rhum da portare in Italia come souvenir insieme
ad alcuni piccoli pacchetti di caffè
locale e zucchero di canna.
In serata restituiamo l'auto con altri 500 km percorsi.
13-giorno:
oggi essendo rimasti a piedi staremo nella vicina spiaggia
la Caravelle. La sera diamo l'addio alla signora Anne gustando la
sua ottima aragosta nel
ristorantino vicino al mercato del pesce, ma essendo un giorno infrasettimanale
e' meglio prenotarla in anticipo.
14-giorno: ultimo giorno. Nel pomeriggio dovremo prendere
il volo per Parigi, così dedichiamo alla spiaggia
solo le ore del mattino e dopo pranzo riordiniamo l'appartamento e
restituiamo le chiavi al nostro gentilissimo ospite che ci accompagna
fino all'aeroporto .
|