Episodio 2 - Mistero nel quadrante gamma

Parte 2 - Il quadrante gamma

by Bosk

I nomi dei personaggi sono quelli della versione originale

   Nel suo alloggio, Picard sta dettando il suo diario personale al
computer: 
   "Diario personale del capitano. Data Stellare 48316.1. Abbiamo
ritrovato con successo le Sailor Senshi nella loro linea spazio-tempo.
Sailor Chibimoon e' tornata al suo tempo futuro, mentre e' ricomparsa
Sailor Saturn. La freddezza di questa ragazza mi intimorisce un po',
ricordando quello che mi e' stato raccontato nel precedente incontro
dalle sue compagne. Alle nove senshi, se ne sono aggregate altre tre,
note sulla Terra con il nome di Sailor Starlights. Ami Mitzuno, ovvero
Sailor Mercury, sta cercando di elaborare i dati pervenuti dalla sonda
recuperata dal tunnel spaziale. Le altre ragazze sembrano essersi
ambientate abbastanza facilmente sulla nave."
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                   The Bosk XXI Century Productions 

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    Space, the final frontier... 
    These are the voyages of the StarShip Enterprise... 
    It's continuing mission, to explore strange, new worlds... 
    To seek out new life and new civilizations... 
    To boldly go where no one has gone before... 
La musica cambia e parte il ritornello di Sailor Stars Song 

                               Sailor Trek 
                 Episodio 2 - Mistero nel quadrante Gamma 
                     Parte 2: Il quadrante Gamma
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   Picard stava per uscire dal suo alloggio, quando decise di
verificare una cosa al computer: "Computer! Da quanto tempo e' acceso il
terminale nell'alloggio dell'Ensign Mitsuno?" 
   "Da 17 ore e 42 minuti" 
   Decise quindi di aggiungere qualcosa a quanto appena dettato:
"Diario personale del capitano. Supplemento. E' incredibile la forza di
volonta' di Ami. Non si e' ancora staccata dalla console del computer da
quando siamo partiti. E siamo ormai a 18 ore dall'uscita dell'orbita
terrestre." 
** 

   Ami stava studiando alla console del computer del suo alloggio i
dati della sonda della nave scomparsa, aiutandosi con il computer
portatile per riuscire a ricostruire qualche frammento del diario di
bordo. 
   Il campanello dell'alloggio preannunciava una visita. 
   "Chi e'?" chiese Ami 
   "Geordi" rispose La Forge dall'interfono 
   "Avanti!" disse Ami, alzandosi dalla console del computer. 
   Geordi entro' nell'alloggio con un sorriso e subito si rivolse ad
Ami 
   "Ami! Quanto tempo!" 
   "Geordi! Scusa se non sono venuta prima a salutarti ma..." 
   "Non importa, Ami. So il puzzle che hai davanti. Come sta andando?" 
   "E' complicato" rispose Ami, sedendosi "Mancano completamente delle
sequenze. Finora sono riuscita a restaurare solo pochi frammenti, ma
delle informazioni che ci potrebbero servire, per ora, nulla." 
   "Ami, so quanto sei capace, ma non credi che magari con l'aiuto di
Data potresti velocizzare le ricerche?" 
   "Puo' darsi." rispose Ami, sbadigliando, chiedendo scusa con la
mano. "Sono ore che analizzo questi dati. Credo che per stasera non
riuscirei a fare di meglio." 
   "Stasera?" disse La Forge "Ami, credo che tu sia stata alzata tutta
la notte e non te ne sia accorta! Sono le 0800 e io sto per iniziare il
mio turno. Probabilmente sono gli scherzi che capitano a chi non e'
abituato ai viaggi stellari." 
   "Le otto?" disse Ami stupita "Ma allora... Mi stai forse dicendo che
sono stata su questi dati per tutta la notte?" 
   Ami si tolse gli occhiali, massaggiandosi la cima del naso fra gli
occhi, e riprese a parlare "Credo proprio che faro' una pausa." 
   Si avvicino' al replicatore ed ordino' una colazione semplice
"Computer! Caffe' nero caldo, ciambelle e succo d'arancia." 
   "Devo andare. Riposati un po' prima di proseguire." disse Laforge
dirigendosi verso la porta dell'alloggio. 
   "Stai tranquillo, Geordi. Sono abituata a certi stress." rispose Ami
con un sorriso. 
   Laforge usci' dall'alloggio e Ami si sedette al tavolino per fare
colazione, ma non segui' il consiglio dell'amico ufficiale e torno'
quasi immediatamente ai suoi dati. 
** 

   Le ore trascorrevano tranquillamente per le altre ragazze e i Three
Lights a bordo dell'astronave. Ormai avevano fatto conoscenza con un
buon numero di persone dell'equipaggio, che avevano consigliato loro
come trascorrere il tempo. 
   Intuendo il forte carattere di Makoto, Worf le diede l'accesso al
proprio programma di allenamento sul ponte ologrammi. Makoto non si era
mai trovata di fronte a certe situazioni, ma un po' di sano movimento e
di combattimento simulato le fece piacere. 
   Usagi e Minako, invece, stavano passando il loro tempo a girare per
l'astronave, con tappa obbligata al bar di prora ogni due ore circa per
uno spuntino. 
   Aiutata da Data, Rei era riuscita a riprodurre sul ponte ologrammi
la sua stanza della meditazione al tempio, e vi si era ritirata a
meditare. 
   Grazie agli strumenti messi a disposizione dalla nave, Setsuna ne
aveva approfittato per fare da insegnante ad Hotaru, mentre Haruka e
Michiru si erano preparate per dare un concerto al Ten Forward la sera
del secondo giorno assieme ai Three Lights, cercando nello stesso tempo
di capire chi fossero realmente i tre. 
** 

   Tutto era tranquillo, ma quando era quasi mezzogiorno del terzo
giorno di viaggio, Picard chiamo' le Sailor Senshi. 
   "Picard agli ensign in addestramento" risuono' la voce di Picard
dagli interfoni della nave "Siete tutti attesi in sala tattica fra dieci
minuti. Picard, chiudo" 
   Alla spicciolata le Sailor Senshi raggiunsero la sala tattica, e,
quando tutti furono presenti, assieme agli ufficiali superiori, inizio'
la riunione. 
   "Come ricorderete dal nostro discorso che vi ho fatto tre giorni fa"
inizio' Picard, "siamo in possesso dei dati della sonda che e' l'unica
cosa che e' rimasta della USS Mifune. Sicuramente in questi giorni non
avrete visto Ami girare per la nave. Infatti e' rimasta praticamente
incollata davanti al computer per cercare di decifrarne il contenuto."
Rivolgendosi quindi ad Ami le chiese "Ami, quali sono i risultati delle
tue ricerche?" 
   "Capitano" rispose Ami, sfinita da quel lavoro e con delle occhiaie
spaventose che indicavano carenza di sonno "All'inizio e' stato quasi
impossibile decifrare qualcosa, poi, seguendo il consiglio di Laforge,
ho chiesto al signor Data se poteva darmi un aiuto nei momenti in cui
non era in servizio" 
   "Si signore" intervenne Data "E' stato complicato, ma abbiamo
ottenuto una traccia indicante l'onda di energia e un frammento
abbastanza intelleggibile del diario di bordo." 
   "Vediamolo" disse Picard 
   "Computer!" ordino' Data "Proiettare registrazione. File Mercurius
01. Autorizzazione vocale: Data Alpha tre cinque" 
   "Autorizzazione valida. Inizio proiezione" 

   Sullo schermo della sala tattica apparve, molto disturbata,
l'immagine del capitano dell'astronave scomparsa, che stava cercando
disperatamente di dettare il diario di bordo: "Dia *crakle* apitano data
st *fzzz* 6.9. Non riusci *sfff* pire che cosa stia succe *zzz* nave.
Uno stra *fzzz* orza ci ha cattu *crakle* e sembra che sti *fzzz* bendo
l'energia vi *crakle* paggio." Le frasi del capitano erano inframmezzate
da immagini disturbate, prese dall'esterno della nave "Ho dato ordine
che il *crakle* bordo sia copiato e invia *fzzz* *crackle* hole con una
sonda." 
   Lo schermo si spense lasciando il logo della federazione dei
pianeti. 
   "E' tutto?" chiese Picard, dopo un attimo di riflessione. 
   "Si' signore" rispose Data "Gli altri segmenti erano totalmente
irrecuperabili. Questo e' stato l'unico brano del diario di bordo
decifrabile." 
   "Meglio di cosi', non sono stata in grado di fare." aggiunse Ami,
che stava per essere sopraffatta dalla stanchezza. "In tre giorni avro'
dormito non piu' di sei ore. Sono andata avanti a caffe' nero." 
   Vedendo lo stato di Ami, Picard le diede un consiglio, che dal tono
di voce sembrava quasi un ordine: "Ami, vai nel tuo alloggio a farti una
dormita. Ne hai bisogno." Rivolgendosi al Dottor Crusher "Dr. Crusher,
la accompagni e le dia qualcosa per aiutarla a dormire, se necessario." 
   "Si', capitano." rispose il dottore. 
   Crusher e Ami uscirono dalla sala tattica. Le altre Sailor Senshi e
gli ufficiali si guardano con sguardi attoniti. Nessuno voleva prendere
la parola per un commento. Vedendo che non c'era altro da aggiungere,
Picard prese la parola. 
   "Bene, signori, questa e' la situazione. Siamo a 35 minuti da Deep
Space 9, la base nei pressi del tunnel spaziale. Li' faremo una sosta
tecnica di 24 ore, poi proseguiremo per il quadrante gamma. Il Signor
Data e' a vostra disposizione fino all'inizio del turno gamma di
sorveglianza per eventuali chiarimenti. Potete andare." 
   Gli ufficiali e le Sailor Senshi uscirono dalla sala tattica. Usagi,
preoccupata per la sua amica, si diresse di corsa verso l'alloggio di
Ami, e trovo' il Dr. Crusher che stava uscendo dalla porta. Subito le
chiese notizie. 
   "Dottore. Come sta Ami?" 
   "Appena si e' messa a letto ha cominciato a dormire profondamente.
Non ho neanche dovuto usare il sedativo che avevo portato con me." 
   "Crede che sia meglio che resti con lei?" 
   "Se vuoi, fai pure. Ma credo che per almeno una dozzina di ore Ami
dormira' profondamente." 
   Usagi entro' nell'alloggio di Ami e si sedette sulla poltrona che
stava di fianco al letto. 
** 

   Dopo una ventina di ore, Ami si sveglio'. Quando si giro' nel letto,
vide Usagi seduta nella poltrona, addormentata, rannicchiata come se
avesse freddo. Un libro era a terra, sulla destra della poltrona, come
se fosse caduto ad una persona che si era addormentata di colpo. Ami
prese una coperta dall'armadio, copri' Usagi, raccolse il libro e lo
adagio' sul tavolo. 
   Quindi si stiracchio' e vide dal pannello del computer che erano le
cinque del mattino. Decise di tornare a dormire, chiedendosi come mai
Usagi avesse voluto restarle accanto. 
   Torno' a letto e riprese a dormire. Ma il sonno stavolta fu turbato
da un incubo. 

   Ami vide se stessa in una landa deserta, in un paesaggio ostile. Il
cielo era oscurato da una tempesta, e il vento sollevava la sabbia che
si infrangeva sul suo viso. Nel mezzo della tempesta, Ami poteva
intravedere una costruzione in lontananza. Con un grande sforzo cercava
di avvicinarsi alla costruzione, ma nonostante il lungo e faticoso
camminare sul terreno sabbioso, non riusciva ad avvicinarsi. 
   Ad un certo punto un fulmine squarcio' il cielo e colpi' la
costruzione, disintegrandola. Dalle macerie, si formo' una specie di
mostro di pietra che prese ad avanzare verso Ami. Questa si accorse di
avere indosso il sailor fuku di Sailor Mercury e provava a contrastarlo,
ma il suo potere non era sufficiente contro questo mostro. 
   Il mostro arrivo' a prenderla nel suo pugno e comincio' a
stringere... 

   Ami si sveglio' di soprassalto, ansimando e mettendosi a sedere. La
voce di Usagi le diede il buon giorno. 
   "Ben svegliata, Ami! Come va adesso?" 
   Usagi stava preparando il tavolo per fare colazione assieme
all'amica. 
   "Usagi! Ma sei rimasta qui tutta la notte?" 
   "Eri stanca. Appena il dottore ti ha lasciato, sei crollata a
dormire. Ho deciso di restare qui nel caso tu avessi avuto bisogno di
qualcosa. Sei stata tu a coprirmi?" 
   "Eri crollata a dormire anche tu!" le rispose con un sorriso Ami "Ed
eri rannicchiata sulla poltrona. Sembrava che tu avessi freddo. Allora
ho deciso di coprirti" 
   "Grazie, Ami." si avvicino' all'amica, le prese le mani e la tiro'
per aiutarla ad alzarsi "Dai, facciamo colazione." 
   Ami non oppose resistenza all'aiuto dell'amica, si alzo' dal letto e
disse "Si'. Prima pero' vado a rinfrescarmi" 
** 

   Dopo aver fatto colazione, Ami venne chiamata da Picard, che la
autorizzo' a lavorare in plancia durante la sosta tecnica. Ami accetto'
il nuovo compito e, seguita da Data, si mise al lavoro alle console
scientifiche. 
   Ogni tanto Ami si rivolgeva a Data per capire cosa fossero alcune
apparecchiature, ed in poco tempo ormai aveva preso una discreta
padronanza del computer. 
   "Data" chiese Ami "Si possono modificare i parametri di rilevazione
dei sensori a lungo e corto raggio?" 
   "Si', Ami" Data premette una combinazione sui pannelli del computer e
la griglia di programmazione dei sensori apparve sul monitor "Ecco qui,
Ami. Ma perche' vuoi riprogrammare i sensori?" 
   "Vorrei provare a fare delle modifiche allo spettro dei sensori"
rispose Ami "Non ricordi quella strana onda di energia sul diario?
Voglio inserirla nei banchi del computer. Magari possiamo prevenire dei
danni." 
   "Non ho nulla da obiettare. Fai pure, Ami. Io torno alla sezione
scientifica. Se hai bisogno di altro aiuto o consigli, chiamami." 
** 

   Dopo la sosta tecnica, l'Enterprise si stacco' da Deep Space 9 e si
preparo' ad entrare nel tunnel spaziale. Le inner senshi si trovavano
nell'alloggio di Usagi a pranzare. Il silenzio fu interrotto da una
chiamata dall'interfono: "Picard a Mitzuno." 
   "Si signore?" rispose Ami. 
   "Vuole venire in plancia? Stiamo per entrare nel tunnel spaziale.
Quando usciremo dall'altra parte vorrei che lei assistesse Data nelle
analisi." 
   "Arrivo signore. Mitzuno, chiudo." rivolgendosi alle sue compagne
"Ragazze, scusatemi." 
   "Ma Figurati!" le disse Usagi "Vai e fatti onore!" strizzandole
l'occhio e facendo il segno di OK con il pugno chiuso e il pollice
alzato. 
** 

   Dopo pochi minuti Ami arrivo' in plancia. Appena entrata, come un
normale ensign, si presento' "Mitzuno a rapporto, signore" 
   "Bene. Prenda posto alla console scientifica numero due" le disse
Picard 
   "Si signore" 
   "Numero Uno. Possiamo andare" disse nuovamente Picard, rivolgendosi
a Riker 
   "Si signore" rispose Riker "Data, rotta per il quadrante gamma" 
   "Rotta calcotata ed inserita" rispose Data 
   "Engage!" fu l'ordine finale di PIcard 

   L'Enterprise attivo' i motori e si allontano' da Deep Space 9
dirigendosi verso il wormhole, immettendovicisi. Dopo pochi minuti, la
nave riemerse nel quadrante gamma. 

   "Bene, siamo arrivati" disse Picard "Signor Data?" 
   "Nessuna nave nelle vicinanze, nessuna fonte di energia a raggio di
sensori." rispose Data, ma Ami si intromise 
   "Mi permetto di correggerla. Stando a questa console, a cui ho
apportato le modifiche a cui le ho accennato durante la sosta tecnica,
c'e' una lievissima fluttuazione di energia non classificabile a circa 1
anno-luce da qui, simile a quell'onda registrata sul diario della nave
scomparsa." 
   "Una fluttuazione?" chiese Riker 
   "Si' signore." rispose Ami "E' debole, ma forse questa lettura e'
dovuta alla distanza dalla fonte." 
   "Bene." disse PIcard "Rotta per la fluttuazione. 1/4 di potenza ad
impulso. Scudi alzati." 

   Seguendo l'ordine, Data imposto' la nuova rotta e l'Enterprise si
diresse verso la fonte sconosciuta di energia. Ami interveni' di nuovo:
"Le emissioni stanno aumentando. Rilevo anche qualcosa sulla nostra
rotta. Sembrerebbe..." 
   "Sullo schermo!" ordino' Picard. 
   "Subito signore." rispose Ami. 

   Sullo schermo apparve l'immagine di un falco da guerra romulano,
ridotto piuttosto male. Mancava di una gondola a curvatura e della parte
frontale. Sullo scafo, diversi squarci e segni di esplosioni causate da
una qualche arma ad energia molto potente. 

   "O mio Dio..." esclamo' Picard 
   "Data, analisi!" ordino' Riker 
   "Nessuna forma di vita a bordo, signore." rispose Data "Non rilevo
neanche l'energia residua del nucleo a curvatura." 
   "Le emissioni dalla sorgente sono aumentate" intervenne Ami
"sembrerebbe che ci stia analizzando. Attualmente i loro raggi
esplorativi stanno penetrando i nostri scudi. Vedro' che posso fare." 
   "Arresto totale!" ordino' Picard "Se ci avviciniamo ancora, rischiamo
di finire come quel falco da guerra, se non peggio." 

   Picard non fece in tempo a finire la frase: un raggio di energia
potentissimo si infranse sugli scudi. 

   "LaForge a plancia" la voce di Laforge risuono' dall'interfono "Che
e' successo? L'energia degli scudi e' calata al 55%!" 
   "LaForge! Energia di riserva agli scudi! Allarme rosso!" rispose
Riker "Worf! Attivare i banchi phaser e i tubi lanciasiluri!" 
   "Il raggio e' arrivato dalla fluttuazione!" continuo' Ami "E'
equivalente a... Signore! Ha sparato con la potenza equivalente di un
phaser della 
 nave... moltiplicato per un fattore all'incirca di 500!" 
   "500 volte un nostro phaser?" chiese Riker stupito, rivolgendosi ad
Ami 
   "Prudenza. Un altro colpo e perdiamo gli scudi." disse Picard
"Niente azioni ostili. Se ci vogliono analizzare, facciano pure." 

   Nel frattempo, Usagi e Minako, sedute ad un tavolino del bar di
prora, stavano gustando un dolce, quando sentirono la sirena
dell'allarme. Minako prese la parola: "Credo che ci siamo!" 
   "Si'!" annui' Usagi, che premette il comunicatore "Tsukino a Mitzuno.
Ami novita'?" 

   Ami senti' la chiamata, assieme a tutta la plancia e si rivolse al
capitano 
   "Capitano..." 
   "Si', ho sentito. Faccia venire il gruppo in sala tattica" 
   "Si signore" premendo il comunicatore, Ami rispose "Chiamata per il
gruppo Moonlight. Riunione in sala tattica al piu' presto. Mitzuno
chiudo" 

   Usagi, sentita la chiamata, si alzo' di scatto e prese Minako per il
polso tirandola con forza: "Dai, Minako. Andiamo!" 
   Nello spazio di pochi minuti, tutte le Sailor Senshi arrivarono in
sala tattica. Riker, Data e Picard entrarono assieme ad Ami. Subito
Picard prese la parola 
   "Bene. Siamo al punto. Adesso dobbiamo trovare il modo di
intervenire." 
   "Signore" disse Ami "Siamo troppo lontani per il teletrasporto della
nave, e non sappiamo cosa potremmo trovare laggiu'. Consiglierei l'invio
di una sonda esplorativa" 
   "Non potrebbe neanche arrivare a meta' del viaggio!" 
   "Potrei provare" disse Data "assieme al signor Laforge, a modificare
la sonda che verra' inviata perche' abbia uno scudo minimale che le
permetta di reggere almeno un attacco." 
   "Buona idea" disse Picard "Proceda." 

   Data usci' dalla plancia e si diresse verso la sala macchine dove
spiego' la situazione a LaForge. Insieme i due iniziarono la modifica
della sonda esplorativa. Nel frattempo la riunione proseguiva. 

   "Ami" chiese Usagi "c'e' stato qualche segno da quella... cosa a
parte il colpo che ci e' arrivato addosso?" 
   "No, niente. Ha sparato e basta." 
   "E provare a rispondere al suo attacco?" chiese Seyia 
   "Siamo fuori tiro per i phaser." disse Riker "Forse potremmo provare
con un siluro fotonico." 
   "Direi di attendere." disse Picard "Se ci dimostriamo ostili
potrebbe riprendere l'attacco e forse stavolta non saremmo in grado di
resistere." 
   "Ma se la sonda che stiamo per inviare venisse interpretata come
un'azione ostile, saremmo nella stessa situazione." obietto' Makoto. 
   "Capitano" disse Setsuna "forse ho una soluzione". 
   Setsuna fece apparire la Garnet Rod e la mostro' al Capitano. 
   "Questa e' la Garnet Rod, la chiave del tempo, di cui sono la
custode, e questa qui sopra in cima e' la Garnet Orb. Posso provare a
vedere quello che si nasconde in quella fluttuazione." 
   "Ho capito, Setsuna. Provaci." disse Picard 

   Setsuna si concentro' sulla Garnet Orb. Questa si illumino' e al suo
interno si vide un'immagine in lontananza della fluttuazione. Man mano
che l'immagine si avvicinava alla sorgente, la Garnet Orb diventava
sempre piu' luminosa, finche' una scarica di energia parti' dal
talismano investendo Setsuna che crollo' a terra, svenuta. Il talismano
si spense e torno' normale. Usagi subito si precipito' dalla compagna:
"Setsuna!" scuotendole le spalle. 
   "E' viva" disse Ami, tastandole il polso "dev'essere solo svenuta." 
   "Dr Crusher" ordino' Picard all'interfono "emergenza medica nel mio
ufficio! Subito!" 
   In pochi minuti il Dr Crusher arrivo' e analizzo' Setsuna. 
   "Ha subito un forte shock." disse il Dr. Crusher "I suoi livelli sono
alterati, devo portarla in infermeria." 
   "La aiuto, dottore." disse Yaten, che prese in braccio Setsuna e si
diresse verso l'infermeria, seguito dalle altre senshi. 
** 

   In infermeria, il Dr. Crusher inietto' uno stimolante a Setsuna:
"Questo dovrebbe farla rinvenire" 
   Non appena il farmaco entro' in circolo, Setsuna inizio' a riprendere
gradualmente conoscenza. Ancora confusa, Setsuna farfuglio' qualcosa 
   "Dimensione... Energia... Vuoto..." 
   Usagi, che era in fianco al lettino, non capendo che stava dicendo,
inizio' a scuotere Setsuna: "Setsuna! Che stai dicendo? Svegliati!" 
   Setsuna apri' gli occhi e si tocco' la fronte col dorso della mano. 
   "Mamma mia... che mal di testa... Che e' successo?" disse
guardandosi attorno "E... che ci faccio qui?" 
   "Meno male, ti sei ripresa." le disse Usagi "Stavi cercando di vedere
cos'e' quella fluttuazione la' fuori con la Garnet Orb e una scarica di
energia ti ha fatto svenire." 
   Setsuna si sedette sul lettino "Si', ora ricordo. Usagi, dobbiamo
intervenire immediatamente. E' in pericolo l'intero universo. Quel poco
che sono riuscita a vedere era... il vuoto, qualcosa che sta assorbendo
completamente ogni forma di energia che gli capita a tiro. E man mano
che ingloba energia diventa sempre piu' potente." 
   "Come un buco nero?" chiese Picard 
   "Si, Come un buco nero, ma questa cosa... e' viva! L'astronave non
puo' avvicinarsi, a meno di non rischiare di venir distrutta come
quell'altra la' fuori." 
   "Setsuna, come sarebbe... viva?" chiese Ami 
   "Non so come spiegarlo..." rispose Setsuna "Assorbe qualsiasi tipo
di energia che gli capita a tiro. La scarica della Garnet Orb e' stata
di difesa, non e' stata casuale." 
   "Io dico di andare!" disse Minako. 
   "E come?" ribatte' Rei "Se proviamo ad avvicinare la nave, rischiamo
la vita di oltre 400 persone!" 
   "Ho capito cosa vuol dire Minako." ribatte' Haruka "Solo noi nove
andremo." 
   "Non ti dimentichi di qualcuno?" chiese Seyia. 
   "Noi possiamo teletrasportarci." Disse Ami "Voi?" 
   "Anche noi ne siamo in grado" 
   "Vi do' carta bianca." disse Picard "Quando sarete trasformate,
tenete i comunicatori attivi. Data registrera' tutta l'operazione." 
   "Va bene, signore" disse Ami "Portero' con me anche questo tricorder
che ho gia' provveduto ad interfacciare con il mio sistema portatile." 
   "Ami, non finisci mai di stupirmi!" esclamo' Picard 
[Musica di sottofondo: Sailor Team No Theme] 

   "Direi che possiamo andare." Disse Usagi. "Minna! Hensin yo!" 

   "MOON ETERNAL... MAKE UP!" 
   "MERCURY CRYSTAL POWER... MAKE UP!" 
   "VENUS CRYSTAL POWER... MAKE UP!" 
   "MARS CRYSTAL POWER... MAKE UP!" 
   "JUPITER CRYSTAL POWER... MAKE UP!" 

   "SATURN PLANET POWER... MAKE UP!" 
   "URANUS PLANET POWER... MAKE UP!" 
   "NEPTUNE PLANET POWER... MAKE UP!" 
   "PLUTO PLANET POWER... MAKE UP!" 

   "FIGHTER STAR POWER... MAKE UP!" 
   "MAKER STAR POWER... MAKE UP!" 
   "HEALER STAR POWER... MAKE UP!" 

   Quando le trasformazioni furono finite, Sailor Mercury prese la
parola: "Ragazze, attivate i comunicatori. Il mio tricorder e' attivo."
Attivando il visore aggiunse "Sailor computer portatile attivato. La
sfera di energia del teletrasporto dovrebbe proteggerci finche' non
raggiungeremo il centro della fluttuazione. Fighter, Maker, Healer:
veniteci dietro, ma restate coperte dal nostro cono d'ombra." 
   "Siamo pronte!" dissero all'unisono le Sailor Senshi. 
   Le Sailor Senshi del sistema solare si presero per mano. L'aura del
potere di ogni pianeta del sistema solare avvolse ciascuna senshi,
finche' non esplosero nell'urlo: "SAILOR... TELEPORT!". Le Starlights
immediatamente divennero tre globi di luce e tutte svanirono
dall'infermeria, iniziando il loro viaggio nello spazio per raggiungere
la fluttuazione. 
   Picard usci' dall'infermeria e si avvicino' ad una finestra di
alluminio trasparente. Da questa riusciva a scorgere le tre tracce
lasciate dalle Starlights e la sfera di energia delle senshi del sistema
solare. Sullo sfondo l'universo infinito. 
   Alla visione di quell'immagine, un pensiero si formo' nella sua
mente, che era quasi un augurio "In bocca al lupo, Sailor Senshi" 

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  TO BE CONTINUED
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Mistero nel quadrante gamma (revised) - 1

Mistero nel quadrante Gamma (revised) - 3
1