Sailor Trek: Deep Space Nine

A Sailor paradox

Capitolo 3 - Il giorno del disastro

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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                Sailor Trek: Deep Space Nine
                      A Sailor Paradox

            Capitolo 3 - Il giorno del disastro

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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   Con la coda dell'occhio, Sisko pote' vedere Kira entrare in
plancia. "Gita problematica, maggiore?"
   "Lo puo' ben dire!" gli rispose. "Worf sta portando le nostre
ospiti in infermeria, ma c'e' un grosso problema sulla Terra. Si e'
scatenato l'inferno. Letteralmente."
   "Lo so, maggiore." rispose il capitano, indicando il visore.
Confusa, Kira guardo' verso la parte anteriore del ponte e rimase
scioccata alla vista.
   "Che i Profeti ci assistano..."

   "Non dovremmo essee qui!" disse Mars a Worf mentre andavano verso
l'infermeria. Si fermo' un momento per guardare Odo, che li seguiva.
"Dovremmo essere sulla Terra per cercare di fermare Beryl."
   "Le tue intenzioni sono buone, ma un tentativo del genere ora
sarebbe una pazzia." rispose Worf. "Voi due non possedete la potenza
per affrontare Beryl da sole, e neanche la Negaforce. Qualsiasi
tentativo da parte vostra sarebbe un inutile gesto, seppur onorabile."
Mars lo guardo', quasi stesse per obiettare per un momento, poi
rinuncio'. Odiava ammetterlo, ma Worf aveva ragione... Lei e Mercury
non avevano il potere necessario per sconfiggere Beryl, almeno non
senza il cristallo d'argento. E con la Negaforce rilasciata, c'erano
poche speranze che potessero recuperare i Rainbow Crystal e usarli per
ricostruirlo. Sospiro' entrando in infermeria. Le cose non sembravano
cosi' nere da quando...
   Rei si fermo' appena entrata. C'erano due letti nella piccola
infermeria della Defiant, e un uomo, evidentemente il dottore, che
stava lavorando presso uno dei due. L'altro aveva una figura immobile
su di esso, coperta da un lenzuolo. "No..." sussurro', guardando
scioccata. Dopo un attimo, Mercury la oltrepasso' e sollevo' il
lenzuolo esitando, vedendo Sailor Venus.
   "E' morta pochi minuti fa." disse una voce dietro di loro.
Voltandosi videro Bashir. Con una voce carica di rammarico, continuo'.
"Mi spiace, ma non c'era molto che potessi fare per lei... per
entrambe. Il danno causato da... qualsiasi cosa le abbia colpite,
era troppo esteso, e' penetrato fino al livello cellulare."
   "Artemis?" chiese Luna, arrampicandosi sulla spalla di Mercury.
   "Se parla del gatto bianco, ho paura che fosse morto gia'
all'arrivo."
   "E... Sailor Jupiter?" chiese Mercury.
   Bashir stava per rispondere, ma un'altra voce parlo' prima,
debolmente. "Sono ancora qui... almeno ancora per un po'." Le altre
due guardarono Bashir, sperando che avesse qualche speranza in piu',
ma semplicemente scosse la testa in silenzio. Mercury subito fece una
scansione con il suo computer, solo per vedere che il dottore aveva
ragione. A Jupiter non rimaneva molto da vivere.
   "NO!" grido' Mars andando a fianco del letto. "Non puo' essere!
Deve stare bene..."
   "Rei!" Il chiamarla per nome la fece sobbalzare. Sbatte' gli occhi
e guardo' il lettino, dove Jupiter la stava guardando intensamente.
"Non mentire a te stessa. Il dottor Bashir mi ha gia' detto che sono
messa male." Sposto' lo sguardo verso il dottore. "E' un male che non
potro' essere qua attorno. Assomiglia al mio vecchio fidanzato." La
frase prese Bashir senza difesa, e sbatte' gli occhi sorpreso.
   "Oh, Mako..." disse Mars in un sussurro. Senti' Mercury che le si
muoveva di fianco, e Luna salto' sul bioletto.
   "Hey! Non preoccupatevi per me." disse Jupiter. Strinse gli occhi e
Bashir si mosse per somministrarle un hypospray, ma lo mando' via con
la mano. "Dovete ancora finire Beryl. Vorrei aiutarvi, ma almeno io e
Venus vi abbiamo tolto di mezzo Kunzite."
   "Naturalmente." disse Mercury. "Ma non so se avremo il potere di
farlo..."
   "Dovete farlo!" insistette Jupiter. Un'altra ondata di dolore le
passo' per il corpo, e strinse la presa sul braccio di Mars.
"Promettetemelo." disse, guardando prima Luna, poi Mercury e alla fine
Mars. "Promettetemi che qualsiasi cosa succeda, qualsiasi cosa
dobbiate fare, fermerete Beryl. Altrimenti me se saro' andata per
nulla. E dopo tutto quello che abbiamo passato..."
   "Lo faremo" disse Luna. Le altre due annuirono semplicemente, visto
che se avessero parlato sarebbero scoppiate in lacrime.
   "Bene." disse Jupiter, e in quel momento vide Worf che stava dietro
di loro. La sua faccia si fece confusa. "Strano... In qualche modo io
sento di conoscerti. Ma non puo' essere, visto che non ho mai visto
uno come te..." La sua voce svani' assieme alla vita che usciva dal
suo corpo.
   L'unico suono che rimaneva in infermeria era quello del biomonitor
che Bashir spense. Stava per fare le proprie condoglianze al trio,
quando un alto rumore lo spavento'. Si accorse che arrivava da Worf,
che aveva piegato la testa all'indietro e stava lasciando uscire un
urlo assordante.

   Muniz si sollevo' dal siluro che lui ed O'Brien stavano
modificando. "Cos'e'?"
   "Vuoi dire quel suono assordante?" chiese il capo, con la sua
attenzione ancora rivolta all'arma. Dopo che Muniz annui', aggiunse
"E' il comandante Worf che sta facendo il Klingon Death Howl."
   "Il Klingon Death Howl?"
   "Si'." O'Brien guardo' Muniz, con l'espressione molto seria. "E'
una tradizione che alcuni Klingon osservano nel momento della morte
dei loro compagni. E' un avviso per i morti: Attenti! Un guerriero sta
arrivando fra di voi."

   Gli occupanti dell'infermeria guardarono Worf, ovviamente scossi
dal suo urlo. Anche Odo, pur con la sua fisiologia unica, sembro'
disturbato. "Perche' lo ha fatto?" chiese Mercury.
   Anche Odo e Bashir volevano fare la stessa domanda, ma videro che
Worf era riluttante nel rispondere. "E' una lunga storia." fu tutto
cio' che disse il Klingon.
   In verita' Worf non era sicuro di come spiegarlo al momento, dati
gli sconvolgimenti temporali che quella missione stava presentando.
Quando le Senshi furono ospiti dell'Enterprise, aveva sviluppato un
grande rispetto per Kino Makoto, Sailor Jupiter... abbastanza rispetto
che, col suo consenso, la adotto' nella Casa dei Mogh. Nella sua testa
sapeva che la Makoto che giaceva davanti a lui non aveva avuto
quell'esperienza, ma nel suo cuore senti' che glielo doveva in ogni
caso... anche se la Casa dei Mogh era stata sciolta e messa in
disgrazia dal Cancelliere Gowron circa diciotto mesi prima.
   "E' tutto?" esclamo' Mars incredula. "E' tutto quello che ci puo'
dire dopo averci quasi spaccato i timpani? 'E' una lunga storia'?"
   Worf fu salvato sul decidere cosa dire dalla chiamata
dall'interfono. "Sisko a Worf. A rapporto in plancia."
   "Arrivo, capitano." Worf stava andando verso l'uscita quando Mars
lo prese per un braccio.
   "Aspetti. Veniamo con lei."
   "Dovresti curarti le ferite prima." obietto' Bashir. "Entrambe
dovreste."
   Worf guardo' Mars intensamente e vide determinazione nei suoi
occhi. Anche se non si scambiarono una parola, molto venne detto fra i
due. In quel breve tempo, Worf capi' le sue ragioni. Lei doveva
accompagnarlo, per rispettare la promessa fatta a Jupiter in punto di
morte. Da parte sua, Mars capi' che Worf avrebbe fatto di tutto per
vedere se fossero state in grado di mantenere la loro parola con
Makoto. Senza spostare lo sguardo, Worf chiese "Sono ferite che le
mettono in pericolo di vita?"
   "Beh... no." ammise Bashir. "Ma devono venir curate il piu' presto
possibile. Specialmente quella spalla."
   "Le curera'... ma *dopo* che avranno parlato col capitano." Worf
annui' alle due Senshi e alla gatta, che lo seguirono fuori
dall'infermeria.
   Bashir sospiro' e comincio' il processo per mettere in stasi i
corpi. Non era un lavoro di concetto, percio' nella sua mente si
rimproverava per la perdita di due giovani vite, e del gatto. 'Forse'
penso' 'se avessi avuto l'attrezzatura dell'infermeria di Deep Space
Nine, o se questa fosse stata una vera infermeria invece di questa
copia miniaturizzata, sarei stato in grado di salvarle. Forse anche
Artemis...'
   Si giro' di colpo quando si accorse che Odo era rimasto, e lo stava
osservando in silenzio. "Mi scusi, Odo. C'e' qualcosa che posso fare
per lei?" chiese.
   "Non ne sono sicuro" rispose il Conestabile. "Mi sento... strano
dalla battaglia con Kunzite."
   "Beh, vediamo se posso fare qualcosa per lei." disse Bashir con una
falsa giovialita'. Apri' il tricorder medico e conimcio' a scansionare
il mutaforme. "Hmmm... ci sono alcune leggere instabilita' nella sua
matrice morfogenica."
   "Instabilita'?" chiese Odo, chiaramente preoccupato.
   Bashir sorrise. "Non si deve preoccupare, Conestabile. Non c'e'
nulla che non possa venir sistemato se non prendendosi qualche ora di
riposo per rigenerarsi."
   Odo annui', con sollievo. "Grazie, dottore. Penso che andro' nel
mio alloggio e lo faro'."
   "Prego." disse Bashir. La sua espressione divenne piu' seria
guardando i corpi nella camera di stasi. "Starei meglio se avessi
potuto fare qualcosa oggi."
   Odo lo guardo' attentamente per un attimo. "Non e' stata colpa sua,
dottore."
   Bashir forzo' un sorriso. "Oh, lo so, Odo... almeno coscientemente.
Comunque non riesco a togliermi dalla testa che se avessi avuto
l'attrezzatura della stazione, o che se questa fosse stata una vera
infermeria, avrei potuto fare qualcosa di piu' per loro."
   "Forse." disse Odo "Ma non vedo ragioni per commiserarsi in quel
modo."
   "Allora potrei fare delle congetture su altre cose." riprese
Bashir. "Ho notato che Mars, e in modo minore anche Mercury, le hanno
inviato qualche occhiata assassina. Perche'?"
   Odo sbuffo'. "Ha poche congetture da fare, dottore. Mercury mi ha
informato che hanno incontrato un altro mutaforme prima, e che e'
stato responsabile della morte di una loro amica."
   "Cio' le renderebbe un poco ostili contro i mutaforme in generale.
E potrebbe dare loro una cattiva opinione di lei."
   Odo annui'. "Vero. Specialmente se quell'amica era Sailor Moon."
   "Altre congetture, Odo?"
   "Deduzione, dottore, non congetture. Uno, Sailor Moon manca da una
battaglia in cui ha un ruolo primario. Due, secondo quanto detto da
Worf, le Sailor Senshi erano amiche molto unite, quasi sorelle. Quando
aggiunge il racconto di Mercury, si arriva a questa conclusione."
   Il dottore si acciglio'. "Sembra tutto corretto."
   "Vedo che e' d'accordo." replico' Odo con un po' di sarcasmo.
"Forse mi dovrebbe chiamare per qualche consulto medico."
   Bashir sorrise. "Non si preoccupi, Odo. Non sara' necessario."
   "Lo spero bene."
   "Se questo e' cio' che e' successo alle Sailor Senshi, mi chiedo
cosa sia capitato a quel personaggio... Tuxedo Kamen, di cui ha
parlato Worf."
   "Era laggiu'." confermo' Odo. In breve il conestabile relaziono'
gli eventi che capitarono sul campo di battaglia nell'artico.
   Bashir rimase impressionato da cio' che senti'. "E' stato un
peccato che non siate riusciti a catturarlo. Forse sarei stato in grado
di far qualcosa per l'amnesia di Mamoru."
   "Odo sbuffo'. "Vuol dire il Principe Endymion?"
   Un'espressione confusa apparve sulla faccia del dottore. "Che
differenza fa?"
(Nota del traduttore: vedere la nota nel secondo capitolo riguardo la
versione USA dei nomi di Mamoru)
   "Nessuna che io sappia." rispose Odo. "No, dottore. Beryl non
avrebbe lasciato scappare il... suo premio cosi' facilmente. Inoltre
non sappiamo se un phaser regolato per stordire avrebbe fatto effetto
su di lui. E non biasimo Mars per aver interferito col colpo di Worf:
non sapeva che l'arma l'avrebbe solo stordito... e chiaramente e'
innamorata di questo Mamoru."
   "Innamorata?" chiese Bashir, stralunato. "E come lo sa lei?"
   "Sono un detective, dottore. E ho osservato voi umanoidi
attentamente per molti anni. I sintomi sono ovvi se sa dove guardare.
Ora, se mi vuole scusare." Il Conestabile annui' a Bashir e ando'
verso il proprio alloggio. Almeno non avrebbe dovuto fare la strada
con Quark, questa volta.

  La plancia era nel pieno dell'attivita' quando Worf e le Senshi
entrarono. Il Klingon noto' che diverse stazioni erano controllate da
personale di riserva e che, a parte il capitano, c'era solo Kira fra
gli ufficiali anziani. Il maggiore stava lavorando alacremente al
tattico, dirigendo le attivita' degli altri.
   Sisko invece, stava in piedi, immobile, presso la sedia di comando,
guardando intensamente il visore. Dopo un momento chiese "Capo, dove
diavolo sono quei siluri?"
   La voce dall'interfono rispose "Quasi pronti, capitano. Stiamo
modificando gli ultimi due."
   "Bene." Si rivolse a Worf. "Vada al controllo armi e controlli il
programma di fuoco, signor Worf. Kira le illustrera' brevemente il
piano." Il Klingon annui' e ando' verso la postazione. Kira si alzo'
dalla sedia e inizio' a descrivere il piano che Dax e O'Brien avevano
preparato. Curiosa, Mercury segui' per ascoltare.
   Luna salto' sulla console della sedia di comando. "Non ci consideri
delle ingrate, ma chi siete voi? E che state cercando di fare?"
   Sisko guardo' la gatta per un attimo. Anche se sapeva della sua
esistenza. non era ancora pronto ad incontrare un gatto parlante.
"Scusa... Luna, giusto?" dopo che la gatta annui', continuo'. "Non
abbiamo avuto tempo per le presentazioni finora, ma io sono il
capitano Benjamin Sisko, al comando della nave stellare Defiant della
Federazione. Al momento stiamo cercando di chiudere il collegamento
fra la Terra e la Negaverse." il suo sguardo torno' al visore "prima
che sia troppo tardi." Mars e Luna fecero altrettanto, e si
spaventarono. Una grossa parte dell'emisfero boreale era coperto da
una massa nera che si espandeva a vista d'occhio. Almeno un terzo del
pianeta era stato avvolto.
   "Che cos'e'?" chiese Mars con un filo di voce.
   "I nostri sensori la identificano come un campo di energia
negativa, ma non abbiamo mai incontrato una cosa simile finora."
rispose Sisko. "Tutto cio' che sappiamo di sicuro e' che stiamo
rilevando distruzioni di massa nel campo. Stanno distruggendo intere
citta'. E fuori dal campo, la natura sembra impazzita: terremoti,
eruzioni vulcaniche, tornado... Praticamente qualsiasi tipo di
disastro naturale sta avvenendo."
   "E' la Negaforce all'attacco." disse Luna. "Sta trasformando la
superficie della Terra nell'immagine della Negaverse." La gatta scosse
la testa, addolorata. "Abbiamo fallito."
   Sisko scosse la testa. "Non ancora." insistette. "Potremmo avere
due fuori nella parte bassa del nono inning, ma grazie a Dax e al capo
O'Brien, abbiamo ancora una possibilita' col nostro miglior
battitore."
   Mars sperava che avesse ragione, ma nella sua testa riusciva quasi
a sentire le urla della gente intrappolata nella zona oscura. "Sa..
Sa a quanto ammontano i morti laggiu'?"
   Il capitano si acciglio'. "Molti" ammise. "I nostri sensori
riescono ad accedere limitatamente all'interno del campo, ma potrei
dire diverse migliaia. Considerando che ci sono anche delle citta'
importanti la' dentro, la stima potrebbe salire a diversi milioni. Ma
non possiamo pensare ai morti ora."
   "Cosa?" sibilo' Mars. Si accorse che diversi dell'equipaggio si
voltarono a guardarla, in special modo Worf e Kira, ma lascio' perdere
il riguardo. "Come puo' avere un sangue freddo come..."
   "Perche' mi devo concentrare su come salvare i milioni che sono
ancora vivi." le rispose Sisko, interrompendola. "Penseremo poi ai
morti... dopo che questa crisi sara' finita." I due si guardarono
intensamente, con sguardi taglienti, entrambi decisi a non recedere.
Alla fine Sisko aggiunse, con un tono piu' gentile. "E cio' include le
due che sono morte qui sulla Defiant. Vi porgo le mie condoglianze per
la morte delle vostre amiche, e penso che lo possa dire anche a nome
di tutto l'equipaggio. So per esperienza personale cosa vuol dire
perdere qualcuno molto vicino all'improvviso."
   Mars senti' sincerita' nelle parole di Sisko, e si rilasso', ma
prima che potesse rispondere, la porta di dritta si apri' per far
entrare Dax, seguita dal capo O'Brien. L'ufficiale scientifica Trill
sembrava stanca, mentre si dirigeva al timone. "Siamo pronti,
signore." disse. "Tutti i siluri sono stati modificati e caricati nei
tubi di lancio."
   "Spero che i tuoi calcoli siano giusti, vecchio mio..." disse
Sisko, sedendosi. "Perche' se non lo fossero..."
   "Se non lo fossero, non penso che rimarra' molto di questa Terra da
salvare." fini' la frase Dax.
   Luna guardo' Dax, poi Sisko. "Vecchio mio? Credo che lei abbia
bisogno di una visita oculistica."
   Sisko alzo' un sopracciglio, mentre Dax sorrise. "E' una lunga
storia, Luna." disse la Trill. "Saro' felice di raccontervela quando
avremo finito."
   Nel frattempo Mars si era avvicinata a dove si trovava Mercury,
appena dietro a Worf al tattico. Poteva vedere lui e Kira che stavano
febbrilmente preparando gli ultimi dettagli del programma di fuoco. A
bassa voce, chiese alla compagna "Che stanno cercando di fare? E puo'
funzionare?"
   Mercury fece dei controlli sul computer prima di rispondere. "Hanno
modificato diverse armi per causare un campo di inversione
subspaziale." Allo sguardo dubbioso di Rei, sorrise. "Non ti
preoccupare. Non sono sicura nemmeno io di aver capito molto. E per il
funzionare... Beh, e' possibile. La fisica subspaziale che usano e'
molto avanzata, piu' di quanto abbiamo ora sulla Terra, ma la teoria
sembra buona. Se tutto va come previsto, le esplosioni creeranno un
campo di inversione causando una reazione a catena nel portale
dimensionale fra la Terra e la Negaverse, e chiudera' il condotto.
Almeno, ci dara' un po' di tempo."
   Mars guardava dubbiosa lo schermo. Sembrava un tiro difficile, ma
cos'altro potevano fare?
   Worf si rivolse a Sisko. "Programma di fuoco caricato e pronto,
signore."
   "Molto bene. Disattivare l'occultamento e far fuoco appena pronti,
signor Worf." ordino' Sisko.
   "Si, signore." Worf premette un controllo sul suo monitor,
attivando il programma di fuoco. All'esterno, la Defiant fu visibile
ancora una volta e lancio' immediatamente una salva di siluri fotonici
e quantici. In plancia, si guardava con ansia le armi arancio e
bianche che raggiungevano la Terra, scomparendo all'interno della
massa nera sul Polo Nord.
   Dax controllava i sensori per le reazioni. "Confermo l'esplosione
dei siluri. Si e' attivata l'inversione subspaziale del campo."
   "Sta funzionando..." sussurro' Mercury, Le Senshi e l'equipaggio
stettero col fiato sospeso quando la crescita del campo diminui'
lentamente fino a fermarsi.
   Un allarme suono' sul pannello di Dax. Velocemente controllo' le
letture dei sensori. "Un momento. Qualcosa interferisce con la
reazione a catena." disse.
   "La Negaforce." osservo' Luna.
   Dax guardo' con terrore alle letture dei sensori. "L'inversione di
campo subspaziale e' stata completamente invertita. Il portale non sta
collassando... sta allargandosi!" Sullo schermo, la massa nera
comincio' ad espandersi ad una velocita' maggiore e copri' tutto il
pianeta in pochi secondi. In plancia tutti guardarono l'immagine in
silenzio, che fu interrotto da un allarme dal tattico.
   "Capitano, fuoco in arrivo!" grido' Worf. Diverse scariche di
energia emersero dall'oscurita' sopra il Polo Nord, dirigendosi verso
la Defiant.
   "Manovre evasive!" ordino' Sisko. "Scudi al massimo!" Mentre Dax fu
in grado di evitare parte del fuoco in arrivo, un buon numero di
scariche arrivarono a colpire la nave, facendola rollare. All'interno,
diversi pannelli esplosero in una pioggia di scintille come risultato
di un sovraccarico di energia, e l'equipaggio si aggrappo' a qualsiasi
cosa quando il pavimento prese a scuotersi. Mercury e Mars si tenevano
alla sedia di Worf, mentre Luna aveva piantato gli artigli nel
bracciolo della sedia di Sisko.
   "Scudi andati!" riporto' Worf.
   "E' andato anche il motore a curvatura!" urlo' O'Brien nel rumore.
"E tutto il sistema di armamento e' fuori uso."
   Sisko inizio' a dare ordini. "Dax, riprendi il controllo! Attivare
l'occultamento." Dax lavoro' per stabilizzare la nave portandola in
un'orbita piu' alta. All'esterno, la Defiant smise di ruotare e spari'
dalla vista proprio mentre un'altra scarica di energia passava dove si
trovava. Altre scariche seguirono alla ricerca della nave.
   Kira intervenne. "Quei colpi stanno passando troppo vicini per i
miei gusti. Penso che ci stiano tracciando in qualche modo."
   "Mentre siamo occultati?" chiese O'Brien incredulo.
   "Avevano diversi Jem'Hadar sotto il loro conrtollo, percio'
probabilmente hanno avuto accesso alla tecnologia del Dominion.
Compreso il loro sistema per penetrare l'occultamento." teorizzo' Dax.
   "Qualsiasi cosa sia, non staremo qui a scoprirlo." disse Sisko.
"Usciamo dal sistema, Dax. Alla massima velocita' possibile."
L'ufficiale Trill annui' e diede i comandi al timone. L'immagine della
Terra sul visore divenne sempre piu' piccola mentre la Defiant si
muoveva verso l'esterno del sistema a potenza d'impulso, e il fuoco in
arrivo dalla superficie si faceva sempre meno intenso man mano che
raggiungevano l'orbita lunare.
   Mars guardava l'immagine della terra inglobata che diventava sempre
piu' piccola sul visore, poi guardo' il monitor della situazione
all'interno dell'oscurita'. Non poteva capire tutto, ma le
ramificazioni della devastazione totale che leggeva erano chiare.
   Vittoria della Negaverse. E tutti i loro sforzi non erano serviti a
nulla.
   Tutto l'equipaggio del ponte della Defiant aveva uno sguardo
incerto, visto che non sapevano cosa fare. Alla fine Mars rivolse lo
sguardo verso Sisko, che aveva un'espressione simile. "Beh?!?" chiese.
"E adesso?"
   Sisko continuo' a guardare la terra avvolta dall'oscurita'. "Strike
tre!" disse a bassa voce.
   Mars non poteva crederci. La determinazione che aveva quando era
uscita dall'infermeria svani' come l'aria che usciva da un pallone
bucato. "E' stato tutto inutile. Tutto quello che abbiamo passato...
Le amiche che abbiamo perso... Usagi..." Worf la guardo' a quel nome,
ma non disse nulla. "Mako... Minako... Artemis... tutto per *niente*!"
Cadde in una sedia vuota, troppo esausta emotivamente anche per
piangere. Mercury si avvicino', cercando di confortarla, ma Rei non
sembrava neanche accorgersi dell'amica.
   Sisko si rivolse a Kira. "Maggiore, le nostre ospiti hanno ancora
delle ferite che devono venire curate. Le scorti in infermeria, e
assegni loro un alloggio." disse a bassa voce.
   "Si signore." rispose il maggiore. Gentilmente chiese alle Senshi
di seguirla. Mars lo fece quasi meccanicamente.
   Dopo che uscirono, Sisko si rivolse al timone. "Dax, dai un'altra
occhiata alla situazione. Trova un altro modo per chiudere il
passaggio dimensionale. E fa' in modo che funzioni questa volta."
   "Benjamin, non penso che..." Si fermo' quando vide la faccia di
Sisko che non voleva sentire ragioni. Rispose soltanto "Si', signore."
Ando' verso una delle stazioni scientifiche e inizio' a lavorare.
   Uno strano silenzio scese sul ponte, interrotto solo dal rumore di
un colpo e del vetro del pannello della console di Sisko che si era
rotto sotto il suo pugno.

   "Ecco fatto." disse Bashir, deponendo il rigeneratore di tessuti.
Prese il tricorder medico e controllo' la spalla di Mars. "Come
nuova."
   Mars piego' il braccio sinistro per provare. Non c'era piu' dolore
dalla ferita che l'arma Jem'Hadar le aveva procurato. Infatti era come
se lei non fosse stata mai colpita. "Grazie."
   "Fa tutto parte del servizio." rispose il dottore, andando verso il
bioletto dove era seduta Mercury. "Anche se dovresti ringraziare chi
ti ha fatto quel bengaggio di emergenza."
   "Sono stata io." disse Mercury, arrossendo un poco.
   "Oh?" inizio' Bashir, controllando le ferite di Mercury, notando
con sollievo che erano solo superficiali. "Non vedo perche' debba
trovarti in imbarazzo. Hai fatto un lavoro eccellente con quel
bendaggio di emergenza. Dubito che sarei stato in grado di fare di
meglio in quelle circostanze."
   "Grazie, dottore."
   Alzo' lo sguardo dal tricorder. "Hai mai considerato una carriera in
medicina? Avresti delle buone possibilita'."
   "Io... avrei voluto diventare un dottore" rispose la ragazza,
intristendosi. "Ma dubito che sia possibile, ormai." Bashir si sarebbe
voluto tirare un calcio, e dallo sguardo che stava ricevendo da Kira,
questa avrebbe voluto farlo per davvero. Tutto cio' che voleva fare
era cercare di tirar su il morale alle ragazze, ma aveva finito col
ricordare loro la distruzione che stava accadendo sulla Terra.
   Kira si avvicino' e mise la mano sulla spalla di Mars. "Non
rinunciate. Se c'e' un modo per scacciare Beryl dal vostro pianeta, il
capitano Sisko lo trovera'."
   Mars guardo' intensamente il maggiore, che ritorno' lo sguardo allo
stesso modo. "Chi e' lei per parlare di non rinunciare? Il suo mondo
non e' stato invaso dagli alieni!"
   "Oh si' che lo e' stato" rispose Kira, con la voce leggermente
dura. "Bajor, il mio pianeta, fu invaso e occupato dai Cardassiani.
Non eravamo una minaccia per loro, ma vennero e prosciugarono le
risorse del pianeta, ci hanno messo in campi di lavoro... ci hanno
uccisi... pensa a qualcosa, e i Cardassiani l'hanno fatto. Ma non
abbiamo rinunciato. Abbiamo formato un movimento di resistenza e li
abbiamo combattuti. Ci abbiamo messo cinquant'anni, ma siamo riusciti
a scacciarli dal nostro pianeta. E lo stesso puo' essere fatto sulla
Terra."
   "Un movimento di resistenza? Contro la Negaverse?" Luna disse,
dubbiosa. Mercury e Mars erano scettiche allo stesso modo.
   Kira annui'. "E' una possibilita'."
   "Nessuna offesa, maggiore." intervenne Bashir. "Ma la resistenza
contro i Cardassiani era una cosa. Da cio' che ho sentito, i loro
avversari sono di un altro livello."
   "Ha ragione." rimarco' Mars.
   "E' solo una soluzione possibile." disse Kira. "La mia opinione e'
che la situazione non e' del tutto senza speranza. E il capitano Sisko
trovera' il modo per risolverla... Magari formando un movimento di
resistenza e fornendo le armi dalla Defiant... O qualcosa del genere."
   "Lei crede molto in lui, vero?" chiese Mercury.
   "Assolutamente." affero' Kira. "Dopotutto, e' l'Emissario."

   Diverse ore dopo, Dax premette riluttante il campanello
dell'alloggio di Sisko e senti' rispondere "Avanti." La porta si apri'
per farla entrare nella casa temporanea di Sisko sulla Defiant. Sisko
era seduto sul letto piu' basso, con una espressione stanca in viso.
Infatti, la Trill non si ricordava di aver visto il suo vecchio amico
cosi' depresso da quando mori' Jennifer a Wolf 359, circa cinque anni
prima. Erano ancora i giorni di Curzon Dax, prima che il simbionte Dax
venisse passato a Jadzia, ma i ricordi erano ancora vivi.
   Sisko si alzo' lentamente e la guardo'. "Spero che tu abbia delle
buone notizie, vecchio mio."
   "Sfortunatamente no" gli rispose. "Io e O'Brien ci abbiamo provato
decine di volte, da tanti punti di vista. Non c'e' modo di chiudere il
condotto fra questo universo e la Negaverse."
   Sisko torno' a sedersi sulla branda inferiore. "Sicura?"
   Annui'. "Ho provato tutto cio' che mi veniva in mente, compreso un
paio di idee che violano le leggi della fisica. Il condotto e' troppo
forte per venir chiuso con le risorse che abbiamo a disposizione."
Sisko si giro', guardando il muro. "E non facilita le cose il fatto
che il tutto e' tenuto attivo artificialmente dalla Negaverse."
   Sisko si rialzo' in silenzio, digerendo il rapporto, poi sferro' un
pugno al muro della cabina. "Maledizione!"
   Nonostante la situazione, un'espressione divertita si formo' sulla
faccia di Dax. "Non riesci mai a controllare la tua tempra, Ben. Ti
senti meglio?"
   "Un poco." ammise. "Solo che odio sentirmi inutile, Dax. Non
abbiamo cercato noi questa situazione, ci siamo stati mandati! Il
wormhole ci ha mandati qui deliberatamente, in questo luogo e in
questo tempo, per fare qualcosa. Ma sembra che non ci sia nulla che
possiamo fare per migliorare la situazione." Lascio' andare un sospiro
di frustrazione e mise le mani ai fianchi. "Questo problema e' troppo
grosso per noi, anche con l'aiuto delle Sailor Senshi."
   La fronte di Dax si corrugo'. "Forse stiamo guardandolo dalla parte
sbagliata."
   Sisko ritorno' a guardarla. "Che vuoi dire?"
   "Come hai detto, e' troppo grosso per noi. Percio' forse gli
alieni del wormhole avevano un altro motivo per mandarci qui."
   "Tipo?"
   Dax alzo' le spalle. "Non so. Mancano ancora dei pezzi del puzzle."
   Sisko si volto' e passeggio' per la stanza alcune volte, pensando
a quanto aveva sentito. "Allora e' tempo che troviamo quei pezzi che
mancano, vecchio mio." disse dopo alcuni istanti, sentendo una nuova
volonta' pervaderlo. "I Profeti hanno menzionato un'anomalia... e ora
che ho avuto il tempo di pensarci, c'e' la possibilita' che si tratti
di un'anomalia temporale. E scommetterei il mio baseball che ha
qualche connessione col cambiamento della timeline che abbiamo visto
finora."
   "Non scommetterci." disse Dax. "Penso che tu abbia visto giusto,
Benjamin. Torno ai sensori e inizio a fare delle scansioni per cercare
anomalie temporali."
   "No, ricerca qualsiasi anomalia spaziale, Dax. Non possiamo
lasciare nulla di intentato. E di' al capo O'Brien di iniziare a
lavorare su quella scatola nera. Visto che c'e' il tempo, potrebbero
esserci delle risposte nascoste anche li'."
   "Si, signore" gli rispose lasciando la stanza.
   "Sisko a Worf." disse il capitano, ordinando al computer di
attivare l'interfono. "Ho un compito per lei."

   "Muniz!" Il giovane alzo' lo sguardo dalla console quando O'Brien
entro' in sala macchine.
   "Si, capo?"
   "Il capitano vuole che diamo un'occhiata a quella scatola nera che
abbiamo recuperato." rispose il capo. "Si spera che ci possa dare
qualche indicazione su che diavolo sta succedendo qui attorno.
Inoltre, visto che ormai abbiamo riparato quasi tutto, avrai del tempo
libero, no?" I due ingegneri andarono verso la scatola nera, che era
stata messa in un angolo della sala macchine della Defiant. Con tutto
cio' che era successo di recente nessuno dei due aveva avuto il tempo
di cercare di estrarre delle informazioni utili.
   "Sara' un miracolo se riusciremo a tirar fuori qualcosa da questo."
disse Muniz, scuotendo la testa.
   "Non lo sapremo finche' non ci proveremo." rispose O'Brien.
"Inoltre, non ti spaventa un po' di lavoro duro, vero?"
   "No, signore." rispose Muniz con un sorriso.
   "Non mi chiamare signore" rimarco' il capo "a meno che tu non
voglia davvero essere trasferito all'estrazione rifiuti." Si
guardarono e fecero una lieve risata, ed iniziarono il lavoro
togliendo il coperchio di ispezione della scatola nera. Dopo un po' di
sforzi, riuscirono a toglierlo, e guardarono in silenzio, stupiti, a
cio' che videro all'interno.
   "Non ci posso credere!" disse Muniz. "Pensavo che avessero smesso
di usare roba del genere almeno cento anni fa!"
   O'Brien si scosse e cerco' di concentrarsi sul lavoro. "Lo hanno
fatto, ma cio' non cambia il nostro compito. Il capitano Sisko vuole
delle risposte, e questo vuol dire che noi dobbiamo trovarle."

   Il suono del campanello scosse Ami, che quasi fece cadere il padd
che stava studiando. Lei e Rei erano nel piccolo, ma spartano
alloggio che il maggiore Kira aveva assegnato loro. Sciogliendo le
trasformazioni, Rei scelse di dormire un po', ma Ami capi' che non
poteva trattenere la sua curiosita' sui loro ospiti e accese il
computer. Inoltre, penso' che non avrebbe potuto dormire. Qualsiasi
sonno sarebbe stato turbato da incubi degli eventi recenti... la
morte di Minako... quella di Makoto... la Negaverse che invadeva la
Terra... e la morte di Usagi. Erano passati mesi da quando era
successo, ma gli eventi di quel giorno la assalivano ancora durante
la notte. Si chiese come facesse Rei a mettere da parte il tutto e
a dormire cosi' facilmente. Probabilmente era dovuto a qualcosa
che aveva a che fare con il suo autocontrollo di sacerdotessa
Shintoista.
   Scaricando i dati nel padd, inizio' a leggere la storia della
Defiant e dell'equipaggio che aveva incontrato, ed era arrivata quasi
alla storia recente di Bajor prima di venir interrotta.
   Mettendo la testa fuori dalla branda inferiore, guardo' Rei.
L'altra ragazza stava guardando la porta abbastanza arrabbiata. "E
adesso che c'e'?" chiese con una voce abbastanza irritata quando il
campanello suono' di nuovo. Ami avrebbe giurato che il secondo suono
era quasi di impazienza.
   "C'e' un modo per scoprirlo." Stava per far entrare chiunque fosse
alla porta quando Rei le mise una mano sulla spalla per fermarla.
   "Ferma, trasformiamoci prima."
   "Credo che mantenere una identita' segreta ora non sia di primaria
importanza."
   "Forse no" ammise l'altra ragazza. "E io credo di fidarmi di questa
gente... almeno di Worf. Ma restiamo dalla parte del giusto. Va bene?"
   Ami considero' cio' che l'amica aveva detto e annui'. "Va bene."
Due frasi di trasformazione, e tre altri suoni del campanello piu'
tardi, Mercury disse "Avanti."
   La porta si apri e rivelo' un Worf impaziente, ma che cercava di
non farlo notare, che entro'. Guardo' prima Mercury e poi Mars, che lo
guardava dalla branda superiore. Il Klingon noto' che i piccoli
strappi delle loro uniformi erano scomparsi. "Vi ho disturbato?"
   "Non proprio" rispose Mars, con la voce carica di sarcasmo. "Stavo
solo dormendo." Worf respinse il suo instinto di sbuffare. Dopotutto
era Mars. Aveva la lingua tagliente come quando la conobbe
sull'Enterprise D.
   "Mars!" la rimprovero' Mercury. Voltandosi verso Worf "Beh, io non
stavo dormendo. Stavo facendo delle ricerche sulla storia del vostro
mondo. Sembra un posto interessante."
   "Lo e'" concordo'. "E spero che potremo tornarci una volta che
tutto questo verra' risolto."
   Mars sembro' confusa. "Non potete usare la stessa strada che avete
fatto per venir qui?"
   "No" rispose il Klingon. "Stavamo investigando su un'anomalia nel
wormhole. Per qualche ragione, ci ha portati qui e poi e' svanito."
   Mercuri' annui'. "Si', il wormhole fra i quadranti Alfa e Gamma."
Poi si acciglio' a quanto detto da Worf. "Vi ha portati qui? Non
avrebbe dovuto farlo!"
   "Infatti non lo capiamo" concordo' Worf. "La nostra teoria e' che
gli alieni del wormhole ci abbiamo dirottati qui per qualche motivo. E
questa e' la ragione della mia visita."
   "Come mai?" chiese Mars.
   "Crediamo che sia successa un'anomalia temporale, che ha alterato
la storia del vostro mondo. Il capitano Sisko mi ha chiesto di parlare
con voi tre..." la sua voce svani' quando si guardo' attorno nella
stanza. "Dov'e' Luna?"
   "Ha detto qualcosa del tipo esplorare la nave. Dovrebbe tornare
presto." rispose Mercury. "Stava dicendo?"
   "Si'. Il capitano mi ha chiesto di parlare con voi tre per vedere
se posso determinare l'evento cruciale che ha alterato il flusso della
vostra storia."
   "Vuol dire che qualcosa ha cambiato il modo in cui le cose
avrebbero dovuto andare per noi?" chiese Mercury.
   "Questa e' la nostra teoria. Si'."
   "Ma perche lei?" chiese Mars. "Voglio dire, non e' Dax la
scienziata?"
   "Si'" ammise Worf "Ma io conosco bene la vostra vera storia dal mio
precedente incontro con voi sull'Enterprise."
   Mercury sembro' confusa "Incontro?"
   "Non l'abbiamo mai incontrata prima" aggiunse Mars. "E mi creda, ci
ricorderemmo di aver incontrato qualcuno come lei."
   "Naturalmente no." disse Worf, senza badare a cio' che aveva detto
Mars. "Quell'evento avverra' piu' avanti nella vostra storia, e nella
vera timeline. Potete avere conferma di cio' che vi dico accedendo ai
diari di bordo dell'Enterprise D." Aggiunse anche una serie di date
stellari per sicurezza.
   Mercury prese il padd e fece dei rapidi aggiustamenti ai controlli,
richiamando le registrazioni. Ci volle un minuto per dare una lettura
rapida ai diari di bordo. "Ha ragione, Mars. Le cinque Sailor Senshi
al completo hanno visitato quella nave... e anche Tuxedo Kamen." Lesse
ancora e sussulto'. "Ci sono i nostri nomi qui! Le nostre identita'
segrete!"
   "Avete passato piu' di un mese a bordo dell'Enterprise, e visto che
eravamo di universi differenti, non c'era motivo di nascondere chi e
cosa siete." disse Worf, cercando di rassicurarla. "Ma per preservare
quella timeline, abbiamo bisogno di sapere come sono cambiate le cose.
Ho bisogno che mi diciate tutto cio' che e' successo. Da quando siete
diventate Sailor Senshi alla morte di Sailor Moon... e cosa e'
avvenuto da quel momento."

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TO BE CONTINUED


A Sailor paradox - 2

A Sailor paradox - 4
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