--------------------------------------------------------------------- Sailor Trek: Deep Space Nine A Sailor Paradox Capitolo 3 - Il giorno del disastro Storia originale di Bill Harris Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani --------------------------------------------------------------------- Con la coda dell'occhio, Sisko pote' vedere Kira entrare in plancia. "Gita problematica, maggiore?" "Lo puo' ben dire!" gli rispose. "Worf sta portando le nostre ospiti in infermeria, ma c'e' un grosso problema sulla Terra. Si e' scatenato l'inferno. Letteralmente." "Lo so, maggiore." rispose il capitano, indicando il visore. Confusa, Kira guardo' verso la parte anteriore del ponte e rimase scioccata alla vista. "Che i Profeti ci assistano..." "Non dovremmo essee qui!" disse Mars a Worf mentre andavano verso l'infermeria. Si fermo' un momento per guardare Odo, che li seguiva. "Dovremmo essere sulla Terra per cercare di fermare Beryl." "Le tue intenzioni sono buone, ma un tentativo del genere ora sarebbe una pazzia." rispose Worf. "Voi due non possedete la potenza per affrontare Beryl da sole, e neanche la Negaforce. Qualsiasi tentativo da parte vostra sarebbe un inutile gesto, seppur onorabile." Mars lo guardo', quasi stesse per obiettare per un momento, poi rinuncio'. Odiava ammetterlo, ma Worf aveva ragione... Lei e Mercury non avevano il potere necessario per sconfiggere Beryl, almeno non senza il cristallo d'argento. E con la Negaforce rilasciata, c'erano poche speranze che potessero recuperare i Rainbow Crystal e usarli per ricostruirlo. Sospiro' entrando in infermeria. Le cose non sembravano cosi' nere da quando... Rei si fermo' appena entrata. C'erano due letti nella piccola infermeria della Defiant, e un uomo, evidentemente il dottore, che stava lavorando presso uno dei due. L'altro aveva una figura immobile su di esso, coperta da un lenzuolo. "No..." sussurro', guardando scioccata. Dopo un attimo, Mercury la oltrepasso' e sollevo' il lenzuolo esitando, vedendo Sailor Venus. "E' morta pochi minuti fa." disse una voce dietro di loro. Voltandosi videro Bashir. Con una voce carica di rammarico, continuo'. "Mi spiace, ma non c'era molto che potessi fare per lei... per entrambe. Il danno causato da... qualsiasi cosa le abbia colpite, era troppo esteso, e' penetrato fino al livello cellulare." "Artemis?" chiese Luna, arrampicandosi sulla spalla di Mercury. "Se parla del gatto bianco, ho paura che fosse morto gia' all'arrivo." "E... Sailor Jupiter?" chiese Mercury. Bashir stava per rispondere, ma un'altra voce parlo' prima, debolmente. "Sono ancora qui... almeno ancora per un po'." Le altre due guardarono Bashir, sperando che avesse qualche speranza in piu', ma semplicemente scosse la testa in silenzio. Mercury subito fece una scansione con il suo computer, solo per vedere che il dottore aveva ragione. A Jupiter non rimaneva molto da vivere. "NO!" grido' Mars andando a fianco del letto. "Non puo' essere! Deve stare bene..." "Rei!" Il chiamarla per nome la fece sobbalzare. Sbatte' gli occhi e guardo' il lettino, dove Jupiter la stava guardando intensamente. "Non mentire a te stessa. Il dottor Bashir mi ha gia' detto che sono messa male." Sposto' lo sguardo verso il dottore. "E' un male che non potro' essere qua attorno. Assomiglia al mio vecchio fidanzato." La frase prese Bashir senza difesa, e sbatte' gli occhi sorpreso. "Oh, Mako..." disse Mars in un sussurro. Senti' Mercury che le si muoveva di fianco, e Luna salto' sul bioletto. "Hey! Non preoccupatevi per me." disse Jupiter. Strinse gli occhi e Bashir si mosse per somministrarle un hypospray, ma lo mando' via con la mano. "Dovete ancora finire Beryl. Vorrei aiutarvi, ma almeno io e Venus vi abbiamo tolto di mezzo Kunzite." "Naturalmente." disse Mercury. "Ma non so se avremo il potere di farlo..." "Dovete farlo!" insistette Jupiter. Un'altra ondata di dolore le passo' per il corpo, e strinse la presa sul braccio di Mars. "Promettetemelo." disse, guardando prima Luna, poi Mercury e alla fine Mars. "Promettetemi che qualsiasi cosa succeda, qualsiasi cosa dobbiate fare, fermerete Beryl. Altrimenti me se saro' andata per nulla. E dopo tutto quello che abbiamo passato..." "Lo faremo" disse Luna. Le altre due annuirono semplicemente, visto che se avessero parlato sarebbero scoppiate in lacrime. "Bene." disse Jupiter, e in quel momento vide Worf che stava dietro di loro. La sua faccia si fece confusa. "Strano... In qualche modo io sento di conoscerti. Ma non puo' essere, visto che non ho mai visto uno come te..." La sua voce svani' assieme alla vita che usciva dal suo corpo. L'unico suono che rimaneva in infermeria era quello del biomonitor che Bashir spense. Stava per fare le proprie condoglianze al trio, quando un alto rumore lo spavento'. Si accorse che arrivava da Worf, che aveva piegato la testa all'indietro e stava lasciando uscire un urlo assordante. Muniz si sollevo' dal siluro che lui ed O'Brien stavano modificando. "Cos'e'?" "Vuoi dire quel suono assordante?" chiese il capo, con la sua attenzione ancora rivolta all'arma. Dopo che Muniz annui', aggiunse "E' il comandante Worf che sta facendo il Klingon Death Howl." "Il Klingon Death Howl?" "Si'." O'Brien guardo' Muniz, con l'espressione molto seria. "E' una tradizione che alcuni Klingon osservano nel momento della morte dei loro compagni. E' un avviso per i morti: Attenti! Un guerriero sta arrivando fra di voi." Gli occupanti dell'infermeria guardarono Worf, ovviamente scossi dal suo urlo. Anche Odo, pur con la sua fisiologia unica, sembro' disturbato. "Perche' lo ha fatto?" chiese Mercury. Anche Odo e Bashir volevano fare la stessa domanda, ma videro che Worf era riluttante nel rispondere. "E' una lunga storia." fu tutto cio' che disse il Klingon. In verita' Worf non era sicuro di come spiegarlo al momento, dati gli sconvolgimenti temporali che quella missione stava presentando. Quando le Senshi furono ospiti dell'Enterprise, aveva sviluppato un grande rispetto per Kino Makoto, Sailor Jupiter... abbastanza rispetto che, col suo consenso, la adotto' nella Casa dei Mogh. Nella sua testa sapeva che la Makoto che giaceva davanti a lui non aveva avuto quell'esperienza, ma nel suo cuore senti' che glielo doveva in ogni caso... anche se la Casa dei Mogh era stata sciolta e messa in disgrazia dal Cancelliere Gowron circa diciotto mesi prima. "E' tutto?" esclamo' Mars incredula. "E' tutto quello che ci puo' dire dopo averci quasi spaccato i timpani? 'E' una lunga storia'?" Worf fu salvato sul decidere cosa dire dalla chiamata dall'interfono. "Sisko a Worf. A rapporto in plancia." "Arrivo, capitano." Worf stava andando verso l'uscita quando Mars lo prese per un braccio. "Aspetti. Veniamo con lei." "Dovresti curarti le ferite prima." obietto' Bashir. "Entrambe dovreste." Worf guardo' Mars intensamente e vide determinazione nei suoi occhi. Anche se non si scambiarono una parola, molto venne detto fra i due. In quel breve tempo, Worf capi' le sue ragioni. Lei doveva accompagnarlo, per rispettare la promessa fatta a Jupiter in punto di morte. Da parte sua, Mars capi' che Worf avrebbe fatto di tutto per vedere se fossero state in grado di mantenere la loro parola con Makoto. Senza spostare lo sguardo, Worf chiese "Sono ferite che le mettono in pericolo di vita?" "Beh... no." ammise Bashir. "Ma devono venir curate il piu' presto possibile. Specialmente quella spalla." "Le curera'... ma *dopo* che avranno parlato col capitano." Worf annui' alle due Senshi e alla gatta, che lo seguirono fuori dall'infermeria. Bashir sospiro' e comincio' il processo per mettere in stasi i corpi. Non era un lavoro di concetto, percio' nella sua mente si rimproverava per la perdita di due giovani vite, e del gatto. 'Forse' penso' 'se avessi avuto l'attrezzatura dell'infermeria di Deep Space Nine, o se questa fosse stata una vera infermeria invece di questa copia miniaturizzata, sarei stato in grado di salvarle. Forse anche Artemis...' Si giro' di colpo quando si accorse che Odo era rimasto, e lo stava osservando in silenzio. "Mi scusi, Odo. C'e' qualcosa che posso fare per lei?" chiese. "Non ne sono sicuro" rispose il Conestabile. "Mi sento... strano dalla battaglia con Kunzite." "Beh, vediamo se posso fare qualcosa per lei." disse Bashir con una falsa giovialita'. Apri' il tricorder medico e conimcio' a scansionare il mutaforme. "Hmmm... ci sono alcune leggere instabilita' nella sua matrice morfogenica." "Instabilita'?" chiese Odo, chiaramente preoccupato. Bashir sorrise. "Non si deve preoccupare, Conestabile. Non c'e' nulla che non possa venir sistemato se non prendendosi qualche ora di riposo per rigenerarsi." Odo annui', con sollievo. "Grazie, dottore. Penso che andro' nel mio alloggio e lo faro'." "Prego." disse Bashir. La sua espressione divenne piu' seria guardando i corpi nella camera di stasi. "Starei meglio se avessi potuto fare qualcosa oggi." Odo lo guardo' attentamente per un attimo. "Non e' stata colpa sua, dottore." Bashir forzo' un sorriso. "Oh, lo so, Odo... almeno coscientemente. Comunque non riesco a togliermi dalla testa che se avessi avuto l'attrezzatura della stazione, o che se questa fosse stata una vera infermeria, avrei potuto fare qualcosa di piu' per loro." "Forse." disse Odo "Ma non vedo ragioni per commiserarsi in quel modo." "Allora potrei fare delle congetture su altre cose." riprese Bashir. "Ho notato che Mars, e in modo minore anche Mercury, le hanno inviato qualche occhiata assassina. Perche'?" Odo sbuffo'. "Ha poche congetture da fare, dottore. Mercury mi ha informato che hanno incontrato un altro mutaforme prima, e che e' stato responsabile della morte di una loro amica." "Cio' le renderebbe un poco ostili contro i mutaforme in generale. E potrebbe dare loro una cattiva opinione di lei." Odo annui'. "Vero. Specialmente se quell'amica era Sailor Moon." "Altre congetture, Odo?" "Deduzione, dottore, non congetture. Uno, Sailor Moon manca da una battaglia in cui ha un ruolo primario. Due, secondo quanto detto da Worf, le Sailor Senshi erano amiche molto unite, quasi sorelle. Quando aggiunge il racconto di Mercury, si arriva a questa conclusione." Il dottore si acciglio'. "Sembra tutto corretto." "Vedo che e' d'accordo." replico' Odo con un po' di sarcasmo. "Forse mi dovrebbe chiamare per qualche consulto medico." Bashir sorrise. "Non si preoccupi, Odo. Non sara' necessario." "Lo spero bene." "Se questo e' cio' che e' successo alle Sailor Senshi, mi chiedo cosa sia capitato a quel personaggio... Tuxedo Kamen, di cui ha parlato Worf." "Era laggiu'." confermo' Odo. In breve il conestabile relaziono' gli eventi che capitarono sul campo di battaglia nell'artico. Bashir rimase impressionato da cio' che senti'. "E' stato un peccato che non siate riusciti a catturarlo. Forse sarei stato in grado di far qualcosa per l'amnesia di Mamoru." "Odo sbuffo'. "Vuol dire il Principe Endymion?" Un'espressione confusa apparve sulla faccia del dottore. "Che differenza fa?" (Nota del traduttore: vedere la nota nel secondo capitolo riguardo la versione USA dei nomi di Mamoru) "Nessuna che io sappia." rispose Odo. "No, dottore. Beryl non avrebbe lasciato scappare il... suo premio cosi' facilmente. Inoltre non sappiamo se un phaser regolato per stordire avrebbe fatto effetto su di lui. E non biasimo Mars per aver interferito col colpo di Worf: non sapeva che l'arma l'avrebbe solo stordito... e chiaramente e' innamorata di questo Mamoru." "Innamorata?" chiese Bashir, stralunato. "E come lo sa lei?" "Sono un detective, dottore. E ho osservato voi umanoidi attentamente per molti anni. I sintomi sono ovvi se sa dove guardare. Ora, se mi vuole scusare." Il Conestabile annui' a Bashir e ando' verso il proprio alloggio. Almeno non avrebbe dovuto fare la strada con Quark, questa volta. La plancia era nel pieno dell'attivita' quando Worf e le Senshi entrarono. Il Klingon noto' che diverse stazioni erano controllate da personale di riserva e che, a parte il capitano, c'era solo Kira fra gli ufficiali anziani. Il maggiore stava lavorando alacremente al tattico, dirigendo le attivita' degli altri. Sisko invece, stava in piedi, immobile, presso la sedia di comando, guardando intensamente il visore. Dopo un momento chiese "Capo, dove diavolo sono quei siluri?" La voce dall'interfono rispose "Quasi pronti, capitano. Stiamo modificando gli ultimi due." "Bene." Si rivolse a Worf. "Vada al controllo armi e controlli il programma di fuoco, signor Worf. Kira le illustrera' brevemente il piano." Il Klingon annui' e ando' verso la postazione. Kira si alzo' dalla sedia e inizio' a descrivere il piano che Dax e O'Brien avevano preparato. Curiosa, Mercury segui' per ascoltare. Luna salto' sulla console della sedia di comando. "Non ci consideri delle ingrate, ma chi siete voi? E che state cercando di fare?" Sisko guardo' la gatta per un attimo. Anche se sapeva della sua esistenza. non era ancora pronto ad incontrare un gatto parlante. "Scusa... Luna, giusto?" dopo che la gatta annui', continuo'. "Non abbiamo avuto tempo per le presentazioni finora, ma io sono il capitano Benjamin Sisko, al comando della nave stellare Defiant della Federazione. Al momento stiamo cercando di chiudere il collegamento fra la Terra e la Negaverse." il suo sguardo torno' al visore "prima che sia troppo tardi." Mars e Luna fecero altrettanto, e si spaventarono. Una grossa parte dell'emisfero boreale era coperto da una massa nera che si espandeva a vista d'occhio. Almeno un terzo del pianeta era stato avvolto. "Che cos'e'?" chiese Mars con un filo di voce. "I nostri sensori la identificano come un campo di energia negativa, ma non abbiamo mai incontrato una cosa simile finora." rispose Sisko. "Tutto cio' che sappiamo di sicuro e' che stiamo rilevando distruzioni di massa nel campo. Stanno distruggendo intere citta'. E fuori dal campo, la natura sembra impazzita: terremoti, eruzioni vulcaniche, tornado... Praticamente qualsiasi tipo di disastro naturale sta avvenendo." "E' la Negaforce all'attacco." disse Luna. "Sta trasformando la superficie della Terra nell'immagine della Negaverse." La gatta scosse la testa, addolorata. "Abbiamo fallito." Sisko scosse la testa. "Non ancora." insistette. "Potremmo avere due fuori nella parte bassa del nono inning, ma grazie a Dax e al capo O'Brien, abbiamo ancora una possibilita' col nostro miglior battitore." Mars sperava che avesse ragione, ma nella sua testa riusciva quasi a sentire le urla della gente intrappolata nella zona oscura. "Sa.. Sa a quanto ammontano i morti laggiu'?" Il capitano si acciglio'. "Molti" ammise. "I nostri sensori riescono ad accedere limitatamente all'interno del campo, ma potrei dire diverse migliaia. Considerando che ci sono anche delle citta' importanti la' dentro, la stima potrebbe salire a diversi milioni. Ma non possiamo pensare ai morti ora." "Cosa?" sibilo' Mars. Si accorse che diversi dell'equipaggio si voltarono a guardarla, in special modo Worf e Kira, ma lascio' perdere il riguardo. "Come puo' avere un sangue freddo come..." "Perche' mi devo concentrare su come salvare i milioni che sono ancora vivi." le rispose Sisko, interrompendola. "Penseremo poi ai morti... dopo che questa crisi sara' finita." I due si guardarono intensamente, con sguardi taglienti, entrambi decisi a non recedere. Alla fine Sisko aggiunse, con un tono piu' gentile. "E cio' include le due che sono morte qui sulla Defiant. Vi porgo le mie condoglianze per la morte delle vostre amiche, e penso che lo possa dire anche a nome di tutto l'equipaggio. So per esperienza personale cosa vuol dire perdere qualcuno molto vicino all'improvviso." Mars senti' sincerita' nelle parole di Sisko, e si rilasso', ma prima che potesse rispondere, la porta di dritta si apri' per far entrare Dax, seguita dal capo O'Brien. L'ufficiale scientifica Trill sembrava stanca, mentre si dirigeva al timone. "Siamo pronti, signore." disse. "Tutti i siluri sono stati modificati e caricati nei tubi di lancio." "Spero che i tuoi calcoli siano giusti, vecchio mio..." disse Sisko, sedendosi. "Perche' se non lo fossero..." "Se non lo fossero, non penso che rimarra' molto di questa Terra da salvare." fini' la frase Dax. Luna guardo' Dax, poi Sisko. "Vecchio mio? Credo che lei abbia bisogno di una visita oculistica." Sisko alzo' un sopracciglio, mentre Dax sorrise. "E' una lunga storia, Luna." disse la Trill. "Saro' felice di raccontervela quando avremo finito." Nel frattempo Mars si era avvicinata a dove si trovava Mercury, appena dietro a Worf al tattico. Poteva vedere lui e Kira che stavano febbrilmente preparando gli ultimi dettagli del programma di fuoco. A bassa voce, chiese alla compagna "Che stanno cercando di fare? E puo' funzionare?" Mercury fece dei controlli sul computer prima di rispondere. "Hanno modificato diverse armi per causare un campo di inversione subspaziale." Allo sguardo dubbioso di Rei, sorrise. "Non ti preoccupare. Non sono sicura nemmeno io di aver capito molto. E per il funzionare... Beh, e' possibile. La fisica subspaziale che usano e' molto avanzata, piu' di quanto abbiamo ora sulla Terra, ma la teoria sembra buona. Se tutto va come previsto, le esplosioni creeranno un campo di inversione causando una reazione a catena nel portale dimensionale fra la Terra e la Negaverse, e chiudera' il condotto. Almeno, ci dara' un po' di tempo." Mars guardava dubbiosa lo schermo. Sembrava un tiro difficile, ma cos'altro potevano fare? Worf si rivolse a Sisko. "Programma di fuoco caricato e pronto, signore." "Molto bene. Disattivare l'occultamento e far fuoco appena pronti, signor Worf." ordino' Sisko. "Si, signore." Worf premette un controllo sul suo monitor, attivando il programma di fuoco. All'esterno, la Defiant fu visibile ancora una volta e lancio' immediatamente una salva di siluri fotonici e quantici. In plancia, si guardava con ansia le armi arancio e bianche che raggiungevano la Terra, scomparendo all'interno della massa nera sul Polo Nord. Dax controllava i sensori per le reazioni. "Confermo l'esplosione dei siluri. Si e' attivata l'inversione subspaziale del campo." "Sta funzionando..." sussurro' Mercury, Le Senshi e l'equipaggio stettero col fiato sospeso quando la crescita del campo diminui' lentamente fino a fermarsi. Un allarme suono' sul pannello di Dax. Velocemente controllo' le letture dei sensori. "Un momento. Qualcosa interferisce con la reazione a catena." disse. "La Negaforce." osservo' Luna. Dax guardo' con terrore alle letture dei sensori. "L'inversione di campo subspaziale e' stata completamente invertita. Il portale non sta collassando... sta allargandosi!" Sullo schermo, la massa nera comincio' ad espandersi ad una velocita' maggiore e copri' tutto il pianeta in pochi secondi. In plancia tutti guardarono l'immagine in silenzio, che fu interrotto da un allarme dal tattico. "Capitano, fuoco in arrivo!" grido' Worf. Diverse scariche di energia emersero dall'oscurita' sopra il Polo Nord, dirigendosi verso la Defiant. "Manovre evasive!" ordino' Sisko. "Scudi al massimo!" Mentre Dax fu in grado di evitare parte del fuoco in arrivo, un buon numero di scariche arrivarono a colpire la nave, facendola rollare. All'interno, diversi pannelli esplosero in una pioggia di scintille come risultato di un sovraccarico di energia, e l'equipaggio si aggrappo' a qualsiasi cosa quando il pavimento prese a scuotersi. Mercury e Mars si tenevano alla sedia di Worf, mentre Luna aveva piantato gli artigli nel bracciolo della sedia di Sisko. "Scudi andati!" riporto' Worf. "E' andato anche il motore a curvatura!" urlo' O'Brien nel rumore. "E tutto il sistema di armamento e' fuori uso." Sisko inizio' a dare ordini. "Dax, riprendi il controllo! Attivare l'occultamento." Dax lavoro' per stabilizzare la nave portandola in un'orbita piu' alta. All'esterno, la Defiant smise di ruotare e spari' dalla vista proprio mentre un'altra scarica di energia passava dove si trovava. Altre scariche seguirono alla ricerca della nave. Kira intervenne. "Quei colpi stanno passando troppo vicini per i miei gusti. Penso che ci stiano tracciando in qualche modo." "Mentre siamo occultati?" chiese O'Brien incredulo. "Avevano diversi Jem'Hadar sotto il loro conrtollo, percio' probabilmente hanno avuto accesso alla tecnologia del Dominion. Compreso il loro sistema per penetrare l'occultamento." teorizzo' Dax. "Qualsiasi cosa sia, non staremo qui a scoprirlo." disse Sisko. "Usciamo dal sistema, Dax. Alla massima velocita' possibile." L'ufficiale Trill annui' e diede i comandi al timone. L'immagine della Terra sul visore divenne sempre piu' piccola mentre la Defiant si muoveva verso l'esterno del sistema a potenza d'impulso, e il fuoco in arrivo dalla superficie si faceva sempre meno intenso man mano che raggiungevano l'orbita lunare. Mars guardava l'immagine della terra inglobata che diventava sempre piu' piccola sul visore, poi guardo' il monitor della situazione all'interno dell'oscurita'. Non poteva capire tutto, ma le ramificazioni della devastazione totale che leggeva erano chiare. Vittoria della Negaverse. E tutti i loro sforzi non erano serviti a nulla. Tutto l'equipaggio del ponte della Defiant aveva uno sguardo incerto, visto che non sapevano cosa fare. Alla fine Mars rivolse lo sguardo verso Sisko, che aveva un'espressione simile. "Beh?!?" chiese. "E adesso?" Sisko continuo' a guardare la terra avvolta dall'oscurita'. "Strike tre!" disse a bassa voce. Mars non poteva crederci. La determinazione che aveva quando era uscita dall'infermeria svani' come l'aria che usciva da un pallone bucato. "E' stato tutto inutile. Tutto quello che abbiamo passato... Le amiche che abbiamo perso... Usagi..." Worf la guardo' a quel nome, ma non disse nulla. "Mako... Minako... Artemis... tutto per *niente*!" Cadde in una sedia vuota, troppo esausta emotivamente anche per piangere. Mercury si avvicino', cercando di confortarla, ma Rei non sembrava neanche accorgersi dell'amica. Sisko si rivolse a Kira. "Maggiore, le nostre ospiti hanno ancora delle ferite che devono venire curate. Le scorti in infermeria, e assegni loro un alloggio." disse a bassa voce. "Si signore." rispose il maggiore. Gentilmente chiese alle Senshi di seguirla. Mars lo fece quasi meccanicamente. Dopo che uscirono, Sisko si rivolse al timone. "Dax, dai un'altra occhiata alla situazione. Trova un altro modo per chiudere il passaggio dimensionale. E fa' in modo che funzioni questa volta." "Benjamin, non penso che..." Si fermo' quando vide la faccia di Sisko che non voleva sentire ragioni. Rispose soltanto "Si', signore." Ando' verso una delle stazioni scientifiche e inizio' a lavorare. Uno strano silenzio scese sul ponte, interrotto solo dal rumore di un colpo e del vetro del pannello della console di Sisko che si era rotto sotto il suo pugno. "Ecco fatto." disse Bashir, deponendo il rigeneratore di tessuti. Prese il tricorder medico e controllo' la spalla di Mars. "Come nuova." Mars piego' il braccio sinistro per provare. Non c'era piu' dolore dalla ferita che l'arma Jem'Hadar le aveva procurato. Infatti era come se lei non fosse stata mai colpita. "Grazie." "Fa tutto parte del servizio." rispose il dottore, andando verso il bioletto dove era seduta Mercury. "Anche se dovresti ringraziare chi ti ha fatto quel bengaggio di emergenza." "Sono stata io." disse Mercury, arrossendo un poco. "Oh?" inizio' Bashir, controllando le ferite di Mercury, notando con sollievo che erano solo superficiali. "Non vedo perche' debba trovarti in imbarazzo. Hai fatto un lavoro eccellente con quel bendaggio di emergenza. Dubito che sarei stato in grado di fare di meglio in quelle circostanze." "Grazie, dottore." Alzo' lo sguardo dal tricorder. "Hai mai considerato una carriera in medicina? Avresti delle buone possibilita'." "Io... avrei voluto diventare un dottore" rispose la ragazza, intristendosi. "Ma dubito che sia possibile, ormai." Bashir si sarebbe voluto tirare un calcio, e dallo sguardo che stava ricevendo da Kira, questa avrebbe voluto farlo per davvero. Tutto cio' che voleva fare era cercare di tirar su il morale alle ragazze, ma aveva finito col ricordare loro la distruzione che stava accadendo sulla Terra. Kira si avvicino' e mise la mano sulla spalla di Mars. "Non rinunciate. Se c'e' un modo per scacciare Beryl dal vostro pianeta, il capitano Sisko lo trovera'." Mars guardo' intensamente il maggiore, che ritorno' lo sguardo allo stesso modo. "Chi e' lei per parlare di non rinunciare? Il suo mondo non e' stato invaso dagli alieni!" "Oh si' che lo e' stato" rispose Kira, con la voce leggermente dura. "Bajor, il mio pianeta, fu invaso e occupato dai Cardassiani. Non eravamo una minaccia per loro, ma vennero e prosciugarono le risorse del pianeta, ci hanno messo in campi di lavoro... ci hanno uccisi... pensa a qualcosa, e i Cardassiani l'hanno fatto. Ma non abbiamo rinunciato. Abbiamo formato un movimento di resistenza e li abbiamo combattuti. Ci abbiamo messo cinquant'anni, ma siamo riusciti a scacciarli dal nostro pianeta. E lo stesso puo' essere fatto sulla Terra." "Un movimento di resistenza? Contro la Negaverse?" Luna disse, dubbiosa. Mercury e Mars erano scettiche allo stesso modo. Kira annui'. "E' una possibilita'." "Nessuna offesa, maggiore." intervenne Bashir. "Ma la resistenza contro i Cardassiani era una cosa. Da cio' che ho sentito, i loro avversari sono di un altro livello." "Ha ragione." rimarco' Mars. "E' solo una soluzione possibile." disse Kira. "La mia opinione e' che la situazione non e' del tutto senza speranza. E il capitano Sisko trovera' il modo per risolverla... Magari formando un movimento di resistenza e fornendo le armi dalla Defiant... O qualcosa del genere." "Lei crede molto in lui, vero?" chiese Mercury. "Assolutamente." affero' Kira. "Dopotutto, e' l'Emissario." Diverse ore dopo, Dax premette riluttante il campanello dell'alloggio di Sisko e senti' rispondere "Avanti." La porta si apri' per farla entrare nella casa temporanea di Sisko sulla Defiant. Sisko era seduto sul letto piu' basso, con una espressione stanca in viso. Infatti, la Trill non si ricordava di aver visto il suo vecchio amico cosi' depresso da quando mori' Jennifer a Wolf 359, circa cinque anni prima. Erano ancora i giorni di Curzon Dax, prima che il simbionte Dax venisse passato a Jadzia, ma i ricordi erano ancora vivi. Sisko si alzo' lentamente e la guardo'. "Spero che tu abbia delle buone notizie, vecchio mio." "Sfortunatamente no" gli rispose. "Io e O'Brien ci abbiamo provato decine di volte, da tanti punti di vista. Non c'e' modo di chiudere il condotto fra questo universo e la Negaverse." Sisko torno' a sedersi sulla branda inferiore. "Sicura?" Annui'. "Ho provato tutto cio' che mi veniva in mente, compreso un paio di idee che violano le leggi della fisica. Il condotto e' troppo forte per venir chiuso con le risorse che abbiamo a disposizione." Sisko si giro', guardando il muro. "E non facilita le cose il fatto che il tutto e' tenuto attivo artificialmente dalla Negaverse." Sisko si rialzo' in silenzio, digerendo il rapporto, poi sferro' un pugno al muro della cabina. "Maledizione!" Nonostante la situazione, un'espressione divertita si formo' sulla faccia di Dax. "Non riesci mai a controllare la tua tempra, Ben. Ti senti meglio?" "Un poco." ammise. "Solo che odio sentirmi inutile, Dax. Non abbiamo cercato noi questa situazione, ci siamo stati mandati! Il wormhole ci ha mandati qui deliberatamente, in questo luogo e in questo tempo, per fare qualcosa. Ma sembra che non ci sia nulla che possiamo fare per migliorare la situazione." Lascio' andare un sospiro di frustrazione e mise le mani ai fianchi. "Questo problema e' troppo grosso per noi, anche con l'aiuto delle Sailor Senshi." La fronte di Dax si corrugo'. "Forse stiamo guardandolo dalla parte sbagliata." Sisko ritorno' a guardarla. "Che vuoi dire?" "Come hai detto, e' troppo grosso per noi. Percio' forse gli alieni del wormhole avevano un altro motivo per mandarci qui." "Tipo?" Dax alzo' le spalle. "Non so. Mancano ancora dei pezzi del puzzle." Sisko si volto' e passeggio' per la stanza alcune volte, pensando a quanto aveva sentito. "Allora e' tempo che troviamo quei pezzi che mancano, vecchio mio." disse dopo alcuni istanti, sentendo una nuova volonta' pervaderlo. "I Profeti hanno menzionato un'anomalia... e ora che ho avuto il tempo di pensarci, c'e' la possibilita' che si tratti di un'anomalia temporale. E scommetterei il mio baseball che ha qualche connessione col cambiamento della timeline che abbiamo visto finora." "Non scommetterci." disse Dax. "Penso che tu abbia visto giusto, Benjamin. Torno ai sensori e inizio a fare delle scansioni per cercare anomalie temporali." "No, ricerca qualsiasi anomalia spaziale, Dax. Non possiamo lasciare nulla di intentato. E di' al capo O'Brien di iniziare a lavorare su quella scatola nera. Visto che c'e' il tempo, potrebbero esserci delle risposte nascoste anche li'." "Si, signore" gli rispose lasciando la stanza. "Sisko a Worf." disse il capitano, ordinando al computer di attivare l'interfono. "Ho un compito per lei." "Muniz!" Il giovane alzo' lo sguardo dalla console quando O'Brien entro' in sala macchine. "Si, capo?" "Il capitano vuole che diamo un'occhiata a quella scatola nera che abbiamo recuperato." rispose il capo. "Si spera che ci possa dare qualche indicazione su che diavolo sta succedendo qui attorno. Inoltre, visto che ormai abbiamo riparato quasi tutto, avrai del tempo libero, no?" I due ingegneri andarono verso la scatola nera, che era stata messa in un angolo della sala macchine della Defiant. Con tutto cio' che era successo di recente nessuno dei due aveva avuto il tempo di cercare di estrarre delle informazioni utili. "Sara' un miracolo se riusciremo a tirar fuori qualcosa da questo." disse Muniz, scuotendo la testa. "Non lo sapremo finche' non ci proveremo." rispose O'Brien. "Inoltre, non ti spaventa un po' di lavoro duro, vero?" "No, signore." rispose Muniz con un sorriso. "Non mi chiamare signore" rimarco' il capo "a meno che tu non voglia davvero essere trasferito all'estrazione rifiuti." Si guardarono e fecero una lieve risata, ed iniziarono il lavoro togliendo il coperchio di ispezione della scatola nera. Dopo un po' di sforzi, riuscirono a toglierlo, e guardarono in silenzio, stupiti, a cio' che videro all'interno. "Non ci posso credere!" disse Muniz. "Pensavo che avessero smesso di usare roba del genere almeno cento anni fa!" O'Brien si scosse e cerco' di concentrarsi sul lavoro. "Lo hanno fatto, ma cio' non cambia il nostro compito. Il capitano Sisko vuole delle risposte, e questo vuol dire che noi dobbiamo trovarle." Il suono del campanello scosse Ami, che quasi fece cadere il padd che stava studiando. Lei e Rei erano nel piccolo, ma spartano alloggio che il maggiore Kira aveva assegnato loro. Sciogliendo le trasformazioni, Rei scelse di dormire un po', ma Ami capi' che non poteva trattenere la sua curiosita' sui loro ospiti e accese il computer. Inoltre, penso' che non avrebbe potuto dormire. Qualsiasi sonno sarebbe stato turbato da incubi degli eventi recenti... la morte di Minako... quella di Makoto... la Negaverse che invadeva la Terra... e la morte di Usagi. Erano passati mesi da quando era successo, ma gli eventi di quel giorno la assalivano ancora durante la notte. Si chiese come facesse Rei a mettere da parte il tutto e a dormire cosi' facilmente. Probabilmente era dovuto a qualcosa che aveva a che fare con il suo autocontrollo di sacerdotessa Shintoista. Scaricando i dati nel padd, inizio' a leggere la storia della Defiant e dell'equipaggio che aveva incontrato, ed era arrivata quasi alla storia recente di Bajor prima di venir interrotta. Mettendo la testa fuori dalla branda inferiore, guardo' Rei. L'altra ragazza stava guardando la porta abbastanza arrabbiata. "E adesso che c'e'?" chiese con una voce abbastanza irritata quando il campanello suono' di nuovo. Ami avrebbe giurato che il secondo suono era quasi di impazienza. "C'e' un modo per scoprirlo." Stava per far entrare chiunque fosse alla porta quando Rei le mise una mano sulla spalla per fermarla. "Ferma, trasformiamoci prima." "Credo che mantenere una identita' segreta ora non sia di primaria importanza." "Forse no" ammise l'altra ragazza. "E io credo di fidarmi di questa gente... almeno di Worf. Ma restiamo dalla parte del giusto. Va bene?" Ami considero' cio' che l'amica aveva detto e annui'. "Va bene." Due frasi di trasformazione, e tre altri suoni del campanello piu' tardi, Mercury disse "Avanti." La porta si apri e rivelo' un Worf impaziente, ma che cercava di non farlo notare, che entro'. Guardo' prima Mercury e poi Mars, che lo guardava dalla branda superiore. Il Klingon noto' che i piccoli strappi delle loro uniformi erano scomparsi. "Vi ho disturbato?" "Non proprio" rispose Mars, con la voce carica di sarcasmo. "Stavo solo dormendo." Worf respinse il suo instinto di sbuffare. Dopotutto era Mars. Aveva la lingua tagliente come quando la conobbe sull'Enterprise D. "Mars!" la rimprovero' Mercury. Voltandosi verso Worf "Beh, io non stavo dormendo. Stavo facendo delle ricerche sulla storia del vostro mondo. Sembra un posto interessante." "Lo e'" concordo'. "E spero che potremo tornarci una volta che tutto questo verra' risolto." Mars sembro' confusa. "Non potete usare la stessa strada che avete fatto per venir qui?" "No" rispose il Klingon. "Stavamo investigando su un'anomalia nel wormhole. Per qualche ragione, ci ha portati qui e poi e' svanito." Mercuri' annui'. "Si', il wormhole fra i quadranti Alfa e Gamma." Poi si acciglio' a quanto detto da Worf. "Vi ha portati qui? Non avrebbe dovuto farlo!" "Infatti non lo capiamo" concordo' Worf. "La nostra teoria e' che gli alieni del wormhole ci abbiamo dirottati qui per qualche motivo. E questa e' la ragione della mia visita." "Come mai?" chiese Mars. "Crediamo che sia successa un'anomalia temporale, che ha alterato la storia del vostro mondo. Il capitano Sisko mi ha chiesto di parlare con voi tre..." la sua voce svani' quando si guardo' attorno nella stanza. "Dov'e' Luna?" "Ha detto qualcosa del tipo esplorare la nave. Dovrebbe tornare presto." rispose Mercury. "Stava dicendo?" "Si'. Il capitano mi ha chiesto di parlare con voi tre per vedere se posso determinare l'evento cruciale che ha alterato il flusso della vostra storia." "Vuol dire che qualcosa ha cambiato il modo in cui le cose avrebbero dovuto andare per noi?" chiese Mercury. "Questa e' la nostra teoria. Si'." "Ma perche lei?" chiese Mars. "Voglio dire, non e' Dax la scienziata?" "Si'" ammise Worf "Ma io conosco bene la vostra vera storia dal mio precedente incontro con voi sull'Enterprise." Mercury sembro' confusa "Incontro?" "Non l'abbiamo mai incontrata prima" aggiunse Mars. "E mi creda, ci ricorderemmo di aver incontrato qualcuno come lei." "Naturalmente no." disse Worf, senza badare a cio' che aveva detto Mars. "Quell'evento avverra' piu' avanti nella vostra storia, e nella vera timeline. Potete avere conferma di cio' che vi dico accedendo ai diari di bordo dell'Enterprise D." Aggiunse anche una serie di date stellari per sicurezza. Mercury prese il padd e fece dei rapidi aggiustamenti ai controlli, richiamando le registrazioni. Ci volle un minuto per dare una lettura rapida ai diari di bordo. "Ha ragione, Mars. Le cinque Sailor Senshi al completo hanno visitato quella nave... e anche Tuxedo Kamen." Lesse ancora e sussulto'. "Ci sono i nostri nomi qui! Le nostre identita' segrete!" "Avete passato piu' di un mese a bordo dell'Enterprise, e visto che eravamo di universi differenti, non c'era motivo di nascondere chi e cosa siete." disse Worf, cercando di rassicurarla. "Ma per preservare quella timeline, abbiamo bisogno di sapere come sono cambiate le cose. Ho bisogno che mi diciate tutto cio' che e' successo. Da quando siete diventate Sailor Senshi alla morte di Sailor Moon... e cosa e' avvenuto da quel momento." ---- TO BE CONTINUED
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