Sailor Trek: Deep Space Nine

A Sailor paradox

Capitolo 4 - Un mondo senza luna

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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                Sailor Trek: Deep Space Nine
                      A Sailor Paradox

              Capitolo 4 - Un mondo senza luna

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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   Dax annui' a Kira quando si diresse alla stazione scientifica.
"Allora sei tu la fortunata per il turno di notte, Kira?"
   "Non toccava a me" rispose. "Era il turno di Worf, ma il capitano
Sisko gli ha affidato un compito, percio' e' toccato a me. Non che ci
fosse qualcun altro disponibile."
   "Oh, non saprei." rispose Dax alzando le spalle. "Penso che potrei
sedermi alla sedia di comando per un po'."
   "E' vero" rispose Kira ridendo. "Ma non ora, non puoi. Sei troppo
occupata a cercare di trovare il modo di rimandare questa Queen Beryl
da dove arriva."
   L'ufficiale scientifica scosse la testa. "Non piu'."
   Ci volle un momento per Kira per capire cio' che aveva detto Dax.
Giro' la sedia di comando per rivolgersi verso la scienziata, con
incredulita' sul volto. "Che vuoi dire? Il capitano Sisko non puo'
pensare di rinunciare!"
   "Rilassati, Kira." la rassicuro'. "Stiamo provando da un'altra
strada. Abbiamo teorizzato che i Profeti si riferissero ad un'anomalia
temporale quando gli hanno parlato durante l'ultimo passaggio nel
wormhole. Percio'..." indicando la stazione scientifica "ora son qui
a cercare anomalie temporali."
   "Capisco" disse Kira, capendo. "Percio' se trovassimo questa
anomalia temporale, potremmo usarla in qualche modo... per evitare che
tutto quest accada?"
   "Piu' o meno, questa e' l'idea." disse Dax. Piegandosi in avanti,
inizio' a rimodulare i sensori. "Allora, e' successo qualcosa di nuovo
qui?"
   "Non molto." ammise Kira. "La situazione sulla Terra sembra essersi
stabilizzata, ma siamo ancora occultati e manteniamo una distanza di
duecento milioni di chilometri. Ma ogni tanto riceviamo un messaggio
di minacce da sua maesta' Queen Beryl." Il sarcasmo stava
letteralmente colando dalla voce di Kira quando disse "sua maesta'."
   Ora era il turno di Dax ad essere incredula. "Sta mandandoci
messaggi diretti? Cosi' lontano... e mentre siamo occultati?"
   "No, non direttamente." la rassicuro' Kira. "Sta solo trasmettendo
su tutte le frequenze possibili, usando vecchie onde radio. Ed e' il
tipico stile di minacce che mi aspetto da lei. Del tipo su come si
vendichera' di noi per aver interferito nei suoi piani e cose del
genere. I Cardassiani facevano lo stesso durante l'occupazione."
   "Sembra carina." disse Dax, con un tono di voce che indicava
tutt'altro. "Forse dovremmo invitarla al prossimo Festival Bajoriano
della Gratitudine?"
   Kira tremo' al pensiero. "No, grazie. Preferirei invitare Gul
Dukat." sospiro' e aggiunse "Ma direi una cosa di Beryl: le piace il
suono della sua voce come a Dukat."

   Nella piccola sala mensa della Defiant, Worf prese la sua bevanda
dal replicatore e si sedette ad un tavolo vicino con Mars e Mercury.
Entrambe stavano guardando cio' che aveva preso, dubbiose, ma fu Mars
che alla fine fece l'ovvia domanda. "Succo di prugne?"
   "Si'." Ormai Worf era abituato alle reazioni che la gente mostrava
di fronte a cio' che beveva. Piuttosto che spiegarlo di nuovo, guardo'
il padd di fronte a lui. "La descrizione della battaglia al parco
giochi sembra consistente con la timeline originale. Cos'e' successo
dopo?"
   "Dopo?" chiese Mars, poi si fermo'. Continuo', con la voce
amareggiata. "E' stato quando le cose sono andate terribilmente male."

   Usagi si guardo' attorno, incredula. "La Negaverse vuole colpire
qui la prossima volta? in uno stadio di *baseball*?!? Luna, penso che
tu sia diventata pazza."
   La gatta tiro' fuori la testa dalla borsa dove si stava
nascondendo. "Se sono diventata pazza, lo devo a te che mi ci hai
portato."
   "Ooohhh!" Incapace di trovare una risposta adeguata, Usagi decise
si tirar fuori la lingua alla gatta.
   "E inoltre" continuo' Luna, ignorando Usagi, "ci sono state notizie
di persone che sono scomparse da qui negli ultimi due giorni. E questo
coincide con le loro azioni precedenti."
   "C'e' una cosa che ho trovato strano" disse Ami.
   "Solo una?" chiese Usagi.
   Ami sorrise e continuo'. "E' che hanno deciso di colpire troppo
presto. Dopotutto, abbiamo interrotto la loro ultima operazione al
parco solo tre giorni fa."
   "Forse stanno diventando disperati" teorizzo' Rei. "Sanno che
devono affrontare tre di noi ormai, percio' forse stanno pensando a
colpire di nuovo in fretta, sperando di prenderci con la guardia
abbassata." Si fermo' e guardo' attorno. "Comunque, penso che Luna
abbia ragione. Ho una brutta sensazione da quando siamo entrate in
questo posto."
   "Questo viene da una ragazza che aveva deciso che *io* ero un
diavolo e che mi ha colpita con un okami in fronte dopo pochi minuti
che ci conoscevamo?" disse Usagi. "Non mi fa sentire davvero meglio di
quanto mi e' toccato sborsare delle mie mance per il biglietto."
   Gli occhi di Rei si rimpicciolirono, ma Ami intervenne prima che
potesse dire qualcosa. "Dovremmo dividerci per coprire piu' spazio.
Luna e io andremo di qua, mentre voi due controllerete dall'altra
parte."
   "Aspetta un attimo! Io voglio venire con te, Ami. Luna puo' andare
con la brontolona!" disse Usagi.
   "Brontolona?!?"
   "Ci incontreremo fra un'ora qui." disse Ami prendendo la borsa
contenente Luna da Usagi e andandosene.
   Le altre due si guardarono per un momento prima di iniziare le loro
ricerche. "Non posso credere che Ami mi abbia fatto questo." brontolo'
Usagi.
   "E smettila di lamentarti, testolina buffa." le disse Rei.
   Usagi si fermo' un attimo e si arrabbio', lasciando che Rei si
allontanasse di qualche passo. "SMETTILA DI CHIAMARMI TESTOLINA
BUFFA!" le urlo', seguendola.
   Un insolito silenzio scese fra le due mentre camminavano
nell'atrio. Comunque, l'umore di Usagi presto si illumino', vedendo le
offerte ai banchetti di vendita. L'unica cosa che la fermava dal poter
assaggiare tutto, era la scarsita' di liquidi a disposizione. Ma cio'
non le impedi' di irritare Rei.
   "Dai, Usagi." le disse. "Dovremmo essere qui per affari Sailor,
ricordi?"
   "Datti una calmata, Rei. Non c'e' motivo per farli mentre ci
possiamo divertire allo stesso tempo." I suoi occhi si aprirono quando
vide un banchetto che le era appena apparso di fronte. "Guarda! Quel
posto ha degli hot dog, e non costano quasi nulla! Me li posso
permettere!"
   Rei soppresse un lamento quando Usagi corse verso il banchetto,
poi si rassegno' e la segui'.
   Il banchetto era particolarmente affollato e presero posto in fila,
ma cio' non era strano, visto i prezzi bassi che stava proponendo. Ma
nel momento in cui si avvicinarono, il brutto presentimento di Rei si
intensifico'. C'era qualcosa di malvagio attorno. I suoi occhi si
rimpicciolirono e concentro' lo sguardo a destra e a sinistra nel
tentativo di localizzarlo.
   Vedendo che Rei era ovviamente preoccupata per qualcosa. Usagi le
chiese "Che succede?"
   "Sento qualcosa."
   "Qui? Stai scherzando, Rei. Io..." Usagi fermo' la frase a meta'
quando vide diverse persone avanti a loro nella fila lamentarsi e
cadere in ginocchio. Altri li seguirono. E, ancora piu' strano, quelli
che erano in fianco a loro nella fila, non badavano a quelli che erano
a terra. "Uh oh."
   L'attenzione di Rei si focalizzo' sul venditore, visto che aveva un
sorriso che continuava a persistere man mano che la gente crollava.
Istintivamente seppe che quella era la causa. Doveva essere uno della
Negaverse! Sentendo un minimo senso di debolezza investirla, Rei agi'.
Corse attraverso la folla in coda, con un okami stretto nella mano
destra. Si avvicino', recitando a bassa voce i dieci kanji del
rituale, poi attacco' l'okami sulla fronte del gestore. "AKURYOO
TAISAN!"
   L'effetto fu immediato, e il gestore inizio' a cambiare. La sua
pelle divento' grigiastra, e diverse increspature si formarono sulla
sua faccia e sulle spalle, tanto da sembrare scaglie di pelle di
serpente. Comunque, la forma piu' accentuata era un'estensione dalla
sua fronte che sembrava in tutto un cucchiaio. "Uno youma!" esclamo'
Usagi.
   "Rybite!" sibilo' assieme ad altre parole incomprensibili,
confermando le sue origini.
   Il pandemonio scoppio' fra le gente, che si era ripresa quando Rei
aveva interrotto l'incantesimo dell'assorbimento dell'energia, e
correva via dal mostro in preda al panico. Le due ragazze andarono al
riparo dietro un angolo, e Rei diede ad Usagi uno sguardo di
soddisfazione. "Allora?"
   "Questa volta hai avuto ragione. Ma anche un orologio rotto segna
l'ora giusta due volte al giorno... MOON PRISM POWER... MAKE UP!"
   Rei la guardo', ma decise di risparmiarsi eventuali risposte a dopo
la battaglia. "MARS POWER... MAKE UP!"
   Rybite aveva sbattuto due buttafuori a terra, e stava cercando di
succhiare la loro energia, quando una voce grido'. "Ferno!" Rybite si
volto' e vide Sailor Moon e Sailor Mars. Facendo un passo avanti,
Sailor Moon alzo' l'indice in maniera accusatoria allo youma. "Uno
stadio e' un posto dove la gente viene per divertirsi, non per essere
attaccati da Negamaledetti come te! Sono venuta qui per punirti in
nome della Luna!"
   L'unica risposta dello youma fu di sibilare, e poi sputo' contro le
due Senshi. Entrambe saltarono di fianco, e il globo colpi' un cestino
dietro di loro. Sailor Moon guardo' sorpresa quando il globo inizio' a
corrodere il metallo. "Eeww... quella roba e' pericolosa!"
   "Non pericolosa come quello che sto per fare!" disse Mars.
"FIRE..." Prima che potesse finire l'attacco, Rybite le sputo' contro,
forzandola ad abbassarsi.
   La battaglia continuo' in quel modo per un po'. Lo youma sputava
globi del suo veleno corrosivo alla Senshi che stava cercando di
attaccarlo. Dall'altra parte, le Senshi sembravano troppo agili per
lui. Sembrava che la battaglia fosse in stallo, finche'...
   "SHABON... SPRAY!"
   Una spessa nebbia avvolse la zona attorno a loro, e Rybite sembro'
confuso, cercando di vedere i suoi bersagli. Emise altri suoni
incomprensibili, ovviamente frustrato dalla nebbia di Mercury che gli
impediva di vedere qualcosa. Sailor Moon guardo' in alto verso la sua
amica che si stava avvicinando. "Grazie per il supporto, Mercury!"
   "Mi spiace non essere arrivata prima" rispose "ma il mio computer
non riusciva a rilevare l'energia dello youma fino a pochi istanti fa.
Credo che stesse generando una specie di campo di occultamento."
   "Ecco perche' nessuno reagiva vedendo gli altri che cadevano a
terra." aggiunse Mars.
   "Ne discutiamo dopo. Svelte voi due." Luna fece fretta a Sailor
Moon e a Sailor Mars. "Finche' e' confuso."
   "Giusto, Luna." rispose Sailor Moon. Prese il diadema sulla fronte.
   "MOON TIARA..."
   "FIRE..."
   "...ACTION!"
   "...SOUL!"
   Lo youma vide troppo tardi il diadema fiammeggiante che gli si
avvicinava, e ebbe appena il tempo per un urlo prima che l'attacco
combinato lo colpisse. L'ultimo grido di dolore fu la cosa piu'
comprensibile che la creatura aveva detto da quando era apparsa.
   "Polverizzato!" Sailor Moon grido' con gioia quando Rybite venne
disintegrato. In pochi secondi, cio' che rimaneva di quella creatura
era un mucchietto di sabbia, che svani' velocemente. Si volto' per
andare a festeggiare con Mars, ma l'altra ragazza stava guardando in
giro. "Mars? Che c'e'?"
   Non rispose, se non muovendosi da una parte di Sailor Moon un
secondo dopo, prendendo la mira contro qualcosa dietro di lei. Poco
prima sembrava un normale cestino dei rifiuti, ma Mars lo aveva visto
cambiare, diventare un globo gelatinoso che le sembrava troppo vivo.
Non sapeva cosa fosse la creatura mutaforme, ma non le diceva niente
di buono. "FIRE..."
   Nell'istante in cui Mars parlo', un tentacolo gelatinoso emerse
dalla massa e si mosse in avanti ad una velocita' incredibile,
avvolgendosi attorno al collo di Sailor Moon.
   "...SOUL!" Mars vide altri due tentacoli apparire, che si
dirigevano verso di lei e Mercury. Ma non le raggiunsero mai, visto che
il suo fuoco arrivo' prima e colpi' in pieno la massa gelatinosa. Un
urlo inumano venne da esso quando venne colpito dall'attacco,
lasciandosi dietro solo un mucchio di polvere nera. "Preso!" grido'
trionfante, ma la sensazione svani' quando vide Sailor Moon stesa a
terra. La innaturale rigidita' nella sua forma, le fece sentire un
colpo freddo di paura allo stomaco.
   Mercury si mosse rapidamente a fianco della Senshi a terra, come
fece Luna, ma entrambe videro che era troppo tardi. La testa di Usagi
era piegata in una maniera strana, e i suoi occhi mezzi aperti erano
inespressivi e senza vita. Mercury guardo' la sua compagna, e vide che
Mars era con gli occhi aperti, scioccata alla vista. "No" disse
scuotendo la testa. "Non puo' essere..."
   "Ho paura di si', Rei." le disse costernata Mercury. Prendendo un
respiro profondo, si sforzo' a dire l'impensabile, mentre le lacrime
le solcavano il viso. "Usagi e' morta."

   "E Tuxedo Kamen?" chiese Worf. "Avevo l'impressione che era sempre
in giro quando Usagi era in pericolo."
   "C'era" rispose Mars. "Ma era arrivato troppo tardi."

   Mars guardava la scena di fronte a lei scioccata. Mercury era
inginocchiata di fianco a Sailor Moon, nella stessa posizione in cui
era quando le disse che era morta. Attorno a loro, Rei pote' sentire
un crocchio di curiosi che si avvicinava, ma non se ne preoccupava.
Come era potuto succedere? Come era potuta andare cosi' male, cosi' in
fretta?
   *Come ho potuto farlo succedere?* penso'. Non era passato piu' di
un secondo da quando aveva visto la creatura a quando aveva attaccato.
L'avrebbe potuto fermare se si fosse mossa prima?
   Senti' una presenza. Guardando in alto, vide Tuxedo Kamen che stava
in piedi su una ringhiera delle gradinate dello stadio. Non disse
nulla, solo guardo' la scena sotto di lui, con uno sguardo di dolore
sul volto. Rei lo guardo' per diversi secondi, ma l'uomo svani'
letteralmente in un batter di ciglia.

   "Finche' Zoicite non inizio' a cercare i Rainbow Crystal non
l'abbiamo piu' rivisto." Mars chiuse gli occhi per cercare di fermare
le lacrime e aggiunse a bassa voce "E' stata colpa mia."
   "Cosa e' stata colpa tua?" chiese Worf.
   Mars sbatte' il pugno sul tavolo, facendo vibrare i contenitori
delle bevande. Mercury si scosse, ma Worf non reagi'. Il Klingon
semplicemente incrocio' le braccia e guardo' di nuovo la Senshi
stoicamente. "E' colpa mia se Usagi e' morta! Se non avessi esitato...
Se non fossi stata li' come un'*idiota* con la bocca aperta mentre
quella cosa cambiava forma, l'avrei fermato prima che la potesse
uccidere!"
   Mercury sospiro' e chino' la testa, dicendo cosi' a Worf che era un
vecchio argomento di discussione fra le due. Prima che la ragazza
potesse aggiungere altro, Worf disse "Stupidaggini!"
   "Ah, davvero?" gli rispose, lasciando dare sfogo alle lacrime.
   "Si'." rispose Worf. "Il mutaforma ha colpito velocemente e senza
preavviso. Non potevi sapere che cosa fosse, o di cosa era capace.
Il fatto che tu abbia colpito il piu' velocemente possibile ti fa
onore."
   "E' facile per..." Mars interruppe la frase, ripensando a cio' che
stava per dire. Aveva gia' fatto quell'errore col maggiore Kira, e
aveva la sensazione che in quel momento ne stava per farne un altro con
Worf.
   Il Klingon annui', confermando i suoi sospetti. "Si'" disse
"Capisco cosa stai passando. Anche io ho subito la perdita di una
persona cara."
   Si guardarono, con gli sguardi che comunicavano piu' delle parole.
"Chi era?" chiese alla fine Mars.
   Worf non disse nulla all'inizio, solo una durezza nei suoi occhi
che tradiva le sue emozioni. Poi "Il suo nome era K'Ehleyr. Era la mia
compagna... e la madre di mio figlio. E' stata uccisa a bordo
dell'Enterprise, dove ero il capo della sicurezza." Si fermo' per un
attimo, poi aggiunse "Non perdo tempo sul pensare a cio' che sarebbe
potuto succedere, o se c'era qualcosa che io avessi potuto fare per
evitare la sua morte. Dentro di me so che io ho fatto il mio dovere
quel giorno... che non c'era nulla che mi potesse far prevedere la sua
morte. E tu devi accettarlo allo stesso modo. Date le circostanze, hai
fatto tutto cio' che potevi per evitarlo."
   Mercury passo' un pacchetto di fazzoletti che aveva appena
replicato di fronte a Mars. "Spero che tu lo stia ascoltando, Mars. Ti
sto ripetendo le stesse cose da mesi ormai.'
   Worf si fermo' per pensare al racconto di Mars... e per darle il
tempo di ricomporsi. Erano arrivate delle risposte, ma queste avevano
alzato nuove domande. Un mutaforme era stato la causa della morte di
Sailor Moon, ma com'era arrivato in questo mondo? Quattro anni fa,
l'Enterprise aveva chiuso il flusso quantico che univa i due universi,
e avrebbe dovuto evitare passaggi fra i due. Anche se il Dominion
fosse stato in grado di riaprire il flusso, li avrebbe dovuti mandare
all'incirca cento anni piu' avanti nel tempo. Ma perche' il Dominion
avrebbe dovuto comportarsi cosi'? Non quadrava col loro modo di fare.
Il loro interesse al momento era totalmente rivolto al Quadrante Alfa.
   Decise di analizzare quei particolari piu' avanti. "Continuate. Ci
sono diverse altre cose che vorrei sapere. Come il fatto che abbiate
incrementato il vostro potere."
   "Non e' difficile da raccontare." disse Mercury. "Visto che e'
successo nei giorni seguenti all'assassinio di Usagi. Rei ha
guadagnato il suo nuovo potere per prima, solo pochi giorni dopo,
quando..."

   Rei si era appoggiata alla balaustra e guardava l'acqua. "E' stata
un'idea orribile." borbotto'. Voltandosi verso la compagna, aggiunse
"Non capisco perche' ti ho dato retta a partecipare a quel concorso.
Questa crociera si sta trasformando in una noia mortale."
   "Sembrava una buona idea" le disse Ami. "E dopo... quello che e'
successo qualche giorno fa, avevamo bisogno di risollevarci il
morale."
   "Vuoi dire dopo che mi sono imbambolata e ho lasciato uccidere
Usagi?" disse Rei.
   "Smettila, Rei! Non puoi continuare a prendertela con te stessa in
questo modo!"
   "E perche' no?" le rispose. Frustrata, inizio' a passeggiare vicino
alla balaustra. "Ho esitato. Se avessi reagito nel momento in cui
quella cosa iniziava a cambiare forma, sarebbe viva."
   "Non lo puoi sapere. A parte il fatto che la tua esitazione e'
durata al massimo un secondo, nessuna di noi due sapeva cosa sarebbe
successo, ne' saremmo potute intervenire piu' in fretta. Usagi avrebbe
potuto morire in qualsiasi battaglia. O forse, una di noi sarebbe
potuta..." Ami si fermo' quando vide un gatto nero che si avvicinava.
"Luna! Che stai facendo qui?"
   "Voi due pensavate davvero che vi avrei perse di vista?" disse la
gatta. "Comunque, ci sono problemi."
   "Che tipo di problemi?" chiese Rei, anche se aveva gia' un'idea di
cosa stesse parlando Luna.
   "Problemi Negaverse! Sta succedendo qualcosa nella sala da ballo!
Andiamo!" Luna corse via e le due ragazze la seguirono da vicino.
Raggiunsero l'entrata della grossa sala e diedero uno sguardo
all'interno con cautela. Tutto attorno potevano vedere persone cadute
a terra... ad eccezione di due che erano in fondo alla sala.
   Rei non aveva bisogno dei suoi poteri psichici per scoprire chi
fossero, e cosa rappresentavano. "Negasquallume!" Sorrise a denti
stretti estraendo la Transformation Pen. "Bene. Voglio la rivincita
con questi vermi."
   "Lavoro eccellente, Titus." disse Jadeite. "Siamo riusciti a
raccogliere una grossa quantita' di energia oggi."
   La youma sorrise. "Sono felice di servirti, Jadeite."
   Jadeite guardo' il contenitore. "Con questa quantita' di energia,
Queen Beryl potrebbe dimenticare la perdita del mutaforme."
   "Peccato che non potrai consegnarla!" disse una voce.
   Jadeite si scosse. "Chi?!?"
   "Io sono Sailor Mars. E non tollero chi interrompe una crociera
romantica! In mone di Marte...
   "... e di Mercurio..."
   "... ti puniremo!" conclusero all'unisono.
   "Le Sailor Senshi!" borbotto' Jadeite. "Proprio una fortuna. Su una
nave in mare aperto, non potrete sfuggirmi. Titus, distruggile!"
   "Con piacere." rispose la youma. Ad un gesto, l'equipaggio nella
sala si trasformo' in umanoidi corazzati. Obbedendo ad un comando
mentale di Titus, si mossero verso le due Senshi.
   "Dovrai inventarti di meglio!" esclamo' Mercury. "SHABON...
SPRAY!" Una densa nebbia scese nella sala, e la youma esito', confusa
dalla perdita della visibilita' e dal calo della temperatura.
   "Ben fatto, Mercury. Ora li finiro'! FIRE SOUL!" In un istante, il
fuoco colpi', riducendo gli esseri corazzati in mucchietti di polvere.
   Titus comunque non aveva ancora finito con loro. Salto' verso le
due e le sbatte' sul pavimento. Mars riusci' a rialzarsi proprio
quando vide Titus in piedi, alla balaustra, con le spalle all'oceano.
"FIRE SOUL!"
   La palla di fuoco stava dirigendosi dritta verso la youma, ma Titus
fece un gesto e gue grossi geyser di acqua si alzarono nell'aria. Una
colonna d'acqua parti' da uno di questi e intercetto' l'attacco di
Mars, spegnendo la fiamma. "Sembra che tu non sia cosi' potente, Mars.
Come la tua amichetta, Sailor Moon."
   "E tu..." inizio' Mars, ma venne interrotte da Mercury che atava
iniziando il suo attacco. Penso' che se fosse stata in grado di
accecare Titus, la fiamma di Mars avrebbe potuto passare e finirla.
Poteva aver ragione, ma Titus agi' per prima e mando' un'altro colpo
d'acqua verso Mercury. Questa boccheggio' quando la colonna d'acqua la
colpi'. Era caduta a terra, ma stava cercando di riprendersi.
   "Ora ti finiro'!" grido' Titus.
   "No!" grido' Mars, e gli mando' un'altra fiamamta, che venne
abbattuta. Titus mosse la sua mano all'indietro, pronta a lanciare un
altro attacco che avrebbe sicuramente ucciso Mercury, mentre Mars
stava pensando disperatamente a cosa fare. Rabbia e dolore la
pervasero, sentendo la sua inutilita' nella battaglia, quando si
preparo' a colpire ancora. Non voleva che un'altra amica morisse se
poteva evitarlo!
   Una forza mentale nuova le pervase la testa, quando richiamo' tutta
la sua forza, accedendo a risorse sconosciute. Istintivamente, le
venne una nuova frase d'attacco e grido' "FIRE SOUL... BIRD!"
   La youma guardo' allarmata all'avvicinarsi dell'uccello di fuoco e
cerco' di abbatterlo come aveva fatto prima. Ma questa volta l'acqua
era stata inefficace e l'uccello di fuoco passo' oltre e la colpi' in
pieno. Titus ebbe solo il tempo di urlare quando l'attacco la avvolse.
   Mercury si volto' stupita da dove si trovava la youma e guardo'
Mars. "Come hai fatto?"
   "Non lo so" confesso' l'amica. "L'ho solo fatto. Tutto cio' che so
e' che non volevo che ti uccidesse." si avvicino' e aiuto' Mercury a
rialzarsi. "Stai bene"
   "Penso di si'." le rispose "Grazie, Mars."
   "Molto toccante." le interruppe un'altra voce. Si voltarono alla
sorgente per vedere Jadeite che era sospeso nell'aria. "Pensavo che
Titus fosse abbastanza potente per distruggervi, ma sembra che vi ho
sottovalutate. Ma ora ci pensero' io stesso!"
   "Fai la tua mossa migliore, verme!" lo sfido' Mars. Ma prima che il
generale potesse fare qualcosa, svani' senza lascaie traccia. La
Senshi sbatte' gli occhi alla sua improvvisa ritirata. "Dov'e'
andato?"
   Mercury controllo' la zona circostante col visore. "Non c'e' qui
attorno. Se n'e' andato."
   "Tornera'" disse Mars a denti stretti. "Ma la prossima volta ci
prenderemo cura di lui... definitivamente!"

   Mercury si rivolse all'amica "Ancora grazie per avermi salvato la
vita, Rei."
   "Mi hai ripagato il favore un paio di giorni dopo. Inoltre, abbiamo
continuato a farlo una per l'altra." le rispose, poi aggiunse "Avrei
solo voluto fare lo stesso per Usagi."
   Fu il turno di Mercury di tirare un pugno sul tavolo, abbastanza
forte da far stupire anche Worf. Non l'aveva mai vista dare in
escandescenze neanche sull'Enterprise. "Rei!" la rimprovero'. "Non hai
sentito cio' che ha detto Worf? O tutto quello che ti sto dicendo da
mesi? Non e' stata colpa tua!!!" Respiro' profondamente per calmarsi.
"Non c'era altro che tu o io potessimo fare per salvare Usagi quel
giorno, anche se entrambe vorremmo che fosse vero il contrario."
   "Ed e' questo che lo rende difficile." rispose Mars. Si alzo' e
ando' verso il replicatore. Guardando Worf, chiese "Come funziona
questo coso?"
   "Basta semplicemente dire quello che vuoi. Meglio dire la parola
'computer' prima."
   "Capito." disse. "Computer: una tazza di te caldo, prego."
   "Ci sono duemilatrecentoquarantesette differenti tipologie di the
in archivio." rispose il computer. "Prego specificare." Sul display
apparve una interminabile lista di varianti umane ed aliene.
   "Urk!" La mente di Mars non poteva credere alla lunghezza della
lista. "Qualche suggerimento?" chiese a Worf incerta.
   Il Klingon si acciglio', pensando. Non sapeva come rispondere.
Nonostante il numero di anni durante i quali aveva vissuto con loro,
trovava i gusti degli umani strani. "Mi e' stato detto che la qualita'
Earl Grey e' eccellente."
   "Alzando le spalle, ordino' "The Earl Grey. Vuoi qualcosa Ami?"
   "Hmmm... Una cioccolata calda."
   Mars annui'. "E una cioccolata calda." Le bevande richieste si
materializzarono e torno' al tavolo con i bicchieri, borbottando.
"Certo, ci sono decide di tipi di the differenti, ma solo una
cioccolata calda. I computer!"
   Mercury lascio' perdere il commento, e ringrazio' l'amica.
"Dov'eravamo? Ah, si'. Beh, diversi giorni dopo la battaglia sulla
nave, Jadeite ci sfido' ad incontrarlo in campo aperto all'aeroporto.
Sapevamo che era una trappola, ma non la potevamo ignorare, visto che
aveva minacciato che avrebbe distrutto Tokyo se non ci fossimo fatte
vive."
   "Non vi ha lasciato molta scelta." concordo' Worf. "Ma spero che
almeno abbiate preso delle precauzioni."
   "Siamo andate con gli occhi aperti, se e' quello che vuoi dire."
disse Mars. "Una volta arrivati all'aeroporto, ci siamo trasformate."
   Mercury continuo' il racconto "E dopo che siamo entrate nel
perimetro, diverse guardie iniziarono ad avvicinarsi. Solo che quando
le ho controllate, ho visto che erano solo delle marionette! Mars se
ne libero' con un Fire Bird. Poi Jadeite si fece vedere..."

   "Molto impressionante, Sailor Mars!" Il generale sbuffo' dopo aver
visto la sua opera. "Ma andrai incontro allo stesso destino della tua
patetica amichetta, Sailor Moon."
   Mars mostro' i denti a questo. "Sei tu quello che morira' oggi,
Jadeite!"
   "Parole coraggiose. Ora, vedimo se le puoi confermare!" Jadeite
allargo' le mani, e le due Senshi si prepararono ad evitare qualsiasi
attacco che sarebbe stato mandato loro contro. Ma Jadeite aveva
un'altra strategia in mente, e mise in movimento diversi jet nelle
vicinanze. Lentamente, gli apparecchi si mossero verso di loro,
accelerando.
   "Nessun problema" disse Rei. "Un colpo di fuoco dovrebbe
sistemarli!"
   "No!" grido' Luna. "Se fai esplodere un jet, ci vorra' la tua
paghetta dei prossimi diecimila anni per ripagarlo!"
   Le due senshi si guardarono, incerte su cosa fare, per poi fare
l'unica cosa logica: correre. Ma anche se le loro velocita' erano
elevate anche grazie alla trasformazione, la cosa migliore che potevano
fare era mantenere le distanze. "Dividiamoci!" urlo' Mars. Mercury
annui' e corse verso destra, mentre Mars viro' a sinistra.
   Jadeite sorrise, guardando lo spettacolo di fronte a lui. Stava
diventanto piu' facile di quanto avesse immaginato. Come avevano
potuto quelle due sconfiggerlo finora? Sicuramente le aveva
sopravvalutate... dovevano essere state solo molto fortunate. Dopo
alcuni momenti, decise che Mars era chiaramente la piu' pericolosa
delle due, e invio' i jet contro di lei. Una volta eliminata, Mercury
sarebbe stato un facile boccone.
   Mercury rallento' quando vide che non era seguita da nessun aereo.
Velocemente cerco' Sailor Mars, e il suo cuore rabbrividi'. In qualche
modo gli aerei l'avevano circondata e si stavano avvicinando. Rei
stava guardandosi attorno, cercando una strada di uscita.
   Jadeite si materializzo' vicino a lei. "Peccato, Sailor Mercury.
Nonostante tutti i tuoi sforzi, un'altra amica sta per morire."
   "NO!"

   Jadeite sbuffo'. "Non c'e' nulla che tu possa fare. Come potrai
fermare quegli aerei? Con la tua patetica nebbia?"
   Colpita dalle parole di Jadeite, Ami richiamo' tutto il suo potere,
cercando di concentrare tutto in un unico colpo. Improvvisamente
senti' una scossa di energia, piu' di quanta ne aveva mai avuta. Le
parole uscirono istintivamente. "SHABON SPRAY..."
   Jadeite si acciglio'. Non era la frase giusta!
   "...FREEZING!"
   Un'ondata di energia congelante si concentro' sui carrelli
anteriori di due aerei, che vennero incastonati nel ghiaccio. Piu'
delicati del vetro, i carrelli si spezzarono sotto il peso e gli
aerei col muso a terra si fermarono, alzando una nuvola di scintille
nella frenata. *Oh no!* penso' Luna alla vista *Spero che siano
assicurati.*
   Jadeite chiuse il suo pugno rabbioso, mentre Mercury col visore,
vedeva Mars salva nella nuvola di polvere. "Non male, piccola Mercury,
ma troppo tardi per salvare la tua amica. Ora e' il tuo turno!"
   Mercury si volto' verso di lui, ma invece di essere terrorizzata,
lo guardava sorridendo. "Lo vedremo!" gli rispose con un tono di sfida.
Jadeite sbuffo' e porto' la sua mano indietro, pronto a scagliarle una
scarica di energia mortale, ma esito'. La ragazza non sembrava
prepararsi a scappare, stava solo li' a guardarlo. Che stava
succedendo?
   Jadeite lascio' perdere i dubbi. Non importava. Stava per portare
la mano avanti e rilasciare il colpo, quando senti' qualcosa atterrare
dietro di lui. Ma prima che si potesse voltare, senti' un tocco alla
schiena. "AKURYOO... TAISAN!" urlo' Mars colpendolo con l'okami.
   "Noooo!" urlo' Jadeite sentendosi paralizzato. Mars salto' e si
mise di fianco a Mercury. Il generale della Negaverse combatteva
contro il potere che lo imprigionava. Avevano preso un vantaggio, ma
appena si fosse liberato...
   Un momento... Cos'era quell'ombra che lo stava oscurando?
   Jadeite urlo', questa volta per il terrore, capendo la sua
situazione. L'ultimo aereo stava ancora seguendo Mars... e lui era
sulla sua strada! "Questo e' per Sailor Moon, Jadeite!" Ci fu un breve
urlo quando l'aereo lo stritolo', poi scese il silenzio e il jet si
fermo'. Non rimaneva traccia di Jadeite.
   A distanza di sicurezza, le due ragazze si congratularono. "Fuori
uno, Negavermi!"

   Dax sparo' un paio di bestemmie Klingon che Curzon aveva imparato e
si stese sulla poltrona. "Deduco che non hai avuto fortuna?" chiese
Kira.
   "Lo puoi ben dire. Ho fatto tutti i tipi di scansioni che potevo
immaginare, ma non c'e' nemmeno una vaga idea che ci sia un'anomalia
temporale in questo sistema."
   Kira si gratto' la testa. "Ci deve essere qualcosa! Altrimenti come
e' possibile che la timeline si sia modificata in questo modo?"
   "Non so" rispose Dax sospirando. Guardo' il monitor, poi si tiro'
su dallo schienale e riprese a manipolare i controlli dei sensori
nuovamente.
   "Provi un'altra scansione?"
   "Si', ma adesso cerco solo le anomalie spaziali. Forse cambiare
qualcosa mi dara' qualche idea." In pochi secondi la console suono',
indicando che i sensori avevano trovato qualcosa. "Beh, e' stato
facile. Le sole anomalie rilevate sono i flussi quantici..." La
Trill fece un controllo di sicurezza e alzo' le sopracciglia.
"Aspetta un attimo... *Due* flussi quantici?!?"
   "Cosa c'e' di strano? Non e' quello che ha portato qui l'Enterprise
originale?"
   "Si'... ma dai diari di bordo dell'Enterprise e dell'Enterprise D,
e' annotato un *solo* flusso quantico nel sistema solare." Indico' lo
schermo del monitor. "Quel flusso quantico porta vicino alla Zona
Neutrale Romulana nel ventitreesimo secolo. Ma questo," indico' il
secondo flusso che si trovava a meta' strada fra l'orbita di Marte e
quella della Terra, "non ho idea da dove salti fuori e dove conduca."
Uno sguardo pensieroso apparve sul suo viso. "A meno che..."
   Kira la guardo' intensamente, e alla fine chiese "A meno che cosa?"
   "Penso di sapere dove porti. E se ho ragione, ho anche scoperto
come e' cambiata la storia qui." Dax si mosse verso la console
ingegneristica e inizio' a lavorarci. "Programmero' una sonda per
entrare nel secondo flusso e tornare indietro. Cosi' sapro' se ho
ragione."
   Il tono di Dax sembrava apprensivo a Kira. E qualsiasi cosa che
poteva renderla ansiosa dopo sette vite di esperienze, la fece sentire
terrorizzata. "E se hai ragione?"
   Dax si fermo', poi guardo' Kira. "Allora spero che i Profeti ci
assistano."

   O'Brien sparo' una maledizione e guardo' sconsolato la scatola
nera. "Vorrei mettere le mani al collo di chi ti ha progettato! Se tu
fossi solo per meta' indistruttibile secondo le specifiche, avremmo
gia' finito!"
   "Non me ne parlare." aggiunse Muniz. L'altro ingegnere sembrava
frustrato quanto O'Brien. "L'intera interfaccia di registrazione e'
fritta."
   Il capo fece un lungo respiro cercando di calmarsi. Ci riusci' un
poco. "Beh, a dire il vero questa scatola e' sopravissuta
all'esplosione di un nucleo a curvatura piu' o meno intatta. Ma
dovremo inventarci un'interfaccia di rimpiazzo per collegare i banchi
di memoria col computer principale."
   "Con questo?" Muniz sembro' dubbioso.
   "Dov'e' il problema?" chiese O'Brien, mettendo un leggero tono
nella voce. "Non sai affrontare una sfida?"
   "Una sfida e' una cosa... ma questa e' quasi impossibile! Stiamo
parlando di elettronica antica!"
   "E qui pensavo che tu fossi un ingegnere." O'Brien cerco' di
sembrare dispiaciuto. "Beh, se non la sai affrontare..."
   "Non ho detto questo." Muniz interruppe il capo. Guardo' il
registratore aperto, pensando a diverse possibilita'. "Beh... Potremmo
arrangiare un'interfaccia sostitutiva e collegarla al tricorder,
usando quest'ultimo per il collegamento col computer principale."
   "Non male" disse O'Brien. "Tu prepara l'interfaccia nuova, e io
inizio a modificare il tricorder." I due ingegneri si misero al
lavoro.
   Muniz stava per installare la nuova interfaccia, quando un rumore
di ferraglia distante lo fece sobbalzare. "L'hai sentito?" chiese ad
O'Brien.
   Annui'. "Gia'. Sembra che arrivi dai tubi di Jeffries." I due si
avvicinarono al pannello di accesso. O'Brien si piego', ma avverti'
Muniz. "Stai attento. L'ultima volta che ho sentito qualcosa qui
attorno, c'era un mutaforma che stava girando per la nave da due
giorni." Muniz annui', estraendo il phaser. O'Brien rimosse il
pannello di accesso e guardo' dentro. Non notando nulla di pericoloso
a prima vista, si mosse con cautela nel tubo, con l'arma pronta. Non
c'era niente...
   "Mi spiace averla disturbata, capo." disse una voce dietro di lui.
Scosso, si volto' verso la voce.
   O meglio ci provo. Un suono percorse i tubi di Jeffries. "OW!"
   "Oh, scusi. La ho spaventata?" chiese Luna scusandosi.
   O'Brien si massaggio' la testa e guardo' la gatta. "Lo puoi ben
dire. Che diavolo stai facendo qui, Luna?"
   "Stavo facendomi una passeggiata per la nave mentre pensavo.
Sfortunatamente sono rimasta cosi' assorta nei miei pensieri che
sembra che..." si fermo', sembrando imbarazzata. "... mi sia persa."
   Nonostante la testa che gli duoleva, O'Brien rise. "Non e'
difficile qui dentro, specie in una nave piccola come la Defiant.
Questi condotti sembrano tutti uguali. Ci vuole un po' per conoscerli
per benino." Usci' dal tubo arretrando, permettendo a Luna di entrare
in sala macchine. "Siamo un po' occupati al momento, ma se non ti
dispiace attendere, dopo ti posso portare dove vuoi."
   "Grazie, capo"
   Muniz sembro' confuso. "Capo?"
   O'Brien sorrise. Ebbe la stessa sensazione quando vide uno dei
gatti delle Sailor Senshi parlare. "Non ti preoccupare, Muniz. E' una
gatta amica. Luna, questo e' Enrique Muniz, uno dei miei ingegneri."
   "Piacere di conoscerla, signor Muniz."
   "Uh... gia', grazie... Uh, Luna." balbetto' l'ingegnere. Cercando
di riprendersi, continuo' "Scusa, ma non mi sarei mai aspettato di
incontrare un gatto parlante."
   "Sara' meglio che ti prepari a vedere l'inatteso," gli disse
O'Brien. "se vorrai fare una lunga carriera nella Flotta Stellare."
   "Va tutto bene, capo. E' la solita reazione della gente." Luna
guardo' la scatola nera aperta con interesse. "Che state facendo
qui?"
   "Beh, stiamo cercando di recuperare il diario di bordo da questo
registratore." le rispose, tornando al suo lavoro. "Sappiamo gia' che
questa nave e' stata distrutta dai Jem'Hadar, ma vogliamo sapere che
nave fosse. Il capitano Sisko pensa che questo ci possa dare qualche
idea su cosa sta succedendo qui." Muniz collego' la nuova interfaccia,
mentre O'Brien attacco' ed attivo' il tricorder. "Fatto! Ora, se non
abbiamo sbagliato nulla..."
   Attivo' i controlli sul suo pannello per collegare il registratore
con il computer principale della Defiant. "Accesso riuscito" disse la
voce del computer.
   O'Brien urlo' trionfante e scambio' uno sguardo di congratulazioni
con Muniz. "Computer: Accedere all'ultima registrazione della scatola
nera ed iniziare il playback." Ci fu una pausa mentre il computer
ricavo' i dati richiesti dal registratore. Lo schermo mostro' il ponte
di una nave stellare con una visuale grandangolare. Sfortunatamente,
sia le immagini che il sonoro erano pieni di statica.
   "Che ha la registrazione?" chiese Luna.
   "Bella domanda. Muniz?"
   Guardo' le letture del tricorder. "Il flusso dei dati sembra
chiaro. Sembra che ci siano dei banchi di memoria danneggiati."
   "Beh, speriamo che non lo siano troppo." rispose O'Brien,
voltandosi verso il pannello di controllo. "Computer: eseguire un
programma di miglioramento qualita' e soppressione rumore sul diario
richiesto." Il computer emise un suono quando fini' i programmi
richiesti. "Playback dall'inizio." Lo schermo era piu' chiaro e
l'audio era intelleggibile. "Meglio" osservo' O'Brien.
   "La data e' consistente con l'elettronica." aggiunse Muniz,
indicando una delle letture. "Data stellare 5046.7. Poco piu' di 
cento anni fa."
   O'Brien rispose con un cenno della testa, mentre guardava la
disposizione degli uomini sul ponte. "Sembra una classe Constitution."
   "Una cosa?" chiese la gatta.
   O'Brien la ignoro' per il momento, ponendo piu' attenzione agli
eventi che stava vedendo. La nave stava sussultando duramente sotto
l'attacco, ed era quasi impossibile sentire l'equipaggio. Le scariche
di statica non rendevano la lettura piu' semplice.
   "Gli scudi sono inefficaci." senti' il rapporto dell'ufficiale
scientifico. "Il vascello nemico sta usando raggi phaser polarizzati."
Un'altra parte della registrazione mostrava lo schermo, che inquadrava
chiaramente una nave d'attacco Jem'Hadar. O'Brien senti' una certa
simpatia per l'altro equipaggio. L'armamento del Dominion stava ancora
dando problemi ai tattici della Flotta Stellare. Le navi odierne
potevano affrontare a mala pena le navi Jem'Hadar. Una nave di cento
anni prima non aveva possibilita'.
   "Pronti phaser e siluri fotonci." ordino' il capitano.
   "Armi pronte." disse il timoniere. "Puntate sul bersaglio."
   "FUOCO!"
   Le luci del ponte diminuirono leggermente quando le armi vennero
attivate. "Preso!" esclamo' il navigatore. 
   "Colpo diretto" disse l'ufficiale scientifico con calma, a dispetto
del caos che regnava attorno a lui. "Il bersaglio e' stato distrutto."
Il ponte si scosse di nuovo e diversi pannelli esplosero in una
cascata di scintille quando la nave venne nuovamente colpita dal
fuoco. Quando lo schermo torno' chiaro, diversi membri dell'equipaggio
erano a terra sul ponte, incluso il timoniere.
   "Uhura, invii un messaggio di emergenza. Priorita' Uno." Sembro'
che il capitano attivasse l'interfono sul bracciolo della sua
poltrona, mentre il primo ufficiale corse al timone. "Infermeria,
emergenza medica sul ponte."
   "E dove diavolo non ce n'e'?!" arrivo' come risposta. "Jim, ho
rapporti di feriti che arrivano da tutti..."
   L'interfono fischio', chiudendo la comunicazione precedente. "Scott
a ponte. Capitano, stiamo perdendo il contenimento dell'antimateria! I
sistemi di espulsione sono inattivi!" O'Brien sbatte' gli occhi.
Scott? Non poteva essere...? No, era impossibile!
   "A tutto l'equipaggio, evacuare la nave! Ripeto..." La visuale del
ponte venne interrotta improvvisamente, indicando ai due ingegneri che
la scatola nera era stata ejettata automaticamente. La visuale venne
rimpiazzata da una vista esterna di una nave di tipo Constitution che
si allontanava. Lo scafo era stato annerito dal fuoco nemico, e
diverse scariche di energia si potevano vedere attraverso alcune
brecce. Meno di un secondo dopo, la nave esplose in un
lampo di luce, e il video divenne nero, alla fine della registrazione.
   O'Brien guardava il terminale scioccato, come Muniz. "Oh mio Dio.
Quel numero di servizio della nave... Non puo' essere!"
   "Che succede?" chiese la gatta.
   "Quella nave... E' una nave di piu' di cento anni fa. Ma la data
stellare della registrazione e' di vent'anni prima della sua
distruzione! A meno che..." Prese il tricorder e fece una scansione
della scatola nera. La sensazione che stava provando, divenne sempre
piu' nera quando vide il risultato. "O'Brien a Sisko."
   "Dica, capo."
   "Abbiamo un problema, capitano. Un problema piu' grosso di quanto
potessimo immaginare."

   Worf si sedette e cerco' di riassumere quello che Mars e Mercury
gli avevano raccontato. Alcune parti erano simili a cio' che aveva
sentito da Luna sull'Enterprise, ma c'erano delle differenze
sostanziali. In questa timeline, le due Senshi furono in grado di
salvare Nefrite. Il Generale si uni' a loro e le aiuto', subito dopo
l'arrivo di Jupiter, a cercare i Rainbow Crystal. Finche' non mori'
eroicamente, salvando le Senshi da una trappola preparata da Kunzite nel
tentativo di prendere i cristalli che avevano. Il tempestivo arrivo di
Venus quel giorno evito' che Kunzite e Zoicite ci mettessero le mani
sopra.
   Un'altra differenza era che la relazione fra Mars e Mamoru, che poi
scopri' essere Tuxedo Kamen, era piu' forte che nella timeline
originale. Almeno, da quanto lei aveva capito. Worf stava pensando se
rivelarle o meno la verita' su Mamoru e Usagi quando l'interfono si
attivo'.
   "Sisko a Worf."
   "Qui Worf."
   "A rapporto sul ponte, comandante. E porti le Sailor Senshi con
lei."
   Worf annui'. "Arriviamo. Worf chiudo."
   Mars guardo' Worf con uno sguardo interrogativo. "Che succede?"
chiese alzandosi.
   "Non ne sono sicuro" rispose, conducendole fuori dalla sala mensa.
Girando per il corridoio verso il ponte, continuo' "Molto
probabilmente il comandante Dax e il capo O'Brien hanno scoperto
qualcosa nelle loro indagini che deve essere messo a conoscenza
dell'equipaggio. Ma lo scopriremo quando arriveremo."

   Il trio arrivo' sul ponte, subito dopo Bashir. Worf vide che la
maggior parte degli ufficiali anziani era presente, con la sola
eccezione del capo O'Brien. "Worf, dov'e' Luna?" chiese Dax.
   Il Klingon si mosse lentamente, non sapendo come ammettere la sua
ignoranza. Subito disse "E' andata a fare un giro."
   "Se e' necessario che sia qui, io e Mars la possiamo andare a
cercare." disse Mercury.
   In quel momento, O'Brien entro' sul ponte con Luna accovacciata
sulle sue spalle.
   "Una nuova amica, capo?" chiese Dax alzando un sopracciglio.
   "Dovrebbe stare attento" lo avviso' Kira, con un tono leggero.
"Keiko potrebbe diventare gelosa se lo scoprisse."
   Diversi sorrisi apparvero sulla bocca di tutti quando il capo
cerco' di negare, mentre Luna scese a terra e guardo' Kira. Sisko
lascio' che il buon umore restasse per un po'. Dopotutto, le cose
erano state alquanto tese ultimamente sulla nave che un intermezzo del
genere poteva anche far attendere la riunione. Dopo qualche istante,
pero' disse "Capo, lo show e' suo."
   "Si signore." rispose. Guardo' confuso nella stanza. L'informazione
che aveva appreso l'aveva sconvolto piu' della battuta di Kira. "Ho
analizzato le registrazioni della scatola nera che abbiamo recuperato
dalla nave che i Jem'Hadar hanno distrutto. Sono stato in grado di
ricostruire l'ultima registrazione e di identificarla. Era una nave
stellare della Flotta, classe Constitution." Premette un controllo e
l'immagine della nave sfortunata apparve sullo schermo principale.
Premette altri controlli, allargando e migliorando la zona dello
schermo dove era visibile una delle gondole a curvatura. Il computer
corresse le distorsioni dall'immagine e il numero di servizio divento'
leggibile per tutti.
   NCC-1701.
   "E'..." inizio' Dax, con la voce scioccata.
   "... l'Enterprise." concluse Sisko. Se lo aspettava dal momento in
cui O'Brien aveva fatto le ricerche nel campo di detriti, ma il
vederlo lo scosse ulteriormente. "L'originale, comandata dal capitano
James T. Kirk. E a quanto pare, prima della ricostruzione che venne
fatta dopo la sua missione quinquennale."
   "Non puo' essere!" obietto' Bashir dopo alcuni momenti di silenzio.
"Quella nave venne distrutta vent'anni dopo quella ricostruzione!"
   "Nella nostra timeline, Julian." disse Dax. "Capo, ha controllato
la firma quantica del registratore?"
   Stava annuendo ancor prima che la domanda fosse finita. "Si'. E'
proprio della nostra timeline, non di una alternativa."
   "Allora, se la nave di Kirk e' stata distrutta dai Jem'Hadar, vuol
dire che non e' stata cambiata solo la timeline delle Senshi." disse
Odo.
   "Corretto, Conestabile." Sisko guardo' l'immagine dell'Enterprise.
"Significa che anche il nostro passato e' stato modificato. E se
riuscissimo a trovare il modo di tornare indietro al nostro
universo... Non avremmo una casa dove tornare!"

   "Il Sisko ha capito la natura del problema."
   Pluto annui'. "Bene" disse. "Ora possiamo procedere con una
soluzione. Anche se stavo iniziando a pensare se vogliano vedere la
situazione attuale."
   *Ti aspetti davvero di piu' da loro?* disse una voce nella sua
testa. *Per qualcuno che ha vissuto a lungo come te, dovresti gia'
sapere quanto siano petulanti e pedanti questi uomini della Flotta
Stellare.*
   "Tu dovresti controllare la Porta, Q!" rispose, con un tono che
indicava che era piu' che annoiata. "Mi preoccupo di piu' dei
risultati, non il modo con cui loro riusciranno a raggiungerli."
   *Humph. A volte non sei affatto divertente, mia cara.*
   Pluto cerco' di ignorare Q e ritorno' ai Profeti con cui stava
parlando, ma si trovo' di fronte ad una visuale che non avrebbe mai
pensato di rivedere... Visto che lo potevano fare, i Profeti
cambiarono forma senza preavviso, assumendo l'aspetto di Queen
Serenity, mentre l'ambiente era cambiato in quello del Silver
Millennium.
   Era raro che Pluto si trovasse senza parole per un po'.
   "La nostra esistenza e' a rischio." dissero i Profeti, facendo
tornare in se' la Sailor Senshi. Tutto attorno, l'ambiente si
trasformo' in una nebbia rossastra. "Il Sisko deve riuscire."
   "Lo so" disse Pluto, piu' risoluta. Il cambio dell'ambiente attorno
a loro stava ad indicare che la situazione stava peggiorando. Il
tempo, come misurato dagli esseri corporei, stava diminuendo. "E non
solo per voi. Per la salvezza di due universi, il capitano Sisko deve
riparare il danno fatto alle timeline, e presto. Ma ora sa cosa deve
fare per risolvere il paradosso.
   "Per preservare il loro passato, Sailor Moon deve vivere!"

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TO BE CONTINUED


A Sailor paradox - 3

A Sailor paradox - 5
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