--------------------------------------------------------------------- Sailor Trek: Deep Space Nine A Sailor Paradox Capitolo 4 - Un mondo senza luna Storia originale di Bill Harris Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani --------------------------------------------------------------------- Dax annui' a Kira quando si diresse alla stazione scientifica. "Allora sei tu la fortunata per il turno di notte, Kira?" "Non toccava a me" rispose. "Era il turno di Worf, ma il capitano Sisko gli ha affidato un compito, percio' e' toccato a me. Non che ci fosse qualcun altro disponibile." "Oh, non saprei." rispose Dax alzando le spalle. "Penso che potrei sedermi alla sedia di comando per un po'." "E' vero" rispose Kira ridendo. "Ma non ora, non puoi. Sei troppo occupata a cercare di trovare il modo di rimandare questa Queen Beryl da dove arriva." L'ufficiale scientifica scosse la testa. "Non piu'." Ci volle un momento per Kira per capire cio' che aveva detto Dax. Giro' la sedia di comando per rivolgersi verso la scienziata, con incredulita' sul volto. "Che vuoi dire? Il capitano Sisko non puo' pensare di rinunciare!" "Rilassati, Kira." la rassicuro'. "Stiamo provando da un'altra strada. Abbiamo teorizzato che i Profeti si riferissero ad un'anomalia temporale quando gli hanno parlato durante l'ultimo passaggio nel wormhole. Percio'..." indicando la stazione scientifica "ora son qui a cercare anomalie temporali." "Capisco" disse Kira, capendo. "Percio' se trovassimo questa anomalia temporale, potremmo usarla in qualche modo... per evitare che tutto quest accada?" "Piu' o meno, questa e' l'idea." disse Dax. Piegandosi in avanti, inizio' a rimodulare i sensori. "Allora, e' successo qualcosa di nuovo qui?" "Non molto." ammise Kira. "La situazione sulla Terra sembra essersi stabilizzata, ma siamo ancora occultati e manteniamo una distanza di duecento milioni di chilometri. Ma ogni tanto riceviamo un messaggio di minacce da sua maesta' Queen Beryl." Il sarcasmo stava letteralmente colando dalla voce di Kira quando disse "sua maesta'." Ora era il turno di Dax ad essere incredula. "Sta mandandoci messaggi diretti? Cosi' lontano... e mentre siamo occultati?" "No, non direttamente." la rassicuro' Kira. "Sta solo trasmettendo su tutte le frequenze possibili, usando vecchie onde radio. Ed e' il tipico stile di minacce che mi aspetto da lei. Del tipo su come si vendichera' di noi per aver interferito nei suoi piani e cose del genere. I Cardassiani facevano lo stesso durante l'occupazione." "Sembra carina." disse Dax, con un tono di voce che indicava tutt'altro. "Forse dovremmo invitarla al prossimo Festival Bajoriano della Gratitudine?" Kira tremo' al pensiero. "No, grazie. Preferirei invitare Gul Dukat." sospiro' e aggiunse "Ma direi una cosa di Beryl: le piace il suono della sua voce come a Dukat." Nella piccola sala mensa della Defiant, Worf prese la sua bevanda dal replicatore e si sedette ad un tavolo vicino con Mars e Mercury. Entrambe stavano guardando cio' che aveva preso, dubbiose, ma fu Mars che alla fine fece l'ovvia domanda. "Succo di prugne?" "Si'." Ormai Worf era abituato alle reazioni che la gente mostrava di fronte a cio' che beveva. Piuttosto che spiegarlo di nuovo, guardo' il padd di fronte a lui. "La descrizione della battaglia al parco giochi sembra consistente con la timeline originale. Cos'e' successo dopo?" "Dopo?" chiese Mars, poi si fermo'. Continuo', con la voce amareggiata. "E' stato quando le cose sono andate terribilmente male." Usagi si guardo' attorno, incredula. "La Negaverse vuole colpire qui la prossima volta? in uno stadio di *baseball*?!? Luna, penso che tu sia diventata pazza." La gatta tiro' fuori la testa dalla borsa dove si stava nascondendo. "Se sono diventata pazza, lo devo a te che mi ci hai portato." "Ooohhh!" Incapace di trovare una risposta adeguata, Usagi decise si tirar fuori la lingua alla gatta. "E inoltre" continuo' Luna, ignorando Usagi, "ci sono state notizie di persone che sono scomparse da qui negli ultimi due giorni. E questo coincide con le loro azioni precedenti." "C'e' una cosa che ho trovato strano" disse Ami. "Solo una?" chiese Usagi. Ami sorrise e continuo'. "E' che hanno deciso di colpire troppo presto. Dopotutto, abbiamo interrotto la loro ultima operazione al parco solo tre giorni fa." "Forse stanno diventando disperati" teorizzo' Rei. "Sanno che devono affrontare tre di noi ormai, percio' forse stanno pensando a colpire di nuovo in fretta, sperando di prenderci con la guardia abbassata." Si fermo' e guardo' attorno. "Comunque, penso che Luna abbia ragione. Ho una brutta sensazione da quando siamo entrate in questo posto." "Questo viene da una ragazza che aveva deciso che *io* ero un diavolo e che mi ha colpita con un okami in fronte dopo pochi minuti che ci conoscevamo?" disse Usagi. "Non mi fa sentire davvero meglio di quanto mi e' toccato sborsare delle mie mance per il biglietto." Gli occhi di Rei si rimpicciolirono, ma Ami intervenne prima che potesse dire qualcosa. "Dovremmo dividerci per coprire piu' spazio. Luna e io andremo di qua, mentre voi due controllerete dall'altra parte." "Aspetta un attimo! Io voglio venire con te, Ami. Luna puo' andare con la brontolona!" disse Usagi. "Brontolona?!?" "Ci incontreremo fra un'ora qui." disse Ami prendendo la borsa contenente Luna da Usagi e andandosene. Le altre due si guardarono per un momento prima di iniziare le loro ricerche. "Non posso credere che Ami mi abbia fatto questo." brontolo' Usagi. "E smettila di lamentarti, testolina buffa." le disse Rei. Usagi si fermo' un attimo e si arrabbio', lasciando che Rei si allontanasse di qualche passo. "SMETTILA DI CHIAMARMI TESTOLINA BUFFA!" le urlo', seguendola. Un insolito silenzio scese fra le due mentre camminavano nell'atrio. Comunque, l'umore di Usagi presto si illumino', vedendo le offerte ai banchetti di vendita. L'unica cosa che la fermava dal poter assaggiare tutto, era la scarsita' di liquidi a disposizione. Ma cio' non le impedi' di irritare Rei. "Dai, Usagi." le disse. "Dovremmo essere qui per affari Sailor, ricordi?" "Datti una calmata, Rei. Non c'e' motivo per farli mentre ci possiamo divertire allo stesso tempo." I suoi occhi si aprirono quando vide un banchetto che le era appena apparso di fronte. "Guarda! Quel posto ha degli hot dog, e non costano quasi nulla! Me li posso permettere!" Rei soppresse un lamento quando Usagi corse verso il banchetto, poi si rassegno' e la segui'. Il banchetto era particolarmente affollato e presero posto in fila, ma cio' non era strano, visto i prezzi bassi che stava proponendo. Ma nel momento in cui si avvicinarono, il brutto presentimento di Rei si intensifico'. C'era qualcosa di malvagio attorno. I suoi occhi si rimpicciolirono e concentro' lo sguardo a destra e a sinistra nel tentativo di localizzarlo. Vedendo che Rei era ovviamente preoccupata per qualcosa. Usagi le chiese "Che succede?" "Sento qualcosa." "Qui? Stai scherzando, Rei. Io..." Usagi fermo' la frase a meta' quando vide diverse persone avanti a loro nella fila lamentarsi e cadere in ginocchio. Altri li seguirono. E, ancora piu' strano, quelli che erano in fianco a loro nella fila, non badavano a quelli che erano a terra. "Uh oh." L'attenzione di Rei si focalizzo' sul venditore, visto che aveva un sorriso che continuava a persistere man mano che la gente crollava. Istintivamente seppe che quella era la causa. Doveva essere uno della Negaverse! Sentendo un minimo senso di debolezza investirla, Rei agi'. Corse attraverso la folla in coda, con un okami stretto nella mano destra. Si avvicino', recitando a bassa voce i dieci kanji del rituale, poi attacco' l'okami sulla fronte del gestore. "AKURYOO TAISAN!" L'effetto fu immediato, e il gestore inizio' a cambiare. La sua pelle divento' grigiastra, e diverse increspature si formarono sulla sua faccia e sulle spalle, tanto da sembrare scaglie di pelle di serpente. Comunque, la forma piu' accentuata era un'estensione dalla sua fronte che sembrava in tutto un cucchiaio. "Uno youma!" esclamo' Usagi. "Rybite!" sibilo' assieme ad altre parole incomprensibili, confermando le sue origini. Il pandemonio scoppio' fra le gente, che si era ripresa quando Rei aveva interrotto l'incantesimo dell'assorbimento dell'energia, e correva via dal mostro in preda al panico. Le due ragazze andarono al riparo dietro un angolo, e Rei diede ad Usagi uno sguardo di soddisfazione. "Allora?" "Questa volta hai avuto ragione. Ma anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno... MOON PRISM POWER... MAKE UP!" Rei la guardo', ma decise di risparmiarsi eventuali risposte a dopo la battaglia. "MARS POWER... MAKE UP!" Rybite aveva sbattuto due buttafuori a terra, e stava cercando di succhiare la loro energia, quando una voce grido'. "Ferno!" Rybite si volto' e vide Sailor Moon e Sailor Mars. Facendo un passo avanti, Sailor Moon alzo' l'indice in maniera accusatoria allo youma. "Uno stadio e' un posto dove la gente viene per divertirsi, non per essere attaccati da Negamaledetti come te! Sono venuta qui per punirti in nome della Luna!" L'unica risposta dello youma fu di sibilare, e poi sputo' contro le due Senshi. Entrambe saltarono di fianco, e il globo colpi' un cestino dietro di loro. Sailor Moon guardo' sorpresa quando il globo inizio' a corrodere il metallo. "Eeww... quella roba e' pericolosa!" "Non pericolosa come quello che sto per fare!" disse Mars. "FIRE..." Prima che potesse finire l'attacco, Rybite le sputo' contro, forzandola ad abbassarsi. La battaglia continuo' in quel modo per un po'. Lo youma sputava globi del suo veleno corrosivo alla Senshi che stava cercando di attaccarlo. Dall'altra parte, le Senshi sembravano troppo agili per lui. Sembrava che la battaglia fosse in stallo, finche'... "SHABON... SPRAY!" Una spessa nebbia avvolse la zona attorno a loro, e Rybite sembro' confuso, cercando di vedere i suoi bersagli. Emise altri suoni incomprensibili, ovviamente frustrato dalla nebbia di Mercury che gli impediva di vedere qualcosa. Sailor Moon guardo' in alto verso la sua amica che si stava avvicinando. "Grazie per il supporto, Mercury!" "Mi spiace non essere arrivata prima" rispose "ma il mio computer non riusciva a rilevare l'energia dello youma fino a pochi istanti fa. Credo che stesse generando una specie di campo di occultamento." "Ecco perche' nessuno reagiva vedendo gli altri che cadevano a terra." aggiunse Mars. "Ne discutiamo dopo. Svelte voi due." Luna fece fretta a Sailor Moon e a Sailor Mars. "Finche' e' confuso." "Giusto, Luna." rispose Sailor Moon. Prese il diadema sulla fronte. "MOON TIARA..." "FIRE..." "...ACTION!" "...SOUL!" Lo youma vide troppo tardi il diadema fiammeggiante che gli si avvicinava, e ebbe appena il tempo per un urlo prima che l'attacco combinato lo colpisse. L'ultimo grido di dolore fu la cosa piu' comprensibile che la creatura aveva detto da quando era apparsa. "Polverizzato!" Sailor Moon grido' con gioia quando Rybite venne disintegrato. In pochi secondi, cio' che rimaneva di quella creatura era un mucchietto di sabbia, che svani' velocemente. Si volto' per andare a festeggiare con Mars, ma l'altra ragazza stava guardando in giro. "Mars? Che c'e'?" Non rispose, se non muovendosi da una parte di Sailor Moon un secondo dopo, prendendo la mira contro qualcosa dietro di lei. Poco prima sembrava un normale cestino dei rifiuti, ma Mars lo aveva visto cambiare, diventare un globo gelatinoso che le sembrava troppo vivo. Non sapeva cosa fosse la creatura mutaforme, ma non le diceva niente di buono. "FIRE..." Nell'istante in cui Mars parlo', un tentacolo gelatinoso emerse dalla massa e si mosse in avanti ad una velocita' incredibile, avvolgendosi attorno al collo di Sailor Moon. "...SOUL!" Mars vide altri due tentacoli apparire, che si dirigevano verso di lei e Mercury. Ma non le raggiunsero mai, visto che il suo fuoco arrivo' prima e colpi' in pieno la massa gelatinosa. Un urlo inumano venne da esso quando venne colpito dall'attacco, lasciandosi dietro solo un mucchio di polvere nera. "Preso!" grido' trionfante, ma la sensazione svani' quando vide Sailor Moon stesa a terra. La innaturale rigidita' nella sua forma, le fece sentire un colpo freddo di paura allo stomaco. Mercury si mosse rapidamente a fianco della Senshi a terra, come fece Luna, ma entrambe videro che era troppo tardi. La testa di Usagi era piegata in una maniera strana, e i suoi occhi mezzi aperti erano inespressivi e senza vita. Mercury guardo' la sua compagna, e vide che Mars era con gli occhi aperti, scioccata alla vista. "No" disse scuotendo la testa. "Non puo' essere..." "Ho paura di si', Rei." le disse costernata Mercury. Prendendo un respiro profondo, si sforzo' a dire l'impensabile, mentre le lacrime le solcavano il viso. "Usagi e' morta." "E Tuxedo Kamen?" chiese Worf. "Avevo l'impressione che era sempre in giro quando Usagi era in pericolo." "C'era" rispose Mars. "Ma era arrivato troppo tardi." Mars guardava la scena di fronte a lei scioccata. Mercury era inginocchiata di fianco a Sailor Moon, nella stessa posizione in cui era quando le disse che era morta. Attorno a loro, Rei pote' sentire un crocchio di curiosi che si avvicinava, ma non se ne preoccupava. Come era potuto succedere? Come era potuta andare cosi' male, cosi' in fretta? *Come ho potuto farlo succedere?* penso'. Non era passato piu' di un secondo da quando aveva visto la creatura a quando aveva attaccato. L'avrebbe potuto fermare se si fosse mossa prima? Senti' una presenza. Guardando in alto, vide Tuxedo Kamen che stava in piedi su una ringhiera delle gradinate dello stadio. Non disse nulla, solo guardo' la scena sotto di lui, con uno sguardo di dolore sul volto. Rei lo guardo' per diversi secondi, ma l'uomo svani' letteralmente in un batter di ciglia. "Finche' Zoicite non inizio' a cercare i Rainbow Crystal non l'abbiamo piu' rivisto." Mars chiuse gli occhi per cercare di fermare le lacrime e aggiunse a bassa voce "E' stata colpa mia." "Cosa e' stata colpa tua?" chiese Worf. Mars sbatte' il pugno sul tavolo, facendo vibrare i contenitori delle bevande. Mercury si scosse, ma Worf non reagi'. Il Klingon semplicemente incrocio' le braccia e guardo' di nuovo la Senshi stoicamente. "E' colpa mia se Usagi e' morta! Se non avessi esitato... Se non fossi stata li' come un'*idiota* con la bocca aperta mentre quella cosa cambiava forma, l'avrei fermato prima che la potesse uccidere!" Mercury sospiro' e chino' la testa, dicendo cosi' a Worf che era un vecchio argomento di discussione fra le due. Prima che la ragazza potesse aggiungere altro, Worf disse "Stupidaggini!" "Ah, davvero?" gli rispose, lasciando dare sfogo alle lacrime. "Si'." rispose Worf. "Il mutaforma ha colpito velocemente e senza preavviso. Non potevi sapere che cosa fosse, o di cosa era capace. Il fatto che tu abbia colpito il piu' velocemente possibile ti fa onore." "E' facile per..." Mars interruppe la frase, ripensando a cio' che stava per dire. Aveva gia' fatto quell'errore col maggiore Kira, e aveva la sensazione che in quel momento ne stava per farne un altro con Worf. Il Klingon annui', confermando i suoi sospetti. "Si'" disse "Capisco cosa stai passando. Anche io ho subito la perdita di una persona cara." Si guardarono, con gli sguardi che comunicavano piu' delle parole. "Chi era?" chiese alla fine Mars. Worf non disse nulla all'inizio, solo una durezza nei suoi occhi che tradiva le sue emozioni. Poi "Il suo nome era K'Ehleyr. Era la mia compagna... e la madre di mio figlio. E' stata uccisa a bordo dell'Enterprise, dove ero il capo della sicurezza." Si fermo' per un attimo, poi aggiunse "Non perdo tempo sul pensare a cio' che sarebbe potuto succedere, o se c'era qualcosa che io avessi potuto fare per evitare la sua morte. Dentro di me so che io ho fatto il mio dovere quel giorno... che non c'era nulla che mi potesse far prevedere la sua morte. E tu devi accettarlo allo stesso modo. Date le circostanze, hai fatto tutto cio' che potevi per evitarlo." Mercury passo' un pacchetto di fazzoletti che aveva appena replicato di fronte a Mars. "Spero che tu lo stia ascoltando, Mars. Ti sto ripetendo le stesse cose da mesi ormai.' Worf si fermo' per pensare al racconto di Mars... e per darle il tempo di ricomporsi. Erano arrivate delle risposte, ma queste avevano alzato nuove domande. Un mutaforme era stato la causa della morte di Sailor Moon, ma com'era arrivato in questo mondo? Quattro anni fa, l'Enterprise aveva chiuso il flusso quantico che univa i due universi, e avrebbe dovuto evitare passaggi fra i due. Anche se il Dominion fosse stato in grado di riaprire il flusso, li avrebbe dovuti mandare all'incirca cento anni piu' avanti nel tempo. Ma perche' il Dominion avrebbe dovuto comportarsi cosi'? Non quadrava col loro modo di fare. Il loro interesse al momento era totalmente rivolto al Quadrante Alfa. Decise di analizzare quei particolari piu' avanti. "Continuate. Ci sono diverse altre cose che vorrei sapere. Come il fatto che abbiate incrementato il vostro potere." "Non e' difficile da raccontare." disse Mercury. "Visto che e' successo nei giorni seguenti all'assassinio di Usagi. Rei ha guadagnato il suo nuovo potere per prima, solo pochi giorni dopo, quando..." Rei si era appoggiata alla balaustra e guardava l'acqua. "E' stata un'idea orribile." borbotto'. Voltandosi verso la compagna, aggiunse "Non capisco perche' ti ho dato retta a partecipare a quel concorso. Questa crociera si sta trasformando in una noia mortale." "Sembrava una buona idea" le disse Ami. "E dopo... quello che e' successo qualche giorno fa, avevamo bisogno di risollevarci il morale." "Vuoi dire dopo che mi sono imbambolata e ho lasciato uccidere Usagi?" disse Rei. "Smettila, Rei! Non puoi continuare a prendertela con te stessa in questo modo!" "E perche' no?" le rispose. Frustrata, inizio' a passeggiare vicino alla balaustra. "Ho esitato. Se avessi reagito nel momento in cui quella cosa iniziava a cambiare forma, sarebbe viva." "Non lo puoi sapere. A parte il fatto che la tua esitazione e' durata al massimo un secondo, nessuna di noi due sapeva cosa sarebbe successo, ne' saremmo potute intervenire piu' in fretta. Usagi avrebbe potuto morire in qualsiasi battaglia. O forse, una di noi sarebbe potuta..." Ami si fermo' quando vide un gatto nero che si avvicinava. "Luna! Che stai facendo qui?" "Voi due pensavate davvero che vi avrei perse di vista?" disse la gatta. "Comunque, ci sono problemi." "Che tipo di problemi?" chiese Rei, anche se aveva gia' un'idea di cosa stesse parlando Luna. "Problemi Negaverse! Sta succedendo qualcosa nella sala da ballo! Andiamo!" Luna corse via e le due ragazze la seguirono da vicino. Raggiunsero l'entrata della grossa sala e diedero uno sguardo all'interno con cautela. Tutto attorno potevano vedere persone cadute a terra... ad eccezione di due che erano in fondo alla sala. Rei non aveva bisogno dei suoi poteri psichici per scoprire chi fossero, e cosa rappresentavano. "Negasquallume!" Sorrise a denti stretti estraendo la Transformation Pen. "Bene. Voglio la rivincita con questi vermi." "Lavoro eccellente, Titus." disse Jadeite. "Siamo riusciti a raccogliere una grossa quantita' di energia oggi." La youma sorrise. "Sono felice di servirti, Jadeite." Jadeite guardo' il contenitore. "Con questa quantita' di energia, Queen Beryl potrebbe dimenticare la perdita del mutaforme." "Peccato che non potrai consegnarla!" disse una voce. Jadeite si scosse. "Chi?!?" "Io sono Sailor Mars. E non tollero chi interrompe una crociera romantica! In mone di Marte... "... e di Mercurio..." "... ti puniremo!" conclusero all'unisono. "Le Sailor Senshi!" borbotto' Jadeite. "Proprio una fortuna. Su una nave in mare aperto, non potrete sfuggirmi. Titus, distruggile!" "Con piacere." rispose la youma. Ad un gesto, l'equipaggio nella sala si trasformo' in umanoidi corazzati. Obbedendo ad un comando mentale di Titus, si mossero verso le due Senshi. "Dovrai inventarti di meglio!" esclamo' Mercury. "SHABON... SPRAY!" Una densa nebbia scese nella sala, e la youma esito', confusa dalla perdita della visibilita' e dal calo della temperatura. "Ben fatto, Mercury. Ora li finiro'! FIRE SOUL!" In un istante, il fuoco colpi', riducendo gli esseri corazzati in mucchietti di polvere. Titus comunque non aveva ancora finito con loro. Salto' verso le due e le sbatte' sul pavimento. Mars riusci' a rialzarsi proprio quando vide Titus in piedi, alla balaustra, con le spalle all'oceano. "FIRE SOUL!" La palla di fuoco stava dirigendosi dritta verso la youma, ma Titus fece un gesto e gue grossi geyser di acqua si alzarono nell'aria. Una colonna d'acqua parti' da uno di questi e intercetto' l'attacco di Mars, spegnendo la fiamma. "Sembra che tu non sia cosi' potente, Mars. Come la tua amichetta, Sailor Moon." "E tu..." inizio' Mars, ma venne interrotte da Mercury che atava iniziando il suo attacco. Penso' che se fosse stata in grado di accecare Titus, la fiamma di Mars avrebbe potuto passare e finirla. Poteva aver ragione, ma Titus agi' per prima e mando' un'altro colpo d'acqua verso Mercury. Questa boccheggio' quando la colonna d'acqua la colpi'. Era caduta a terra, ma stava cercando di riprendersi. "Ora ti finiro'!" grido' Titus. "No!" grido' Mars, e gli mando' un'altra fiamamta, che venne abbattuta. Titus mosse la sua mano all'indietro, pronta a lanciare un altro attacco che avrebbe sicuramente ucciso Mercury, mentre Mars stava pensando disperatamente a cosa fare. Rabbia e dolore la pervasero, sentendo la sua inutilita' nella battaglia, quando si preparo' a colpire ancora. Non voleva che un'altra amica morisse se poteva evitarlo! Una forza mentale nuova le pervase la testa, quando richiamo' tutta la sua forza, accedendo a risorse sconosciute. Istintivamente, le venne una nuova frase d'attacco e grido' "FIRE SOUL... BIRD!" La youma guardo' allarmata all'avvicinarsi dell'uccello di fuoco e cerco' di abbatterlo come aveva fatto prima. Ma questa volta l'acqua era stata inefficace e l'uccello di fuoco passo' oltre e la colpi' in pieno. Titus ebbe solo il tempo di urlare quando l'attacco la avvolse. Mercury si volto' stupita da dove si trovava la youma e guardo' Mars. "Come hai fatto?" "Non lo so" confesso' l'amica. "L'ho solo fatto. Tutto cio' che so e' che non volevo che ti uccidesse." si avvicino' e aiuto' Mercury a rialzarsi. "Stai bene" "Penso di si'." le rispose "Grazie, Mars." "Molto toccante." le interruppe un'altra voce. Si voltarono alla sorgente per vedere Jadeite che era sospeso nell'aria. "Pensavo che Titus fosse abbastanza potente per distruggervi, ma sembra che vi ho sottovalutate. Ma ora ci pensero' io stesso!" "Fai la tua mossa migliore, verme!" lo sfido' Mars. Ma prima che il generale potesse fare qualcosa, svani' senza lascaie traccia. La Senshi sbatte' gli occhi alla sua improvvisa ritirata. "Dov'e' andato?" Mercury controllo' la zona circostante col visore. "Non c'e' qui attorno. Se n'e' andato." "Tornera'" disse Mars a denti stretti. "Ma la prossima volta ci prenderemo cura di lui... definitivamente!" Mercury si rivolse all'amica "Ancora grazie per avermi salvato la vita, Rei." "Mi hai ripagato il favore un paio di giorni dopo. Inoltre, abbiamo continuato a farlo una per l'altra." le rispose, poi aggiunse "Avrei solo voluto fare lo stesso per Usagi." Fu il turno di Mercury di tirare un pugno sul tavolo, abbastanza forte da far stupire anche Worf. Non l'aveva mai vista dare in escandescenze neanche sull'Enterprise. "Rei!" la rimprovero'. "Non hai sentito cio' che ha detto Worf? O tutto quello che ti sto dicendo da mesi? Non e' stata colpa tua!!!" Respiro' profondamente per calmarsi. "Non c'era altro che tu o io potessimo fare per salvare Usagi quel giorno, anche se entrambe vorremmo che fosse vero il contrario." "Ed e' questo che lo rende difficile." rispose Mars. Si alzo' e ando' verso il replicatore. Guardando Worf, chiese "Come funziona questo coso?" "Basta semplicemente dire quello che vuoi. Meglio dire la parola 'computer' prima." "Capito." disse. "Computer: una tazza di te caldo, prego." "Ci sono duemilatrecentoquarantesette differenti tipologie di the in archivio." rispose il computer. "Prego specificare." Sul display apparve una interminabile lista di varianti umane ed aliene. "Urk!" La mente di Mars non poteva credere alla lunghezza della lista. "Qualche suggerimento?" chiese a Worf incerta. Il Klingon si acciglio', pensando. Non sapeva come rispondere. Nonostante il numero di anni durante i quali aveva vissuto con loro, trovava i gusti degli umani strani. "Mi e' stato detto che la qualita' Earl Grey e' eccellente." "Alzando le spalle, ordino' "The Earl Grey. Vuoi qualcosa Ami?" "Hmmm... Una cioccolata calda." Mars annui'. "E una cioccolata calda." Le bevande richieste si materializzarono e torno' al tavolo con i bicchieri, borbottando. "Certo, ci sono decide di tipi di the differenti, ma solo una cioccolata calda. I computer!" Mercury lascio' perdere il commento, e ringrazio' l'amica. "Dov'eravamo? Ah, si'. Beh, diversi giorni dopo la battaglia sulla nave, Jadeite ci sfido' ad incontrarlo in campo aperto all'aeroporto. Sapevamo che era una trappola, ma non la potevamo ignorare, visto che aveva minacciato che avrebbe distrutto Tokyo se non ci fossimo fatte vive." "Non vi ha lasciato molta scelta." concordo' Worf. "Ma spero che almeno abbiate preso delle precauzioni." "Siamo andate con gli occhi aperti, se e' quello che vuoi dire." disse Mars. "Una volta arrivati all'aeroporto, ci siamo trasformate." Mercury continuo' il racconto "E dopo che siamo entrate nel perimetro, diverse guardie iniziarono ad avvicinarsi. Solo che quando le ho controllate, ho visto che erano solo delle marionette! Mars se ne libero' con un Fire Bird. Poi Jadeite si fece vedere..." "Molto impressionante, Sailor Mars!" Il generale sbuffo' dopo aver visto la sua opera. "Ma andrai incontro allo stesso destino della tua patetica amichetta, Sailor Moon." Mars mostro' i denti a questo. "Sei tu quello che morira' oggi, Jadeite!" "Parole coraggiose. Ora, vedimo se le puoi confermare!" Jadeite allargo' le mani, e le due Senshi si prepararono ad evitare qualsiasi attacco che sarebbe stato mandato loro contro. Ma Jadeite aveva un'altra strategia in mente, e mise in movimento diversi jet nelle vicinanze. Lentamente, gli apparecchi si mossero verso di loro, accelerando. "Nessun problema" disse Rei. "Un colpo di fuoco dovrebbe sistemarli!" "No!" grido' Luna. "Se fai esplodere un jet, ci vorra' la tua paghetta dei prossimi diecimila anni per ripagarlo!" Le due senshi si guardarono, incerte su cosa fare, per poi fare l'unica cosa logica: correre. Ma anche se le loro velocita' erano elevate anche grazie alla trasformazione, la cosa migliore che potevano fare era mantenere le distanze. "Dividiamoci!" urlo' Mars. Mercury annui' e corse verso destra, mentre Mars viro' a sinistra. Jadeite sorrise, guardando lo spettacolo di fronte a lui. Stava diventanto piu' facile di quanto avesse immaginato. Come avevano potuto quelle due sconfiggerlo finora? Sicuramente le aveva sopravvalutate... dovevano essere state solo molto fortunate. Dopo alcuni momenti, decise che Mars era chiaramente la piu' pericolosa delle due, e invio' i jet contro di lei. Una volta eliminata, Mercury sarebbe stato un facile boccone. Mercury rallento' quando vide che non era seguita da nessun aereo. Velocemente cerco' Sailor Mars, e il suo cuore rabbrividi'. In qualche modo gli aerei l'avevano circondata e si stavano avvicinando. Rei stava guardandosi attorno, cercando una strada di uscita. Jadeite si materializzo' vicino a lei. "Peccato, Sailor Mercury. Nonostante tutti i tuoi sforzi, un'altra amica sta per morire." "NO!" Jadeite sbuffo'. "Non c'e' nulla che tu possa fare. Come potrai fermare quegli aerei? Con la tua patetica nebbia?" Colpita dalle parole di Jadeite, Ami richiamo' tutto il suo potere, cercando di concentrare tutto in un unico colpo. Improvvisamente senti' una scossa di energia, piu' di quanta ne aveva mai avuta. Le parole uscirono istintivamente. "SHABON SPRAY..." Jadeite si acciglio'. Non era la frase giusta! "...FREEZING!" Un'ondata di energia congelante si concentro' sui carrelli anteriori di due aerei, che vennero incastonati nel ghiaccio. Piu' delicati del vetro, i carrelli si spezzarono sotto il peso e gli aerei col muso a terra si fermarono, alzando una nuvola di scintille nella frenata. *Oh no!* penso' Luna alla vista *Spero che siano assicurati.* Jadeite chiuse il suo pugno rabbioso, mentre Mercury col visore, vedeva Mars salva nella nuvola di polvere. "Non male, piccola Mercury, ma troppo tardi per salvare la tua amica. Ora e' il tuo turno!" Mercury si volto' verso di lui, ma invece di essere terrorizzata, lo guardava sorridendo. "Lo vedremo!" gli rispose con un tono di sfida. Jadeite sbuffo' e porto' la sua mano indietro, pronto a scagliarle una scarica di energia mortale, ma esito'. La ragazza non sembrava prepararsi a scappare, stava solo li' a guardarlo. Che stava succedendo? Jadeite lascio' perdere i dubbi. Non importava. Stava per portare la mano avanti e rilasciare il colpo, quando senti' qualcosa atterrare dietro di lui. Ma prima che si potesse voltare, senti' un tocco alla schiena. "AKURYOO... TAISAN!" urlo' Mars colpendolo con l'okami. "Noooo!" urlo' Jadeite sentendosi paralizzato. Mars salto' e si mise di fianco a Mercury. Il generale della Negaverse combatteva contro il potere che lo imprigionava. Avevano preso un vantaggio, ma appena si fosse liberato... Un momento... Cos'era quell'ombra che lo stava oscurando? Jadeite urlo', questa volta per il terrore, capendo la sua situazione. L'ultimo aereo stava ancora seguendo Mars... e lui era sulla sua strada! "Questo e' per Sailor Moon, Jadeite!" Ci fu un breve urlo quando l'aereo lo stritolo', poi scese il silenzio e il jet si fermo'. Non rimaneva traccia di Jadeite. A distanza di sicurezza, le due ragazze si congratularono. "Fuori uno, Negavermi!" Dax sparo' un paio di bestemmie Klingon che Curzon aveva imparato e si stese sulla poltrona. "Deduco che non hai avuto fortuna?" chiese Kira. "Lo puoi ben dire. Ho fatto tutti i tipi di scansioni che potevo immaginare, ma non c'e' nemmeno una vaga idea che ci sia un'anomalia temporale in questo sistema." Kira si gratto' la testa. "Ci deve essere qualcosa! Altrimenti come e' possibile che la timeline si sia modificata in questo modo?" "Non so" rispose Dax sospirando. Guardo' il monitor, poi si tiro' su dallo schienale e riprese a manipolare i controlli dei sensori nuovamente. "Provi un'altra scansione?" "Si', ma adesso cerco solo le anomalie spaziali. Forse cambiare qualcosa mi dara' qualche idea." In pochi secondi la console suono', indicando che i sensori avevano trovato qualcosa. "Beh, e' stato facile. Le sole anomalie rilevate sono i flussi quantici..." La Trill fece un controllo di sicurezza e alzo' le sopracciglia. "Aspetta un attimo... *Due* flussi quantici?!?" "Cosa c'e' di strano? Non e' quello che ha portato qui l'Enterprise originale?" "Si'... ma dai diari di bordo dell'Enterprise e dell'Enterprise D, e' annotato un *solo* flusso quantico nel sistema solare." Indico' lo schermo del monitor. "Quel flusso quantico porta vicino alla Zona Neutrale Romulana nel ventitreesimo secolo. Ma questo," indico' il secondo flusso che si trovava a meta' strada fra l'orbita di Marte e quella della Terra, "non ho idea da dove salti fuori e dove conduca." Uno sguardo pensieroso apparve sul suo viso. "A meno che..." Kira la guardo' intensamente, e alla fine chiese "A meno che cosa?" "Penso di sapere dove porti. E se ho ragione, ho anche scoperto come e' cambiata la storia qui." Dax si mosse verso la console ingegneristica e inizio' a lavorarci. "Programmero' una sonda per entrare nel secondo flusso e tornare indietro. Cosi' sapro' se ho ragione." Il tono di Dax sembrava apprensivo a Kira. E qualsiasi cosa che poteva renderla ansiosa dopo sette vite di esperienze, la fece sentire terrorizzata. "E se hai ragione?" Dax si fermo', poi guardo' Kira. "Allora spero che i Profeti ci assistano." O'Brien sparo' una maledizione e guardo' sconsolato la scatola nera. "Vorrei mettere le mani al collo di chi ti ha progettato! Se tu fossi solo per meta' indistruttibile secondo le specifiche, avremmo gia' finito!" "Non me ne parlare." aggiunse Muniz. L'altro ingegnere sembrava frustrato quanto O'Brien. "L'intera interfaccia di registrazione e' fritta." Il capo fece un lungo respiro cercando di calmarsi. Ci riusci' un poco. "Beh, a dire il vero questa scatola e' sopravissuta all'esplosione di un nucleo a curvatura piu' o meno intatta. Ma dovremo inventarci un'interfaccia di rimpiazzo per collegare i banchi di memoria col computer principale." "Con questo?" Muniz sembro' dubbioso. "Dov'e' il problema?" chiese O'Brien, mettendo un leggero tono nella voce. "Non sai affrontare una sfida?" "Una sfida e' una cosa... ma questa e' quasi impossibile! Stiamo parlando di elettronica antica!" "E qui pensavo che tu fossi un ingegnere." O'Brien cerco' di sembrare dispiaciuto. "Beh, se non la sai affrontare..." "Non ho detto questo." Muniz interruppe il capo. Guardo' il registratore aperto, pensando a diverse possibilita'. "Beh... Potremmo arrangiare un'interfaccia sostitutiva e collegarla al tricorder, usando quest'ultimo per il collegamento col computer principale." "Non male" disse O'Brien. "Tu prepara l'interfaccia nuova, e io inizio a modificare il tricorder." I due ingegneri si misero al lavoro. Muniz stava per installare la nuova interfaccia, quando un rumore di ferraglia distante lo fece sobbalzare. "L'hai sentito?" chiese ad O'Brien. Annui'. "Gia'. Sembra che arrivi dai tubi di Jeffries." I due si avvicinarono al pannello di accesso. O'Brien si piego', ma avverti' Muniz. "Stai attento. L'ultima volta che ho sentito qualcosa qui attorno, c'era un mutaforma che stava girando per la nave da due giorni." Muniz annui', estraendo il phaser. O'Brien rimosse il pannello di accesso e guardo' dentro. Non notando nulla di pericoloso a prima vista, si mosse con cautela nel tubo, con l'arma pronta. Non c'era niente... "Mi spiace averla disturbata, capo." disse una voce dietro di lui. Scosso, si volto' verso la voce. O meglio ci provo. Un suono percorse i tubi di Jeffries. "OW!" "Oh, scusi. La ho spaventata?" chiese Luna scusandosi. O'Brien si massaggio' la testa e guardo' la gatta. "Lo puoi ben dire. Che diavolo stai facendo qui, Luna?" "Stavo facendomi una passeggiata per la nave mentre pensavo. Sfortunatamente sono rimasta cosi' assorta nei miei pensieri che sembra che..." si fermo', sembrando imbarazzata. "... mi sia persa." Nonostante la testa che gli duoleva, O'Brien rise. "Non e' difficile qui dentro, specie in una nave piccola come la Defiant. Questi condotti sembrano tutti uguali. Ci vuole un po' per conoscerli per benino." Usci' dal tubo arretrando, permettendo a Luna di entrare in sala macchine. "Siamo un po' occupati al momento, ma se non ti dispiace attendere, dopo ti posso portare dove vuoi." "Grazie, capo" Muniz sembro' confuso. "Capo?" O'Brien sorrise. Ebbe la stessa sensazione quando vide uno dei gatti delle Sailor Senshi parlare. "Non ti preoccupare, Muniz. E' una gatta amica. Luna, questo e' Enrique Muniz, uno dei miei ingegneri." "Piacere di conoscerla, signor Muniz." "Uh... gia', grazie... Uh, Luna." balbetto' l'ingegnere. Cercando di riprendersi, continuo' "Scusa, ma non mi sarei mai aspettato di incontrare un gatto parlante." "Sara' meglio che ti prepari a vedere l'inatteso," gli disse O'Brien. "se vorrai fare una lunga carriera nella Flotta Stellare." "Va tutto bene, capo. E' la solita reazione della gente." Luna guardo' la scatola nera aperta con interesse. "Che state facendo qui?" "Beh, stiamo cercando di recuperare il diario di bordo da questo registratore." le rispose, tornando al suo lavoro. "Sappiamo gia' che questa nave e' stata distrutta dai Jem'Hadar, ma vogliamo sapere che nave fosse. Il capitano Sisko pensa che questo ci possa dare qualche idea su cosa sta succedendo qui." Muniz collego' la nuova interfaccia, mentre O'Brien attacco' ed attivo' il tricorder. "Fatto! Ora, se non abbiamo sbagliato nulla..." Attivo' i controlli sul suo pannello per collegare il registratore con il computer principale della Defiant. "Accesso riuscito" disse la voce del computer. O'Brien urlo' trionfante e scambio' uno sguardo di congratulazioni con Muniz. "Computer: Accedere all'ultima registrazione della scatola nera ed iniziare il playback." Ci fu una pausa mentre il computer ricavo' i dati richiesti dal registratore. Lo schermo mostro' il ponte di una nave stellare con una visuale grandangolare. Sfortunatamente, sia le immagini che il sonoro erano pieni di statica. "Che ha la registrazione?" chiese Luna. "Bella domanda. Muniz?" Guardo' le letture del tricorder. "Il flusso dei dati sembra chiaro. Sembra che ci siano dei banchi di memoria danneggiati." "Beh, speriamo che non lo siano troppo." rispose O'Brien, voltandosi verso il pannello di controllo. "Computer: eseguire un programma di miglioramento qualita' e soppressione rumore sul diario richiesto." Il computer emise un suono quando fini' i programmi richiesti. "Playback dall'inizio." Lo schermo era piu' chiaro e l'audio era intelleggibile. "Meglio" osservo' O'Brien. "La data e' consistente con l'elettronica." aggiunse Muniz, indicando una delle letture. "Data stellare 5046.7. Poco piu' di cento anni fa." O'Brien rispose con un cenno della testa, mentre guardava la disposizione degli uomini sul ponte. "Sembra una classe Constitution." "Una cosa?" chiese la gatta. O'Brien la ignoro' per il momento, ponendo piu' attenzione agli eventi che stava vedendo. La nave stava sussultando duramente sotto l'attacco, ed era quasi impossibile sentire l'equipaggio. Le scariche di statica non rendevano la lettura piu' semplice. "Gli scudi sono inefficaci." senti' il rapporto dell'ufficiale scientifico. "Il vascello nemico sta usando raggi phaser polarizzati." Un'altra parte della registrazione mostrava lo schermo, che inquadrava chiaramente una nave d'attacco Jem'Hadar. O'Brien senti' una certa simpatia per l'altro equipaggio. L'armamento del Dominion stava ancora dando problemi ai tattici della Flotta Stellare. Le navi odierne potevano affrontare a mala pena le navi Jem'Hadar. Una nave di cento anni prima non aveva possibilita'. "Pronti phaser e siluri fotonci." ordino' il capitano. "Armi pronte." disse il timoniere. "Puntate sul bersaglio." "FUOCO!" Le luci del ponte diminuirono leggermente quando le armi vennero attivate. "Preso!" esclamo' il navigatore. "Colpo diretto" disse l'ufficiale scientifico con calma, a dispetto del caos che regnava attorno a lui. "Il bersaglio e' stato distrutto." Il ponte si scosse di nuovo e diversi pannelli esplosero in una cascata di scintille quando la nave venne nuovamente colpita dal fuoco. Quando lo schermo torno' chiaro, diversi membri dell'equipaggio erano a terra sul ponte, incluso il timoniere. "Uhura, invii un messaggio di emergenza. Priorita' Uno." Sembro' che il capitano attivasse l'interfono sul bracciolo della sua poltrona, mentre il primo ufficiale corse al timone. "Infermeria, emergenza medica sul ponte." "E dove diavolo non ce n'e'?!" arrivo' come risposta. "Jim, ho rapporti di feriti che arrivano da tutti..." L'interfono fischio', chiudendo la comunicazione precedente. "Scott a ponte. Capitano, stiamo perdendo il contenimento dell'antimateria! I sistemi di espulsione sono inattivi!" O'Brien sbatte' gli occhi. Scott? Non poteva essere...? No, era impossibile! "A tutto l'equipaggio, evacuare la nave! Ripeto..." La visuale del ponte venne interrotta improvvisamente, indicando ai due ingegneri che la scatola nera era stata ejettata automaticamente. La visuale venne rimpiazzata da una vista esterna di una nave di tipo Constitution che si allontanava. Lo scafo era stato annerito dal fuoco nemico, e diverse scariche di energia si potevano vedere attraverso alcune brecce. Meno di un secondo dopo, la nave esplose in un lampo di luce, e il video divenne nero, alla fine della registrazione. O'Brien guardava il terminale scioccato, come Muniz. "Oh mio Dio. Quel numero di servizio della nave... Non puo' essere!" "Che succede?" chiese la gatta. "Quella nave... E' una nave di piu' di cento anni fa. Ma la data stellare della registrazione e' di vent'anni prima della sua distruzione! A meno che..." Prese il tricorder e fece una scansione della scatola nera. La sensazione che stava provando, divenne sempre piu' nera quando vide il risultato. "O'Brien a Sisko." "Dica, capo." "Abbiamo un problema, capitano. Un problema piu' grosso di quanto potessimo immaginare." Worf si sedette e cerco' di riassumere quello che Mars e Mercury gli avevano raccontato. Alcune parti erano simili a cio' che aveva sentito da Luna sull'Enterprise, ma c'erano delle differenze sostanziali. In questa timeline, le due Senshi furono in grado di salvare Nefrite. Il Generale si uni' a loro e le aiuto', subito dopo l'arrivo di Jupiter, a cercare i Rainbow Crystal. Finche' non mori' eroicamente, salvando le Senshi da una trappola preparata da Kunzite nel tentativo di prendere i cristalli che avevano. Il tempestivo arrivo di Venus quel giorno evito' che Kunzite e Zoicite ci mettessero le mani sopra. Un'altra differenza era che la relazione fra Mars e Mamoru, che poi scopri' essere Tuxedo Kamen, era piu' forte che nella timeline originale. Almeno, da quanto lei aveva capito. Worf stava pensando se rivelarle o meno la verita' su Mamoru e Usagi quando l'interfono si attivo'. "Sisko a Worf." "Qui Worf." "A rapporto sul ponte, comandante. E porti le Sailor Senshi con lei." Worf annui'. "Arriviamo. Worf chiudo." Mars guardo' Worf con uno sguardo interrogativo. "Che succede?" chiese alzandosi. "Non ne sono sicuro" rispose, conducendole fuori dalla sala mensa. Girando per il corridoio verso il ponte, continuo' "Molto probabilmente il comandante Dax e il capo O'Brien hanno scoperto qualcosa nelle loro indagini che deve essere messo a conoscenza dell'equipaggio. Ma lo scopriremo quando arriveremo." Il trio arrivo' sul ponte, subito dopo Bashir. Worf vide che la maggior parte degli ufficiali anziani era presente, con la sola eccezione del capo O'Brien. "Worf, dov'e' Luna?" chiese Dax. Il Klingon si mosse lentamente, non sapendo come ammettere la sua ignoranza. Subito disse "E' andata a fare un giro." "Se e' necessario che sia qui, io e Mars la possiamo andare a cercare." disse Mercury. In quel momento, O'Brien entro' sul ponte con Luna accovacciata sulle sue spalle. "Una nuova amica, capo?" chiese Dax alzando un sopracciglio. "Dovrebbe stare attento" lo avviso' Kira, con un tono leggero. "Keiko potrebbe diventare gelosa se lo scoprisse." Diversi sorrisi apparvero sulla bocca di tutti quando il capo cerco' di negare, mentre Luna scese a terra e guardo' Kira. Sisko lascio' che il buon umore restasse per un po'. Dopotutto, le cose erano state alquanto tese ultimamente sulla nave che un intermezzo del genere poteva anche far attendere la riunione. Dopo qualche istante, pero' disse "Capo, lo show e' suo." "Si signore." rispose. Guardo' confuso nella stanza. L'informazione che aveva appreso l'aveva sconvolto piu' della battuta di Kira. "Ho analizzato le registrazioni della scatola nera che abbiamo recuperato dalla nave che i Jem'Hadar hanno distrutto. Sono stato in grado di ricostruire l'ultima registrazione e di identificarla. Era una nave stellare della Flotta, classe Constitution." Premette un controllo e l'immagine della nave sfortunata apparve sullo schermo principale. Premette altri controlli, allargando e migliorando la zona dello schermo dove era visibile una delle gondole a curvatura. Il computer corresse le distorsioni dall'immagine e il numero di servizio divento' leggibile per tutti. NCC-1701. "E'..." inizio' Dax, con la voce scioccata. "... l'Enterprise." concluse Sisko. Se lo aspettava dal momento in cui O'Brien aveva fatto le ricerche nel campo di detriti, ma il vederlo lo scosse ulteriormente. "L'originale, comandata dal capitano James T. Kirk. E a quanto pare, prima della ricostruzione che venne fatta dopo la sua missione quinquennale." "Non puo' essere!" obietto' Bashir dopo alcuni momenti di silenzio. "Quella nave venne distrutta vent'anni dopo quella ricostruzione!" "Nella nostra timeline, Julian." disse Dax. "Capo, ha controllato la firma quantica del registratore?" Stava annuendo ancor prima che la domanda fosse finita. "Si'. E' proprio della nostra timeline, non di una alternativa." "Allora, se la nave di Kirk e' stata distrutta dai Jem'Hadar, vuol dire che non e' stata cambiata solo la timeline delle Senshi." disse Odo. "Corretto, Conestabile." Sisko guardo' l'immagine dell'Enterprise. "Significa che anche il nostro passato e' stato modificato. E se riuscissimo a trovare il modo di tornare indietro al nostro universo... Non avremmo una casa dove tornare!" "Il Sisko ha capito la natura del problema." Pluto annui'. "Bene" disse. "Ora possiamo procedere con una soluzione. Anche se stavo iniziando a pensare se vogliano vedere la situazione attuale." *Ti aspetti davvero di piu' da loro?* disse una voce nella sua testa. *Per qualcuno che ha vissuto a lungo come te, dovresti gia' sapere quanto siano petulanti e pedanti questi uomini della Flotta Stellare.* "Tu dovresti controllare la Porta, Q!" rispose, con un tono che indicava che era piu' che annoiata. "Mi preoccupo di piu' dei risultati, non il modo con cui loro riusciranno a raggiungerli." *Humph. A volte non sei affatto divertente, mia cara.* Pluto cerco' di ignorare Q e ritorno' ai Profeti con cui stava parlando, ma si trovo' di fronte ad una visuale che non avrebbe mai pensato di rivedere... Visto che lo potevano fare, i Profeti cambiarono forma senza preavviso, assumendo l'aspetto di Queen Serenity, mentre l'ambiente era cambiato in quello del Silver Millennium. Era raro che Pluto si trovasse senza parole per un po'. "La nostra esistenza e' a rischio." dissero i Profeti, facendo tornare in se' la Sailor Senshi. Tutto attorno, l'ambiente si trasformo' in una nebbia rossastra. "Il Sisko deve riuscire." "Lo so" disse Pluto, piu' risoluta. Il cambio dell'ambiente attorno a loro stava ad indicare che la situazione stava peggiorando. Il tempo, come misurato dagli esseri corporei, stava diminuendo. "E non solo per voi. Per la salvezza di due universi, il capitano Sisko deve riparare il danno fatto alle timeline, e presto. Ma ora sa cosa deve fare per risolvere il paradosso. "Per preservare il loro passato, Sailor Moon deve vivere!" ---- TO BE CONTINUED
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