Sailor Trek: Deep Space Nine

A Sailor paradox

Capitolo 6 - Sotto sorveglianza

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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                Sailor Trek: Deep Space Nine
                      A Sailor Paradox

               Capitolo 6 - Sotto sorveglianza

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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   "Diario del capitano. Data stellare... sconosciuta. Le riparazioni
a bordo della Defiant sono state completate e ci siamo portati in
un'orbita vicina alla Terra in occultamento. Abbiamo messo in atto il
piano del maggiore Kira per proteggere Sailor Moon, e percio' diversi
membri dell'equipaggio stanno mantenendo un controllo continuo su di
lei e le altre due Senshi. Il conestabile Odo sta facendo uso delle
sue abilita' uniche per mimetizzarsi in diversi oggetti ed animali
nelle vicinanze... ed ho notato che, per ragioni ignote, non tollera i
corvi. Chiaramente Sailor Mercury e Sailor Mars non sono contente del
fatto che ho vietato loro di far parte del gruppo di sorveglianza,
nonostante le loro richieste. Capisco come si sentano, ma al momento
preferisco tenerle come riserve. Sailor Pluto ha rifiutato, anche se
secondo me con riluttanza, di essere coinvolta negli eventi, per
evitare eventi drastici nella timeline. Data la sua superiore
conoscenza in fatto di eventi temporali, non le posso dare torto."

   Jadeite fece un mezzo sorriso mentre si trovava alla presenza di
Queen Beryl e guardava lo sconforto di Nefrite. Beryl aveva iniziato
la sua riunione congratulandosi con Nefrite per aver catturato il
mutaforme e i soldati Jem'Hadar, ma il sorriso svani' dalla sua faccia
quando inizio' a maltrattarlo per la perdita delle tre navi spaziali
aliene... E per il suo fallimento nel tentativo di catturare o
distruggere l'altra nave sconosciuta. Forse la sua rabbia per il
risultato di Nefrite sarabba stata sufficiente per dimenticare il
proprio ultimo incontro con le Sailor Senshi.
   "... e per quanto ti riguarda, Jadeite..."
   Ogni traccia di sorriso svani' dalla sua faccia e tremo'
internamente da tanto era glaciale il tono della voce. Beryl non
aveva evidentemente sfogato tutta la sua rabbia con Nefrite. Infatti,
sembrava piu' arrabbiata di prima.
   Poteva essere peggio di quanto avesse pensato.
   "Ancora una volta, hai incontrato le Sailor Senshi..." la sua voce
si fece piu' alta e stridula "... e hai fallito miseramente! Il
fallimento di Nefrite e' grave, ma i tuoi continui insuccessi stanno
diventando intollerabili!" Si piego' in avanti e la sua voce divenne
bassa e minacciosa. "Mi puoi dare una buona ragione perche' io non ti
debba condannare al sonno eterno immediatamente?"
   Jadeite si inchino' profondamente, cercando di dare una sensazione
di calma nonostante il terrore che pervadeva il suo corpo. "Mi scuso
per il mio fallimento, Queen Beryl" disse "Ma ho un piano..." La sua
mente cerco' di inventarsi un piano, qualsiasi piano, che potesse
appagare la monarca della Negaverse. E che potesse salvare il suo
collo. "... che dovrebbe avere come risultato la distruzione delle
Sailor Senshi."
   "Ma va?" La voce di Beryl poteva aver preso un tono di piacere, ma
la sua espressione prometteva un destino peggiore della morte. "Hai
gia' fatto queste affermazioni nel passato. Perche' dovrebbe essere
diverso questa volta?"
   Jadeite noto' lo sguardo di Nefrite quando Beryl parlo'.
Evidentemente l'altro Generale pensava che qualunque fosse il piano
che aveva in mente Jadeite, sarebbe stato destinato a fallire. Come
avrebbe voluto rimuovere quel sorriso dalla faccia del suo rivale...
   Come un lampo, gli venne l'ispirazione. Il piu' tranquillamente
possibile si rivolse a Beryl. "Perche' questa volta abbiamo il
mutaforma come nostro alleato." La frase di Jadeite ricevette uno
sguardo tagliente da Nefrite, e lo convinse a non fermarsi.
Evidentemente l'altro Generale aveva altri progetti per il
mutaforma... piani che Jadeite aveva appena fatto saltare.
   "Capisco" disse Beryl, guardandolo freddamente. "Dimmi di piu',
Jadeite. Se questo piano ha delle potenzialita', potresti redimerti."
   Nefrite si accigliio' quando senti' il piano di Jadeite. Se non
fosse stato per l'interferenza dell'altra nave, la Defiant, avrebbe
rimpiazzato Jadeite. Ma sembrava che il suo rivale avesse tirato fuori
il classico coniglio dal cappello, e sembrava che Beryl stesse per
approvare il suo piano.
   Nella sua testa, ripercorse cio' che era successo in quella
operazione. Una delle sue creature delle costellazioni doveva essere
sufficiente per distrugere quella nave, nonostante le loro armi
avanzate. Due avrebbero dovuto spezzarla in due in pochi secondi, e
l'avrebbero fatto... Se non ci fossero state quelle Sailor Senshi
sulla nave.
   Questo era l'aspetto piu' inquietante della storia. Sailor Mars e
Sailor Mercury erano impegnate sulla Terra dall'ultimo piano di
Jadeite, ma le aveva viste attraverso gli occhi di Centaurus. Come
potevano essere in due posti contemporaneamente?
   E poi, c'era anche quella Senshi misteriosa che aveva combattuto
con Aquila. Da dove era arrivata? E chi era?
   Qualsiasi fossero le risposte, non osava rivelare queste
informazioni alla regina. L'apparizione di ogni nuova Senshi la aveva
molto irritata. La notizia dell'apparizione di altre tre senshi
poteva portarla ad un livello di furia... che lui avrebbe fatto
svanire pagando con la sua vita.

   "Diario del capitano, supplemento. Stando alle indicazioni della
timeline alternativa, le forze della Negaverse dovrebbero colpire
oggi. Spero che le nostre forze combinate siano abbastanza per evitare
che questo giorno si tramuti in un disastro una seconda volta."

   Pluto guardo' il monitor dalla sua sedia alla stazione scientifica.
"Si comincia." disse a bassa voce.
   Sisko lascio' la poltrona di comando e si mosse verso la parte
anteriore del ponte per affiancarla. Dato che Pluto sapeva bene cosa
cercare, le aveva dato il compito di esaminare le comunicazioni sulla
Terra per scoprire se la Negaverse avesse dato il via al proprio
piano. "Hai trovato qualcosa?"
   "Si', capitano." rispose "Ci sono diverse notizie sui media di
Tokyo di molte sparizioni allo stadio del baseball. Come e' gia
avvenuto. Non ci sono dubbi che Luna vorra' vederci chiaro e usera' le
Semshi per investigare." Si volto' verso Sisko. "Succedera' oggi."
   "Molto bene" rispose Sisko a denti stretti. "E' quasi l'alba
laggiu'. Dobbiamo iniziare la fase uno immediatamente."

   Mars corse lungo il corridoio con Bashir vicino a lei e si fermo'
dopo aver girato l'angolo. "Dannazione!" esclamo' vedendo il corridoio
vuoto di fronte a lei. "Non e' qui!"
   Bashir apri' un tricorder con una mano, mentre nell'altra aveva un
phaser bajoriano. Il dispositivo inizio' le sue scansioni
automaticamente. "I campi di forza di emergenza sono ancora attivi
alla giunzione del corridoio e nei condotti di ventilazione." disse
esaminando le letture. Guardo' la porta alla loro destra mettendo via
il tricorder. "C'e' solo una strada che poteva percorrere."
   Mars annui' e attivo' il comunicatore bajoriano che indossava. "Mars
a Mercury. Lo abbiamo intrappolato in sala macchine."
   "Il capo ed io siamo alla porta di dritta." arrivo' la risposta.
"E' bloccata, percio' non e' potuto uscire da qui."
   Mars sorrise soddisfatta. "Allora l'abbiamo messo all'angolo." e si
mosse verso la porta.
   "Aspetta" la avviso' Bashir mettendosi da un lato della porta.
"L'abbiamo messo all'angolo, ma non l'abbiamo ancora preso." Mars
annui' all'avviso e i due entrarono con cautela in sala macchine, con
la porta che si richiuse dietro di loro.
   Quasi nello stesso momento, l'altra porta si apri', e il capo e
Mercury entrarono. "Deve essere qui." disse Mars, guardando la stanza,
mentre Mercury faceva altrettanto col suo visore. "Lo sento."
   Mercury scansiono' la stanza, mentre i due ufficiali colpivano le
superfici con raggi phaser a bassa intensita'. "Si', Mars." disse la
compagna. "Rilevo la sua presenza, ma non riesco ad identificarlo."
   "Tenete gli occhi aperti" disse O'Brien continuando a sparare. "Si
fara' vedere presto."
   Mars annui' andando verso la porta, ancora guardandosi in giro.
Senti' Bashir urlare all'improvviso "Dietro di te!" quando senti' un
lieve tocco sulla sua spalla destra.
   "Sei morta" le disse Odo.
   Si volto' verso il mutaforma, mezzo formato, con ancora parte di
esso attaccato al muro, poi guardo' O'Brien. "Pensavo che avesse
controllato il muro!"
   "L'ho fatto!" le rispose difendendosi.
   "Lo ha fatto" confermo' Odo. "Infatti, mi ha mancato di due
millimetri."
   "Due millimetri!" Mars si appoggio' al muro quando Odo si riformo'
completamente. O'Brien e Bashir si scambiarono uno sguardo, mentre
Mercury spegneva il visore sospirando.
   "Deduco che il Conestabile abbia vinto ancora?" chiese una voce
dall'alto. Il gruppo guardo' verso la terrazza della sala macchine, e
vide Sisko in piedi con Pluto in fianco a lui, che erano entrati dalla
porta superiore.
   "Vincitore ed imbattuto." confermo' Bashir.
   "Non e' un gioco, dottore." disse Odo con disapprovazione. "Questi
esercizi di allenamento sono necessari se volete essere pronti per
affrontare il Founder che la Negaverse controlla."
   "Si', lo sappiamo. Ma mi piacerebbe poterla catturare almeno una
volta." rispose Mars. "L'abbiamo fatto otto volte, e lei e' stato in
grado di 'uccidere' uno di noi ogni volta."
   "Non ti abbattere cosi'" la rassicuro' O'Brien. "Odo vince sempre a
'Caccia il Mutaforme'". La risposta di Odo fu uno sbuffo di
insofferenza.
   "Vorrei darvi il tempo per una rivincita, ma credo che non ce ne
sia il tempo." Sisko guardo' Sailor Mars. "Vai da Dax nella sala
teletrasporto. E' ora di iniziare la fase uno. E capo... Venga da me
quando ha finito laggiu'. Ho un compito anche per lei."
   "Si' signore" disse O'Brien.
   Mars annui' e si diresse verso la porta. Appena uscita, Mercury
chiese "Capitano, ha notizie di Luna?"
   "No" ammise. "Ma non mi preoccuperei. Sono sicuro che Luna sa come
badare a se stessa. E non e' sola laggiu'."

   In quel momento, Luna era su un albero fuori dalla residenza
Tsukino. Per un gatto, era un punto di osservazione ideale per tener
d'occhio la camera di Usagi.
   Ma anche un gatto si puo' sentire scomodo dopo essere stato fermo
diverse ore su un albero. Luna cambio' la sua posizione per
stiracchiarsi, come aveva fatto diverse volte durante la sua guardia.
Si acciglio' alla vista delle sue zampe, con la pelliccia che le
copriva in un colore dorato come quello della sua mezzaluna sulla
fronte. Essere camuffata era una condizione che Sisko aveva imposto
per poter far parte del gruppo di sorveglianza di Usagi, e le sue
varie capacita' svanivano quando aveva la sua mezzaluna coperta in
qualche modo. Percio' rimaneva solo la possibilita' di cambiare colore
completamente alla pelliccia per nasconderla. Nonostante fosse
necessario, lo odiava. Comunque, sarebbe finito presto, e sarebbe
ritornata al suo colore naturale.
   Un lieve tremore dell'albero la riporto' al presente. Si guardo'
attorno per cercare cosa succedesse, e si trovo' faccia a faccia
con... se stessa. Improvvisamente fu molto contenta di essere
camuffata.
   "Bene" le disse la sua controparte. "Non so chi tu sia, ma sei
stata su questo albero durante le ultime due notti. Ora, voglio
sapere che succede."
   Luna sbatte' gli occhi, non sapendo cosa fare, visto che intui' che
non era quello il momento di rivelarsi. Invece, scese in silenzio
dall'albero e corse lungo la strada, raggiungendo il nascondiglio di
Kira.

   Gli occhi di luna si rimpicciolirono al vedere lo strano gatto
scappare. 'Ha qualcosa di familiare quel gatto.' penso'. Scese
dall'albero e passeggio' per la strada per essere sicura che tutto
fosse regolare nella zona prima di tornare nella stanza di Usagi.
Sedendosi di fianco a lei, ripenso' a quanto successo. 'C'e' quancosa
di strano qui attorno. E voglio scoprire cos'e'!'
   La questione era come.

   Luna salto' sulla spalla di Kira dopo essere arrivata al punto di
osservazione del maggiore. "Che e' successo?" chiese sussurrando.
   "Diciamo che ho appena avuto un incontro ravvicinato di tipo
temporale." rispose Luna, mantenendo la voce bassa allo stesso modo.
   Kira alzo' un sopracciglio. "Oh, la tua controparte ti ha trovata?"
   La gatta sospiro'. "Ho paura di si'. E devo dire che l'ho trovato
abbastanza sconfortante."
   "So cosa provi." le rispose Kira, ripensando al suo incontro con
l'Intendente Kira Nerys nell'universo dello specchio. "Mi e' successa
una cosa del genere."

   Mercury guardo' Bashir preparare un kit medico da usare in caso di
necessita' per la missione che stava per partire. Odo aveva terminato
le esercitazioni, visto che non erano piu' necessarie, considerando che
nel vicino futuro si sarebbe entrati in azione. La Senshi sperava che
le cose potessero andar meglio rispetto alle esercitazioni. "Dottore,
mi puo' rispondere ad una domanda?" gli chiese.
   "Certo" le rispose, esaminando un tricorder modificato per avere un
aspetto Bajoriano. "Chiedi pure."
   "Capisco la necessita' per voi di usare abiti civili nelle
missioni, ma mi puo' dire perche' state usando armi, comunicatori e..."
indicando il kit medico "...equipaggiamento medico Bajoriano?"
   "Beh, come ormai sai, le Senshi incontreranno l'Enterprise di
Kirk, e piu' tardi quella di Picard. Percio' visto che dobbiamo fare
di tutto per eliminare questo paradosso temporale..."
   "... non ne volete creare un altro nel processo." fini' la frase.
"La conoscenza dell'esistenza della Flotta Stellare potrebbe causare
cambiamenti nella timeline."
   "Esattamente" commento' Bashir, mettendo via un rigeneratore di
tessuti. "In questo modo non sapreanno molto quando incontreranno
l'Enterprise D." Esito' e la guardo' "Si spera."

   Era l'alba al tempio, e Rei era di fronte al fuoco sacro. Era un
rito che faceva ogni giorno prima di andare a scuola. Era concentrata,
ma non tanto intensamente da non accorgersi che qualcuno si avvicinava
da fuori. Ando' verso la porta e l'apri' "Mi spiace, ma..." La voce si
spense quando vide bene chi c'era in piedi fuori. Una era un'alta
femmina, con una strana serie di tatuaggi su entrambi i lati della
fronte che scendevano fino al collo ed oltre, ma fu l'altra che la
stupi'.
   L'altra persona era lei. Un'altra Hino Rei.
   "Chi siete?" riusci' a chiedere.
   "Io sono Jadzia Dax" disse la piu' alta "E questa e'..."
   "Penso che sappia chi sono, Jadzia" disse il suo doppio.
   Rei ando' verso la sua controparte e la esamino', girandole
attorno, studiandola intensamente. Pur avendoci provato intensamente,
non riusciva a trovare nulla che potesse indicare che era un falso.
Tutti i suoi sensi, sia fisici che psichici, le stavano dicendo che
era un'altra se stessa. "E' impossibile."
   Il suo doppio scosse la testa. "Non quando viaggi nel tempo."
   "Viaggio nel tempo?"
   "Gia'! Sono venuta con la sua nave" disse indicando Dax.
   Rei si rivolse all'altra donna. "Va bene. Allora, da dove venite?"
   "Vengo anche io dal futuro, ma anche da un altro pianeta. Il mio
popolo si chiama Trill."
   Rei scosse la testa. Gente da un altro pianeta, viaggiatori nel
tempo... Quella giornata stava gia' diventando strana, ed era appena
cominciata. "Va bene. Assumendo per un momento che quello che state
dicendo sia la verita', perche' siete qui? Perche' viaggiare indietro
nel tempo?"
   "Perche' qualcosa e' andato male nel mio passato." le rispose la
sua controparte. "E sta per succedere nel tuo futuro prossimo, oggi
per la precisione, e riguarda Usagi."
   "Usagi? E che ha fatto la testolina buffa?" chiese Rei, incredula.
   La sua controparte la fisso' intensamente, "*E' morta*".

   Dopo quasi un'ora, una Rei Hino molto confusa guardava la sua
controparte futura e la donna chiamata Dax che uscivano dal cortile
del tempio. Appena sparite dalla visuale, si volto' al fuoco che
bruciava ed inizio' il rituale della lettura.
   Mentre la maggior parte della sua mente si concentrava sulla
fiamma, la parte rimanente stava ripensando a quello che Dax e il suo
doppio le avevano detto: che Luna le avrebbe portate ad investigare
cio' che sembrava un'altra operazione della Negaverse, simile al
trucco nel parco giochi. Ma questa volta era semplicemente un piano
per portar li' le Senshi ed ucciderle. Ma l'altra volta erano riusciti
solo ad uccidere Usagi.
   Quel pensiero spavento' Rei piu' di quanto osasse ammetterlo.
   Comunque, mentre erano state in grado di darle un vago
avvertimento, non le avevano dato molti dettagli.

   "Devi capire" le disse Dax "Dobbiamo essere molto prudenti nel
dirti qualcosa. Il nostro obiettivo e' prevenire la morte di Sailor
Moon. Ma se ti dessimo troppe informazioni, potremmo modificare la
timeline in maniera peggiore."
   "Perche' non mi dite come si camuffera' il mutaforme?" chiese.
   La sua controparte scosse la testa. "Non andrebbe bene. E come
qualcuno mi ha fatto notare, il mutaforme potrebbe letteralmente essere
qualsiasi cosa o qualunque persona. Ho scoperto in cosa si era
camuffato solo prima che attaccasse."
   "Inoltre abbiamo gia' fatto dei cambiamenti nella timeline."
aggiunse Dax. "Percio' gli eventi da qui in avanti potrebbero essere
diversi da quanto e' accaduto prima."
   "La cosa migliore e' controllare tutto."
   Rei si lamento' "Tutto?!?"
   "E tutti." la sua controparte le fece un lieve sorriso. "Mi spiace,
ma e' tutto quello che possiamo dirti."
   "Non ti preoccupare." aggiunse Dax, cercando di rassicurarla "Ci
sono altri che saranno attorno a controllare. E terremo un occhio
anche su Usagi. Percio' non pensare che tutto dipenda da te. Tutto
cio' che ci serve da parte tua e' che tu stia attenta e pronta per
quando sara' il momento."

   Durante tutto il dialogo, Rei si era concentrata sulle due donne
intensamente, cercando di scoprire quanto fossero veritiere. Sperando
che ci fosse qualche menzogna nella loro storia.
   Sfortunatamente, tutti i suoi sensi le dicevano che tutto cio' che
le stavano dicendo, era vero, anche se non le stavano dicendo tutto.
   Ritorno' al fuoco. Dopo diversi minuti, un'immagine si formo'
all'interno della fiamma, in risposta ai suoi tentativi. Rei si
spavento nel vederla, terrorizzata.
   Era un'immagine della Morte.

   Dax premette il suo comunicatore quando furono a distanza dal
tempio "Dax a Kira. Stiamo arrivando da te."
   "Ricevuto" rispose il maggiore. "Fate con calma. Ci vorra' un po'
di tempo prima che vada a scuola. Prendetevela pura comoda per venire
qui. Kira chiudo."
   Dax e Rei continuarono in silenzio per un po, prima che Rei
chiedesse "Come pensi che sia andata?"
   Dax alzo' le spalle. "Abbastanza bene, direi. Ma lei e' te. Come
pensi che l'abbia presa?"
   "Meglio di quanto ci aspettassimo." rispose. "E' frustrata perche'
non le possiamo dire di piu', ma capisce le nostre ragioni. Penso che
sara' pronta per quel mutaforma."
   "Lo spero" disse Dax. "Secondo Kira, non e' stato facile convincere
Benjamin ad autorizzare questo incontro."

   "Assolutamente no!" esclamo' Sisko
   Rei istintivamente si protesse al tono, ma Kira gli tenne testa.
Emissario o no, aveva gia' avuto queste discussioni con lui, e non era
stato in grado di tenerle testa. "Capitano, io penso che lei dovrebbe
riflettere."
   "Maggiore, e' diventata matta?" Sisko giro' attorno alla scrivania
e si avvicino' alla Bajoriana. "Se Rei incontrasse se stessa nel
passato, sarebbe una violazione diretta del..."
   "Al diavolo le direttive sui viaggi nel tempo!" rispose Kira. "Non
vanno bene per questo caso!" Rivolse uno sguardo a Pluto, che stava da
parte e non aveva ancora detto nulla, anche se stava seguendo la
discussione con grande interesse. "Capitano, quelle direttive sono
state pensate per preservare le timeline. Ma in questo caso stiamo
parlando di cambiare questa timeline deliberatamente, e secondo un
piano ben preciso. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile."
   "Come avete detto voi due" disse Rei a Sisko e a Pluto, "abbiamo
solo una possibilita'. Allertare una delle Senshi di questa timeline
potrebbe essere l'aiuto che cerchiamo per evitare che le cose vadano
male."
   "Sono delle buone motivazioni" disse Sisko. "Ma non penso che..."
   "Hanno ragione, capitano." intervenne Pluto.
   Sisko la guardo'. "Pensavo che tu fossi stata l'ultima persona che
avrebbe approvato questo piano."
   "Di solito, no... ma come ha detto il maggiore Kira, questa non e'
la situazione tipica di viaggio temporale." Si fermo' e guardo' Rei.
"Naturalmente dovra' essere sicura di non dir nulla alla sua
controparte riguardo a cio' che accadde oltre quel giorno."
   "Non ti preoccupare" le promise Rei. "Non voglio fare qualcosa che
peggiori la situazionne.'
   Sisko passeggio' per la stanza, pensando. "Non sarebbe meglio
Luna?" chiese alla fine.
   "No" rispose Rei, scuotendo la testa. "Luna non sarebbe mai in
grado di nascondere qualcosa del genere ad Usagi, e se lo sapesse,
allora ci sarebbero davvero problemi. Inoltre non abbiamo la
possibilita' di contattarla da sola. Lo stesso vale per Ami.
Inoltre, facendolo all'alba, la mia doppia dovrebbe essere da sola
abbastanza a lungo per poterci parlare."
   "Molto bene" disse Sisko, accettando il piano con riluttanza. "Non
sono sicuro che mi piaccia l'idea, ma visto che il nostro esperto
temporale e' d'accordo, do il consenso."

   "Si sta facendo tardi." noto' Dax mentre si avvicinavano alla casa
di Usagi. "Kira non avrebbe dovuto gia' chiamare per farci sapere che
Usagi e' uscita per andare a scuola?"
   Rei sorrise. "Voi la avete controllata per due giorni e non la
conoscete ancora. Ricorda: per tutto il tempo che l'ho conosciuta,
Usagi non e' mai stata in orario per nulla." Poi le discese uno
sguardo addolorato sul viso. "Eccetto per il suo funerale. Era fin
troppo in anticipo per quello."
   Dax la rincuoro' battendole la spalla. "E' per questo che siamo
qui, ricordi?"
   Rei annui', ma prima che potesse rispondere, un alto urlo arrivo'
da casa Tsukino. Immaginando cio' che stava per succedere, Rei sposto'
Dax dal centro del marciapiede, fuori traiettoria e fuori dalla vista,
proprio prima che un uragano biondo le passasse di corsa. Mettendo
fuori la testa, videro Usagi che correva a scuola, con Luna dietro di
lei. "Usagi." sussurro' dolcemente, e una raffica di emozioni la
pervase alla vista dell'amica ancora viva. Scosse la testa e sbatte'
gli occhi per resistere alle lacrime. Non c'era tempo per quello.
   Non notata, la Luna camuffata si avvicino'. "Dai, Dax. Sara' gia'
difficile star loro dietro cosi'."
   "Dov'e' Kira?" chiese Dax.
   "Qui dietro" rispose la gatta. "Ora muoviamoci!" Corse
all'inseguimento di Usagi, e Dax la segui'.
   Rei ando' dall'altra parte e trovo' Kira che stava districandosi
abbastanza dolorosaamente da un cespuglio di rose. Kira la guardo' quando
cerco' di trattenere una risata senza successo. "Oh, sono sicura che
sia molto divertente!" commento', con un tono che diceva l'opposto.
   "Dipende dai punti di vista, maggiore." Il sorriso di Rei si fece
piu' grande al pensiero della reazione di Sisko quando avrebbe sentito
di questo.
   Kira stava pensando la stessa cosa. "Non ne fare parola... OW!"
Kira si piego' quando cerco' di mettere il peso sul piede destro.
Evidentemente si era anche stortata la caviglia. "... con nessumo."
fini'. "E' un ordine."
   Rei le diede una mano. "Peccato... Non sei un mio ufficiale
superiore." le rispose andando verso un punto nascosto.
   "Potrei sempre dire a Odo di metterti ai ferri." la minaccio' Kira,
ma Rei poteva dire che non stava dicendo sul serio. "Kira a Defiant...
due da portar su."
   Rei senti' la sensazione ormai familiare del raggio del
teletrasporto che la prendeva, e Tokyo svani' dalla vista, per essere
rimpiazzata dalla sala teletrasporto della Defiant. Senti' Kira
lamentarsi leggermente quando videro Sisko che le stava aspettando.
   Sisko alzo' un sopracciglio alla vista dei vestiti strappati di
Kira quando Rei la aiuto' a scendere dalla piattaforma. "Che le e'
successo?" chiese quasi retoricamente, con un leggero sorriso sul
volto.
   "Usagi." disse a denti stretti, consegnandosi all'inevitabile.
"Visto che stava facendosi tardi, pensavo che stesse a casa da scuola
ammalata. Poi ho sentito un grido, cosi' alto che avrebbe spaventato i
Profeti, che urlava dicendo di essere in ritardo. Meno di un minuto
dopo, questo ciclone biondo esce di corsa dalla porta, arriva sul
marciapiede e mi sbatte a terra." Sisko rise leggermente, come Rei,
allo sconforto di Kira. "Non penso che sia molto divertente!"
   "Dice? Se ricordo bene, lei pensava che fosse estremamente
divertente ieri... quando e' successo quasi la stessa cosa a me."
   "Si' signore" rispose.
   Sisko lascio' passare un momento prima di tornare agli affari.
"Lasciamo perdere, per ora. Penso che Usagi sia arrivata a scuola
senza prolemi."
   "E' per strada" disse Rei. "Luna... la nostra Luna, la sta
seguendo, assieme a Dax. Dovrebbero essere qui presto."
   "Bene. Lasceremo la guardia a Odo tra un paio d'ore, mentre ci
prepariamo. Se abbiamo ragione, il momento critico sara' oggi
pomeriggio." Sisko le lascio' andare con un gesto, e Rei aiuto' Kira
ad arrivare in infermeria.

   "Sembra tutto a posto" disse Dax. Assieme a Luna stavano
controllando la zona della Juban Junior High School dopo essere state
sicure che Usagi fosse arrivata senza problemi, anche se un po' in
ritardo.
   "Era ora" osservo' Luna, sbadigliando.
   "Devi essere esausta" osservo' Dax. "Odo dovrebbe essere qui fra un
paio d'ore a rilevarti. Ti riposerai dopo."
   "Non ti preoccupare." disse la gatta.
   Dax annui'. "Va bene. Torno sulla nave. Ci vediamo su." Luna annui'
prima di saltare dalla spalla di Dax per trovare un buon punto di
osservazione.
   Dax stava per dirigersi al punto per il teletrasporto, quando
senti' "Pensavo che lo facesse solo la testolina buffa. O tutti i
proprietari di gatti ci parlano assieme aspettandosi che rispondano?"
   L'ufficiale si volto' per guardare chi parlava, ma sapeva gia' chi
era. Worf e Mercury erano stati molto chiari nelle riunioni, coprendo
tutto, fino alle voci delle persone che si trovavano li' attorno.
Percio' non fu cosi' sorpresa di trovarsi di fronte a Mamoru.

   Una delle porte del ponte verso poppa si apri' per far entrare
O'Brien. "Ecco, signore." Sembrava strano vestito in abiti civili sul
ponte, ma era comprensibile, visto il compito che gli aveva dato
Sisko. "Biglietti per la partita di oggi per tutti... eccetto Luna e
Odo, naturalmente."
   Sisko sorrise quando prese i biglietti. "Bel lavoro, capo."
   "Non ha avuto problemi con quelle riproduzioni dei soldi, vero?"
chiese Bashir.
   "Riproduzioni?" chiese Ami stupita. "Volete dire che erano soldi
falsi?"
   "Beh, non esattamente. Voglio dire, non era denaro vero, ma non
c'e' modo di poterlo distinguere." O'Brien alzo' le spalle. "Visto che
abbiamo usato un replicatore, praticamente e' denaro vero."
   "Spero che avremo il tempo per vederci la partita." disse Sisko.
"Ed e' un male che tutto questo non sia successo nel Nord America.
Sarebbe stato bello poter vedere i giocatori della Major League di
questo periodo... Cal Ripken, per esempio."
   "Oppure Nolan Ryan?" suggeri Kira.
   Sisko sorrise. "Ha studiato, maggiore. Ma credo che abbia sbagliato
di qualche anno di troppo."

   Tutto sembrava andare secondo i piani, pensava Rei mentre camminava
lungo il corridoio. La porta della sala mensa si apri' automaticamente
per farla entrare, ed ando' verso il replicatore. Noto' che Dax e Worf
erano seduti ad un tavolo, stranamente silenziosi. Qualcosa le disse
che stavano parlando, ma si erano fermati appena era entrata.
Prendendo il raktajino che aveva ordinato, si avvicino'. "Sapete,
credo che questa roba stia iniziando a piacermi." disse.
   "Mi e' sempre piaciuta." diss Dax alzando il proprio bicchiere. Rei
noto' che Worf stava bevendo il solito bicchiere di succo di prugna, e
evito' di alzare le spalle mentre si sedeva.
   "Allora, mi volete dire di che stavate parlando voi due quando sono
entrata?"
   "E chi dice che stavamo parlando di qualcosa?" chiese Dax.
   "Eddai. Tu sei il tipo che raramente sta zitta, Jadzia. E ho la
sensazione che stavate discutendo quando sono entrata." Rei si
appoggio' allo schienale e guardo' i due ufficiali. "Stavate parlando
di Mamoru, vero?"
   Dax si sorprese, ma Rei vide solo una leggera soddisfazione in
Worf. "Gliel'avevo detto che era sensitiva" disse il Klingon.
   "Beh, non c'era niente di psichico." ammise Rei. "E' stata solo una
buona intuizione."
   "Una buonissima intuizione." disse Dax. "Ma hai ragione. Stavamo
parlando di lui. L'ho incontrato mentre ero a terra."
   "Avrei voluto incontrarlo io." brontolo' Rei.
   "Presto," disse Worf, "secondo cio' che dice Pluto, la Negaverse si
muovera'. La battaglia sara' oggi pomeriggio."
   Rei annui', ma si rivolse a Dax. "Beh, che stavi dicendo di lui?"
   Dax si acciglio'. "Stavo solo dicendo che mi e' sembrato... sulle
sue."
   "Deriva dal fatto che era un orfano. Crescendo in un orfanotrofio,
trova difficile confrontarsi con la gente. Percio' la tiene a
distanza." Rei si fermo', ricordando il tempo passato con lui. "Una
volta che lo conosci, e' facile andarci d'accordo."
   "Forse sono solo io." disse Dax. "Ma non capisco cosa ci hai
trovato... O cosa Usagi ci trovera'."
   "E' dovuto molto al fatto che non sa chi e cosa sia." disse Worf.
"L'ho incontrato dopo che aveva riacquistato la memoria. Mi era chiaro
che l'amava profondamente."
   Rei non capi' cosa stesse per fare Dax, ma la Trill sorrise e le
fece l'occhiolino. "Worf, sei un romanticone!"
   "Non lo sono!" nego' il Klingon.
   Sarabbe andata avanti per un po', ma ci fu una chiamata dal sistema
di comunicazione. "Attenzione. A tutti i membri dell'away team.
Rapporto in sala teletrasporto. E' ora di iniziare la fase due."

   Sisko, col maggiore Kira di fianco, spiavano da dietro i cespugli e
guardavano Ami e Rei del passato dal loro punto di osservazione al
tempio.
   Ami era seduta, calma, sui gradini della scalinata, leggendo un
libro, mentre Rei stava passeggiando avanti e indietro. Era ovviamente
impaziente. E non era la sola. Sisko guardo' Luna. "Dov'e'? Pensavo
che avessi detto che Usagi doveva essere qui adesso."
   Luna scese dai rami dell'albero, col suo colore dorato. "No, le ho
detto che *avrebbe dovuto* essere qui a quest'ora. Con Usagi e' una
bella differenza."
   "Beh, ma *dov'e'*?" chiese Kira. "E' importante per la sua
sicurezza!"
   "Probabilmente e' per strada." rispose con calma la gatta. "Non vi
preoccupate. Odo ha detto che la avrebbe tenuta d'occhio. E da quanto
ho visto, e' molto abile." Si acciglio' pensando a come era andata col
Conestabile quando l'aveva sostituita. Stava fuori dalla scuola di
Usagi, quando Odo era arrivato presso di lei, imitandola alla
perfezione! 'Non sara' capace di imitare gli umani, ma e' molto
abile con gli animali', penso'. Luna ebbe un tuffo al cuore pensando
che la sua controparte l'avesse scoperta e le si fosse avvicinata
senza percepirla. Ma era quasi svenuta quando Odo le parlo in quella
forma, con la sua voce maschile. "Se ci fossero stati problemi, penso
che avrebbe gia' chiamato."

   Sisko non era il solo preoccupato per il ritardo di Usagi.
   "Sara' qui a momenti." disse Rei al grosso umano che
l'accompagnava. Guardava la se stessa del passato passeggiare
nervosamente avanti e indietro, poi guardo' l'uomo che era impaziente
allo stesso modo. "Stai tranquillo, Worf. Abbiamo ancora tempo prima
dell'attacco."
   Il Klingon camuffato si irrigidi'. "Non userei i tuoi ricordi come
una guida di questo futuro. Abbiamo gia' fatto delle modifiche alla
timeline. La distruzione delle navi dei Jem'Hadar da parte della
Defiant potrebbe avere delle ripercussioni nel corso degli eventi."
   "Lo so." gli rispose. Ci fu uno strano silenzio, prima che
chiedesse "Worf, pensi che i cambiamenti che abbiamo fatto saranno
sufficienti per evitare la distruzione dell'Enterprise?"
   "Almeno all'inizio." rispose. "Ma senza la presenza di Sailor Moon,
non penso che potrebbero sopravvivere all'incontro con le forze di
Beryl."
   "Beh, Jadeite non ha mai scoperto chi eravamo, percio' lei dovrebbe
essere al sicuro, a meno che non si trasformi di fronte a lui." Worf
grugni' non concordando e tornarono al loro compito. Ma Rei parlo'
di nuovo. "Worf, ti posso chiedere una cosa?"
   "Sicuro."
   "Ami ha trovato qualcosa riguardo al Klingon Death Owl e me ne ha
parlato. Ma Makoto non era Klingon. Perche' hai urlato alla sua
morte?"
   Worf si acciglio' e penso' di non rispondere alla domanda, ma gli
sembro' disonorevole. "E' stata... una questione di famiglia."
   "Rei lo guardo' confusa. "Non credo di capire."
   "Quando le Senshi visitarono l'Enterprise D, ho stretto un'amicizia
con lei. Ed era un'amicizia molto stretta. Non nel senso romantico, ma
diciamo che era quasi come se fossimo fratello e sorella. Percio',
prima che le Senshi partissero, ho deciso di formalizzare il legame,
ed ho accettato Makoto nella mia famiglia. E' diventata un membro
della Casa dei Mogh." Worf decise di non parlare di come la Casa dei
Mogh fosse stata disonorata di recente per aver contrastato le azioni
del Cancelliere Gowron. Lo avrebbe spiegato piu' tardi.
   "Ma la Makoto che io conosco, non e' mai stata sull'Enterprise.
Percio' perche'..."
   "Non importa." la interuppe Worf. "Il principio rimane lo stesso.
*Io* lo sapevo e questo importava. E cio' si estende alla promessa che
le hai fatto."
   "Cosa?"
   "Makoto ti ha chiesto di fermare Beryl, e tu l'hai promesso. E
rimettendo a posto la timeline, questo sara' possibile. E come 
capo della Casa dei Mogh, l'ultimo suo desiderio mi lega allo stesso
modo. Percio' io *devo* essere sicuro che riusciremo, non importa
quanto possa costare."
   "Anche se dovessimo morire?"
   Worf annui'. "Oggi e' un buon giorno per morire!"
   "Voi Klingon siete dei fatalisti." le disse Rei, guardandolo di
nuovo. "E' strano vederti cosi', Worf. Mi ero abituata a vederti
normalmente."
   Worf la guardo', ricordando. "Sei stata tu."
   "No, e' stata un'idea di Ami."
   "Tu ci hai messo lo zampino."

   Erano riuniti in sala mensa, mentre Kira spiegava il piano che
avevano studiato per proteggere Sailor Moon. Quando fu chiaro che
tutto il gruppo sarebbe stato impegnato, Worf sbuffo' leggermente.
Sisko chiese "Cosa c'e', signor Worf?"
   "E' il pensiero di dovermi sottoporre alla chirurgia per sembrare
umano, signore." Incrocio' le braccia e si acciglio'. "Non e' una cosa
che mi piace, ma mi ci sottoporro' se la missione lo richiede."
   "Mi dispiace, signor Worf." rispose Sisko. "Ma con la possibilita'
che ci siano soldati Jem'Hadar presenti, abbiamo bisogno della gente
migliore. E senza dubbio lei e' uno dei migliori combattenti che ho
sotto mano."
   "Si', signore" rispose il Klingon.
   Ami sembrava dubbiosa. "Ho una soluzione." disse. Porse a Worf uno
strano dispositivo, a forma di penna. "Abbiamo usato questo nel
passato per camuffarci."
   Rei annui' approvando. "Buona idea, Ami."
   Worf prese il dispositivo e lo guardo' dubbioso. Ne aveva sentito
parlare, ma non l'aveva mai visto usare. "Come funziona?"
   Rei rispose "Di' soltanto 'Moon power trasformami in..' e quello in
cui vuoi camuffarti."
   "State scherzando."
   Rei sorrise a denti stretti. "Per nulla."
   "Ci provi, comandante" disse Sisko.
   Worf si acciglio', ovviamente piu' incerto di prima. "Si', signore.
MOON POWER! Trasformami in... un umano!" quasi si strozzo' dicendo
l'ultima parola.
   La magia della penna usci' ed avvolse Worf, oscurandolo alla vista
per diversi secondi. Quando svani', Worf sembrava molto umano.
   Un umano molto robusto. Ma dopotutto, umano.
   Dax sorrise. "Sta molto bene!" Worf rispose solo con uno sguardo
tagliente. 

   Un forte rumore riporto' Worf al presente. Sia lui che Rei
guardarono alla sorgente del suono, ma si rilassarono quando sentirono
la voce di Dax che aveva aperto il comunicatore. "Benjamin, abbiamo
localizzato Usagi." La sua voce era divertita. "Julian... e' appena
stato investito."
   "Usagi colpisce ancora" osservo' Rei a bassa voce, e Worf annui'.

   Dax guardo', di fianco, mentre Bashir e Usagi si rialzavano da
terra. Un gatto nero molto familiare era seduto di fianco a loro, con
un'espressione che sembrava sconcertata sul muso.
   "Mi dispiace!" disse Usagi per la quinta volta con una voce
leggermente preoccupata.
   "Va tutto bene." le rispose Julian, dolorante, rassicurandola di
nuovo. Per la verita' l'aveva sentita arrivare, ma non aveva previsto
la sua forza. E sfortunatamente aveva anche giudicato male la
velocita' a cui andava, e il risultato fu la collisione. "Nessun danno
permanente. Stai bene, um...?" la sua voce si spense, come se non
sapesse chi aveva di fronte.
   "Oh, il mio nome e' Usagi." rispose
   "Bashir. Julian Bashir." rispose il dottore. "Se posso chiederlo,
come mai sei cosi' di fretta?"
   "Oh, sto andando ad incontrare delle amiche" disse velocemente.
"Sono arrivata tardi a scuola, e sono stata messa in punizione. Sono
appena uscita e ora sono in ritardo all'appuntamento con loro, e Rei
sa essere cosi' permalosa..."
   Bashir annui' simpaticamente. "Si', l'ho visto." disse.
   "Huh?" Usagi lo guardo', confusa. Come poteva saperlo? "Conosce
Rei?" Un sorriso si apri' lentamente sul suo viso, e poi disse di
nuovo "Oh, allora e' il suo ragazzo?"
   Era raro che Dax si trovasse senza parole.

   E non era la sola. Ma Rei era una che non rimaneva senza parola per
molto.
   "Ragazzo?!?" urlo' appena senti' un click dal comunicatore che
indicava la chiusura del collegamento. "Lui?"
   "Ti suggerisco di tenere la voce bassa" la avviso' Worf. La sua
espressione rimase normale, ma i suoi occhi brillavano divertiti. "Non
dobbiamo attrarre l'attenzione."
   Rei si volto' e guardo' arrabbiata, a braccia incrociate, un albero
li' vicino. Continuo' a borbottare, ma a voce piu' bassa. "Quella
piccola testolina buffa..."

   Bashir balbetto' un attimo. "No, non lo e'." Decise che cambiare
argomento per coprire il suo lapsus fosse la strategia migliore. "E
chi e' il tuo amico a quattro zampe?"
   Usagi guardo' verso terra, dove Luna stava guardando
impazientemente verso di lei. "E' la mia gatta... si chiama Luna."
   Bashir si piego' e gratto' Luna. "Sembra intelligente..." Luna
inizio' a lisciarsi il pelo. "Per un gatto, intendo." Luna si alzo' di
colpo, guardando il dottore.
   "Per un gatto?" chiese Usagi, incerta se fosse stata offesa.
   "Si', anche se non ne sono sicuro... Mi piacciono di piu' i cani."
   Luna torno' a guardare Usagi, e le diede un colpetto con la zampa
sotto il ginocchio.
   Usagi guardo' la gatta, e le si allargarono gli occhi. "Oh, no! Il
tempo!" Comincio' a correre per la strada, poi si fermo' e si giro'.
Ci vediamo! Bye" Dopo aver fatto un ultimo cenno con la mano, corse
lungo la strada per il tempio, con la gatta che la seguiva. Dopo pochi
istanti un piccolo cane nero apparve da dietro l'albero li' vicino e,
dopo aver rivolto uno sguardo ironico ai due ufficiali, le segui'
lungo la strada.
   "E' duro da credere che il destino di questa Terra e quello della
Federazione dipendano da lei." commento' Bashir, quando la vide
iniziare a salire le scale del tempio.
   Dax tocco' il comunicatore, riaprendo il canale, poi ando' da
Bashir. Un osservatore avrebbe visto uno sguardo aguzzo nei suoi
occhi. "Allora, tu e Rei siete una coppietta adesso?"
   "Jadzia!"
   "Non pensi che sia attraente?"
   "Naturalmente lo e'!" esclamo'. "E' solo che..." si fermo' a meta'
della frase realizzando cosa stava combinando Dax.
   "E' solo che cosa?" chiese pericolosamante una voce dal comunicatore
prima che il dottore potesse pensare ad una risposta, ed impallidi'.
Non era saggio offendere, anche accidentalmente, qualcuno che
letteralmente poteva comandare il fuoco.
   Fortunatamente, fu salvato da un ulteriore imbarazzo. "Manteniamo
la testa sulle cose serie, signori" avviso' Sisko. "Dax?"
   "Usagi sta salendo le scale, signore." riporto', seriamente. "Odo
e' in posizione, come pianificato.'
   "Bene. Tenete gli occhi aperti. Le cose da qui in avanti accadranno
velocemente."

   Rei rimprovero' Usagi appena arrivo', con le mani piantate sui
fianchi. "Era ora! Che hai fatto? Ti sei fermata ad ogni gelateria che
hai incontrato sulla strada?" Ami la guardo' confusa, come Luna. Di
sicuro Rei aveva un modo tutto suo di parlare con la gente, con Usagi
in particolare, ma era piu' tesa del solito.
   La risposta era che Rei stava percependo gli osservatori intorno al
tempio. Ma visto che non sentiva nulla di malvagio, penso' che fossero
gli altri che Dax e la sua futura le avevano menzionato. Questo
significava che il pericolo che le avevano preannunciato si stava
facendo vicino, e la tensione che stava accumulando la stava facendo
impazzire.
   "No!" rispose Usagi. "Sono arrivata qui dritta dalla scuola! Anche
se mi sono scontrata con quel bel ragazzo..." Gli occhi si
rimpicciolirono e guardo' Rei piu' maliziosamente. "... che sembrava
conoscerti... Per caso, e' il tuo ragazzo?"
   "Huh? di chi stai parlando? Io non ho il ragazzo!" rispose Rei
ritirandosi un pelino.
   "Oh, ecco perche' sei cosi' acida, allora!" ribatte' Usagi.
   Rei stava pensando ad una ulteriore risposta, quando qualcosa
attiro' la sua attenzione nella borsa di Usagi. La raggiunse e tiro'
fuori il manga. "Oh, certo che sei venuta qui direttamente! DOPO aver
investito la fumetteria!"
   "Rei, ridammelo! E' mio!"

   Rei senti' un nodo alla gola nel vedere la discussione fra Usagi e
la sua controparte. Si era dimenticata quanto le mancavano tutte
quelle discussioni molto frequenti che aveva con Usagi. Ancora una
volta si ritrovo' a respingere le lacrime sbattendo gli occhi, e la
sua faccia si fece piu' determinata.
   Questa volta, Usagi non sarebbe morta, per nessuna ragione al
mondo.

   O'Brien si guardo' attorno, da un posto sicuro. Lui ed Ami erano
stati fra i primi ad entrare nello stadio, e diversi venditori stavano
ancora preparando tutto. "Sembra tranquillo" le disse.
   La ragazza guardo' il suo computer seminascosto. "Ho paura che non
durera' a lungo."
   "Stai rilevando qualcosa?" chiese, facendo una rapida scansione col
tricorder, cercando di tenerlo nascosto. "Perche' io non rilevo
nulla."
   "Perche' il suo tricorder non e' sensibile alle attivita' della
Negvaerse come il mio computer." Ami guardo' subito allo stand che
sarebbe stata la causa dei guai. "Ora che so cosa devo cercare, posso
rilevarli subito." Si acciglio'. "L'attivita' dello youma. Eccola qui.
Pero' non ho ancora trovato il mutaforma."
   "Molto bene" disse O'Brien. "Dovremo aspettare." Guardo' in alto e
vide che c'erano diverse aperture tra le travi che potevano rivelarsi
dei buoni punti di osservazione. E visto che doveva coprire le Senshi,
era meglio farlo fuori dalla visuale. "Stai qui. Cerco un posto
nascosto e mi faccio teletrasportare lassu'."

   Rei e Usagi vennero interrotte da un piccolo cane nero che si
avvicino' loro ed inizio' ad abbaiare. Era lungo quaso mezzo metro,
con il pelo completamente nero e un piccolo nodo dove doveva esserci
la coda. "Oh, che carino!" disse Usagi, facendo cenno al cane di
avvicinarsi. Lo fece, annusandola per un po'. La ragazza comincio' ad
accarezzarlo sulla testa, e lui compenso' la mancanza della coda con
cui scodinzolare, mettendo le zampe anteriori sulle sue ginocchia
richiamando ulteriori attenzioni.
   Gli occhi di Rei si rimpicciolirono mentre esaminava il cane. Non
poteva metterci un dito addosso, ma sentiva che c'era qualcosa di
sbagliato. Ancora, non sentiva nulla di malvagio. Poteva essere uno
degli osservatori di cui Dax le aveva parlato?
   Scosse la testa e cerco' di rilassarsi. Sarebbe stata contenta
quando quella giornata fosse finita. Tutte queste preoccupazioni le
stavano facendo venire un'ulcera... Ed era troppo giovane per questo!

   "Sembra che a Odo piaccia questo compito." osservo' Sisko.
   "Non lo ammettera' mai" rispose Kira. "Dira' solo che stava facendo
la sua parte."
   "Fino in fondo."

   "Usagi, lascia stare quel cane!" insistette Luna. "Abbiamo affari
Sailor piu' urgenti!"
   Usagi guardo' la gatta, che stava cercando di tenere Ami fra se' e
il cane. "Smetti di essere una gattina paurosa, Luna! E cosa ti fa
pensare che la Negaverse cerchera' di fare qualcosa? Li abbiamo appena
sconfitti al parco giochi!"
   "Oh, davvero!" le disse Rei. "E tu pensi che non faranno altro dopo
di quello, testolina buffa?"
   Usagi guardo' Rei e stava per replicare, ma Ami intervenne. "Luna
potrebbe aver ragione. Potrebbero essere gia' pronti per
qualcos'altro."
   "Io penso che lo siano gia'!" disse Luna. "Ho trovato un articolo
su un giornale che parlava di gente che scompariva nei pressi dello
stadio del baseball."
   "Oh, non ancora!" borbotto' Usagi.
   Luna annui'. "Ho paura di si', Usagi. Dovremmo invest.. Ehi!
Smettila!" l'ultima frase era rivolta al cane, che aveva iniziato ad
annusarla. "Oh! Io odio i cani!"
   Odo annui' a se stesso, soddisfatto del fatto che quella fosse la
vera Luna. Finora, non c'erano stati segni della presenza del
mutaforme. Sarebbe apparso allo stadio, come prima.
   Nel frattempo, le tre ragazze ridacchiavano alla vista. "Sono
contenta che troviate tutto questo divertente." disse Luna, con un
tono che indicava tutt'altro. "Adesso andiamo!" Si volto' per andare,
e le tre ragazze la seguirono. Sentendo che c'era qualcosa che le
seguiva, Luna si volto' e vide il cane che era a pochi passi da loro.
"Oh no, tu no! Usagi, di' a quel cane di restare qui!"
   Usagi sospiro' "L'hai sentita. Fermo li'!". Il cane la guardo' con
uno sguardo compassionevole, poi inizio' a latrare e a guaire. "Non
credo che voglia stare qui, Luna."
   "Non lo possiamo portare con noi." disse Ami. "Potrebbe essere
pericoloso."
   "Ho un'idea." Rei corse dentro e torno' con un paio di metri di
corda. Lego' velocemente il cane ad un albero, ignorando i suoi guaiti
con difficolta'. "Ecco. Cosi' dovrebbe trattenerlo!"
   Le tre ragazze e la gatta tornarono sulla loro strada, con il cane
che le guardava finche' non furono fuori dalla vista. Quando
sparirono, la pelle del suo collo si altero' e divenne una gelatina
color caramello, che colo' attorno alla corda. La corda cadde al suolo
e il cane segui' le Senshi.
   La controparte di Rei annui' a Worf. "Stanno andando." Premette il
suo comunicatore quando furono a distanza. "Mars a Sisko. Sono per
strada."
   "Le vediamo. A tutti gli altri: dirigersi verso lo stadio. Kira ed
io le seguiamo lungo la strada."

   Pluto si alzo' dalla stazione delle comunicazioni sul ponte, dove
stava controllando le trasmissioni dell'away team. Finora, tutto
sembrava andare come pianificato. Ma il momento critico doveva ancora
venire.
   E c'era anche un altro dettaglio da sistemare. L'equipaggio era
concentrato sul salvare Sailor Moon da ignorare cosa fare con il
secondo flusso quantico. Bisognava sistemarlo, per evitare che
l'Enterprise lo rilevasse fra qualche mese. Fortunatamente, lei e Q ne
avevano discusso.
   Ando' verso la stazione di ingegneria. "Signor Muniz..."
   L'ingegnere si volto'. "Si'?"
   "Ho un compito per lei." Gli diede un padd. "Ho bisogno che lei
modifichi un siluro quantico secondo questi parametri."
   Muniz esamino' i dati, poi guardo' il tenente Glynn, che era in
comando. Dato che il capitano aveva dato istruzioni di collaborare
pienamente con Sailor Pluto, annui'. Muniz si alzo' "Va bene. Mi metto
subito al lavoro."

   "Che succede, Luna?" chiese Usagi preoccupata. La gatta si era
fermata quando erano ormai vicine allo stadio, con l'espressione
confusa. Infatti, si era guardata intorno durante tutto il tragitto.
   "Non ne sono sicura." rispose. "Ma sento qualcosa di strano qui
attorno. E' come se fossimo seguite."
   Rei si irrigidi'. Aveva ancora la sensazione di essere osservata, ma
era come al tempio. Non c'era niente di malvagio, percio' era dovuto
ancora agli altri che Dax e la sua controparte le avevano detto.
Velocemente, penso' di avvisare Usagi e Ami su cio' che era successo
quella mattina, ma scarto' l'idea subito. Dax era stata chiara che
avrebbe dovuto permettere che gli eventi fluissero normalmente,
altrimenti la Negaverse avrebbe potuto rinunciare al piano e
ricominciarne un altro, e questa volta, non potevano esserci Dax e
gli altri ad evitare che potesse riaccadere. "Sei sicura, Luna? Non
sento nulla di malvagio." disse ad alta voce.
   "Beh, questo chiarisce tutto." disse Usagi. "Luna sta diventando
paranoica!"
   "Non e' vero!" rispose la gatta. "C'e' qualcosa qui attorno. Ci
scommetto le mie zampe!"
   "Come vuoi." le disse Usagi. "Prima mi vieni fuori con questa idea
che la Negaverse attacchera' in uno stadio di baseball, che direi e'
uno strano posto, e ora mi dici che hai delle strane sensazioni che
neanche Rei sta sentendo. Luna, per me sei matta."
   Luna guardo' la bionda. "Se sono diventata matta, e' solo grazie a
te, Usagi." le rispose prima di riprendere il cammino.
   "Hey!" urlo' Usagi prima di seguirla. "Luna, e' gia' abbastanza che
debba comprare un biglietto qui che dissanguera' le mie mance! Non ho
bisogno che mi parli cosi'!"
   "Se tu smettessi di comprare tutti quei manga, risparmieresti di
piu' sulle mance, testolina buffa." le disse Rei.
   "Oh, gia'! Senti chi parla di non comprare i manga!" le rispose
Usagi.
   Ami sospiro'. Stava per essere una lunga giornata...

   Sisko alzo' lo sguardo dal volantino che aveva preso. Le tre Sailor
Senshi erano vicine, abbastanza da poter sentire i loro discorsi.
"Penso che Luna abbia ragione." stava dicendo Rei. "Ho una cattiva
sensazione da quando siamo entrate."
   "Questo viene da una ragazza che aveva deciso che *io* ero un
diavolo e che mi ha colpita con un okami in fronte dopo pochi minuti
che ci conoscevamo?" disse Usagi. "Non mi fa sentire davvero meglio di
quanto mi e' toccato sborsare delle mie mance per il biglietto."
   Gli occhi di Rei si rimpicciolirono, ma Ami intervenne prima che
potesse dire qualcosa. "Dovremmo dividerci per coprire piu' spazio.
Luna e io andremo di qua, mentre voi due controllerete dall'altra
parte."
   "Aspetta un attimo! Io voglio venire con te, Ami. Luna puo' andare
con la brontolona!" disse Usagi.
   "A me va bene." disse Rei, causando una serie di sguardi stupiti
dalle altre. "Andiamo, Usagi." Rei prese la borsa che nascondeva Luna
da Usagi e la diede ad Ami, poi prese la bionda per un braccio e
inizio' a muoversi verso l'atrio.
   Luna e Ami stavano ancora guardando stupite, mentre Sisko e Kira
seguirono le due ragazze.

   Ami guardo' dal suo punto di osservazione quando Usagi e Rei
passarono per l'atrio. Appena passate, si mosse nella direzione
opposta, andando dove stava andando la sua controparte.

   "Stanno arrivando." noto' Bashir.
   Dax annui', ma non rispose. Lei e Bashir avevano preso posto presso
lo stand che doveva essere quello di fianco a quello della Negaverse,
se le cose stavano procedendo come l'altra volta, ma non troppo vicini
in modo da evitare di essere all'intermo del campo illusorio. La Rei
del presente e Usagi si stavano avvicinando, come dovevano fare. Sullo
sfondo Dax poteva vedere Benjamin e Kira che le seguivano, ma non
aveva idea di dove si trovassero Worf e Rei.
   Fu in quel momento che Usagi vide i prezzi, e si mise subito in
coda. Rei la prese per un braccio. "Che credi di fare?" Dax senti' Rei
che le parlava, con la voce bassa ma non abbastanza. "Siamo qui per
lavoro, Usagi, ricordi? Inoltre, potrebbe essere pericoloso!"
   "Pericoloso?!?" Usagi chiese incredula. "Qui? Rei, stai diventando
peggio di Luna. Lasciami andare!" Con quello diede uno strattone e si
libero' il braccio.
   Rei stava per fermarla di nuovo, ma intravide Dax nelle vicinanze.
La Trill le diede un cenno rassicurante, indicandole che tutto l'aiuto
necessario era attorno. Si rilasso' un attimo e segui' Usagi in coda.
   Nel momento in cui Rei prese posto in fila, la cattiva sensazione
che aveva si intensifico' improvvisamente. C'era qualcosa di malvagio
nelle vicinanze. I suoi occhi si rimpicciolirono e sposto' lo sguardo
dovunque nel tentativo di localizzare qualcos 'Si comincia!' penso'.

   Luna sporse la testa fuori dalla borsa dove era nascosta. "Trovato
qualcosa, Ami?"
   "Niente di concreto" rispose. Premette alcuni tasti sul computer e
si acciglio'. "Finora non ci sono indicazioni di attivita' della
Negaverse, ma sto rilevando qualcosa di anomalo. Inclusa una cosa
che..."
   "Che e' proprio sopra di te?" Ami si giro' per vedere da dove
veniva la voce, ma rimase di stucco. Anche Luna fu sorpresa allo
stesso modo. La ragazza che aveva parlato loro, era vestita
differentemente da Ami, ma in tutti gli altri aspetti era identica a
lei. "Il tuo computer sta rilevando me e il mio computer." Fece un
cenno al proprio computer, che Ami vide essere identico al suo.
   "Chi sei tu?" chiese Ami appena riusci' a ritrovare la voce.
   "Sono te. Quasi un anno piu' vecchia, ma te. Puoi confermarlo
scansionandomi." Si fermo' mentre Ami inizio' le scansioni, esaminando
sia il suo doppio che il computer. "La ragione per cui non rilevi
attivita' della Negaverse, e' perche' si sono mascherati dietro ad un
campo illusorio."
   "Come lo sai?" chiese Luna.
   "Perche' io ho gia' vissuto questo giorno, Luna. E sono qui... per
evitare che vada male ancora."
   Prima che Luna potesse fare altre domande, un beep arrivo' dal
computer di Ami. "Lei e' me." confermo'. "A parte nove mesi di
crescita, in tutti gli aspetti siamo identiche... anche fin nel DNA. E
il suo computer e' esattamente lo stesso che ho io."
   "Naturalmente" rispose il suo doppio. "Sono te, solo un po' piu'
vecchia." Fece dei cenni, indicando la direzione dove erano andate Rei
e Usagi. "Ora andiamo. Ho bisogno di voi quando inizieranno i
problemi." Si mosse, e Ami la segui' quasi subito.
   Corse per raggiungerla. "Che vuoi dire riguardo ai problemi?"
   "Luna aveva ragione. Questa e' una operazione della Negaverse."
spiego' la Ami piu' vecchia. "Ma non e' solo un'operazione per
racimolare energia. E' anche una trappola. E se non staremo attente,
Sailor Moon potrebbe venire uccisa... di nuovo."

   O'Brien guardo' in basso, ai vari stand, tamburellando sul suo
fucile phaser. Tutto sembrava normale da quanto poteva vedere, ma il
suo tricorder gli stava dicendo che stava per succedere qualcosa.
   Improvvisamente il campo illusorio svani', e O'Brien pote' vedere
il caos che si stava manifestando laggiu'. La gente stava correndo
via, urlando terrorizzata, mentre lo youma, Rybite era il suo nome da
quanto si ricordava, stava al banco. "Non ci posso credere!" borbotto'
quando lo vide "Assomiglia ad un Cardassiano."
   Poi diversi movimenti attrassero la sua attenzione. "Che
diavolo...?"

   Entrambe le Ami videro il caos che si stava formando. "Oh,
diavolo." esclamo' la Ami del futuro, lasciando sorpresa la sua
controparte. "E' gia' iniziata."
   "Allora faremo meglio a muoverci!" disse Luna. La gatta stava
facendo del suo meglio per nasconderlo, ma era scossa dal racconto
dell'altra Ami di quanto era successo nel passato nei minuti che
seguivano. "Devi scoprire dov'e' il mutaforma."
   "Pensavo fosse quel cane." disse Ami mentre si sbrigavano.
   "No, quello era Odo. E' dalla nostra parte." la controparte
rispose. "Lui..." Un beep arrivo' dal computer, seguito da un beep
identico da quello di Ami. "Oh no! Sono qui." borbotto' leggendo i
risultati. Premette un medaglione che indossava sul petto, sotto 
la spalla sinistra. "Mitzuno a Sisko. Ho appena rilevato..."
   "Lo vediamo" rispose una voce dal medaglione. "Torna qui in
fretta." Ami annui' a se stessa, portando con se' la sua controparte.
La fase tre era iniziata.

   O'Brien vide apparire dal suo nascondiglio tre ombre molto
familiari ed armate seguire la folla in panico. "E' proprio quello che
ci voleva, maledizione!" borbotto' "Jem'Hadar!"

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TO BE CONTINUED 


A Sailor paradox - 5

A Sailor paradox - 7
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