Il sindaco Cosimi, ospite allo spettacolo di Paolo Ruffini, ha lanciato una proposta ai proprietari della Gran Guardia: vendetecela a un prezzo politico e noi la restituiamo alla città. Quando i sindaci facevano "qualcosa di sinistra"
Livorno, 21 settembre 2007. Adesso
del cinema Odeon rimane solamente il ricordo. Il monumentale cinema
progettato da Virgilio Marchi oltre mezzo secolo fa, il più
grande d'Italia e, secondo alcune fonti, d'Europa, è stato
sventrato, lasciando in piedi soltanto la facciata. Come se platea
e galleria, fondamentali in una struttura di questo tipo, non avessero
avuto eguale importanza artistica. Il parcheggio che sorgerà
al suo posto, oltretutto, rappresenta un'inversione di tendenza nella
linea fin qui seguita dall'Amministrazione Comunale. Come si fa a
conciliare una politica che scoraggia l'utilizzo dell'auto per recarsi
in centro al lavoro o al cinema (ZTL, "fasce orarie" e parcheggi
a pagamento per non più di due ore, fatti salvi quello di piazza
Mazzini, dove però occorre la bussola per entrare e uscire,
specie se si viene da sud e quello di piazza Unità d'Italia,
che permette tempi di sosta più lunghi, ma le tariffe salgono
in maniera esponenziale) con la nascita di un mastodontico autosilo?
Si dice che in questa zona c'è fame di posti auto.
Anche
se così fosse, chi obbliga i residenti a comprarsene uno dentro
l'ex Odeon? Non sarebbe bastato disciplinare meglio l'attuale
situazione? Invece stiamo assistendo a una serie di avvenimenti assurdi.
La nascita della cosiddetta "autostrada del mare" (il viale
a quattro corsie che collega piazza Mazzini con gli scali Cialdini)
e la contraddittoria disciplina della viabilità nel quartiere
(cartelli ormai inutili, lo slalom in piazza Giovine Italia con l'impossibilità
di dirigersi verso sud), il parcheggio in costruzione che andrà
a insistere su un'area dove il traffico è già un problema.
La creazione del doppio senso di marcia in via degli Apostoli, allo
scopo di permettere il movimento dei mezzi operativi del cantiere
(impossibilitati ad accedervi da via Verdi) ha fatto sparire una cinquantina
di posti per altrettante auto. Si tratta anche di un'originale iniziativa
di marketing volta a far crescere il problema-parcheggi per cui l'Odeon
rappresenterebbe, per gli automobilisti esasperati, una soluzione? Non ci sarebbe da stupirsi se, alla fine
dei lavori, via degli Apostoli restasse per sempre a doppio senso,
nuova via d'accesso per il parcheggio appena ultimato.
1976: il quotidiano livornese "Il Telegrafo" era stato, senza tanti complimenti, messo in liquidazione dall'editore Attilio Monti, che lo considerava un inutile "doppione" dell'altro suo giornale, "La Nazione". Giornalisti e poligrafici si ribellarono e occuparono il palazzo. Quando si cominciava a profilare la possibilità che Monti chiedesse alla polizia di far sgombrare l'edificio con la forza, l'allora sindaco Alì Nannipieri (recentemente scomparso) prese la decisione che salvò la vita al giornale. Requisì sede e tipografia, in quanto si trattava di un patrimonio della città, anche se proprietà dell'editore Monti. Come mai il sindaco Cosimi non ha voluto seguire l'esempio del suo predecessore?
Non posso non sottolineare
che, secondo me, smantellare l'Odeon è stata un'idea scellerata
e antieconomica. Alcune domande: investire tutti questi soldi
per impiantare in fondo al largo dei Valdesi un parcheggio coperto
rappresenterà un buon affare oppure no? Avevo fatto un po' di calcoli,
un po' di tempo fa... Facciamo finta che i lavori costino poco, pochissimo,
diciamo 500.000 euro. Aggiungiamo la cifra ai 6 milioni spesi per
l'acquisto (approssimando per difetto). Fanno 6 milioni e mezzo. I
posti auto (non garage) disponibili saranno 650. 10.000 euro per realizzare
ogni posto macchina. 250 di tali posti saranno messi in vendita. A
quanto? Difficile pensare che una persona normale intenda spendere
più di 10.000 euro per acquistare un riquadro all'interno di una striscia
gialla o bianca, ma poniamo che si trovino comunque 250 persone disposte
a spendere questi soldi (fanno due milioni e mezzo), gli altri 400
posti liberi (quattro milioni) in quanto tempo saranno ammortizzati?
Poniamo che si paghi un euro all'ora per lasciare la macchina, poniamo
anche che tutti i 400 posti siano pieni dalle 8 alle 20. Fanno 4.800
euro al giorno. Immaginiamo anche che per il parcheggio si paghi sempre,
anche alla domenica. Fa 1.752.000 euro all'anno, quindi circa tre
anni per pareggiare i conti, senza contare però tutti gli altri oneri
accessori: corrente elettrica (nel parcheggio al coperto deve esserci
un livello di illuminazione tale da garantire la visibilità, nonché
un sistema di ventilazione), stipendi del personale per gestione e
vigilanza, manutenzione sbarre e macchinette emettitrici, assicurazione
infortuni, incendi etc. Se poi, come è immaginabile, il prezzo di
vendita degli spazi si terrà al di sotto del 10.000 euro cadauno,
anche i tempi necessari a recuperare gli investimenti si allungheranno.
Sembra che, successivamente, si sia deciso di realizzare proprio dei
box. Considerando che una parete costa di più di un riquadro
tracciato con la vernice (e ingombra di più), il risultato
sarà che ci saranno ancora più spese e meno posti per
le auto. Infatti, leggendo il comunicato SPIL pubblicato anche sul sito del Comune, si desume che i box saranno 178, i posti auto 424, per un totale di 602 anziché 650. O i prezzi aumentano, oppure i profitti caleranno ancora.
Il Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, ha dichiarato che l'operazione
"Odeon" è conveniente. Sarà così? Anche se fosse un ottimo affare:
come si concilia la scelta di impiantare un parcheggio in questa zona
con la politica fin qui seguita, volta a scoraggiare l'utilizzo del
mezzo privato per raggiungere non soltanto il centro storico, ma anche
le nuove aree di sosta limitata per fasce orarie, che ormai comprendono
più di mezza città? I livornesi hanno sempre mostrato di essere allergici
ai parcheggi a pagamento, basta pensare all'esperienza fallimentare
del parcheggio di scambio di Barriera Roma e a quella delle "strisce
blu" di via Grande per farsene un'idea. Che l'Odeon potrebbe rappresentare
un problema piuttosto che un affare vantaggioso, però, lo si
intuisce dal fatto che, a quanto pare, non sarà l'ATL (che
ha già i suoi problemi) ad occuparsene. Si è parlato di Firenze
Parcheggi, per la gestione dell'area di sosta. Questa società, recentemente,
ha dovuto anch'essa fare i conti con un preoccupante calo degli incassi.
Vorrà misurarsi con questa nuova, rischiosa, sfida? La posizione,
che fu infelice e penalizzante per il cinema "Odeon", potrebbe creare
altrettanti problemi anche per il parcheggio. L'unica via d'accesso
è la via Verdi (a senso unico), a meno di non ridisegnare tutta la
viabilità circostante (da cui la mia preoccupazione riguardo all'
istituzione di una corsia preferenziale per raggiungere, da via degli
Apostoli, largo dei Valdesi e via Sardi, perché sembra che
l'accesso all'autosilo sarà dalle vecchie uscite d'emergenza
del cinema). In via Verdi, però, c'è anche la Misericordia.
Sarà possibile la convivenza? Un'ambulanza in uscita dalla
sede potrebbe rischiare, ad esempio, di trovarsi imbottigliata tra le auto in attesa
di parcheggiare, oppure (è già accaduto anni fa in piazza
Grande) di scontrarsi con la classica auto che arriva da via degli
Apostoli con lo stereo "a palla" che rende impossibile sentire
la sirena. Chi avrebbe sulla coscienza l'eventuale decesso di una
persona che non è stata raggiunta in tempo perché il traffico ostruiva
la strada?
Si è demolito un cinema per lasciar posto a un inutile mostro, come se l'esperienza di piazza Guerrazzi (coi famosi "bunker"), largo Attias e via dicendo non avesse insegnato nulla. Ne parleremo tra qualche anno, ma mi piacerebbe che, in caso le mie previsioni si dovessero avverare, gli autori di questa "bravata" fossero obbligati a rispondere in solido di tanto spreco. In fin dei conti, sei milioni di euro divisi per 150.000 livornesi fanno circa 40 euro a testa. 200 euro per una famiglia di 5 persone... Non trovate che sia un po' troppo?
Dopo la critica, le proposte
L'Odeon poteva mantenere un posto importante nella storia dello spettacolo, livornese e italiano. Cosa impediva, ad esempio, di ricavarne una casa-museo del cinema, che avrebbe fatto invidia anche a Roma? Leggi quello che proponevo, anche se ormai serve a poco, dal 2005.
Tazebao
"Gran Guardia"
Nell'agosto
2005 abbiamo espresso il disappunto per la chiusura dei due cinema,
riempiendo con le nostre proteste i pannelli di legno che bloccavano
le porte della "Gran Guardia". Volantini, manifesti, locandine, poesie,
appunti, pupazzi.
Alcune delle affissioni di quei giorni, poi rimosse assieme a tutta la palizzata. Altri siti sui cinema che chiudono: http://lagranguardia.altervista.org
Forum per la discussione virtuale: http://pub4.bravenet.com/forum/270842402/show/720260 e http://pub4.bravenet.com/forum/270842402/show/719477 raggiungibili dal sito del musicista David D'Alesio.
Inoltre segnalo anche un'altra raccolta di foto di affissioni del tazebao a questo indirizzo.
Considerazioni
sulla multisala "Medusa":
Non intendiamo demonizzare il grosso cinema di Porta a Terra o augurarci
che chiuda, anche se il suo arrivo ha portato già tre vittime illustri
in città ("Metropolitan", "Odeon" e "Gran Guardia"). Nessuno, però,
deve dimenticare che l'inaugurazione del "Medusa" ha avuto luogo il
10 aprile 2003, giorno di lutto cittadino per ricordare le 140 vittime
del "Moby Prince", e nessuno deve dimenticare anche che, nel primo
giorno di lutto per la morte di Giovanni Paolo II, le sue nove sale
sono rimaste in attività. È proprio, quello del multiplex di Berlusconi,
un modo diverso di lavorare e di vedere il cinema. Clicca
qui per leggere la storia.
Per
saperne di più sul cinema Odeon e su Virgilio Marchi,
un po' di notizie reperibili qua e là su Internet:
Virgilio Marchi architetto. Dal mensile "Comune Notizie": la
progettazione del Cinema "Odeon"
Se il link non funziona, clicca qui
Virgilio
Marchi su "Sapere" (Enciclopedia De Agostini)
Cinema Odeon su Wikipedia
Comunicato del Comitato difesa cinema e teatri livornesi
Abbattuto dopo 55 anni..., articolo del "Tirreno"
Fotogallery dal sito del "Tirreno"
Odeon, è qui l'accesso al centro..., articolo del "Corriere di Livorno"
Altri articoli pubblicati dalla stampa locale
"Odeon occupato", filmato dal sito di "Lavori in corso"
Video inviato al sito del "Tirreno" da Zandor Gregorich
Video di italycool su YouTube
"La stagione del piccone demolitore..." Clicca qui per leggere l'intervento di Dario Matteoni
Vittorio Sgarbi e l'Odeon dal blog di Roberto Malfatti
Silenzi, demolizioni e improvvisazioni dal blog dell'ex sindaco di Livorno, Gianfranco Lamberti
Dal sito del Comune di Livorno:
Nell'ex Odeon nuovi parcheggi per il Centro urbano
Trasformare l'Odeon per migliorare la città
Lavori all'Odeon, cambia la circolazione nelle strade limitrofe a largo Valdesi
Alla Gran Guardia e all'Odeon non hanno solo proiettato film, ce li hanno anche girati. Lo sapevi? Clicca qui
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Sono Marco Sisi, autore e regista televisivo livornese. Opero a Roma da più di vent'anni, ma non ho mai interrotto il legame che mi unisce alla mia città natale. Ho scritto due saggi di storia del cinema, che analizzano il rapporto fra Livorno e il mondo della celluloide. Superfluo dire, quindi, che ogni questione connessa a tale argomento è per me interessante e coinvolgente. Questo sito nasce per dare spazio alla protesta per la chiusura dell'Odeon, bellissimo cinema, che alla sua inaugurazione era il più grande d'Italia. Non siamo riusciti a impedire che questa storica sala cessi l'attività, così come purtroppo è accaduto anche alla Gran Guardia, ma è necessario darsi da fare per evitare che altri cinema e simbolici luoghi cittadini facciano la stessa fine. Non mi va di stare a guardare mentre accade un simile disastro, quindi credo che sia opportuno e urgente manifestare disaccordo e preoccupazione. Non dimentichiamo che Livorno, nei primi anni del Novecento, era la città con la maggiore densità di sale cinematografiche in Italia. Vi sono nati Amedeo Modigliani, Giorgio Caproni, Sabatino Lopez, Dario Niccodemi e Pietro Mascagni, ma anche Vivi Gioi, Doris Duranti, Carlo Romano, Emilio Cigoli, Umberto Melnati, Maleno Malenotti, Alfredo Bini, Paolo Virzì, Francesco Bruni, Graziano Diana, Virgilio Marchi e molti altri, più o meno celebri, artisti e tecnici cinematografici. Federico Caprilli, anch'egli livornese, è riconosciuto in tutto il mondo come l'inventore dell'equitazione moderna. La chiusura dell'Odeon e della Gran Guardia, pochi mesi dopo quella del Metropolitan, assieme alla crisi che attanaglia altri cinema come i Quattro Mori, rappresenta un oltraggio alla storia e alla memoria. E sì che il rapporto fra Livorno e il cinema, ad esempio, potrebbe rappresentare un elemento di richiamo per i turisti che scendono dalle "Love Boat" ormeggiate in porto, che adesso invece non fanno altro che correre a vedere la Torre Pendente a Pisa, mentre potrebbe essere loro offerto un giro turistico attraverso i luoghi del cinema cittadini. Perderemo, dopo tante, anche questa opportunità?
Scrivimi a marcosisi@inwind.it.
Per informazioni mi puoi chiamare al 328 8843355