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Il nome Domusnovas rievoca la storia : una <Villanova> fondata nel regno Karalense intorno all’anno mille. Il centro di Domusnovas è infatti di origine alto medioevale, ma il suo territorio ha tracce di insediamenti molto più antichi. Si presume che i primi nuclei abitativi si trovassero più a monte presso la grotta di San Giovanni utilizzata in epoca preistorica (2800-1800 A.C.) come fortezza e abitazione. In questa località sono stati infatti rinvenuti dallo speleo Club, oggetti vari, ceramiche e frammenti ossei. All’ingresso e all’uscita della cavità si possono anche notare avanzi di mura d’architettura simile a quella nuragica. Alla periferia del paese si trovano i resti di un nuraghe che doveva essere uno dei più notevoli dell’isola, sia per la grandezza sia per la singolarità della sua pianta. Vasetto del Neolitico Medio
Vasetto del neolitico medio Il nuraghe denominato <S’omu de S’orcu> è del tipo polilobato con torre centrale arcaica e con altre diverse torri. La presenza di questo nuraghe ci fa supporre che durante l’epoca nuragica Domusnovas sia stata un punto strategico molto importante probabilmente per l’approvvigionamento idrico. Infatti il nuraghe sorge non molto distante dal rio San Giovanni, in prossimità del monte Acqua, ricco di sorgenti. Durante le rispettive dominazioni , Fenici ,Cartaginesi e Romani sfruttavano il territorio montano del paese ricco di piombo argentifero aprendo le miniere di Barraxiutta e Sa Duchessa. Recenti scavi in località Sa Scoria hanno portato alla luce i resti di tre fonderie anteriori al periodo romano.
Si presume che i minerali estratti dalle vicine miniere venissero portati a valle per essere lavorati e inviati a Roma per la coniazione delle monete e la lavorazione delle armi. Il periodo Fenicio - Punico è testimoniato dal tempio di Matzani che ricorda lo stile egiziano e che si trova sui monti tra Domusnovas , Villacidro e Vallermosa . Pochi i resti di età Romana a parte quelli dell’acquedotto che portava a Cagliari le buone acque della regione, si conosce solo il ritrovamento di un bellissimo RHYTON di vetro verde e lungo il torrente gli avanzi di nove fonderie. Nel medioevo, Domusnovas, che faceva parte del giudicato di Cagliari, passò sotto la dominazione pisana (X 111 secolo) e venne governata da Guelfo Della Gherardesca , figlio del conte Ugolino. I Pisani interessati all’estrazione dell’argento e del piombo di cui le miniere della zona erano ricche, fortificarono il borgo con delle mura e una torre cingendo il territorio con una cerniera difensiva poggiante, oltre che sulla torre di Domusnovas, sul castello dell’Acquafredda di Siliqua , su quello di Gioiosa Guardia di Villamassargia e sulla città fortificata di Iglesias . Rhyton di vetro 1° sec. D. C.

Il bacino minerario era cosi difeso dagli attacchi di Genova , secolare rivale pisana anch’essa interessata al dominio sul Giudicato. Domusnovas costituiva all’epoca il più grande sostegno agricolo dell’economia mineraria dell’iglesiente. Dopo la terribile fine del Conte Ugolino, lasciato morire di fame nelle carceri pisane, gherardesca si ribellarono alla Repubblica di Pisa ed iniziarono le ostilità con il comune toscano e con il Giudicato d’Arborea suo alleato.

Tempio di Matzanni Fenicio - Punico Le truppe arborensi e pisane assalirono Domusnovas e se ne impadronirono ponendo a guardia del castello cento balestrieri cagliaritani. Il popolo insorse e li trucidò riaccogliendo Guelfo con i suoi guerriglieri. Il giudice Mariano 2° d’Arborea però alcune settimane dopo ritornò all’assalto, vinse e fece prigioniero il Gherardesca e "non lo rese a suo fratello Lotto che col prezzo di Villaiglesias e degli altri luoghi che governava". Gli arboresi smantellarono allora le fortificazioni di Iglesias e di Domusnovas. Di questo castello, che si trovava nella strada principale vicino alla chiesa parrocchiale (B.V. Assunta), oggi non rimangono tracce. Guelfo si fece allora aiutare dal fratello Lotto e riuscì a riconquistare il borgo. Anche questa vittoria fu però di breve durata perché gli Arboresi ritornarono all’attacco e batterono definitivamente i due Della Gherardesca: Lotto riuscì a fuggire, Guelfo ferito si rifugiò in un monastero dove trascorse gli ultimi istanti della sua vita..
Nel 1324, con l’inizio della dominazione aragonese in Sardegna, anche Domusnovas entrò a far parte del regno di Aragona. Quando nel 1355 fu convocato a Cagliari il primo parlamento, Domusnovas ci mandò i suoi rappresentanti. Per un certo periodo godette di privilegi, poi come feudo venne incorporato nel marchesato di Villacidro e Palmas i cui ultimi signori furono i Bou Crespi di Valdaura. Nel 1780 Domusnovas aveva 502 abitanti e una economia florida favorita dalla copiosa presenza delle acque di due ruscelli. Nel 1861 la popolazione era di oltre 2000 abitanti, grazie all’impulso dato dall’industria mineraria e dalla sua agricoltura; il paese disponeva di un servizio sanitario composto da tre medici e due ostetriche, un monte granatico, una scuola elementare, ed era sede di mandamento da cui dipendeva anche Villamassargia, Musei e Siliqua. Pozzo pre-nuragico

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