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Spazio museale della Gianavella - pannello 5 - sezione 1


Una pace fasulla

I Valdesi devono sopportare continui soprusi ed angherie da parte dei soldati del Duca


Rovine del forte di S.Maria a Torre
Le “patenti di grazia” del 1655 in realtà non portarono la pace. Molti articoli subirono un’interpretazione restrittiva, e con la nomina a governatore del forte di S.Maria del signore di Bagnolo aumentarono i soprusi e le angherie verso i Valdesi.

Ecco la descrizione che ne fecero i Valdesi in un documento inviato al Duca nel dicembre 1663:
«Una truppa di soldati, venendo dalle parti di Lusernetta, uccisero alle Vigne Giovanni Pellenc, di quella località, e sfondarono le porte e portarono via il vino. Caterina, moglie di Giacomo Gianavello, fu portata al forte; i cerchi in ferro dei tini e delle botti furono rubati.»

«Alcuni soldati entrarono nella casa di una povera donna di S.Giovanni, la vedova di Bartolomeo Bianchi, e schiacciarono e buttarono dalla finestra i suoi bachi da seta.»

«[il Signore di Bagnolo] ha fatto demolire una buona parte delle case di Torre, come quella del signor G. Tholosan, la casa della comunità, e altre, senza parlare di molti altri danni, che si potrebbero verificare a S.Giovanni e alle Vigne, da dove sono stati portati via i mobili e distrutte le case.

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