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Spazio museale della Gianavella - pannello 5 - sezione 4


La battaglia di Angrogna

Il 6 luglio 1663, 8000 soldati attaccano Angrogna, difesa vittoriosamente da Gianavello

Per fermare l’azione dei Banditi il Duca inviò alle Valli sei compagnie di soldati regolari al comando del marchese di Fleury, che si unirono alle truppe del signore di Bagnolo e del marchese di Angrogna. Distrussero il grano nella pianura di Luserna e attaccarono da tre lati Angrogna, ma furono respinti dai Valdesi. Un attacco fu rivolto anche contro le Vigne.

Il pastore Leger, contemporaneo di Gianavello, così racconta l’assalto finale ai Piani:

«...poiché era ancora presto, [i Valdesi] avendo lasciato una buona guardia dalla parte di Rocchamaneoud, accorsero ai Piani, dove i loro fratelli avevano perso la speranza di snidare il nemico. Ma quando videro i soccorsi, il sergente Boirat di Pramollo ed un suo compagno, avanzando carponi dietro una roccia, si avvicinarono al campo nemico, uccisero una sentinella ciascuno, e si gettarono oltre la trincea con il coltello alla mano, gridando “Avanza!, Vittoria!”

In quel momento tutto il resto dei Valdesi li seguirono e portarono un tale scompiglio nel campo nemico che perfino i Generali nemici, temendo per la loro vita, non furono ultimi a fuggire in completo disordine...
...un prigioniero il giorno successivo raccontò che solo tra le truppe di Fleury si lamentavano oltre 300 morti.»

1. L'attacco su Rocchamaneoud è respinto

2. Nel frattempo, pochi valdesi contengono l'attacco alle Porte e costringono il nemico a ritirarsi ai Piani, dove si trincera

3. I valdesi, sgominati gli uomini del Bagnolo, si concentrano assaltando i Piani e mettendo in fuga il resto dell'esercito sabaudo

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