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Spazio museale della Gianavella - pannello 6 - sezione 1


Un accordo doloroso

I Valdesi acconsentono a fare la pace con il Duca, ma Gianavello e i Banditi sono costretti all’esilio

La popolazione valdese aveva appoggiato l’azione dei Banditi, ma nel 1663 la situazione economica si fece drammatica, perché la guerra aveva impedito coltivazioni e raccolti. Le truppe ducali non erano in grado di battere i Valdesi, ma Gianavello non poteva sperare in una vittoria definitiva. Il desiderio di pace prevalse tra i Valdesi, e alla conferenza di pace che si aprì a Torino il 17 dicembre essi accettarono le proposte ducali, anche se molto dure: proibito tenere il culto a S.Giovanni, sgombero dei Valdesi dalle Vigne, esilio per i Banditi.

Gianavello e i suoi compagni lasciarono le Valli il 19 febbraio 1664.

Ecco il racconto di un’assemblea dei Valdesi, che dovevano prendere una decisione:

«28 gennaio 1664.
L’assemblea si è tenuta nell’Inverso Pinasca. Vi erano sette pastori, con Gianavello, Massa, Bertin, ed altri banditi. Il pastore Leger voleva che si vedesse di fare rientrare i banditi nella grazia del duca, ma il pastore Bec ha risposto che se i banditi volevano la guerra se la facessero da soli, non intendendo che tante famiglie andassero perse per causa loro.

Gianavello non ha mai risposto, ma stava in un angolo con il cappello sugli occhi. Tutti sono contenti di ciò che si č ottenuto.»

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