Presa la strada dell’esilio, Gianavello si ritirò a Ginevra,
accolto favorevolmente dall’ambiente protestante.
Nei 26 anni passati a Ginevra rimase in stretto contatto con le Valli, da cui riceveva notizie e dove ritornò per almeno due volte.
Invano i sicari del Duca tentarono di assassinarlo: morì di vecchiaia nel 1690.
Una viva descrizione di Gianavello, da poco giunto a Ginevra, ci è stata tramandata dal conte von Dohna: |
«Essendo andato a Ginevra nel mese di maggio 1665, vidi il capitano Gianavello.
Aveva allora 50 anni.
Era di media statura, aveva la faccia abbronzata e l’aria di un soldato.
Non era affatto fanfarone...
Mi parlò senza timidezza e senza imbarazzo...
Non ha mai sottratto un soldo al popolo delle Valli. ... Egli mi disse che se avesse potuto tornare al suo paese, si sarebbe messo all’aratro, come facevano i capitani dell’antica Roma dopo aver trionfato sui loro nemici.» |
la Maddalena a Ginevra |
«Mercoledì 5 marzo 1690
alle 8 del mattino. Il signor Giosué Gianavello, della Val Luserna, e Capitano delle dette Valli, all’età di 73 anni è morto idropico. Abitava alla Maddalena» |