Il Museo Archeologico Prenestino

Criptoportico

 

Uscendo dai museo e ritornando su via della Cortina, da un cancello sotto la scalinata d'ingresso si entra ai criptoportico. Sei fornici danno accesso al criptoportico sui lato settentrionale della terrazza della Cortina. li corridoio, coperto con volta a botte, metteva in comunicazione le due ali dei porticato di colonne corinzie che circondava su tre lati la terrazza e di cui sono oggi rimaste solo le basi. il pavimento č ancora conservato in parte ed č costituito da tessere irregolari di calcare alternate a scaglie di pietra policrome (scutulatum). Nei XV secolo fu trasformato in cisterna con la chiusura dei fornici e la contemporanea realizzazione del pozzo che čancora oggi sulla gradinata superiore. Sull'epistilio ionico, una parte dei quale č qui esposta, un'iscrizione ricordava un intervento dei restauro sillano effettuato da due magistrati della cittā: C. Av(ilėus (?) ... L. Etrili (?)Ius C. f Raucus haec o(pera de) Senatus s(ententia facienda coeravere...). L'ambiente č stato recentemente restaurato e recuperato come spazio espositivo. Vi č stata collocata una serie di reperti quali elementi architettonici, iscrizioni, sculture. li primo gruppo č costituito da materiali relativi al santuario e al culto: frammenti della decorazione architettonica, tra cui pezzi di architrave con fregio dorico, alcuni capitelli ionici e corinzi, pezzi di colonne scanalate, parte di soffitto marmoreo; il giā citato epistilio; una dedica dei servo Nothus a Fortuna e a Juppiter Puer posta dopo la consultazione dell'oracolo; tre lastre dedicate alla Fortuna da parte di personaggi appartenenti ad una delle famiglie pių importanti della Praeneste presillana: i Saufeii. Vi sono poi esposte numerose epigrafi di etā tardo repubblicana e imperiale che provengono dalle diverse necropoli della cittā; tra queste, una menziona un personaggio di etā traianea che aveva rivestito importanti cariche pubbliche tra cui quella di curatore delle vie Flaminia e Tiburtina ed era arrivato fino ai proconsolato in Asia. In fondo ai criptoportico č esposta una serie di sculture ispirate a originali greci, la pių rilevante delle quali, rinvenuta nei Foro dell'antica cittā, čun torso maschile, copia romana dell'Hermes che si slaccia il sandalo, celebre opera dello scultore greco Lisippo (IV sec. a.C.).

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