Il Sole 24ore - Norme e Tributi

Danno biologico

Varato dal Governo un disegno di legge
per introdurlo nel Codice civile

Un dossier di Guida al diritto

 

Sempre più vicina la tabella nazionale per il danno biologico. Venerdì 4 giugno il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge sul risarcimento per il danno alla persona, contenente la Tabella indicativa nazionale (Tin). La previsione di un criterio uniforme dopo anni e anni di discussioni è oggi più reale. Il disegno di legge è solo all’inizio del suo iter parlamentare: deve essere ancora depositato e numerato, per poi iniziare la navetta fra i due rami del Parlamento.

Il provvedimento
Il testo, predisposto dai ministeri dell’Industria e di grazia e giustizia, introduce due nuovi articoli al codice civile, 2056-bis e 2056-ter, con i quali si definisce il danno biologico e alcuni criteri di risarcibilità.
Inoltre viene modificato l’articolo 2059 sul risarcimento per il danno morale e inserito l’articolo 2059-bis sul risarcimento ai congiunti. Il progetto, infine, concede una delega al governo per l’emanazione entro un anno della Tin.

 

La tabella indicativa nazionale
Si tratta della novità più interessante. Il metodo indicato è quello tabellare basato sul sistema a punto variabile che tiene conto del fattore età e della percentuale di invalidità accertata. Il Governo ha recepito quanto elaborato dal gruppo di lavoro del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa in collaborazione con l'Isvap e con i Tribunali di Roma e Milano. Il pool, dopo due anni di ricerca, ha steso una tabella unica nazionale utile per il calcolo dell'invalidità.
L’Esecutivo ha poi la possibilità di presentare uno o più decreti per definire la tabella nei dettagli.
Sono anche fissati i valori monetari per invalidità comprese tra l’1 e il 70%; per quelle permanenti, invece, superiori al 70% , la valutazione viene rimessa al giudice che non può discostarsi dalla tabella fino al 20% in più o in meno.
Per le lesioni micropermanenti il Governo dovrà prevedere una scala differenziata dei valori punto che tenga conto della diversa incidenza di tali menomazioni sulla vita futura nonché del potenziale riassorbimento delle stesse.
Dopo i molti progetti incompleti e le recenti polemiche, la giungla dei risarcimenti ha, forse, le ore contate.
Prima di parlare della fine dei criteri autonomi adottati dai vari tribunali italiani dobbiamo, però, attendere l’approvazione definitiva del testo.

 

Giurisprudenza alla ricerca dell'uniformità'
Qualcosa comunque sta già cambiando all'interno dei tribunali. Abbandono dei criteri non piu' adeguati, "sfoltimento" portato avanti attraverso l'adozione di tabelle comuni tra piu' sedi di corti d'appello e semplificazione rappresentano le strade piu' battute. La voglia di cambiamento e' partita da Genova: i magistrati liguri con una "storica" decisione
hanno rivisto il criterio basato sul triplo della pensione sociale (Tribunale di Genova - sezione II civile - sentenza 18-28 settembre 1998 n. 2270). Eppoi l'innovazione e' stata estesa a tutto il Triveneto, dove e' stata messa a punto una tabella unica applicata da dieci corti.

 

La bussola: il Dossier di Guida al Diritto
Anche quest'anno - aspettando il punto unico nazionale - Guida al Diritto, settimanale di documentazione giuridica de Il Sole-24 Ore, ha effettuato il suo tradizionale monitoraggio sui criteri utilizzati nei diversi tribunali. I risultati della fotografia sono contenuti nel Dossier mensile aprile 1999 n. 4, in distribuzione in questi giorni agli abbonati della Rivista. Il fascicolo si puo' acquistare anche singolarmente telefonando al numero 800864186. Qui presentiamo un estratto delle informazioni contenute nel quaderno.

Il testo dello schema di disegno di legge

La relazione allo schema del disegno di legge

I tribunali all'insegna dell'uniformità
dettata dal nuovo sistema tabellare

1