Il simbolo è un termine, un nome o unarappresentazione che può essere familiare nella vitadi tutti i giorni e che tuttavia possiede connotatispecifici oltre al suo significato ovvio e convenzionale.Esso implica qualcosa di vago, di sconosciuto e diinaccessibile per noi. Possiede un aspetto inconscio, chenon è mai definito con precisione o compiutamentespiegato nè si può sperare di definirlo ospiegarlo del tutto. L'uomo produce simboli inconsciamente espontaneamente sotto forma di sogni.
L'uomo non percepisce o comprende mai nulla completamente.
Egli può vedere, udire, toccare e gustare, ma lacapacità della sua vista e del suo udito, come pureciò che gli viene rivelato dal tatto o dal gusto,tutto dipende dal numero e dalla qualità dei suoisensi. Questi limitano la sua percezione del mondo che locirconda. Anche quando i nostri sensi reagiscono a fenomenireali, a visioni, a suoni, essi vengono in qualche modotradotti dal piano della realtà a quello della mente.Qui essi diventano eventi psichici la cui sostanziale naturaè inconoscibile. In tal modo ogni esperienza contieneun numero infinito di fattori sconosciuti.
La verarealtà psichica della vita pulsionale e inconsciaè la controparte soggettiva della vera realtàoggettiva esterna, entrambe essendo inconoscibili nella loroessenza.Esistono certi eventi che noi non abbiamo registratoconsapevolmente, e sono rimasti al di sotto della sogliadella coscienza. E benchè si possa averneinizialmente ignorata l'importanza emotiva e vitale, essariaffiora dall'inconscio come una specie di fenomenoriflesso. Essa può apparire, ad esempio, sotto formadi sogno.Il processo di simbolizzazione può essere descrittocome un atto immaginativo in cui due diversi elementi diesperienza vengono collegati nella mente in modo che l'unorappresenti l'altro.
Nessun essere umano si libera dallosforzo di collegare la realtà interna con larealtà esterna, e tale sforzo viene alleviato daun'area intermedia di esperienza che è indiscussa(arte, religione,ecc.).
Quest'area intermedia èdirettamente collegata con l'area ludica del bambino piccoloche "si perde" nel gioco.La sublimazione rappresenta una sorta di riconciliazionedella dicotomia soggetto-oggetto, una riconciliazione ditale polarizzazione e un ridursi della distanza tra libidooggettuale e libido narcisistica, tra il mondo oggettuale eil Sè.Attraverso i meccanismi difensivi, l'Io forma un canale, enon una diga, alla corrente istintuale.Le cose più basse e quelle più alte sonoavvolte insieme in un'unica esperienza originaria: le unesono le altre, e in seguito esse possono stare l'una alposto dell'altra, il corpo e le sue capacità comesimbolo della divinità, la divinità comesimbolo del corpo sessuale vivente. Nella sublimazionel'unità originaria viene ripristinata, o almenoparzialmente recuperata: un legame simbolico costituisceciò che chiamiamo significato.
L'attività immaginativa di simbolizzazione risultasoggettiva in un senso particolare, dal momento che ilsimbolismo deriva o da una singola individualità odall'individualità collettiva di un gruppo culturaleo della specie umana nel suo insieme. L'immaginazione umanapuò perdersi in voli o fantasie e puòfacilmente allontanarsi dal saldo fondamento delleosservazioni e dei fatti. Se si definisce la simbolizzazioneattività immaginativa, questo potrebbe suggerireche nel simbolismo si abbia a che fare con mere finzioniimmaginative.
L'immagine è il ritrattoo la riproduzione più o meno fedele, la presentazioneo la ripresentazione di un oggetto della realtàesterna. Un'immagine mentale (rappresentazione) di unoggetto della realtà esterna è una sembianzaesterna, soggettiva, dell'oggetto esterno.L'immaginazione umana, quindi, intesa come la facoltà che forma emantiene le immagini interne degli oggetti esterni, èla nostra guida fedele nell'affrontare il mondo oggettivoesterno. L'immaginazione è però un'arma adoppio taglio: può aderire e conformarsi strattamentealla realtà oggettiva o deviare profondamente da essadistorcendola.L'illusione non si caratterizza in prima istanza come erroredi fronte a fatti veri (benchè essa sia solitamenteerronea), ma per il fattore soggettivo preponderante dellarealizzazione di un desiderio.
L'illusione è concessa al bambino piccolo, e nellavita adulta è connessa con l'arte e la religione etuttavia diviene marchio di follia quando un adulto ponepretese eccessive nella credulità degli altri,forzandoli a riconoscere una quota di illusione che nonè la loro.La terza parte della vita dell'essere umano, l'areaintermedia tra il soggettivo e l'oggettivamente percepitoha a che fare con la sostanza dell'illusione. E' proprio laseparazione di realtà interna ed esterna a renderepossibile la distinzione di realtà e illusione. Primadel sorgere della realtà interna ed esterna non viè luogo per una terza area intermedia, non viè alcuno spazio in cui sia possibile distinguere odopporre illusione e realtà.
E' lo slancio di un processo immaginativo a creare ilsuccessivo livello nel processo di produzione artistica,spinto dalla tensione direzionale dei livelli precedenti.Tale tensione è la risultante dell'immaginazionedell'artista e della forza inerente al suo mezzo diespressione: una parola, un suono, un colore, una forma, unavolta determinata, suggerisce con forza di spostarsi versoil livello successivo.
L'arte è al servizio delcontenuto simbolico,e non questo al servizio dell'arte.
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che tutto quantointendiamo per arte non fu creato come espressione dellapersonalità, ma piuttosto in quanto ricerca dimetafore, alle quali potevano consentire tutti coloro cheaspiravano a dare una forma sensibile al soprasensibile.
L'effetto che produce l'arte non può essere spiegatosoltanto nei termini dei valori formali coinvolti. Ilfascino sorge quando l'inconscio resta colpito.
L'artista è stato, in ogni tempo, lo strumentorivelatore dello spirito della propria epoca. Consciamente oinconsciamente, l'artista dà forma ai caratteri e aivalori tipici del suo tempo, e resta, a sua volta,condizionato e formato da questi.Scopo dell'artista è di esprimere le proprie visioniinteriori, di individuare il fondo spirituale della vita.Ciò che realmente ha importanza è l'incontro eil contatto diretto con l'opera d'arte.
La capacità immaginativa di tipo creativoè inse stessa un'esperienza poetica. Il senso metaforico esimbolico dell'esistenza è in sè un fattopoetico. La capacità di sognare ad occhi aperti e ladimensione metaforica della realtà vengono apersonificare e ad integrare la dimensione onirica dellavita quotidiana. L'immaginario creativo entra a far partedell'incontro con la natura e con il modo di esseredell'altro. Quello che caratterizza l'incontro èl'intenzionalità del messaggio, e ciòsignifica voler scoprire e scoprirsi, scoprire il sensodell'esistenza, provare il sentimento di essereprofondamente colpito da qualcosa che può esserecreato o che era già creato ma che non si era mairivelato o svelato.
Nella cultura ordinaria, c'è la proiezione abitualedel "non vedere", negazione culturale di quello che non siconforma alla routine, e di quello che si presuppone nondebba essere visto. Tutto ciò che è capace dicolpire profondamente, l'impatto estetico, un sentimentonuovo, tutto ciò che può promuovere orimuovere il nostro mondo abituale, mette in movimento lanostra interiorità vissuta, e risveglia l'angoscia.
L'uomo che si interroga, l'uomo interiore si confronta conl'intimità della natura. Ogni esperienza che escadall'ordinario, tutto ciò che è straordinario,meraviglia e spaventa. Di qui il bisogno di nominarlo, difigurarlo, di simbolizzarlo. Alla base di ogni scoperta, diogni atto creativo, c'è il bisogno di trovare unoggetto perduto o distrutto. La perdita di un oggetto amatoè sempre una ripresentazione di un dramma giàrappresentato. L'esperienza dello scoprire è un mododi smascherare l'ignoto, di far luce sull'oscurità,esperienza che si traduce nel sentirsi colpito emeravigliato.Nella sua accezione comune, il termine "soggettività"rimanda a un soggetto individuale di attività mentalespontanea, che è messo in condizione di agire e cheopera su un mondo di oggetti da cui diviene poirelativamente indipendente.È nella coscienza-consapevolezza individuale che un mondodi oggetti e un mondo oggettivo sonopresenti al soggetto: l'uno non può in alcun modostare senza l'altro.
La capacità di controllare le proprie emozioni, seè una qualità desiderabile da un certo puntodi vista, dall'altro può rappresentare un risultatodiscutibile nella misura in cui viene a togliere ai rapportisociali ogni varietà, colore e calore umano.L'individuo è l'unica realtà. Quantopiù ci allontaniamo dall'individuo nell'elaborazionedi idee astratte sull'Homo Sapiens, tanto più siamosottoposti al rischio di errore.
Un numero molto elevato di individui non fa uso della mentese può farne a meno, e un numero altrettanto elevatodi essi usa la mente in un modo abbastanza sciocco. Moltepersone intelligenti e aperte vivono, almeno nella misura incui è possibile rilevarlo, come se non avessero maiappreso l'uso dei loro organi sensoriali: non vedono le cosepiù evidenti, non odono le parole che pure vengonoloro dette, o non percepiscono ciò che toccano ogustano. Molti vivono senza essere consapevoli dellacondizione del loro corpo. Altri danno l'impressione divivere in una condizione di coscienza, come se lo stato incui si trovano attualmente fosse definitivo, senza alcunapossibilità di mutamento, o come se il mondo e lapsiche fossero statici e immutabili. Essi sembrano privi diimmaginazione e sensibili, in maniera totale ed esclusiva,alla percezione dei sensi. Nel loro mondo non esistonofattori casuali o possibilità e nel loro presente nonè presupposto alcun effettivo futuro. Per essi ilfuturo è una semplice ripetizione del passato.Quattro sono le facoltà della psiche, che dovrebberointeragire per dare all'individuo la possibilità diuna reale presa di coscienza della realtà: lasensazione o percezione sensoriale ci dice che qualcosaesiste; il pensiero ci mette al corrente di che cosa sitratta; il sentimento ci rivela se si tratta di una cosapiù o meno piacevole; l'intuizione ci fa capire laprovenienza e il fine di essa.