Il colore come simbolo


A livello individuale molte esperienze significative sono legate al fenomeno del colore.
Ad esempio, la vista del sangue che scorre da una ferita può siglare un evento a cui abbiamo assistito e il colore rosso ne diviene il simbolo.
Se si chiede a qualcuno di attribuire un colore al particolare stato d'animo che sta vivendo, è facile che indichi quello che poi scoprirà essere stato il colore di un oggetto già incontrato nei suoi vissuti, il cui stato d'animo era in analogia con quello attuale.
Consapevoli o no del significato profondo, l'incontro con un colore evoca sempre una reazione sulla nostra sfera emotiva che può essere di repulsione o di attrazione a seconda di quanto quel colore è legato a un evento piacevole o spiacevole della nostra vita.

A livello universale, il colore è simbolo di esperienze fondamentali legate al processo di crescita dell'uomo, che può essere messo in analogia con la percezione memorizzata della progressione dei colori dell'arcobaleno.

I colori scuri, che vanno dal viola all'azzurro, vengono vissuti come simbolo del mondo interiore che preme per venir fuori dal buio.
I colori solari, che vanno dal giallo al rosso, diventano simbolo dell'azione concreta nel mondo, dell'incontro con gli altri.

Dal buio dell'inconscio alla luce della coscienza.
Nell'ordine dell'arcobaleno:

il viola diventa la fase del desiderio interno, nascosto;
il blu, l'urgenza di esprimersi;
l'azzurro, la capacità di ascoltare questa urgenza che preme dentro.
il verde quando capacità e aspirazioni si incontrano si dà l'avvio a una completezza che porta alla crescita.

Per non disperdersi negli elementi del contesto ambientale si sviluppa la capacità di selezionare rappresentata dal giallo. Il muoversi su un binario giusto, sul percorso da compiere, viene agevolato dall'arancione. La realizzazione pratica di questo percorso diventa rosso, simbolo dell'azione, del vivere pienamente, con tutto il corpo, ciò che è ormai maturo per essere vissuto.

Viola-blu-azzurro come simbolo di uno stadio potenziale non espresso in analogia alla parte notturna, l'urgenza dei bisogni e dei desideri.
Giallo-arancione-rosso come simbolo della parte diurna, la luce del giorno, il movimento dell'azione.
L'inconscio i colori freddi, la coscienza i colori caldi; il verde come punto di equilibrio. Se la pelle è il contenitore visibile del nostro interno, il vestito costituisce la presentazione di sè al mondo, l'immagine che presentiamo agli altri, la nostra pelle relazionale. La scelta di un colore va incontro ad ambivalenze interpretative come tutti gli altri segnali della comunicazione non-verbale.
Se ad esempio si sceglie il rosso, si può sentir traboccare dentro di sè la dimensione dell'azione, il desiderio di cimentarsi con gli altri con il corpo e quindi anche con il colore. In questo caso il colore scelto è omeoritmico al colore rosso interno, dimensione dell'azione. Se invece questa dimensione dentro di sè è carente e si vuole presentare un'immagine di sè efficiente e produttiva, si potrà scegliere ugualmente il rosso, anche se è alloritmico rispetto al colore azzurro interno, dimensione contemplativa.

Per quanto concerne il movimento, con il nero il corpo è freddo e controllato, con il viola comincia a stabilire il contatto con le parti censurate.

Con il blu il movimento diventa intenso e profondo.
Con l'azzurro si ascolta ogni esigenza.
Col verde il corpo va verso gli altri.
Col giallo vibra in sintonia con gli altri.
Con l'arancione si sfidano i limiti del proprio corpo.
Col rosso si concretizza l'azione. Il corpo diventa movimento.

Se sotto l'abito nero si indossa la serie degli abiti rappresentanti nell'ordine i colori dell'arcobaleno, il liberarsene, abito dopo abito, fa rivivere il processo simbolico della crescita, dal viola al rosso, per poi arrivare infine al bianco, che è sì la trascendenza, ma dopo aver vissuto tutte le tappe del percorso. Una stoffa o un vestito marrone diventa il simbolo del desiderio di vivere emozioni in modo gioioso. I piedi ricercheranno la terra nuda per invocare la forza che richiede il proprio cambiamento. Il desiderio di procedere verso la perfezione è stimolato da un manto rosa. L'argento come simbolo di purezza. L'oro, dello stadio ultimo del saper vivere simultaneamente il sentire e il capire, è indossato da chi comincia ad esser certo che potrà presentarsi agli altri per ciò che è, senza maschere.


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