Quelle che seguono sono solamente alcune delle più importanti divinità del periodo.
Visnu
Nei Veda occupa una posizione subordinata, ma nel successivo Brahmanesimo diventerà un dio della trimurti. Rappresenta il principio solare attivo che pervade tutto l'Universo; Egli, coi suoi 3 famosi passi, genera il triplice mondo (terra - atmosfera - luce), nel quale lui stesso, pervadendo ogni cosa, dimora. Il mito posteriore preciserà il significato di questi 3 passi, con una allegoria: avendo perduto gli dei la supremazia sugli Asura, convennero con costoro che avrebbero tenuto per se' solamente la superficie che Visnu, trasformatosi in nano, avrebbe potuto coprire con soli 3 passi. Fu così che, inaspettatamente, fece nascere col suo movimento la dimensione di tutte le cose visibili e invisibili. I Veda affermano che è Visnu colui che fornisce agli dei lo spazio necessario alle loro imprese.
La funzione di Visnu si specificherà meglio nella religione successiva e nei limiti dei Purana, ove apparirà nella trimurti. Tale concezione, che implicava una gerarchia di valori nel mondo divino, era impossibile nei Veda, ove ogni dio o coppia o gruppo di dei rappresenta di per se' tutto il mondo divino - il Deva - includendo gli aspetti celesti assunti in altri inni dagli altri dei.
Agni
Il tramite del rapporto uomo-dio è il sacrifico (yajnà), che si attua in generale attraverso il fuoco, sul quale viene versata l'oblazione (homa). Pertanto il fuoco è il mezzo che unisce il mondo visibile degli uomini a quelli invisibile degli dei; è praticamente l'asse attorno al qualòe si svolge tutta la vita religiosa e culturale. Questo spiega come al fuoco (Agni) sia atribuita straordinaria importanza nei Veda: nel solo Rg Veda 200 inni gli sono dedicati. Gli inni gli conferiscono caratteri antroporfici legati ai sacrifici: ha la schiena di burro, la chioma di fiamma, la braba scura, taglienti mandibole, denti aurei. Il suo viso è volto in tutte le direzioni, la sua lingua è spesso menzionata e si dice che divori l'oblazione non per se' ma per gli dei. E' inoltre associato anche ad animali: bue, vitello, cavallo, aquila, anatra, a seconda dei vari momenti sacrificali. La sua luminosità è continuamente celebrata, non solo perché essa lo rende simile a un sole sulla terra, ma anche perché è l'unico degli dei ad essere desto e splendente nella notte, dispensando luce e calore ai suoi fedeli.
I suoi miti sono scarsi e, soprattutto, lo celebrano in unione ad altre divinità; trattano principalmente la sua triplice nascita: "Dal cielo la prima volta è nato come Agni; dai noi una seconda volta come Jataveda; lui la terza volta nelle acque, lui risveglia attentamente il sacerdote che pensa agli uomini, accetandolo". Agni si manifesta in 3 momenti distinti quindi: nel cielo come il Sole (Surya), sulla terra come il fuoco sacrificale, detto Jatavedas ("colui che conosce le generazioni"); nelle acque, ossia nelle nubi, è l'invisibile energia che balena dalla folgore. Poiché nasce dal soffregamento fra due arani (asticciole), esso viene chiamato "figlio della forza", in quanto è la forza dell'uomo che lo risveglia dai due legni in cui giace assopito, e appena nato , divora i due genitori.
Dal cielo esso è stato condotto sulla terra dal misterioso Matarisvan ("colui che si sviluppa entro la madre"), il Prometeo indiano, ed i Bhrgu, mitici sacerdoti, lo distribuiscono nelle case degli uomoni. I suoi vari appellativi indicano le funzioni che riveste fra gli uomini: "Signore della casa". "ospite" per eccellenza, "messaggero" degli uomini agli dei e viceversa, "sacerdote domestico", "invocatore", "officiante". Ve ne sono poi tre tipi diversi:
fuoco domestico, acceso in un focolare rotondo;
fuoco obliatorio, acceso a est in un focolare quadrato
fuoco "meridionale", acceso a sud in un focolare a forma di mezzaluna, per tenere lontani i cattivi influssi.
Ciò che più interessa è però l'aspetto mistico del fuoco sacrificale: secondo i saggi indiani, esso rappresenta la volontà umana che s'ispira pienamente alla saggezza divina: è detto perciò "forza intelligente del vate", perché è la volontà illuminata che conduce l'uomo al suo compimento divino. Le sette Madri delle quali talvolta è proclamato figlio sono i sette principi sui quali si fonda l'esistenza cosciente dell'uomo, cioé:
corpo fisico (anna, "cibo") |
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corpo energetico (prana, "respiro") |
3 principi temporali e finiti |
corpo mentale (manas) |
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coscienza (vijnana, l'elemento centrale corrispondente al mahas, che è la verità delle cose fluente dall'ordine cosmico) |
principio intermedio |
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beatifica pienezza (ananda) |
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essere di pura conoscenza (cit) |
3 principi spirituali e infiniti |
essere in se' (sat) |
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Tali principi sono corrispondenti ai mondi vedici.
Soma
Direttamente connesso ad Agni vi è un altro dio sacrificale,
Soma, personificazione di una pianta che spremuta produce un liquido inebriante.
Da ciò Soma è diventato la personificazione della vita stessa, o meglio, delle
forze lunari che dalla vita universale fluiscono nell'organismo umano. Perc
iò, sin dai primi tempio, Soma è stato considerato come il dio della Luna.
Il soma è la bevanda dell'immortalità, lo a-mrta, paragonabile all'ambrosia
degli dei greci.
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