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Un altro lato della piazza ha come sfondo i monti.
Campeggia
un grande tabellone sul quale appaiono i volti sorridenti di
Fidel Castro
e del Che.
Fanno cornice
i pennoni per le bandiere che vengono issate nel corso
di cerimonie
e svettano le caratteristiche palme cubane.
Molto suggestivi
sono i marmi policromi di cui
l'immensa
piazza è pavimentata.
Il 28 dicembre
1958 l'esercito del Che arriva a Santa Clara, il cuore di Cuba.
Per prima
cosa stabilisce un comando provvisorio nell'Università, poi percorre
la ferrovia per trovarvi un punto vulnerabile. Sa che su quella linea viaggerà
un convoglio
dell'esercito composto da diciotto locomotrici;
sul treno
vi saranno 408 uomini tra ufficiali e soldati dotati di
poderosi armamenti:
lanciarazzi, mitragliatrici, abbondanti munizioni,
dinamite.
Sono le tre del pomeriggio. Il treno dell'esercito marcia senza sapere
che il Comandante
aveva fatto scardinare un tronco della linea ferrata,
in una curva,
con una piccola scavatrice gialla. Il treno frettolosamente avanza, sbanda,
infine deraglia; si ode una grande esplosione, poi alte fiamme lo avvolgono.
E' la prima tappa vittoriosa di quel rapido viaggio
che porterà
i rivoluzionari a La Habana. Santa Clara ricorda la battaglia
e custodisce
tuttora anche il famoso treno e la scavatrice gialla.
Dal luglio
del 1997 a Santa Clara si trovano anche
le spoglie
mortali di Ernesto Che Guevara,
finalmente
restituite dalla Bolivia.
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(segue)
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