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Legislazione

Per quanto riguarda la legislazione occorre distinguere tra ambienti di vita domestici e ambienti di lavoro.

Ambienti domestici (abitazioni)

La maggior parte dei paesi industrializzati ha emesso delle raccomandazioni che spingono la popolazione ad attuare azioni di risanamento degli edifici quando la concentrazione supera determinati livelli essendo ritenuta un rischio inaccettabile per la salute.

Nella tabella seguente sono riportati i vari livelli di riferimento. In alcuni casi vengono riportati livelli di riferimento per future costruzioni: è chiaro che non potendo in alcun modo prevedere quale sarà la concentrazione futura di un edificio in costruzione, i legislatori intendono con quei valori definire dei parametri progettuali ai quali attenersi. Costruire un edificio con criteri anti radon è più semplice che bonificare (v. Come si elimina).

Limiti Racomandati
Limiti imposti

Case esistenti
Case future

Unione Europea

400
200

WHO

200 ÷ 600

Italia

Australia

200

Austria

400
200

Belgio

400

Canada

800

Finlandia

400
200

Germania

250
1000

Irlanda

200

Lussemburgo

150

Olanda

20

Norvegia

200 ÷ 400(1)

Repubblica Ceca

400(2)
200(2)

Slovacchia

400(2)
200(2)

Slovenia

400

Svezia

200
400

Svizzera

400
1000

Regno Unito

200

Stati Uniti

150
come all'esterno

(1) Oltre 200 sono raccomandate sempici azioni; oltre 400 tutte le azioni necessarie.
(2) Valori derivati

In Italia ancora non vi è una normativa, ne una raccomandazione sul radon per le abitazioni.

Ambienti di lavoro

Il 31 agosto 2000 è stato pubblicato sul Supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 203 il testo del Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 241

Attuazione della direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti

Il decreto affronta il problema del radon e individua alcune attività (tunnel, sottovie, catacombe, grotte, stabilimenti termali ecc.) e alcuni luoghi particolari (ambienti di lavoro interrati) in cui vi è l'obbligo di effettuare delle misure.

Stabilisce ch,e entro 5 anni dalla data di entrata in vigore (1 gennaio 2001), le Regioni dovranno individuare quali "zone" geografiche presentano caratteristiche tali richedere l'applicazione della legge anche per gli ambienti in superficie.

Nel decreto sono fissati alcuni "livelli di azione" tra i quali quello di 500 Bq/m3, superato il quale occorre intervenire per affrontare il problema, ad esempio con azioni di bonifica sull'edificio o sui sistemi di ventilazione. Si noti che nella legge i livelli di azione sono sepressi in termini di concentrazione media annuale. Dato che lo concentrazione di radon è molto variabile sia in termini giornalieri, che stagionali le misure devono coprire un intero anno solare.

Per alcuni ambienti di lavoro (ad es. terme) il livello di azione è espresso in termini di dose e corrisponde a circa 180 Bq/m3.

Scriveteci !!!     qanto@yahoo.com   Date Last Modified: 30/10/99   

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