|
|
LE DAMIGELLE DI CORTE (questo
l'ho scritto io!...)
Racconto premiato con targa artistica in
occasione della prima edizione (1998) del concorso
nazionale di narrativa "Il racconto italiano"
organizzato dal comune di Rovereto di Cadeo (PC).
|
Avvertenza
Fermati! Sei ancora in tempo. Non osare oltre! Tu, sì,
proprio tu che leggi, perché mi hai aperto? Io sono
il libro e sono molto pericoloso. Ti è forse piaciuta
la mia copertina? Sì? Così ti sei avvicinato,
incuriosito, per guardarla meglio. Ma questo non ti è
bastato: tu cerchi avventure e quella copertina era ancora
poca cosa per te. Così non ti sei fermato, hai avuto
l'ardire di aprirmi. Vuoi conoscermi. Forse qualcuno ti ha
detto che i libri sono amici. Oh, sì, lo possono essere,
ma nascondono tanti tranelli. Sappi che ti sono amici solo
i libri noiosi, quelli che non ti appagano, perché
ti danno il tempo di fuggire da loro, di non lasciarti coinvolgere
nelle loro labirintiche trame; sono quei libri che tu leggi
senza averne voglia e così ti restano estranei anziché
fare di te un estraneo che non conosce neanche più
se stesso. Tutti gli altri libri sono diabolici. Ti attirano,
ti stuzzicano, parola dopo parola, frase dopo frase, pagina
dopo pagina. Essi solleticano la tua immaginazione, sfidano
la tua intelligenza.
Se tu sei fortunato, presto ti stancherai di me, mi butterai
in qualche angolo nascosto o mi porrai su uno scaffale, accanto
ad altri libri che sono lì solo per fare mostra, per
testimoniare una presunta erudizione. Allora ti dimenticherai
di me, io mi riempirò di polvere e, senza saperlo,
evitandomi tu farai di me uno dei tuoi più sinceri
amici. Ma cosa succederà se tu non avrai questa fortuna?
Di me leggerai avidamente ogni pagina, sarai catturato dal
fascino delle parole, niente ti sarà più neutrale.
Anche il più piccolo punto assumerà un'importanza
fondamentale. Povero illuso! Crederai di poter così
soddisfare i tuoi bisogni passeggeri di svago e di avventura,
invece perderai la tua identità. Chi è un lettore
accanito? È uno che abbassa le sue difese personali,
che osa oltrepassare limiti invalicabili e misteriosi, ma
si perde in un labirinto di avventure e personaggi. Tu, lettore,
diverrai mille personaggi e nessuno. Ne sarai il corpo, fors'anche
la mente, ma il tuo proprio corpo e la tua propria mente non
esisteranno più. Piano piano cederanno parti di sé
per darle ad esseri fittizi di un mondo fatto di ombre vaganti
senza meta.
Se sei giunto fino a qui, vuol dire che i miei avvertimenti
non sono riusciti a bloccarti. Ti credi audace e, invece,
sei solo pazzo. Non ragioni! Proprio non vuoi capire? Stai
raggiungendo il punto di non ritorno e neanche te ne accorgi.
Io non ho più tempo per te, devo andare ad adescare
altri folli. Ma è un peccato, perché mi eri
simpatico. Ho cercato di avvertirti, ma il fascino delle parole
l'ha avuta vinta un'altra volta. Eppure c'era qualcuno che
a questo fascino proprio non voleva credere...
Se vuoi leggere il resto della storia...
|