Io/Me
Io/Me - Chi Sono & Cosa Faccio Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

    Eugenio Montale


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Quasi
un'Antologia

La mia città
I suoi dintorni
Io & la vita
Io & la vita II
Amori
Ossessioni

Continua...



Parlare di me può essere un peso. La mia vita, come quella di chiunque, è sì interessantissima (con ampie eccezioni) per me, ma può non esserlo per chiunque altro. In due parole, mi sono laureato in
giurisprudenza presso l'Università di Ferrara, e nella stessa città vivo e lavoro collaborando con uno studio commerciale. Stop.
Tutto ciò che vorrei dirvi di me, dirò sì, ma usando dei portavoce. Con la speranza che non s'offendano...






Ferrara

O deserta bellezza di Ferrara
to loderò come si loda il volto
di colei che sul nostro cuor s'inclina
per aver pace di sue felicità lontane;
e loderò le chiare
sfere d'aere e d'acque
ove si chiude
la tua melanconia divina
musicalmente

E loderò quella che più mi piacque
delle tue donne morte
e il tenue riso ond'ella mi delude
e l'alta immagine ond'io mi consolo
nella mia mente.
Loderò i tuoi chiostri ove tacque
l'uman dolore avvolto nelle lane
placide e cantò l'usignolo
ebro furente.

Loderò le tue vie piane,
grandi come fiumane,
che conducono all'infinito chi va solo
col suo pensiero ardente,
e quel lor silenzio ove stanno in ascolto
tutte le porte
se il fabbro occulto batte su l'incude,
e il sogno di voluttà che sta sepolto
sotto le pietre nude con la tua sorte.

G. D'Annunzio

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- Ne la corte - Tre stracci ad asciugare
sul muricciuolo accanto il rosmarino.
Una scala seduta. Un alveare
vedovo, su cui giuoca il mio micino.

Un orciuolo che à sete sul pozzale
di marmo scanalato dalle funi.
Dei cocci gialli. Un vaso vuoto. Un fiale
che à vomitato. Dei fogliami bruni.

- Su le finestre - Un pettine sdentato
con due capelli come dei pistilli.
Un astuccio per cipria. Uno sventrato
guancialino per gli spilli.

Una scatola di belletto. Un guanto
mencio. Un grande garofano appassito.
Una cicca. Una pagina in un canto
piegata, da chissà mai quale dito!

- Per l'aria - La docile campana
d'un convento di suore di clausura.
Una lunga monotonia di zana.
Un gallo. Una leggera incrinatura

di vento. Due rosse ventarole
cifrate. Delle nubi bianche. Un treno
Un odore acutissimo di viole.
Un odore acutissimo di fieno.

C. Govoni

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Io vidi più di un glorioso mattino
sovranamente illudere le vette
baciando i prati con l'oro del viso,
l'acque splendendo in alchimia celeste,
e poi lasciarsi premere il sembiante
di paradiso da un'orda di nembi
e al mondo spento rubarsi, velato
fuggendo col suo sfregio all'occidente.
Così il mio sole un mattino raggiò
in trionfo di luce e a me gli sguardi,
ma ahimé, fu mio soltanto per un attimo:
nubi mondane me l'hanno rubato.
Pure sdegno non ho: sole terrestre
può offuscarsi, se infosca il sole in cielo.

W. Shakespeare

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Non vi cambierò
con le mie parole
ma sappiatelo
cambierò me stesso.
Fradicio di deserto
ho perlustrato maschere
e sono stato felice
di avere soltanto una museruola...

Voli di passeri consumano il vento.

M. Oliviero

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Non cercare mai

Non cercare mai di dire il tuo amore,
Amore che non può essere mai detto;
Il gentile soffio si muove
In silenzio, invisibile.

Dissi il mio amore, dissi il mio amore,
Il cuore le apersi;
Tremando, gelando, in orrenda tema,
Ah! lei, lei se ne andò.

Appena mi lasciò
Passò un viandante,
In silenzio, invisibile
La prese, gli bastò un sospiro.

W. Blake

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Tutta nuda

Te, nuda dinanzi la lampada rosa,
e gli avori, gli argenti, le madreperle,
pieni di riflessi
della tua carne dolcemente luminosa.

Un brivido nello spogliatoio di seta,
un mormorio sulla finestra socchiusa,
un filo d'odore, venuto
dalla notte delle acacie aperte,
e una grande farfalla che ignora
che intorno a te
non si bruciano le ali,
ma l'anima.

L. Folgore

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