Canto 1, capitolo 2, versi 10-12
Kāmasya nendriya-prėtir
lābho jėveta jāvatā
jivasya tattva-jijnasā
nārtho yash ceha karmabhih
Il nostro desiderio non deve essere quello di vivere per soddisfare i sensi, ma solo quello di condurre una vita sana, sufficiente al proprio sostentamento, perché la forma umana deve guidare alla ricerca della Veritā Assoluta. E questo dovrebbe l'unico obbiettivo di ogni azione.
vadanti tat tattva-vidas
tattvam yaj jnānam advayam
brahmeti paramātmeti
bagavān iti shabdyate
I saggi trascendentalisti che conoscono la veritā assoluta chiamano questa sostanza unica, al di lā di ogni individualitā, col nome di Brahman, Paramātmā o Bhagavān.
tac chraddadhānā munayo
jnanā-vairāgya-yuktayā
pashyanty ātmani cātmānam
bhaktyā shruta-grhitayā
La Veritā Assoluta č realizzata dal saggio discepolo che s'informa con serietā e si arma della conoscenza e del distacco con la pratica del servizio di devazione* e l'ascolto del Vedanta-shruti.
Canto 1, capitolo 2, versi 15/17
yad anundhāshā yuktāh
karma-granthi-nibandhanam
chidanti kovidās tasya
ko na kuryāt kathā-ratim
Armato del ricordo del Signore, l'uomo intelligente taglial'intreccio ai nodi creati dalle azioni materiali e dalle loro conseguenze (karma). Chi dunque non presterā ascolto al Suo messaggio?
shrinvatām sva-kathāk krishnah
punya-shravana-kirtanah
hridyantah stho hy abhadrāni
vidhunoti suhrit-satām
Shri Krishna, il Signore Supremo, che č il Paramātmā (l'anima Suprema) nel cuore di ogni essere e il benefattore del devoto sincero, toglie ogni desiderio materiale dal cuore del devoto che ne ha sviluppato il vivo desiderio di ascoltare il Suo messaggio, colmo di virtų quando viene trasmesso e ricevuto adeguatamente.
*devazione a Vāsudeva, cioé Krishna, che č il Signore supremo, la Veritā Assoluta nella Sua forma completa. Il Brahman costituisce lo sfolgorio trascendentale del Suo corpo, e il Paramātmā č la Sua manifestazione parziale.
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