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DEGUSTAZIONI VOL. 12 (Marzo 2002)

Barbera d'Alba 1999

Sono stati assaggiati 6 campioni di Barbera, rappresentativi di alcuni fra i più prestigiosi produttori langaroli degli ultimi anni. L'intera batteria è risultata avere caratteristiche comuni, si sentiva un fil rouge che univa tutti i vini, una stessa filosofia o visione della varietà. Le differenze evidenziate sono quindi minime.

Lo stile "moderno" trapelava già dal colore scuro, carico, denso, impenetrabile dei vini. Un altro tratto comune è riconoscibile al naso: una certa speziatura ed un profumo di china e incenso. Tutte ricercano concentrazione, grande estrazione e dolcezza di frutto, spesso a scapito della tipica acidità del vitigno. Non che sia necessariamente un male, solamente quest'esasperazione fa un po' perdere l'immediata riconoscibilità del prodotto.

Al fotofinish è stata attribuita una leggera prevalenza alla Barbera Monfalletto Cordero di Montezemolo (bella cantina di La Morra, da poco ristrutturata), per una punta di dolcezza di frutto e di piacevolezza superiore alle altre.

Di rincalzo, a pari merito, la Barbera Ciabot du Re dei Fratelli Revello (La Morra) e la Barbera Cascina Nuova di Mauro Veglio (sempre a La Morra): la prima molto completa e pronta da bere, la seconda molto buona ma forse leggermente inferiore alla prova dell'annata 1998, dotata di maggiore equilibrio.

Appena sotto la Barbera Vigna della Madre di Ettore (Sergio) Germano (ottimo produttore di Serralunga), la più tipica grazie ad una vena acida che le dona una bella freschezza.

La Barbera Pozzo di Corino (La Morra) è stata un po' penalizzata da una riduzione al naso che ha stentato a dissolversi, mentre in bocca risultava interessante

In ultimo la Barbera Vignota di Conterno-Fantino (Monforte), dai profumi strani, un po' tartufati, un po' selvaggi, con una volatile molto alta che la rendeva problematica al naso.

In generale, sono vini ben fatti e piacevoli da bere, anche se qualche versione storica del Bricco dell'Uccellone di Giacomo Bologna o il Larigi di Elio Altare rimangono ancora paradigmatiche. 1