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DEGUSTAZIONI VOL. 8 (Settembre 2001)

Nei primi giorni dell'agosto 2001, due autorevoli membri della Condotta (Sergione il fiduciario e Pierpaolo il web-cantiniere) si sono imbarcati nella ciurma di Porthos, una pregevole rivista dedicata al vino in tutti i suoi aspetti, curata da uno dei più importanti giornalisti italiani del settore, Sandro "Sgionfetto" Sangiorgi.

I nostri hanno contribuito all'organizzazione e hanno partecipato alla degustazione di oltre 200 vini regionali, in rappresentanza di una cinquantina di aziende; si trattava principalmente di vitigni autoctoni, spesso con verticali di diverse annate, oltre ad alcuni dei più rappresentativi vini da vitigni "internazionali" prodotti nella nostra regione.

I risultati di questo lavoro mai prima compiuto sono stati pubblicati nel numero 7 della rivista. Per chi fosse interessato (e noi lo consigliamo vivamente), può abbonarsi secondo le modalità indicate sul sito www.porthos.it

In questa sede, riportiamo le sensazioni di Pierpaolo su una serata speciale che si è tenuta in quei giorni. 


Agosto. Il Bosco Romagno riesce a stento a mitigare la settimana più calda dell'anno.

Dopo 3 giorni di degustazioni "tecniche", il Sergione cosa s'inventa? "Potremmo approfittare del nobile consesso per stappare alcune bombe atomiche della mia cantina… Così, per vedere cosa ne esce".

Già. Gli appuntamenti nella cantina del Fiduciario per noi amici sono ormai rituali. Chi non può partecipare, il giorno dopo chiama gli altri, con un misto fra invidia e rammarico, per sapere cosa si è perso, che bottiglie ha stappato questa volta. I più significativi entrano a far parte di una pagina del nostro sito web. "La Goduria", appunto.

Si presenta con la bottiglia nascosta da uno straccio e, con quel sorrisetto che a Trieste si dice "de caramela ciuciada", ci canzona: "Qua ve voio. Qua…ve…voio". Un amico vignaiolo, nostro splendido ospite stasera, è così bravo ad imitarlo che non si capisce più chi è l'imitato e chi l'imitatore.

Fatto un rapido giro di telefonate per convocare gli amici, oltre a me e Sergio convengono Sandro, Francesca e Ian dall'Urbe Eterna; Toni e signora dalla vicina Slovenia; Stefano dalla sua enoteca; infine tre giovani produttori locali di belle speranze: Sandrina, Gianni "il Magico" e Paolo, il padrone di casa.

Sergio blinda la cucina, ove ha preparato le tre batterie da tre bottiglie ciascuna. Tutto alla cieca, naturalmente. Senza punteggi. Ma spazio alle parole in libertà. 

Finestre spalancate, per far circolare un po' d'aria. E anche qualche insetto rompiballe che finisce subito in uno dei 3 bicchieri del Magico. 

Silenzio: arrivano le brocche con la prima batteria di vini. Leggo i miei appunti e li confronto con quelli di Sandro.

Sciacquiamo i bicchieri. Arriva la seconda batteria.

Attimo di pausa. Le dosi sono omeopatiche, ma non abbiamo fretta. Si parla ancora del Sassicaia difettoso, si esamina il tappo e si fantastica su come riuscire a farsi cambiare la bottiglia. Con quello che varrebbe…

Tocca alle ultime tre bottiglie.

Alla fine si prende un bel respiro profondo. C'è chi pensa a quale vacanza si sarebbe fatto vendendo le bottiglie, Stefano annusa la bottiglia del Sassicaia: non si dà proprio pace.

Sandro continua ad armeggiare con il fedele Notebook dalla mela fosforescente sul quale segna gli appunti e chissà cos'altro. Le signore lavano i bicchieri.

Si è alzata un po' d'aria. E' passata la mezzanotte e Morfeo vorrebbe accoglierci fra le sue braccia. La nostra casa di pietra, immersa nel Bosco Romagno inizia a svuotarsi. Sergio gironzola soddisfatto fra le bottiglie vuote, anche stavolta ci ha fatto godere. "Qua ve voio…".

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