Questo albero, appartenente alla specie
dei ficus, è sicuramente uno dei più originali del
mondo: ha infatti numerose radici aeree, simili a delle grosse
corde, che raggiungendo a mano a mano il suolo, vanno a dar vita
ad un nuovo albero; la chioma continua ad allargarsi e si vengono
a formare suggestivi colonnati: non a caso il nome sanscrito era vat,
dalla radici cingere, circondare. Il nome che ha adesso deriva
invece dal termine banya, che significa mercante: questo
deriva dal fatto che un tempo uno di questi esemplari che
cresceva nel Golfo Persico era punto di riunione di mercanti, che
ivi si raccoglievano anche per i loro affari. Ma non bisogna
dimenticare che questo albero ha anche un valore sacrale:
l'opinione popolare lo ritiene capace di dare figli a chi non
riesce ad averne. E sempre per questo motivo compare in numerose
leggende e miti, come ad esempio quella di Savitri. La leggenda
corrisponde più o meno a quella occidentale di Orfeo: figlia
unica di un re, e anche piuttosto libera, parte col suo seguito,
alla ricerca del suo futuro marito. Al ritorno deludente nel suo
regno incontra sul cammino Satyavant, e così Savitri lo sceglie
come marito. Ma le viene rivelato da uno dei suoi saggi che entro
un anno il marito sarebbe morto, e lei, anche se nulla la fa
recedere dalla sua scelta, è decisa più che mai di averlo come
sposo. Quindi i due si sposano e vanno a vivere nella selva,
Savitri attendendo il brutto momento. E infatti satyavant
comincia a non sentirsi bene, e la donna gli offre, sotto l'ombra
protettrice di un banyan, il suo grembo come cuscino. Subtio dopo
la morte del marito, che romai non si muoveva più, compare alla
donna Yama, il dio delle tenebre. La donna lo segue nel suo
triste cammino, e per 5 volte volte il dio la esorta a
rassegnarsi, ma niente, e allora ogni volta lui le offre la
possibilità di esaudire un suo desiderio, tranne quello di
ridarle il marito vivo. Per rpima cosa la scaltra principessa
chiede che il suocero cieco riacquisti la vista e il trono; poi
che suo padre abbia numerosi figli e che ne possa avere anche lei
stessa. Ma ricevuta la 4ta grazia, Savitri interroga il Dio su
come farà ad avere figli dato che lei era decisa a rimanere
vedova e a non risposarsi. E così Yama le riconcede il marito in
vita. Savitri torna sotto l'ombra del banyan, e subito gli occhi
del marito si riaprono. Ancora oggi le donne sposate festeggiano
sotto l'albero del banyan il ritorno in vita di Satyavant, e ciò
non è difficile, dato che in quasi ogni villaggio vi è una di
queste piante, sotto alla quale ci si riunisce per irposare,
pregare o parlare...capita talvolta che l'albero padre
muoia, ma il complesso continui a vivere. In una località del Madhya Pradesh vi è un banyan
che allarga la sua chioma per un ettaro, ancora di più quello
vicino a Bangalore, che si estende su oltre 15.000 mq di terreno.
Le foglie sono carnose e ovali, e la chioma che vengono a formare
è particolarmente ricca in febbraio-marzo. I fichi sono di un
rosso intenso nei mesi di maggio-giugno, periodo in cui l'albero
ospita una miriade di animali. Il legno è alquanto poroso,
quindi poco pregiato, ma vengono impiegati i rami-radici che
vengono a formarsi. L'albero proviene dalle regioni occidentali e
meridionali del subcontinente.
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