La vicenda degli abitanti di
queste isole si dice sia legata a miti e leggende: la tradizione narra
che i primi abitanti arrivarono a causa di un naufragio sulle coste di
Bangaram. La nave però non si trovava in mare per un motivo "normale"...
era stata mandata dal raja Cheraman Perumal, il quale, essendosi convertito
all'islam, abbandonò un giorno il suo palazzo per salire in incognito
su una nave e andare in pellegrinaggio alla Mecca. Data la sua scomparsa,
vennero mandate navi che lo cercassero, e una di queste naufragò,
finendo sulle coste di Bangaram. Non appena il tempo si rimise, tornarono
in patria, ma durante la navigazione avvistarono molte altre isole, e così,
quando il potere passò al raja Chirakkal vi furono molte spedizioni
nell'arcipelago. Molto probabilmente i primi insediamenti furono di origine
induista, infatti la gerarchia è composta da tre gruppi: koya
(proprietari terrieri); malmi (marinai), e melacheri (contadini).
Altra impostante leggenda sulle Laccadive è quella che riguarda
l'avvento dell'islam: la tradizione narra infatti che un sant'uomo ebbe
in visione in sogno a la Mecca Maometto che gli indicava un viaggio da
effettuare. Obbedì, e la sua nave naufragò sull'isola di
Amini. Così, ivi rimase, e decise di predicare, interpretando ciò
come volontà divina. La prima a convertirsi fu una donna, che poi
divenne sua moglie, ma tutti gli altri isolani, furibondi, volevano uccidere
quella coppia, ma nel momento in cui stavano per attuare il delitto sopravvenne
un terremoto. Anche questa volta Ubaidullah prese questo segno come volontà
divina, e mano a mano riuscì a convertire tutte le isole. Il suo
sepolcro si trova ad Androt, dove una famiglia tiene ancora accesa una
lampada in memoria del santo. Un manoscritto attribuito al figlio di Ubaidullah
narra che il santo arrivò nelle Laccadive nel 644 d.C..
L'isola più particolare
di tutto l'arcipelago è quella di Minicoy, distante un centinaio
di chilometri dalle Maldive; Marcopolo la chiamò "l'isola delle
femmine", dato che qui sono le donne a prendere tutte le decisoni. Le isolane
si contraddistinguono per come portanto il foulard: esse infatti lo annodano
con entrambi i pizzisotto il mento, coprendo la fronte; sono matriarche
da un'infinità di tempo, dai tempi dell'India antica, quella che
non aveva ancora conosciuto Arii o altri invasori, e continuano a riunirsi
in assemblee esclusive, dove discutono le questioni e i problemi principali:
solo dopo vengono chiamati gli uomini, anch'essi riuniti in circoli, affinché
rendano effettive le decisioni. Dopo il matrimonio, il coniuge acquisisce
il cognome della moglie, e solamente in quest'0isola, a contrario delle
rimanenti Laccadive, può ereditare qualsiasi proprietà.Una
curiosità nella genealogia: qui la discendenza è matrilineare,
ma quello che potrebbe stupirci di più è il fatto che i coniugi
non vivono sotto lo stesso tetto: il marito infatti continua a vivere nella
casa materna, e visita ogni sera la moglie, ma se questa non vuole più
saperne di lui, lascia le sue pantofole fuori dalla porta, e così
il coniuge capisce che è il caso di ritirarsi.
La dieta base dell'arcipelago
consiste di riso (continentale), pesce, frutta e noci di cocco.
La popolazione delle isole rimanda
per somiglianza ad un'antica popolazione di discendenza araba, quella del
Moplah. Sono così frequenti il colorito bronzeo, gli occhi chiari
e i nasi aquilini. La scrittura è quella araba, eppure la loro lingua
è il malayalam, la stessa usata nel Kerala. Come è
noto, nell'islam ci sono scuole dove sin dall'età di 3 anni i bambini
imparano la dottrina: anche qui ve ne sono, e vengono sempre istruiti in
lingua araba.
L'abbigliamento maschile consiste nel lunghi,
una pezza rettangolare di cotone che si avvolge lungo le gambe e i fianchi,
dopo esser stato annodato sulla vita e che può arrivare alla caviglia
o al ginocchio, ma che qui viene chiamato thuni, e una camicia con
le mezze maniche, mentre sulla testa, con capelli corti o addirittura rasati,
portano spesso un cappello ricamato. Le donne invece aggiungono al thuni
una giacchetta a maniche lunghe, detta kuppayam, stretta da una
cintura d'argento. Anche loro coprono la loro lunga chioma, ma con una
sciarpa che parte dalla fronte e si annoda sulla nuca. Adorano adornarsi
con braccialetti, collane, orecchini, anelli e cavigliere.
|
Le lingue
|
|
La musica
|
|
Le caste
|
|
Gandhi
|
|
Il sari
|
|
Le Laccadive
|
|
Il banyan
|