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Antropologia e filosofia a confronto: il problema del relativismo
 

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  Il relativismo antropologico
 
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Come critica al metodo scientifico in Feyerabend

Feyerabend capovolge il classico rapporto tra filosofia e antropologia: adesso si parte dal metodo antropologico -inteso come metodo ermeneutico, ossia di mediazione tra linguaggi radicalmente incommensurabili- per comprendere non solo la pluralità di culture diverse e indipendenti (anche se non prive di possibili rapporti), ma la scienza stessa, vista come una tradizione tra le altre. Una volta compreso che non esistono ‘equazioni di significato’ in grado di spiegare pratiche discorsive appartenenti ad altre culture, la nostra comprensione del passato e delle altre tradizioni può avvenire comunque, poiché “le lingue possono essere piegate in molte direzioni”, dando luogo a traduzioni possibili anche se parziali.
L’incommensurabilità a cui porta il suo relativismo, riguarda invece l’impossibilità (per lo più rara, secondo Feyerabend) di spiegare l’uso di pratiche discorsive (apparati concettuali) passando da una tradizione ad un’altra; il semplice modificarsi del significato di qualche termine teorico o del senso comune non implica di per sé l’incommensurabilità. 

Un antropologo che voglia comprendere la cosmologia di una tribù e il modo in cui tale cosmologia si riflette sul linguaggio e sulle osservazioni, deve prima di tutto apprendere la lingua e le istituzioni sociali. Individuate le ‘parole-chiave’, l’antropologo deve cercare di comprenderle imparando il linguaggio attraverso un metodo naturale. In ogni caso deve astenersi dalle ‘ricostruzioni logiche’ e da definizioni affrettate prima di aver accumulato dati sufficienti. 

Osservazioni analoghe, ritiene Feyerabend, possono applicarsi al proprio tentativo di studiare l’incommensurabilità. Nessun tipo di pratica può essere compresa e analizzata indipendentemente dai suoi criteri di giustificazione: il contrasto fra differenti forme di vita, ancor prima di quello tra vari modelli di conoscenza, non può essere affidato a principi astratti o ad un metalinguaggio in grado di comprendere in sé universi di discorso particolari: ciò che è considerato oggettivo in una cultura dipende dalla cultura stessa.

lampione

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"le lingue possono essere piegate in molte direzioni, dando luogo a traduzioni possibili anche se parziali
 

Copyright Tiziana Valtolina - 2002-2005.
Ultimo aggiornamento: 22-apr-05

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