INTRODUZIONE
Dopo il cessate il fuoco proclamato dai terroristi dell’IRA
(Irish Republican Army) il 31 agosto 1994, l’Irlanda
del Nord è tornata prepotentemente sulla scena internazionale.
Il conflitto dell’Ulster, sovente semplificato al livello
di una guerra di religione fra cattolici e protestanti, non
è generalmente ben conosciuto nelle sue dinamiche interne.
Si tratta infatti di una questione dalle molteplici sfaccettature:
- C’è un problema costituzionale: quale dovrebbe
essere il contesto politico per l’Irlanda del Nord?
Un’Irlanda unita o appartenenza alla Corona britannica?
- Ci sono continue sperequazioni nel campo sociale ed economico,
soprattutto nel settore dell’occupazione.
- C’è un problema d’identità culturale
e di tradizioni diverse, irlandese ed inglese.
- C’è chiaramente un problema di sicurezza.
- C’è una fondamentale questione religiosa.
- C’è il problema delle relazioni quotidiane
fra gli stessi cittadini dell’Irlanda del Nord.
Bisogna ripercorrere a ritroso molti secoli di storia per
riuscire a capire attraverso quali fatti si è giunti
alla situazione attuale e perché.
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La rinnovata attualità di questo problema, successiva
all’inizio del processo di pace nel 1994 e al seguente
ed inaspettato risvegliarsi della violenza, ha suggerito l’argomento
di questo studio.
Nel caso specifico, l’interesse è nato dal desiderio
di scoprire fino a che punto la stampa inglese consideri l’Ulster
una questione interna, dato che si tratta di un problema come
minimo imbarazzante, poiché coinvolge una nazione che
si è sempre definita democratica e che occupa una posizione
importante in Europa.
I giornali sono sicuramente un mezzo efficace per ritracciare
l’evoluzione dei problemi storici e quotidiani. Infatti,
l’opinione pubblica è fortemente influenzata
dai mass media. Ecco perché si è ritenuto interessante
analizzare il comportamento presente e passato di questi ultimi.
In particolare, l’attenzione è stata centrata
sulla stampa, cioè su quel tipo particolare di medium
che, a differenza della televisione, permette di riflettere
poiché la sua fruizione non è sfuggevole come
quella di un filmato televisivo. Un articolo può essere
letto e riletto più volte, dunque è suscettibile
di essere analizzato e consente una risposta meno istintiva
ed immediata.
Le reazioni emotive che possono facilmente essere provocate
da immagini in movimento e suoni vengono in parte recuperate
dalle foto e dalle vignette pubblicate spesso sui giornali,
ma ad esse si aggiungono riflessioni più ponderate.
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Sicuramente, il problema del rapporto fra la stampa britannica
e la questione irlandese presenta molte sfaccettature. Pertanto,
esso può essere affrontato solo a settori. Le notizie
ricevono ovviamente un diverso trattamento a seconda che siano
pubblicate da settimanali piuttosto che da mensili o quotidiani.
Inoltre, per quanto concerne la stampa inglese, è necessario
tenere conto anche della divisione fra i giornali popolari
e i cosiddetti qualities.
Si è ritenuto opportuno scegliere i quotidiani perché
è su di essi che, giorno dopo giorno, si forma progressivamente
l'opinione pubblica. Inoltre, è stato così possibile
vedere le differenze di trattamento delle varie notizie per
cercare di identificare i criteri secondo i quali un evento
è considerato più importante o notiziabile di
altri. Generalmente, i settimanali e i mensili pubblicano
servizi su un determinato problema solo in occasione di avvenimenti
particolarmente coinvolgenti o nel caso di inchieste specifiche,
pertanto un esame di questo tipo particolare di stampa non
avrebbe permesso di tenere conto di tutte le fasi che hanno
progressivamente portato alla situazione attuale.
Fra i quotidiani, si è operata una prima scelta decidendo
di optare per la stampa di qualità. Certamente, non
è in base ad essa che la gente comune si forma le proprie
convinzioni, dal momento che i lettori di queste pubblicazioni
si collocano ad un livello culturale medio-alto. Ma l'elemento
interessante è proprio questo: osservare come i ceti
più elevati si pongono nei confronti di una questione
così delicata. La cultura che essi pretendono di possedere
permette loro una visione più critica ed obiettiva
del problema? O sono anch'essi vittime dell'emotività
e della necessità di salvarsi la faccia nei confronti
della comunità internazionale?
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Per cercare di dare una risposta a questi interrogativi,
l'interesse è ricaduto su due testate che, per le loro
peculiarità, sono state ritenute idonee alla ricerca.
Da un lato, il Times,
quotidiano di orientamento conservatore, è l'espressione
per antonomasia del giornalismo inglese.
Dall'altro lato, il Guardian
(ex Manchester Guardian) ha tendenze più liberali e,
fin dalla sua nascita, si è proposto quale paladino
dello Home Rule for Ireland (autogoverno per l’Irlanda).
In una stampa piuttosto omogenea quale sembra essere quella
britannica, si è ritenuto che un confronto fra due
quotidiani dall'orientamento politico difforme potesse fornire
risultati significativi ed interessanti.
I disordini in Irlanda del Nord sono cominciati nel 1969,
con l’invio dei soldati inglesi, e sono durati venticinque
anni. Nel presente studio, pur accennando anche alla situazione
precedente, l’attenzione è stata focalizzata
sugli ultimi vent’anni per la loro attualità
e per poter disporre di un periodo sufficientemente ampio,
in grado di rivelare le dinamiche in atto. Quindi, si è
proceduto per grandi linee tematiche. Le notizie relative
all’Irlanda del Nord sono per la maggior parte connesse
al terrorismo. Quest’ultimo è stato, pertanto,
adottato quale primo grande gruppo tematico. Il secondo è
costituito da tutti i tentativi diplomatici e dai colloqui
anglo-irlandesi a favore della pace. Così da cercare
di spiegare i passi che hanno preceduto le clamorose dichiarazioni
di cessate il fuoco e l’attuale processo di pace.
Il terzo gruppo di notizie riguarda più in particolare
questi ultimi anni di grandi trasformazioni.
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Dopo una panoramica generale, per ogni gruppo sono stati
scelti eventi particolari, presentati in successione cronologica,
per i quali si è condotta un’analisi più
dettagliata. Non sempre si tratta degli avvenimenti più
clamorosi (anche se questo è il caso più frequente),
perché si è ritenuto che anche eventi "minori"
potessero fornire indicazioni interessanti su aspetti più
nascosti del problema. In ogni caso, i criteri saranno di
volta in volta più chiari.
Si è dato anche rilievo all’aspetto visivo dei
giornali, con l’analisi di diverse fotografie ed immagini,
nella convinzione che, prima di tutto, il giornale sia qualcosa
che si vede e che è in grado di attirare l’attenzione
anche per il suo aspetto grafico. Inoltre, quest’ultimo
concorre a creare il contesto entro il quale s’inseriscono
le notizie. A seconda della loro disposizione, il giornale
può creare insinuazioni e rimandi per i quali gli articoli
arrivano a significare più di quanto sia effettivamente
scritto in essi.
Attraverso questo studio è stato dunque possibile
ripercorrere le grandi tappe che hanno segnato la storia dell’Irlanda
del Nord. Per rendere più agevole la comprensione dei
fatti, prima d’iniziare l’analisi vera e propria
dei giornali, si è ritenuto opportuno tracciare il
profilo storico della questione irlandese. Inoltre, sono state
fornite anche le informazioni necessarie a comprendere, almeno
a grandi linee, quali sono i meccanismi che regolano la stampa
inglese e qual è la situazione generale della stessa,
poiché è di essa che il presente studio si occupa,
sebbene nello specifico caso dei suoi rapporti con l’Irlanda
del Nord.
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