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Gherardo Ghirardini
QUARTA TAPPA
15/08/1998
BIV. STUPARICH - RIF. DI BRAZZA
(backpaching)

Biv. Stuparich (1578 mt) - Jof di Montasio (2753 mt) - Rif. Di Brazzà (1660 mt)
Tempo di percorrenza: 8.15 ore
Difficoltà: EA+
Altimetria:1175 mt in salita, 1087 mt in discesa

Mi sveglio alle 6.45, l'aria è frizzante, ma fa già quasi caldo. In cielo non si vedono nuvole. I miei compagni non se la sentono di affrontare la tappa di oggi che ci porterà in cima al Montasio e decidono di scendere al Rifugio Grego e poi con un passaggio andranno a prendere l'auto a Sella Nevea. Ci rivedremo nel pomeriggio al Rifugio Di Brazzà.
Alle 8.10 parto dal bivacco; purtroppo non ho fatto una gran colazione e la cena fredda della sera prima non me la ricordo nemmeno.
Risalgo il boschetto dietro al bivacco e poi la morena che porta al ghiacciaio del Montasio. Alla base dell'ultimo strappo della morena il sentiero piega a destra e si avvicina alle rocce della base del Montasio. Alle 9.10 attacco la Via Amalia o dei Cacciatori Italiani che parte dalla base di un pilastro grigio in mezzo ad una bastionata giallastra. La via comincia subito con una impegnativa paretina non attrezzata e alcune balze rocciose con dei pioli. Si giunge poi a due canalini con altri pioli che portano ad un tratto di parete quasi verticale attrezzato con una corda. Successivamente si incontra un fenditura che si risale sulla destra; la fenditura si trasforma in un altro canalino che si affronta sulla sinistra su pioli e corde. (si è quasi sempre sulla verticale) Il camino finisce in una forcelletta stretta tra due pareti dove si passa appena in uno. Qui mi fermo per una sosta. Scesi alcuni metri si affronta un altro camino verticale, forse il punto più impegnativo (II°-II°+ grado), con l'aiuto di una serie di pioli e gradini mal sistemati e piuttosto distanti tra loro. Attraverso il camino si giunge in un colatoio che si risale sulla sinistra. Ho già quasi finito l'acqua e così mi fermo sotto una lingua di neve e aspetto con pazienza che, goccia a goccia, la borraccia si riempia. La salita riprende entrando nella gola e superando sulla destra alcune placche e ghiaioni pensili. Si arriva sotto un salto di rocce più alto che si supera piegando a sinistra per roccie articolate, ma non difficili. Si è così sulla grande fascia di detriti che sta alla base della Torre Nord. La traccia attraversa il ghiaione verso destra dove si incontrano dei prati molto ripidi ed esposti. Si risalgono questi prati per mezzo di gradini scavati nella terra e si giunge ad una lunga cresta che si percorre per circa cento metri. Si scende poi di alcuni metri e si traversa, su altri prati molto ripidi e pericolosi, la testata del canalone di Val Dogna. Superata una paretina si giunge ad una comoda cengia che porta al Bivacco Suringar (2450 mt). Non c'è acqua e fa un caldo bestiale.
Al bivacco trovo uno sloveno di Bovec che mi accompagna fino alla cima del Montasio. Dal bivacco parte un sentiero che dopo 15 min incontra una traccia sulla sinistra che si infila in un grandioso canalone (canale Findenegg). La via non è attrezzata e si sviluppa nel fondo del canale per rocce e ghiaie anche impegnative (un passaggio di II° grado) seguendo i rari e sbiaditi bolli rossi. Si arriva in fine ad una cresta affilata che porta in pochi minuti alla vetta. (ore 5.15). Ho finito l'acqua e questo mi preoccupa perchè la giornata è veramente calda. Riprendo la cresta in discesa in direzione Est scendendo poi su prati misti a ghiaie. Il sentiero è poco riconoscibile, ma per fortuna la direzione è obbligatoria fino a che la cresta finisce in uno strapiombo, all'inizio attrezzato da corde fisse. Si arriva ad una lunga scala metallica (Scala Pipan) di 60 metri che permette di scendere velocemente dalla cresta ed infilarsi su un ripidissimo ghiaione pensile. Sceso il ghiaione e superata una bastionata di rocce e prati si traversa sulla destra per arrivare ad un immenso ghiaione terminale. Con divertente corsa si scende il ghiaione e si imbocca il sentiero che porta in circa 1 ora al Rifugio Di Brazzà. Arrivo al rifugio distrutto dalla fatica e dalla sete e ci metto quasi due ore a riprendermi. (ore 8.30). Alle 18.00 arrivano Nicola e Stefania belli riposati. Il rifugio ha bagno esterno e un lavandino all'aperto; non ha nè luce elettrica, nè telefono e visto che dista 20 minuti da un enorme parcheggio mi sembra una VERGOGNA!!

1° giorno
2° giorno
3° giorno
4° giorno
5° giorno


Tarvisio dal Biv. Stuparich

Primo ghiaione ferrata
Amalia

Biv. Stuparich dalla vetta
del Montasio

Vetta del Montasio

Gran Nabois, Jof Fuart
Vette di Castrein

Scala Pipan

Stambecchi


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