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Gherardo Ghirardini
QUATTORDICESIMA TAPPA
17/08/1999
LLAMAC - CIQUIAN
(trekking)

Lamac (3300 mt) - Ciquian (3400 mt)
Tempo di percorrenza:  7 ore
Difficoltà: media
Altimetria: -600  +750

Ho dormito quasi bene. Mi sono alzato solo una volta e non era particolarmente freddo.
Partiamo da Llamac alle 8.45 e ripercorriamo l'itinerario della prima tappa fino a Ciquian. Mauro non sta bene ed impreca contro la cipolla e la pecora che abbiamo mangiato ieri sera per cena; non ha la lena dei giorni scorsi. Durante il cammino fa un caldo pazzesco al quale non siamo abituati dopo 11 giorni di vero e proprio frigorofero. 
La discesa e' un po' monotona e non vedo l'ora di raggiungere il prato ai piedi della salita per rifocillarmi e bere un po'. 
Dopo pranzo raggiungo Mauro che non sta proprio bene e sta aspettando il cavallo all'inizio della salita. Bevo una bibita acquistata in una baracca lungo il percorso e riparto seguito da Luisa e Astrid. La salita, sotto la canicola, si presenta subito micidiale; dietro di noi le montagne che ci hanno ospitato per quasi due settimane si allontanano inesorabilmente. L'animo triste di chi lascia un luogo di sogno, il caldo insopportabile e gli undici giorni di cammino fanno una miscela esplosiva: a circa tre quarti della salita, a 100 metri di dislivello dalla meta, mi mancano completamente le forze. Non riesco a procedere di un passo. Ho finito all'improvviso la benzina. Mentre mi riposo, mi raggiungono Mauro a cavallo ed Hans che appena mi vede mi fa cenno di salire su un altro cavallo. Arrivo a Ciquian, all'Hotel S.Miguel, sfinito con le gambe che a fatica mi reggono in piedi. Oggi e' stata veramente dura! 
Per fortuna ci aspetta una sontuosa doccia calda ed a cena la Pachamanca, una specialita' del posto che Hans ha voluto farci assaggiare. 
E' un piatto che racchiude in se stesso la tradizione, la poverta' e la spiritualita' di questa gente.
Per farla viene scavata una buca nel terreno dove viene alloggiato il fuoco. Il tutto viene ricoperto di pietre fino a che queste non diventano bollenti. 
A questo punto viene aperta questa specie di tumulo e, spento il fuoco, vengono messe patate di vario tipo e pezzi di pecora aromatizzata e avvolta nella stagnola. 
A questo punto le pietre vengono rimesse sul tumulo e poi ricoperte da vari strati di terra e coperte. Sul tumulo viene apposta una croce. Dopo circa quaranta minuti la carne e' cotta. 
Aspettando che la carne si cuocia facciamo un giro in paese che brulica di gente in ogni angolo. I negozietti sono splendidi e vorrei entrare in tutti per vedere le migliaia di cose che vendono, ma non c'è molto tempo. 
Dopo un'ora andiamo a mangiare; finalmente seduti su di una sedia e finalmente con una birra gelata di fronte. Dopo 11 giorni di acqua calda sembra un miraggio! 
Dopo cena un'orchestrina ci allieta con le sonorita' tipiche peruviane e nonostante la stanchezza balliamo fino alle 22.00. 
Mauro purtroppo non ha partecipato alla festa perche' sta ancora male.

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