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QUARTA
TAPPA
07/08/1999
LLAMAC
- QUARTEL HUAIN
(trekking)
Llamac (3250
mt) - Quartel Huain (4200 mt)
Tempo di percorrenza: 7
ore
Difficoltà: facile
Altimetria: +950
Anche oggi la sveglia è alle
6.30; fa freddo ma il tempo è buono. Dopo aver fatto colazione con
frittata, te e caffè partiamo verso le 8.45. Appena il sole fa capolino
dalle alte pareti della valle fa caldo e già ci cambiamo il vestiario.
Saliamo per la stretta valle ricoperta di vegetazione mediterranea. Sembra
di essere in Sardegna. Dopo un po' incontriamo il paesino di Popca incassato
su un fianco della montagna ed annunciato sul sentiero da un bella fila
di eucalipti. Breve sosta. Riprendiamo a salire e dopo un'ora circa lasciamo
il sentiero per prendere una camionabile larga e noiosa. Almeno la pendenza
diminuisce e si sale con più agio.
La strada porta ad un sito minerario
e poi prosegue in mezzo a brulli pascoli.
Siamo sopra i 4000 metri e si comincia
a sentirela mancanza di ossigeno.
Nel pomeriggio finalmente spuntato
i primi giganti di ghiaccio: Ninashanca (5607 mt) e Rondoy (5870 mt). Facciamo
una digressione per scattare qualche bella foto ed arriviamo al campo verso
le 15.00.
Purtroppo appena arriviamo il sole
scompare dietro le nuvole e comincia a fare molto freddo. Facciamo appena
a tempo a piantare le tende che comincia a nevicare. Una neve sottile e
gelata. Per fortuna dopo mezz'ora smette e le montagne si liberano delle
nuvole. Stupendo panorama sul Rondoy ed il Ninashanca al tramonto. Fa proprio
freddo: siamo tutti imbaccuccati e con le mani in tasca; anche fare le
foto è una sofferenza.
Dopo cena ci accorgiamo che le tende
sono gelate. Alle 21.00 la temperatura è - 5°. Anche
oggi Magda e Mariarosa non stanno molto bene e mangiano poco o nulla, ma
il più stanco di tutti è Piero; forse perchè porta
uno zaino pesantissimo per via dell'attrezzatura fotografica.
Vado a letto
praticamente vestito. Mi sono tolto solo la giacca a vento, Ma non dormo
molto bene: sono appiccicoso e un po' ustionato dal sole che a queste altezze
picchia forte; in più c'è questo freddo tremendo e l'aria
che ti entra nei polmoni è gelata. |
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